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13 luglio 2012 5 13 /07 /luglio /2012 22:39

Spettacolare Aurora Boreale catturata in Norvegia. Credit: Jason Ahrns



Provengono dallo spazio che sta sopra di noi, lontano dalla superficie terrestre ma non fuori dal nostri pianeta. Anche in questo momento, mentre voi state ascoltando della musica o ricevete il segnale Internet via wireless, questi suoni sono generati, lassù. Essi ci comunicano la presenza costante del flusso di particelle, uno sciame immenso che proviene dal Sole e che incontra gli strati alti dell'atmosfera, la ionosfera, più esattamente. E sulla ionosfera il flusso rimbalza, se così non fosse raggiungerebbe il suolo con effetti poco gradevoli per la vita sul nostro pianeta. L'aurora boreale, quel fenomeno che si coglie nelle regioni più vicine ai poli, quando nel cielo appaiono quelle fantastiche strisce di luce, gialle, rosse, bianche, l'aurora boreale è l'effetto ottico dello sciame di particelle che rimbalza sulla ionosfera.

Molte leggende e miti parlano di suoni associati alle aurore, ma sono sempre state considerate frutto dell'immaginazione o illusione. Tuttavia, un gruppo di ricercatori in Finlandia, ha fatto un nuovo esperimento osservando con diversi microfoni qualsiasi suono avvenuto durante l'aurora. Tutto questo è stato fatto per tante volte negli ultimi 12 anni. Hanno così trovato chiari suoni che si ripetono in certi momenti del progresso delle Luci del Nord nel cielo.
 
"In passato si riteneva che l'aurora boreale fosse troppo lontana perché le persone potessero sentire i suoni che produce" ha spiegato Unto K. Laine, della Aalto University, in Finlandia. "Tuttavia, la nostra ricerca dimostra che la fonte dei suoni che sono associati all'aurora boreale è probabilmente da ricercare nelle stesse particelle energetiche che creano le luci nella zona alta dell'atmosfera, ma i disturbi geomagnetici prodotti da loro, sembrano creare suoni molto più vicini al terreno. "

 

Ulteriori registrazioni fatte dagli ricercatori hanno permesso di determinare con precisione la posizione della sorgente di suoni, che si trovava circa 70 metri sopra il terreno. Hanno effettuato le registrazioni in contemporanea con misurazioni dei disturbi del campo magnetico della Terra, ottenute dall'Istituto Finlandese per la Meteorologia. I suoni non comparivano sempre, ma quando succedeva, le misurazioni mostravano che le aurore avevano un pattern tipico che si ripeteva.

Il team ha anche spiegato che questa non è ancora da considerarsi una prova scientifica circa la diretta correlazione tra i suoni e l'aurora boreale, ma simili eventi sono stati registrati soltanto durante periodi di alta attività geomagnetica, durante tempeste solari.

 

Antenna usata per le registrazioni dei suoni prodotti dalle aurore. Credit: Unto K. Laine

"La nostra ricerca ha dimostrato che, durante l'avvento delle luci del nord, le persone potrebbero star sentendo suoni naturali delle aurore, collegati a quello che vedono" ha spiegato Laine. I suoni sono molto morbidi quindi vanno ascoltati con tanta attenzione per discernere la loro presenza rispetto al rumore di fondo.

I dettagli circa come sono creati questi suoni sono però ancora un mistero. I suoni hanno spesso anche patners diversi e gli scienziati sospettano che potrebbero anche esserci dietro meccanismi diversi.  L'effetto sonoro è invece prodotto da apparecchiature che registrano il campo elettromagnetico generato dal fenomeno,. L'intensità di questi segnali è altissima. Circa 10 mila volte quella del più potente radar militare oggi in funzione. Sulla Terra, verso il suolo cioè, questa intensità va scemando. Se così non fosse voi non sentireste nessuna trasmissione radio, e nemmeno televisiva; nessun cellulare funzionerebbe. Internet via wireless nemmeno, qualcosa di meglio si potrebbe ottenere con collegamenti via cavo. In breve: gran parte delle modalità di comunicazione che stiamo usando da decenni sarebbero annullate. Qualcosa del genere accade, raramente, quando il flusso di particelle proveniente dal Sole raggiunge livelli particolarmente elevati. Verso i poli non si comunica, in altre parti del pianeta ci sono problemi. Ma tutto, in linea di massima, ritorna normale nell'arco di ore. Una sezione di ricerca dell'ESA, l'Ente spaziale europeo, ha raccolto i suoni che state ascoltando. Lo ha fatto con una accuratezza superiore a quella finora disponibile, e sta anche analizzando come si comporta l'aurora, perché il campo generato non è sempre uguale e le sue variazioni sono in parte connesse alle dimensioni del pianeta e alla sua velocità di rotazione intorno al proprio asse. Ma il dato più interessante è che si può guardare verso lo spazio e cercare questi suoni puntando verso stelle lontane. Se intorno ad esse ci sono dei pianeti con atmosfere, e quindi buoni candidati per eventuali forme di vita, bene, da loro, da questi pianeti, dovrebbero arrivarci i suoni che già cogliamo intorno alla Terra. Potremmo dire che queste sonorità, che in certi momenti possono ricordare quelli di piccoli degli uccelli, quando sono ancora nel nido, od anche quello delle rondini, qualcuno dirà giustamente, uccelli un po' meccanici, robotici, e se pensiamo alla rondini ci immaginiamo che siano migliaia in cielo, bene, sono una possibile traccia di vita nell'Universo. Ma se sono rimasti solo robot, allora dell'atmosfera potrebbero anche farne a meno, e i suoni potrebbero davvero essere solo quelli delle rondini meccaniche.

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