La conoscenza porta ad essere sempre più aperti ad ogni complessa evoluzione del nostro essere terreno: conoscere alcune delle teorie paranormali, extraterrestri o multidimensionali diviene un approfondimento culturale verso qualcosa che ancora non ci è noto: ecco il perchè di molti articoli che leggete e liberi di commentare, nel bene e nel male. Questa volta mi soffermo su di un altra interessante persona che si affaccia verso un mondo misterioso e esoterico. Enrica Perucchietti, vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. Laureata col massimo dei voti presso la Facoltà di Lettere e Filofosia di Torino si specializza in esoterismo con una tesi di ricerca in Storia delle Religioni sull'Alchimia. Dopo altri quattro anni alla Facoltà di Teologia, abbandona la carriera universitaria per diventare giornalista televisiva. Dopo un decennio di collaborazioni per riviste cartacee e web, con l'uscita del suo primo saggio inchiesta, L'altra faccia di Obama (Uno editori), decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.
Il Fattore Oz. Alieni, sciamanesimo e multidimensionalità è il suo secondo saggio. Presto in pubblicazione, NWO, Storia e ideologia del Nuovo Ordine Mondiale (Arianna Editrice), scritto insieme al collega Gianluca Marletta.
IL FATTORE OZ:
Prima opera in Italia a trattare in modo completo, chiaro e documentato il fenomeno delle abductions aliene in chiava parafisica, Il Fattore Oz anallizza i traguardi della fisica quantistica, teoria delle superstringhe e scienza olografica da un lato e dall'altro i traguardi della neuropsichiatria sugli stati alterati di coscienza, in particolare le visioni dei pazienti sottoposti a sostanze psicotrope e DMT.
L'autrice, laureata in filosofia e specializzata in storia delle religioni ed esoterismo, esplora anche la tradizione sciamanica, la demologia e le leggende in merito agli incontri con fate, elfi, coboldi, jinn, incubi e succubi che precedono i moderni incontri ravvicinati, ripercorrendo anche la storia dell'ufologia contemporanea arrivando fino ad analizzare le teorie di Corrado Malanga.
1) L'essere umano ha da sempre avuto bisogno della Divinità per sopire paure ancestrali. Tu, Enrica, credi nell'esistenza di entità che potrebbero essere definite Divine? Segui una dottrina in particolare?
Rispondo citando il padre della fisica quantistica, Max Planck: «Tutta la materia trae origine e vita solo in virtù di una forza [...] Dobbiamo presupporre che dietro a questa forza esista una Mente cosciente e intelligente. Quella Mente è la Matrice di tutta la materia».
2) Qual è il pensiero che più ti angoscia? Scrivere ''Il Fattore Oz'' ti avrà certamente portato ad affondare le lunghe dita dell'intelletto e della percezione in temi spaventosi, obliqui, difficilmente accettabili: tutto questo ti ha scosso o segnato?
La figura dell'Ingannatore. La possibilità che l'uomo possa essere manipolato e ingannato non solo dai suoi propri simili ma anche da entità spirituali o demoniache. Così come nella mitologia compare la figura del trickster, Dio Burlone o Briccone Divino, che si diverte a tirare scherzi e ingannare l'uomo, anche l'esoterismo e l'occultismo conoscono tale figura che chiamano appunto "Ingannatore": è la stessa entità che nello spiritismo, canalizzazioni, in alcune visioni mistiche e nelle attuali interferenze aliene comunica falsi messaggi all'uomo, destabilizzandolo e appunto creando false credenze.
3) Secondo la teoria delle Stringhe la nostra realtà fisica è tale ed ha significato soltanto grazie all'esistenza di altre Dimensioni. Questa teoria è in fase di approfondimento ed è costantemente bersagliata da detrattori di ampia fama.
Credi esistano regioni del nostro universo impercettibili, dimensioni dove entità 'diverse' si muovono ed interagiscono tra loro e con noi? Come si potrebbero verificare eventuali passaggi dimensionali?
Sì. A partire dalla teoria di Kaluza-Klein la matematica e la fisica hanno dimostrato a livello teorico la possibilità, o addirittura la necessità, che esistano altre dimensioni: 5, 10 o addirittura 26. Questi altri piani di esistenza sarebbero normalmente inaccessibili all'uomo ma, in situazioni ecezionali, oltre ai punti di connessione quali stargate o wormhole, sarebbe possibile che in stato alterato di coscienza (sostanze piscotrope, danza, meditazione, premorte) l'uomo possa accedere a queste altre dimensioni e venire a contatto con le entità che le abitano.
