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4 ottobre 2014 6 04 /10 /ottobre /2014 23:06
Antico Egitto: i Templi di Luxor e Karnak

Il Tempio di LUXOR è uno splendido capolavoro,nel quale quasi tutti i faraoni del Nuovo Regno vollero lasciare la propria impronta per l'eternità.Fu iniziato da Amenhotep III (Amenophis,1391-1353 a.C.) e proseguito dai faraoni Horemhab e Tutankhamon (che subì una damnatio memoriae perché collegato al faraone eretico Akhenaton e il suo nome sostituito) ma soprattutto ampliato e abbellito da Ramesse II,figlio di Sethy I. L’ingresso del tempio di Luxor si trovava a Nord ed era preceduto da un viale di sfingi criocefale, che furono sostituite dal faraone Nectanebo I con teste umane.

Aveva un grande portale alto 24 metri e sul pilone erano state incise le gesta epiche del grande Ramesse II (la Battaglia di Quadesh) che combatte contro gli Ittiti. In origine l’ingresso aveva sei statue colossali del faraone (in origine quattro sedute e due in piedi) e due obelischi in granito.Oggi ne resta uno,a sinistra dell'entrata, poichè l'altro fu donato da Mohamed Alì ai Francesi e ora si trova in Place de la Concorde a Parigi. In cambio i Francesi donarono all’Egitto un orologio che pare non abbia mai funzionato! Il tempio venne realizzato per onorare la triade tebana:il dio Amon, Mut e Khonsu.In egiziano il suo nome era ipet resyt che significa ‘harem meridionale’.Qui si teneva la festa di rigenerazione del faraone, detta di Opet, durante la quale il sovrano si ‘ricaricava di energia vitale’. La festa si celebrava partendo con una processione dal vicino tempio di Karnak, portando una statua di Amon da quel luogo, attraverso il Nilo, fino a Luxor.

Era grande la considerazione che nei tempi antichi godette il tempio, poiché Alessandro Magno lo restaurò e anche in epoca romana vennero intrapresi lavori di sistemazione, mentre la sua decadenza cominciò con la dominazione araba, subendo un graduale abbandono o uso improprio.Fu anche oggetto di occupazione da parte di comunità cristiane, che ne cancellarono in alcuni punti i geroglifici; al suo interno vi fu costruita anche una moschea, nel XIII secolo. Ha un cortile colonnato asimmetrico rispetto al corpo che lo segue, probabilmente per rispettare il progetto originario voluto da Tuthmosi III.

Tutto è da ammirare: il cortile con le colonne a papiro aperto,il lungo corridoio con le pareti istoriate dalle scene di processione della barca solare durante la festa di Opet, a cui segue un grande cortile e una sala ipostila, che precede il Santuario, la zona più importante del Tempio in cui –nella zona più interna- si situava il Sancta Sanctorum,dove solitamente stazionava la statua del dio o degli dei quando non si portavano in processione e vi avevano accesso solo ed esclusivamente i sacerdoti addetti alle funzioni sacre. Il complesso architettonico di Karnak si trova a circa tre Km dal tempio di Luxor, al quale era collegato da un viale di sfingi che, tra le zampe, avevano una statuetta del faraone, a simboleggiare la protezione sulla sua persona. Il complesso è composto da tre zone recintate e distinte. La meglio conservata è quella centrale, grazie all'imponente lavoro di restauro in continuo svolgimento. Essa era destinata al culto del dio AMON,ed è orientata secondo l'asse sud-est e nord-ovest; ha una forma trapezoidale, ha un recinto di mattoni crudi e presenta otto ingressi;a sinistra si trova la zona dedicata al dio Montu, recintata da mattoni crudi;è la più piccola ed ha forma quadrata, è in parte ancora da scavare .A destra, circa a duecento metri, si trova la zona dedicata a Mut, che rimane tuttora da esplorare, di forma trapezoidale, recintata da mattoni crudi. Il lago sacro fu creato all'epoca del faraone Amenhotep III e serviva ai sacerdoti per fare le abluzioni(purificazioni) quattro volte al giorno. Ecco un simpatico 'amuleto',"lo scarabeo sacro",una scultura di notevoli dimensioni posta su un basamento di pietra Fu collocato qui da Amenophis III ed è dedicato al dio Khepr, altra manifestazione del Sole.

