Covid19, ultima frontiera: nonostante sacrifici e privazioni, lockdown, in casa, privati delle libere uscite, fondamentalmente per il bene primario della vita stessa e per rispetto di chi lavora negli ospedali in maniera sempre più oltre il limite della sopportazione, con questa seconda ondata di questa assurda influenza che sembra non trovare fine, siamo nuovamente alle porte di una chiusura totale sempre più logica per evitare altri morti, che per quanto assurdo e pazzesco, non trova soluzione. I dati che vediamo, sentiamo, superano di decine di migliaia persone che rimangono esposte al virus e lo contraggono, anche se in modalità sempre diverse, in tutto il mondo.
Mi guardo attorno, quando esco. La maggior parte delle persone, rispettano distanziamento, mascherine in faccia, evitano gruppi di persone anche con mascherine. i gruppi di ragazzi e ragazze che poco tempo fa vedevo ovunque, sono ridotti a poco più di qualche amico che parla con le mascherine. Nelle scuole elementari, ci si trova ne pressi scolastici, con bambini che a priori rispettano le regole imposte. In negozi, ristoranti, locali, stessa storia. Tutti accettano e comprendono la situazione.
Eppure:
notiamo situazione oltre lo stremo sociale,
disoccupazione crescente con la presunzione del governo che impone il ''non licenziamento'', nonostante delle imprese falliscano e chiudono i battenti,
negozi che serrano le attività in orari anticipati, come da imposizioni governative, con lo scopo di evitare affollamenti in giro ma che invece facilitano la situazione grave di esercenti di chi non potrà permettersi di restare aperto in futuro,
il settore spettacolo e musica, rimasto sepolto e dimenticato ma allo stesso tempo...ricordato,
su di una situazione che finora vede un crescente numero di morti associati al COVID19, in ogni parte del mondo, su di una parte della popolazione che viene controllata con i temuti e conosciuti TAMPONI, sempre in numero crescente di cui non si comprende mai se quei tamponi positivi, riguardano spesso le stesse persone, ricontrollate e rimaste positive, quindi censite e nuovamente sbandierate nel giro giornaliero delle nuove notizie.
Sembra oramai la situazione del '' arriverà il vaccino'', quando avremo rivolte civili e morti ovunque perchè gli ospedali non potranno avere altri pazienti bisognosi delle terapie intensive e conseguente privazioni di altri infermieri per fronteggiare altre gravi patologie.
Signori e signore: sappiamo che in troppi cavalcano la situazione per ricavarci soldi e lucrare su poveri disgraziati e forse, si dovrebbero adottare misure largamente esagerate oltre i termini consentiti di legge, contro costoro,
forse sarebbe una prima soluzione per determinate questioni ma:
non aiuterebbe noi, popolo, ad evitare tutto questo.
Non si tratta più di complottismo, finzione, esagerazione.
Si tratta di capire che altre persone che lavorano allo sfinimento, hanno bisogno di noi e parlo di ospedali, strutture sanitarie, di oss e infermieri, medici che non possono stare dietro ad aiutare chiunque arrivi in ospedale o a casa.
Non andrà tutto bene.
Smettiamola con messaggi positivi e facciamo il possibile per evitare che il mondo percome lo conosciamo, cambi le nuove generazioni dei giovani, con disagio sociale, esclusione dalla vita reale e scambio con quella virtuale, paura della folla, paura della vicinanza con altre persone.
Vi chiedo di aprire gli occhi e di guardare in modo diverso, questa piccola parte della vostra vita. Sicuramente tanti di noi staranno bene, oppure in maniera asintomatica, supereranno questo COVID19, senza accorgersene. Ma per molti non sarà così, staranno male e moriranno, forse per leggerezza di chi urla che è tutta una grossa balla, solo perchè non ci si trova su una barella.
Non importa più da dove è arrivato, chi lo ha manipolato geneticamente, perchè lo hanno fatto, se e sempre se...
adesso lo abbiamo in giro e dobbiamo cercare di arginare il più possibile questo grosso problema, per gli infermieri e medici, che senza il nostro impegno, dovranno fare delle scelte.
Possiamo manifestare, urlare il nostro dissenso, ovunque. Ma noi dopo torneremo nelle nostre dimore, non in un ospedale.
Sono con voi e spero (perchè spero anche io), che questa situazione avrà una fine.
un piccolo quadrifoglio, una speranza.