4) La Dimetiltriptamina, sostanza contenuta nel fluido cerebro spinale, potrebbe essere la chiave per aprire la porta su Realtà Nascoste?
Ancora sì. Sotto effetto di DMT si sperimenta un’espansione della coscienza che, trascendendo i vincoli del corpo, può esperire l’interconnessione col Tutto, entrando in contatto con le entità di altri piani di esistenza.
Ma dobbiamo ricordare che la DMT è una triptamina endogena, che cioè il nostro organismo secerne spontaneamente, in condizioni particolari come stress o stanchezza fisica, e in un orario notturno particolare, quello in cui avvengono le adduzioni, dalle 3 alle 4…
Come ricorda il fisico e collega di Strassman, Ede Frescka, la DMT è solo una “chiave chimica” per aprire le porte della percezione che, in alcuni soggetti, circa il 20% della popolazione, è presente in dosi più massicce, rendendo cioè spontanee certe esperienze come le interferenze aliene.
5) Il DMT è generato in buona quantità dalla ghiandola pineale, secondo il Dott. Rick Strassman questa secrezione avverrebbe tra le 3 e le 4 del mattino proprio quando il cervello umano dovrebbe vivere la fase REM del sonno: è un caso che molti Addotti siano convinti di essere stati rapiti proprio in quel lasso temporale?
Credo di sì. Ma non solo gli addotti. L'orario tra le 3 e le 4 del mattino è considerato nella maggior parte delle tradizioni religiose l' "orario di Dio", nel quale è più facile il contatto col divino e durante il quale si deve appunto pregare: è l'orario delle visioni mistiche e di conseguenza anche delle interferenze siano esse demoniache o "aliene". Ciò però, si badi bene, non significa bollare i contatti come "allucinazioni": al contrario, i risultati sperimentali sulla DMT tendono a dimostrare che tali contatti sono veri, reali. La coscienza si espande, trascende i confini del mero corpo biologico e riesce così ad accedere alla Matrice, al campo akashico, all'Uno-Tutto oltre il Velo di Maya, e dunque a entrare in contatto con altre dimensioni e con le creature che le abitano.
6) Molti Sacerdoti e Stregoni nell'antichità usavano droghe per comunicare con le proprie divinità, con i defunti e con le forze della natura. Credi che questi contatti non fossero soltanto frutto di allucinazioni dovute all'ingestione o all'inalazione di sostanze allucinogene?
Al contrario, queste sostanze erano e sono delle forme di scorciatoie per accedere al multiverso, per aprire cioè, secondo la definizione di Aldous Huxley, le "porte della percezione". Lo stesso vale per la danza tribale, la danza dei Fairies (il Popolo Fatato), la meditazione, l'annegamento, etc.
7) Jenny Randless elencò tutti i sintomi riscontrati da tutti coloro che vengono Addotti: quanto è affidabile questa ricerca e queste conclusioni?
Una caratteristica specifica delle abductions e dei contatti in generale è il cosiddetto “Fattore Oz”, che trae il nome dal celebre film del 1939, “Il Mago di Oz”, ispirato al romanzo di Frank Baum. Si tratta di una serie di sintomi collegati all’esperienza di avvistamenti, missing time, veri e propri rapimenti.
Credo che il Fattore Oz sia la chiave per decifrare il fenomeno, da qua il titolo per il mio saggio. Spesso, infatti i testimoni si trovano da soli in una realtà che acquisisce la dimensione del sogno. Nubi e squarci nello spazio tempo che trascinano i testimoni in una realtà parallela.
Il fenomeno deriva il suo nome dalla ricercatrice Jenny Randles che studiando migliaia di resoconti di contatti ha potuto catalogare i sintomi ricorrenti: brividi, formicolii, paralisi, senso di vertigini, nausea, vomito, cefalea, collassi. Al “risveglio” dal contatto ci si accorge di essere vittima di missing time. La Randles è giunta a concludere che questo clima di "sogno" in cui si viene a trovare l'addotto possa essere una forma di illusione olografica che gli alieni proiettano nella mente del contattato per confonderlo e attirarlo a sè. Diversamente, John Keel parlava di una forma di "ipnosi" indotta da queste forze o creature.
