La storia comincia nel 1952 allorquando un ricercatore di Monaco di Baviera, W.O. Schumann sostenne con la presentazione delle sue ricerche, che la "cavità" compresa tra la Ionosfera e la Terra contiene un campo magnetico pulsante dove le onde elettromagnetiche si propagano come "onde su una molla". Questa pulsazione - dimostrata dallo scienziato sulla base di una pura dimostrazione matematica, e accertata poi per via sperimentale - venne definita "Risonanza di Schumann".
Queste onde si muovono su una scala di frequenze tra 1 e 50 cicli al secondo (Hz), e da qualcuno sono state definite, in modo suggestivo, "il respiro della Terra."
La "frequenza nominale" di Schumann ottenuta da complesse formule matematiche, si rileva sugli strumenti generalmente attorno ai 7.8 Hz.
La Risonanza di Schumann si colloca nella parte più bassa dello spettro elettromagnetico delle onde radio, le cosiddette ULFO (Ultra Low Frequency - Frequenze bassissime). Questa banda di frequenze che si estende da 1 millesimo di Hz fino a 100.000 Hz (n.cicli al secondo), viene definita"banda geomagnetica" perché in questo intervallo di frequenze si manifestano una grande varietà di fenomeni elettromagnetici naturali(tra i quali la Risonanza Schumann)che hanno accompagnato l'umanità attraverso i millenni.
Ora, considerato che - a quanto pare - per milioni di anni queste radiazioni non hanno subito apprezzabili cambiamenti (a differenza del campo magnetico terrestre che ha subito variazioni considerevoli), è un fatto che da poco più di cento anni questo primordiale "brodo elettromagnetico" ha iniziato ad essere inquinato dalle emissioni artificiali quali elettricità, antenne, attività umana in genere.
Da qualche anno, insomma, gli scienziati monitorano con interesse le due componenti della struttura elettromagnetica terrestre: campo elettrico e campo magnetico, misurato appunto (anche) con la risonanza Schumann.
Sembra che il più notevole incremento registrato da parte della risonanza Schumann sia avvenuto nel 1987, in concomitanza con la supernova 1987a.
A parte questo picco, però, ed è questo il dato che sta suscitando in rete tutta una serie di fantastiche illazioni, la risonanza Schumann, sarebbe aumentata negli ultimi tempi passando dai suoi normali 7.8 hz agli attuali valori, oscillanti tra i 9 e gli 11 hz. Di qui, l'ipotesi, della quale ha parlato per primo un geologo americano, Gregg Braden, che possa raggiungere i 13 hz, toccando così quello che è stato chiamato PUNTO ZERO, ovvero il valore nel quale la frequenza Schumann o magnetica intersecherebbe la frequenza elettrica.
Di qui, il collegamento con il cambiamento (o inversione) dei poli magnetici della terra, e con la data del 2012, e la conclusione (catastrofica) è bella che raggiunta.
Ma cosa c'è di vero in tutto questo ?
Nulla. E' chiaro che in molti si ritengono suggestionati dal pensare alla Terra come a un essere vivente che sta passando il proprio processo di crescita e trasformazione, e che quindi sarebbe legato al processo di sviluppo di noi umani, che abitiamo la terra.
Ma il dato scientifico incontrovertibile ci dice che : a tutt'oggi la frequenza della Risonanza di Schumann non è aumentata e il suo valore è sempre attorno ai 7,86Hz, quindi alla stessa non è neanche imputabile l'aumento del riscaldamento del pianeta, come da qualche parte è stato improvvidamente avanzato.
“Risvegliarsi al punto zero” è il titolo di una conferenza tenuta da Gregg Braden il 25 febbraio 1995 a Washington.
Braden nel 1995 era ancora poco conosciuto, e da qualche tempo aveva lasciato il proprio lavoro di informatico presso il Martin Marietta Aerospace per dedicarsi allo studio di argomenti diversi che lo appassionavano e lo resero un precursore in materia. Da allora ebbe il talento e la fortuna di sapersi imporre all’attenzione pubblica, gestendo con capacità i successi derivanti dalle numerose conferenze tenute dapprima solo in America, e poi nel resto del mondo.
E’ in atto la tendenza allo spostamento del nord magnetico verso la Russia. Cosa sta accadendo alla Terra?
Sembra che qualcosa di inconsueto e del tutto nuovo faccia mutare il pianeta anno per anno, costringendoci ad armonizzare su di un’onda diversa tanto la strumentazione tecnica quanto le nostre stesse frequenze.
Le antenne attivate del DNA umano allora, non sono più venti, ma stanno aumentando, sotto sollecitazione di una forza ignota. Non si riesce tuttavia a codificarle in maniera univoca; si parla, al momento, di “mutazione genetica spontanea”. L’emozione programma il DNA: Braden, come molti ricercatori, ritiene che alcuni codici siano attivabili solo mediante la meditazione, l’utilizzo del terzo occhio, o ghiandola pineale, e che molta di quella conoscenza tecnologica, rimasta seppellita per migliaia di anni, sia ancora custodita dentro di noi. Solo la sua scoperta, adattata alla tecnologia esterna, quella che possediamo grazie alle scoperte, potrebbe consentirci di essere davvero degli iniziati, cosa per la quale secondo lo scienziato, siamo stati programmati.
Le nozioni che si trovano in rete sulla Risonanza di Schumann sono spesso superficiali e prive di fondamento scientifico. Lo stesso Braden sembra essersi rifatto alla teoria elaborata da Hans Volland alcuni anni fa, e pubblicata nell’ Handbook of Atmospheric Electrodynamics, vol. I. Le informazioni del tutto errate in merito avrebbero indotto l’autore a rivedere le proprie teorie già nella pubblicazione dell’opera “Il Mistero del 2012”, scritto in collaborazione con altri autori e pubblicato nel 2007; nella sua sezione Braden, pur parlando dell’indebolimento del campo magnetico, non fa più alcun riferimento alla Risonanza. È comprensibile che uno studioso possa fare marcia indietro su una ricerca sbagliata o di cui non trovi riscontro nel tempo, soprattutto considerando che il resto della sua ricerca sia poi puntualmente supportato da prove e testimonianze concrete. Tuttavia il suo atteggiamento mostra una palese incapacità nell’accettare critiche che, al momento, appaiono fondate, e questo dispiace, vista la serietà dell’autore e la sua indubbia capacità nel rivolgersi al pubblico.
Da una ricerca in rete, un valido contributo sulla Risonanza di Schumann, corroborato da fonti attendibili, sembra essere quello del ricercatore Alessandro de Frassine, che
sostiene, in un documento pubblicato nel 2005, come la pulsazione della Terra sia rimasta sempre la stessa, posizionata sui 7,86 hertz.