Neil Amstrong, lascia all'età di 82 anni,le sue spoglie fisiche da questo mondo: fu il primo uomo che, il 20 luglio del 1969, mise piede sulla Luna dopo aver condotto la missione di allunaggio dell'Apollo11. Dopo il trionfale allunaggio e il ritorno a terra, che coronarono il programma spaziale Usa lanciato da John F. Kennedy, Armstrong sparì di fatto dalla vita pubblica. Lasciò la Nasa e andò ad insegnare ingegneria all'Università di Cincinnati; più tardi avrebbe fatto parte di consigli di amministrazione di varie aziende aerospaziali. Il 13 agosto 1969 il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon gli assegnò la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile americana. Della conquista della Luna disse: "La cosa più importante della missione Apollo fu dimostrare che l'umanità non è incatenata per sempre a un solo pianeta, e che le nostre visioni possono superare quel confine, e che le nostre opportunità solo illimitate
A dare la notizia è stata la rete americana Nbc. Armstrong non era in ottima salute da un po' di anni, aveva subito un intervento chirurgico di quadrulo bypass coronarico lo scorso 7 agosto, due giorni appena dopo aver compiuto 82 anni. Il 6 un esame medico aveva rivelato la parziale occlusione nelle arterie che portano il sangue il cuore. Nella storia le sue parole: "Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità". Per il presidente degli Stati Uniti Barack Obama "se ne va uno dei più grandi eroi americani di tutti i tempi".
TITO STAGNO: COLPIVA IL SUO SORRISO - Il sorriso è uno dei ricordi più belli di Armstrong, per il giornalista che dall’Italia ha seguito ogni minuto della storica missione Apollo 11. ‘’Devo ringraziare lui per la telecronaca della discesa sul suolo lunare’’: per Tito Stagno Neil Armstrong era stato un punto di riferimento, quasi un’ancora di salvezza nel momento più difficile della celebre telecronaca dello sbarco sulla Luna nella missione Apollo 11, ossia i 12 minuti della discesa sul suolo lunare durante i quali i mezzi dell’epoca non permettevano di avere a disposizione le immagini in diretta.Le immagini del ‘nuovo mondo’ trasmesse dai centri spaziali di Houston e Cape Kennedy sono emozionanti e i presentatori nascondono a fatica l’emozione. E non manca un momento di tensione in studio: tra l’incertezza delle trasmissioni dell’epoca e il tentativo di rubare la scena, Tito Stagno anticipa di qualche secondo - con l’ormai storico ‘’ha toccato’’ - il primo passo di Neil Armstrong, facendo andare su tutte le furie il corrispondente dagli Usa che poco dopo replica con un ‘’ha toccato in questo momento’’. La tensione si scioglie con un applauso dallo studio di Roma
Armstrong abitava da una decina d’anni a Indian Hill, un sobborgo di Cincinnati, nello stato americano dell’Ohio. Negli anni successivi alla missione lunare aveva fatto relativamente poche apparizioni pubbliche, preferendo una vita riservata: non ebbe un ruolo di primo piano, certamente anche per suo volere, nelle celebrazioni del 25esimo anniversario dello sbarco, e sembrava avere una relazione conflittuale con la stessa impresa che aveva compiuto.
Il comunicato con cui i familiari di Neil Armstrong hanno annunciato la sua morte si concludono con una richiesta su come ricordarlo:
Per quelli che chiedono che cosa possono fare per onorare Neil, abbiamo una semplice richiesta. Onorate il suo esempio di servizio, di risultati e di modestia, e la prossima volta che uscite fuori in una notte chiara e vedete la luna che vi sorride, pensate a Neil Armstrong e fategli un occhiolino.
For those who may ask what they can do to honor Neil, we have a simple request. Honor his example of service, accomplishment and modesty, and the next time you walk outside on a clear night and see the moon smiling down at you, think of Neil Armstrong and give him a wink.