Analogia di un comportamento simile. Mi spiego:
Wuang (Cina), nell' anno 2019,nei laboratori speciali dove si manipolano i ceppi virali, con molta probabilità inizia, tramite laboratorio, una lavorazione su di un virus con fattezze simili all' influenza della famiglia Coronavirus. Lo contraddistingue una particolarità: il virus è volatile, si sposta facilmente con aria, rimane sulle superfici per diversi giorni e si adatta in base al clima. Il virus riesce ad infettare degli operatori e medici. Ebbero parecchi problemi all' interno delle strutture e iniziarono subito a testare vaccini per contenerlo. Iniziarono subito a formarsi varianti, almeno 10, creando almeno 10 ceppi diversi tra di loro. Come si formarono nuovi ceppi? Grazie al vaccino e alle caratteristiche di salute diverse delle persone che ci lavoravano.
La carica virale è altissima: chi lo contrae se non ha un sistema immunitario più che ottimale, rischia di essere messo in pericolo di vita poichè il covid19 colpisce i polmoni in maniera insidiosa, creando polmoniti bilaterali interstiziali, ma con il passare dei mesi si indebolisce, perde forza, ma continua a essere resistente alle temperature e non smette di creare paure e timori.
Rispetto alle classiche influenze stagionali, il covid19 riesce a rimanere poco attivo anche con le temperature alte. Ad inizio pandemia, chi aveva la fortuna di contrarlo e non di stare male, divenendo asintomatico, diventava ugualmente un portatore sano. Chi a sua volta, avendo qualche problema di salute molto leggero o di qualsiasi entità lo contraeva poteva avere crisi polmonari, anche gravi, soprattutto quando, anche con farmaci mirati contro le polmoniti non si interveniva subito: quindi se si contraeva e si prendevano farmaci blandi come la tachipirina, oltre a non avere nessun effetto migliorativo, creava altre complicanze di salute. Ovviamente se vuoi curare una polmonite, non la curi con il sorriso e fortuna.
Il tempo passa, le persone si spostano grazie a treni e aerei e il virus ha una strana reazione: prima deve adattarsi al nuovo ambiente e clima, quindi rimane in stasi. Bastano poche settimane e si sveglia, mostrando la sua forza. Decine di persone lo contraggono senza saperlo, portandolo in tutto il mondo civilizzato, come se fosse un bagaglio. Inizia a mostrarsi con le classiche forme da coronavirus, passando quasi inosservato, con tosse, febbre persistente. Da decine si passa a milioni eppure, ognuno reagisce in modo diverso. I mesi passano e il coronavirus ovunque si è mostrato, sembra rallentare la sua furia e non sembra più così apocalittico.
Ormai la paura è troppa, si corre ai ripari in tutto il mondo, con ogni forma di difesa: mascherine, guanti, alcool, igienizzanti, visiere protettive, calzari, tutte isolanti, si bloccano tutti i viaggi, spostamenti con ogni tipo di mezzo, eppure... il virus rimane.
Ed ecco a sorpresa la soluzione: chi inizia a usare il plasma del sangue, di facile ottenibilità, ottenendo risultati evidenti perchè il plasma ha un esercito di anticorpi diversi e contrastano molto bene il virus viene accantonato. Serve qualcosa di più decisivo, si punta su anticorpi monoclonali, che puntano al virus in maniera secca, deve uccidere subito il virus: la burocrazia e le chiacchere lo fermano, oltre ad essere molto costoso e di fabbricazione in laboratori specializzati.
Quindi si passa ai vaccini che hanno una terna vincente di migliaia di soggetti che hanno provato in prima persona la sua efficacia per qualche mese prima di essere immesso nel mercato mondiale.
Una tra le proteine bersaglio del virus più interessanti a questo scopo è la proteina Spike (S). Questa proteina decora la superficie del virus formando delle protuberanze caratteristiche (facendolo sembrare una corona – da cui il nome “Coronavirus”). La proteina S si suddivide in due parti:
- S1, che contiene una regione che serve a legarsi alla cellula bersaglio aderendo al recettore ACE2;
- S2, che in una seconda fase consente l’ingresso del virus nella cellula.
Quindi, una molecola che fosse capace di impedire l’interazione tra la proteina Spike e il recettore ACE2 sarebbe potenzialmente in grado di prevenire l’infezione da coronavirus e, di conseguenza, la malattia.
Tutti i vaccini che nascono da MODERNA, ASTRAZENICA, Pfizer-BioNTech, che hanno la terna di comprovata efficacia anche se con molti effetti collaterali, passano i test e...
IL FUOCO GRECO HA INIZIO.
Fonti antiche riportano non solo della potenza distruttrice di tale arma, ma anche del terrore che essa suscitava nella mente dei nemici. Infatti, la peculiarità di quest’arma era il suo enorme potere detonante, l’infiammabilità, l’impossibilità di spegnerlo con l’acqua, la sua irruenza nel divampare maggiormente con essa, il fatto che sembrava bruciare anche l’acqua e la sua tossicità.
Dove passa un vaccino, inizia per il covid la sua trasfomazione : invece di scomparire, si adatta, creando quella che negli ultimi mesi viene chiamata variante. Poco diversa da prima ma qualcosa cambia e mette nuove paure in ognuno di noi. I vaccini passano in molte nazioni e magicamente, anche nuove varianti mutogene appaiono, creando dubbi sulla efficacia del vaccino contro le nuove varianti. I poche parole il vaccino è visto come l' acqua che vuole spegnere un incendio causato con un fuoco greco. Più acqua , più fuoco.
Il covid 19 si adatta, in base al clima dove si trova e ai vaccini, per cui avremo nuove varianti e una impossibilità di eliminarlo. La sola alternativa è non dare a questo virus, altra acqua per crescere ancora di più. Il prof, Galli, ha detto una frase logica: avremo problemi più seri.
Quanti morti di covid19 abbiamo avuto finora da inizio pandemia? Il popolo su questa domanda non ha avuto una risposta chiara, ma solo dei numeri che non specificano se in quell' insieme vi siano esclusivamente morti di covid o di ogni genere di patologia che ha portato alla morte compresa la vecchiaia.
L ’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni (mediana 83, range 0-109, Range InterQuartile - IQR 75-88). Le donne decedute sono 37.295 (43,7%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 83 anni – pazienti con infezione 48 anni). Il grafico mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 86 anni – uomini 80 anni).
il conte rovescio