30 novembre 2013
6
30
/11
/novembre
/2013
22:22
La cometa Ison è distrutta? A quanto pare, no. E a destare nuove preoccupazioni sono le spiegazioni che ne derivano da esperti che studiano queste comete, in particolare la cometa Ison. Il video che vi presentiamo è una intervista fatta al Dr. Gareth Williams un astronomo che asserisce che la Cometa ISON potrebbe avvicinarsi “pericolosamente” alla Terra. Rammentiamo che Gareth Williams è uno scienziato che lavora con il Minor Planet Center, è responsabile di tenere traccia degli asteroidi, comete e satelliti naturali. Ultimamente è stato intervistato insieme al suo collega Dr. Karl Battams nella trasmissione di National Geographic che è andata in onda il 27 novembre 2013, alle ore 10:00 e in questa intervista Gareth ha confermato la sua teoria che riguardano alcuni modelli dell’orbita della cometa ISON che potrebbe colpire la Terra.
”ISON, dichiara l’astrono a National Geographic, è una cometa che presenta delle orbite insolite e dopo l’uscita indenne dal Sole, mostra un nuovo percorso. La sua massa è della dimensione di una città!”
Gareth Williams è un astronomo e lavora presso il Minor Planet Center, dove ha presentato i suoi risultati delle ricerche su orbite degli oggetti spaziali che potrebbero rappresentare un pericolo per la Terra e ha cominciato a osservare ISON nel dicembre 2011, un anno prima della sua scoperta! Nella sua intervista, che potete ascoltare nel video sotto, dice che alcuni calcoli dell’orbita, terminano con ISON che colpisce la Terra.
Se alcuni modelli delle orbite di ISON mostrano la possibilità che questa possa colpire la Terra, spiegherebbe alcune delle incongruenze della NASA, le immagini mancanti e i preparativi del governo per qualche disastro enorme sconosciuto. [fonte]
Gareth Williams è un astronomo e lavora presso il Minor Planet Center, dove ha presentato i suoi risultati delle ricerche su orbite degli oggetti spaziali che potrebbero rappresentare un pericolo per la Terra e ha cominciato a osservare ISON nel dicembre 2011, un anno prima della sua scoperta! Nella sua intervista, che potete ascoltare nel video sotto, dice che alcuni calcoli dell’orbita, terminano con ISON che colpisce la Terra.
Se alcuni modelli delle orbite di ISON mostrano la possibilità che questa possa colpire la Terra, spiegherebbe alcune delle incongruenze della NASA, le immagini mancanti e i preparativi del governo per qualche disastro enorme sconosciuto. [fonte]
Peace! According to Beforeitsnews reporter Susan Duclos in this linked story and expert Gareth Williams in this video, there is no guarantee that Comet ISON will NOT strike Earth. In fact, he says, Comet ISON may come dangerously close to striking planet Earth. Facts or fear porn? You be the judge! Story at http://b4in.info/rPmv
FBI WARNING
Federal law allows citizens to reproduce, distribute or exhibit portions of copyright motion pictures, video tapes, or video disks under certain circumstances without authorization of the copyright holder. This infringement of copyright is called FAIR USE......and is allowed for purposes of criticism, news reporting, teaching and parody.
LA CRONOSTORIA del PERIELIO
Giornata decisamente movimentata, quella di ieri, per la cometa ISON: le ore di maggior tensione sono iniziate intorno alle 12:45 UT quando la cometa era ormai prossima al perielio e dalle sonde in orbita intorno al Sole arrivavano le ultime immagini.
La ISON, dopo un'attività improvvisa che aveva risollevato gli animi, aveva manifestato, tra il 21 e il 23, novembre un cambiamento importante: la produzione molecolare era scesa drasticamente, mentre era aumentata esponenzialmente la produzione di polveri, lasciando ipotizzare una completa rottura del nucleo. Le aspettative erano state decisamente ridimensionate. Ma nonostante questo, quando la ISON è sparita dietro il coronografo della sonda SOHO, che occulta il disco solare, è aumentata l'apprensione e in rete è iniziato un concitato tam tam di notizie.
Nelle ultime immagini SOHO LASCO C2 e C3, la cometa sembrava essere lentamente sbiadita. Alle 18:25 UT ha raggiunto il perielio. Tra tutti gli scatti un dettaglio aveva suscitato qualche perplessità: un punto della traiettoria della ISON appariva più luminoso, lasciando ipotizzare una disintegrazione del nucleo.
Ci si aspettava, quindi, di riuscire a seguire la corsa della ISON con le immagini SDO ma così non è stato e nelle foto, della cometa nessuna traccia. Comunque, se sopravvissuta, sarebbe dovuta sbucare di nuovo dal coronografo della sonda SOHO ma i minuti passavano senza alcun segno e tutti pensavamo che la ISON fosse stata inghiottita dal Sole
Ma quando ormai, l'avevamo data per spacciata, ecco i primi segnali comparire nei scatti SOHO LASCO C2.