Nel mio saggio propongo un'ipotesi ancora diversa: il Fattore Oz non è opera di manipolazione mentale ma il segno di un effettivo cambiamento di stato. Ciò che si verifica nel "mondo del sogno" (come viene chiamato nello sciamanesimo) avviene in stato alterato di coscienza, all'interno di una piattaforma virtuale, ma non per questo non "reale". In alcuni rarissimi casi questo passaggio dalla nostra a un'altra dimensione può anche avvenire fisicamente: da qui la sparizione di addotti per ore o giorni (Travis Walton e Linda Cortile) o di viandanti, medium e sciamani come testimoniato nei resoconti medievali e nei racconti del folklore.
Nel mio saggio dedico particolare attenzione al ronzio che gli addotti e coloro che vengono sottoposti ad ayahuasca o DMT sentono a un orecchio e che sembra precedere e accompagnare tutta la durata del contatto: credo che sia il segno fisico della cambiamento di frequenza nella vibrazione delle superstringhe che significa cioè che l'addotto viene passa dalla terza (quarta dimensione) a un'altra.
8) Esiste la coscienza collettiva? Secondo la Non Località della Materia dimostrata da Alain Aspect tutto sembra essere Unito, legato da fili invisibili, questo può valere anche per la Coscienza?
Più che coscienza collettiva (che ricorda la teoria junghiana dell'Inconscio Collettivo) esiste quella che le tradizioni religiose chiamano "rete", "matrice": è l'akasha o etere dell'induismo o la "ragnatela" dello sciamanesimo.
Riprendendo gli studi di Frescka e Strassman e la scienza olografica, possiamo dedurre che il nostro cervello sia una specie di "antenna quantica" e la nostra mente il risultato della connessione a livello quantico tra la rete neurale e il reticolo matrice dell'universo. Ciò dimostrerebbe a livello scientifico perchè le tradizioni sciamaniche affermano che tutta la realtà è interconnessa da una "rete vibrazionale": è l'entaglement della fisica teorica.
Lo sciamano, infatti, vede se stesso al centro di questa rete e vi interagisce. Nella mitologia Hopi troviamo Nonna Ragno che emerge dal Nulla cosmico e crea la realtà intessendo la sua ragnatela. In questa rete pone i suoi figli che, dunque, risultano solo in apparenza divisi: essi sono tutti interconnessi perchè appartenenti alla ragnatela.
Questa rete è stata interpretata dal filosofo della scienza Ervin Laszlo in termini di "campo". Laszlo ha battezzato il ritorno al concetto di supporto che riempirebbe e sosterrebbe lo spazio con la definizione "campo akashiko", riprendendo appunto il termine sanscrito "akasha", etere. Come spiegava già millenni fa la filosofia indiana, i nostri sensi fisici non possono percepire normalmente l'akasha, ma possiamo raggiungerla attraverso la pratica spirituale, la meditazione o certe droghe.
Nella fisica moderna l'akasha è il campo o vuoto originale da cui sono emersi atomi, particelle, stelle, piante, animali e uomini. Si tratta, come spiega Lasklo, "di un supporto dinamico pieno di energia in fluttuazione perpetua", la rete di energia che permane e supporta l'intera creazione: la Matrice oltre il Velo di Maya.
Per questo la scienza olografica teorizzata da Pribram e Bohm spiega che la realtà è non-locale e che ogni parte contiene il Tutto... Siamo tutti uniti, interconnessi.
Come spiegano le ricerche di Strassman, la via esterna dello spazio profondo, extraterrestre, potrebbe NON essere l'unica strada per compiere "viaggi"nell'iperspazio e per raggiungere mondi distanti da noi spazialmente e temporalmente.
Perchè oltre il Velo di Maya possiamo essere tutto, possiamo immedesimerci in ogni cosa (proprio come fanno gli sciamani mutaforma), raggiungere ogni luogo e renderci conto che, come sosteneva Einstein, tempo e spazio sono solo un'illusione.
9) Dopo gli anni di studio e di lavoro, la vita e la ricerca ti hanno concesso di trovare la tua Pietra Filosofale?
La Pietra Filosofale non consiste nella conoscenza. Per la trasmutazione l'Opera è lunga, faticosa e dolorosa. Ed io sono solo all'inizio del cammino...
Gli Autori della
Gazzetta del Mistero augurano ad Enrica di proseguire con successo il suo cammino nella ricerca e nello studio di questi complessi temi e colgono l'occasione per ringraziarla per la gentilezza e la disponibilità con cui ci ha concesso questa intervista.
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