Si tratta delle leggendarie Grotte Alchemiche, la cui esistenza si radica non solo nella
narrazione popolare, ma negli scritti di numerosi maghi e alchimisti, che nella città vissero e
studiarono. Tra loro Noastradamus, Cagliostro, Apollonio di Tyana, Paracelso.
Le Grotte Alchemiche sarebbero collegate dai tunnel sotterranei, che corrispondono a tratti
di antichi passaggi segreti fatti costruire dai regnanti di casa Savoia per raggiungere diversi
punti della città in sicurezza. Alcuni dei tunnel sotterranei sono reali, ma le tre porte
verso altre dimensioni rimangono da secoli oggetto di mito e leggenda.
Si tratta di ‘porte’ verso altre dimensioni, luoghi di grandissima potenza energetica, ma la
loro precisa ubicazione è parte del mistero. Secondo le teorie, una delle grotte magiche si
troverebbe sotto Palazzo Reale, in un punto che è vertice della magia bianca della
città (e del triangolo che la unisce con Praga e Lione). Un tunnel più che una porta,
che sarebbe collegato con Piazza Statuto, dove si trova invece il ‘cuore nero’, ovvero
il vertice del triangolo di magia nera che Torino forma con Londra e San Francisco.
Un’altra grotta alchemica si troverebbe quindi a Piazza Castello, precisamente sotto
Porta Fibellona, e arriverebbe fino alla Chiesa della SS. Annunziata, passando sotto
Via Garibaldi e Via Po. Secondo la leggenda, il tunnel spazio temporale continuerebbe
fino alla Chiesa della Grande Madre, già di per sé oggetto di miti legati a culti pagani
ed esoterici. Infine, la terza grotta sarebbe così inespugnabile da non essere mai stata
identificata da nessuno. Perché al suo interno si troverebbe niente meno che la pietra filosofale.
AUTORE: GIULIA MATTIOLI