Inizialmente, non è stato dato troppo peso a quella leggera scia perché spesso uno sbuffo di polvere è tutto ciò che resta di una cometa Sungrazer inghiottita dal Sole.
La cometa ISON è sopravvissuta al perielio o almeno lo è una parte.
Ora, ci sono diversi scenari ancora da valutare:
- il nucleo della ISON potrebbe essersi frammentato in tanti piccoli pezzi e questi mini-nuclei continuano a sublimare, lasciando una coda più diffusa. La cometa potrebbe quindi esistere ancora per giorni o settimane prima di scomparire
- la cometa ISON era formata per la maggior parte da particelle di polvere che sono state annientate dall'intenso calore del Sole
- potremmo non avere una chiara percezione dell'attuale struttura della cometa a causa della visuale
- stiamo assistendo a qualcosa di nuovo, mai osservato prima
Ci vorranno almeno un paio di giorni per analizzare i dati e capire se questa bizzarra cometa si sta prendendo gioco di noi. Ancora un po' di pazienza.
FBI WARNING
Federal law allows citizens to reproduce, distribute or exhibit portions of copyright motion pictures, video tapes, or video disks under certain circumstances without authorization of the copyright holder. This infringement of copyright is called FAIR USE......and is allowed for purposes of criticism, news reporting, teaching and parody.
NASA: Comet ISON May Have Survived. INAF: Comet ISON is gone. Brutte notizie per chi aspettava un Natale con la cometa. La tanto attesa ISON non è più riapparsa al termine del suo passaggio ravvicinato dietro al Sole. Non c'è più traccia (o almeno sembra) né della coda né del nucleo. Ison, composta da ghiaccio e detriti, è passata ad appena 1,2 milioni di chilometri dalla superficie solare, ad una temperatura di circa 5.000 gradi ed è sparita.
LA CRONOSTORIA del PERIELIO
Giornata decisamente movimentata, quella di ieri, per la cometa ISON: le ore di maggior tensione sono iniziate intorno alle 12:45 UT quando la cometa era ormai prossima al perielio e dalle sonde in orbita intorno al Sole arrivavano le ultime immagini.
La ISON, dopo un'attività improvvisa che aveva risollevato gli animi, aveva manifestato, tra il 21 e il 23, novembre un cambiamento importante: la produzione molecolare era scesa drasticamente, mentre era aumentata esponenzialmente la produzione di polveri, lasciando ipotizzare una completa rottura del nucleo. Le aspettative erano state decisamente ridimensionate. Ma nonostante questo, quando la ISON è sparita dietro il coronografo della sonda SOHO, che occulta il disco solare, è aumentata l'apprensione e in rete è iniziato un concitato tam tam di notizie.
Nelle ultime immagini SOHO LASCO C2 e C3, la cometa sembrava essere lentamente sbiadita. Alle 18:25 UT ha raggiunto il perielio. Tra tutti gli scatti un dettaglio aveva suscitato qualche perplessità: un punto della traiettoria della ISON appariva più luminoso, lasciando ipotizzare una disintegrazione del nucleo.
Ci si aspettava, quindi, di riuscire a seguire la corsa della ISON con le immagini SDO ma così non è stato e nelle foto, della cometa nessuna traccia. Comunque, se sopravvissuta, sarebbe dovuta sbucare di nuovo dal coronografo della sonda SOHO ma i minuti passavano senza alcun segno e tutti pensavamo che la ISON fosse stata inghiottita dal Sole
Ma quando ormai, l'avevamo data per spacciata, ecco i primi segnali comparire nei scatti SOHO LASCO C2.
Inizialmente, non è stato dato troppo peso a quella leggera scia perché spesso uno sbuffo di polvere è tutto ciò che resta di una cometa Sungrazer inghiottita dal Sole.
Ora, ci sono diversi scenari ancora da valutare:
- il nucleo della ISON potrebbe essersi frammentato in tanti piccoli pezzi e questi mini-nuclei continuano a sublimare, lasciando una coda più diffusa. La cometa potrebbe quindi esistere ancora per giorni o settimane prima di scomparire
- la cometa ISON era formata per la maggior parte da particelle di polvere che sono state annientate dall'intenso calore del Sole
- potremmo non avere una chiara percezione dell'attuale struttura della cometa a causa della visuale
- stiamo assistendo a qualcosa di nuovo, mai osservato prima
Ci vorranno almeno un paio di giorni per analizzare i dati e capire se questa bizzarra cometa si sta prendendo gioco di noi. Ancora un po' di pazienza.
[fonte]