Una leggenda lo lega alla fertilità:se si effettua un numero determinato di giri attorno al basamento,entro l'anno si potrebbe vedere esaudita l'aspirazione di divenire genitori. La grande sala ipostila ospita 134 enormi colonne papiriformi, nelle quali ho veramente 'sentito'la grandezza dell'antico popolo Egiziano. Ancora oggi,in alcuni punti,sono incredibilmente presenti i colori originali(in alto). La zona è chiamata con ragione "foresta di colonne":sono alte 23 metri,con una circonferenza dei capitelli (a papiro aperto) di 15 metri!La parte centrale fu iniziata nel 1375 a.C. da Amenhotep III e fu concepita con una altezza diversa dalle altre, cosicchè nella 'foresta' si crea un sistema detto di "claustra",ovvero l'inserimento di finestre larghe,' a giorno', in gres,che evocano- all'interno- un armonico quanto enigmatico gioco di luci e di ombre. I templi di Karnak e Luxor sono stati studiati da un punto di vista ‘alternativo’,penetrandone il significato simbolico, da un erudito, Renè Schwaller de Lubicz, esoterista e alchimista vicinissimo alla sfera del leggendario Fulcanelli. Nato nel 1885, si accostò alla geometria sacra fin dagli anni '20-'30. Qualche tempo fa i suoi due poderosi volumi dedicati a Luxor, intitolati ‘Il Tempio dell'Uomo’( pubblicati in Francia nel 1957) sono stati tradotti in italiano e pubblicati anche nel nostro Paese per le Edizioni Mediterranee. Questi lavori nacquero in seguito al suo soggiorno in terra Egiziana, niziato nel 1936, quando vi si recò per trascorrervi le vacanze, finendo per restarvi fino al 1954. Quindici anni,durante i quali ebbe modo di studiare profondamente la civiltà Egiziana Antica, attraverso l’analisi particolareggiata e ‘simbolica’ dei suoi monumenti. Secondo lui, il tempio di LUXOR cela la "chiave" per penetrare la dottrina degli Antichi.

Egli fu uno dei primi a dire che la Sfinge presentava tracce di erosione dovute a piogge torrenziali e a ipotizzare la presenza di una 'civiltà' precedente. Gli studiosi 'ufficiali'si fecero in quattro per avvolgere l'opera dello studioso di assoluto silenzio affinchè l'opinione pubblica non ne venisse nemmeno a conoscenza. Nel 2002 è uscito anche "I Templi di Karnak", sempre della medesima casa Editrice. Molti studiosi si stanno 'avvcinando'alle tesi di de Lubicz e ne stanno traendo nuove ipotesi di lavoro.Ma di quale approccio si tratta?Cosa vedeva Schwaller nell’architettura dei due maggiori templi tebani? La sua teoria si basa sull’antropocosmo,letteralmente significa Uomo-cosmo. Essere consapevoli di questo, presuppone riuscire a penetrare dentro sè stessi e introdurci alla "coscienza Suprema"che ci permette di essere "qui". Gli Egiziani –secondo lo studioso- svilupparono una scienza che de Lubicz definì 'sacra' e che sta alla base della 'dottrina dell'Antropocosmo'. Il Tempio di LUXOR fu,in origine, strutturato su 3 assi e ogni aggiunta successiva o modifica, rispettò questo iniziale progetto. Inserite nel tempio, vi sarebbero le proporzioni del corpo umano e delle sue funzioni creatrici superiori, in quanto l'Uomo è egli stesso INCARNAZIONE delle leggi della Creazione. In fondo al tempio, inaccessibile ai profani, stava il 'SANCTA SANCTORUM', destinato ad una ristretta elite di sacrdoti- Iniziati che poteva penetrare il 'MISTERO'. Qui c'è la testa 'pensante', l'Uomo che si fa 'Verbo divino', l'Uomo-dio, perchè ha raggiunto l'elevazione spirituale necessaria per essere simile a lui. Questa filosofia la conoscevano non solo gli Egizi,ma la si deduce dai codici Maya, dalle geometrie dell'architettura Indù,da quella Cinese e certamente in molte altre sparse per il mondo. In base alle sue teorie,de Lubicz ipotizzò che inseriti nei maggiori monumenti del pianeta ci sono dei codici matematici comuni, semplici e naturali perché riprodurrebbero in scala armonica le Leggi divine della Creazione. Dio ha fatto il mondo secondo numero, peso e misura. La lettura dei testi di de Lubicz non è facile ma può aiutare l’interessato a queste tematiche (che semplificando abbiamo chiamato ‘geometria sacra’), ad accostarsi con gli strumenti giusti.

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