Il virus ebola fu identificato per la prima volta nel 1976 nella Repubblica Democratica del Congo. Il virus si diffonde attraverso il contatto con il sangue e gli altri fluidi corporei: finora non ha portato a epidemie su grande scala proprio perché causa, di solito in breve tempo, la morte dell’organismo che ha infettato, riducendo i tempi per il contagio. Ebola causa febbre, vomito, disturbi intestinali e nei casi più gravi emorragie interne. Il suo tasso di mortalità è molto alto e oscilla tra il 50 e l’89 per cento, a seconda del ceppo virale e della salute dell’organismo che prova a infettare. Il tipo che si è diffuso in questi mesi nell’Africa occidentale è lo “Zaïre ebolavirus” (ZEBOV), e ha il più alto tasso di mortalità.Secondo gli ultimi dati forniti dalle organizzazioni sanitarie africane e internazionali, al 4 agosto i casi di ebola riscontrati sono stati 1604 e 888 delle persone contagiate sono morte. Il numero più alto di pazienti morti è in Guinea (358), Liberia (255) e Sierra Leone (273). Sono stati riscontrati anche due casi in Nigeria con un morto, un’altra persona è morta in Marocco (era di origini liberiane e le cause non sono ancora del tutto chiare): con i medici Writebol e Brantly, alla lista si sono aggiunti gli Stati Uniti.
La storia di Writebol e Brantly
Stando alla ricostruzione molto dettagliata di CNN, Brantly si è accorto di avere contratto il virus ebola il 22 luglio scorso, quando si svegliò con la chiara sensazione di avere la febbre. Si mise da subito in autoisolamento e tre giorni dopo fece altrettanto Writebol. Entrambi fecero gli esami del sangue ottenendo la conferma di avere contratto l’ebola. I sintomi iniziarono a peggiorare, con attacchi frequenti di vomito e di diarrea. Le cause del loro contagio non sono ancora del tutto chiare ma si ipotizza che il virus sia stato trasmesso da un altro lavoratore del centro, che aveva contratto la malattia.
Dopo avere comunicato le loro condizioni, le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno fatto arrivare in Liberia alcune dosi di un nuovo farmaco sperimentale che si chiama ZMapp, sviluppato dalla società Mapp Biopharmaceutical di San Diego. Il medicinale è un anticorpo monoclonale, semplificando molto: alcune cavie di laboratorio vengono infettate con parti del codice genetico del virus, in modo da attivare una risposta immunitaria per fermare il virus; gli anticorpi che vengono prodotti dalle cavie sono poi lavorati in laboratorio per ottenere un farmaco che impedisca al virus di superare le difese delle cellule sulle loro membrane e non possa quindi raggiungere il loro interno per infettarle e moltiplicarsi.
Il cosiddetto ‘paziente zero’, la prima vittima dell’epidemia di Ebola, era un bambino di soli due anni morto nel villaggio di Meliandou in Guinea il 6 dicembre scorso dopo 4 giorni di febbre alta, vomito. Sette giorni dopo e’ morta la madre, seguita dalla sorellina di tre anni, ammalatasi a Natale e deceduta prima di Capodanno. Meliandou si trova nella provincia di Guekedou al confine con Sierra Leone e Liberia, gli altri due Paesi dove si sono concentrate oltre il 95% delle quasi 1.000 vittime. Le autorita’ della Guinea non sono riuscite ad isolare il villaggio perche’ il virus letale e’ stato identificato solo a marzo. Per allora ebola si era gia’ diffusain Liberia e Sierra Leone. Altri casi sono stati registrati in NIgeria per un liberiano che era volato fino a Lagos.
I ricercatori hanno ricostruito al contrario l’inizo dell’epidemia. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista specializzata Usa, ‘New England Journal of Medecine’.
Il virus dell' ebola che in un primo momento rimane come sottovalutato perchè confinato in Africa, negli ultimi giorni crea quasi una pandemia perchè troppi casi sono stati rilevati in più parti dell' Africa.Le autorità nigeriane annunciano un secondo caso di Ebola nel Paese: si tratta di un medico che assistette Patrick Sawyer, il funzionario americano dell’ambasciata in Liberia morto a luglio dopo l’arrivo a Lagos.Altre 70 persone entrate in contatto con il medico sono in stato di osservazione, 8 in quarantena, tre dei quali mostrano sintomi compatibili con il virus: oggi si conosceranno i risultati delle analisi.
False avvisaglie sul virus dell' ebola sono state diramate senza fondamento e prove: questo è quello che riporta il ministro Lorenzin:
“E’ una cosa allucinante. Ho gia’ chiamato il ministero dell’Interno, chiedendo un intervento della Polizia postale perche’ siamo di fronte a procurato allarme. I casi sono falsi”. A parlare e’ il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che a margine dell’audizione presso la commissione Igiene e sanita’ del Senato ha commentato cosi’ le notizie che sembra stiano circolando sul web a proposito di sospetti casi di Ebola sull’isola di Lampedusa.