Ciao a tutti, miei cari lettori.
Il tempo passa, inesorabile, con la pandemia, senza una pandemia, che fuorvia una vita o meglio la destabilizza, fino a mutarla, con stressanti perdite di tempo e di idee che mutano come le varianti covid.
Da tempo non scrivo, non posto articoli, non mi interesso più a tutto un mondo spirituale, alieno, olistico, che per decenni mi ha appassionato, facendo trascorrere a me e spero anche a voi, piacevoli letture. Potrei dare la colpa all' età, che ha già iniziato a mostrarmi con più chiarezza quanto fino ad ora, ho seguito e creduto. Ho discusso con voi, con altre persone, del mondo nascosto, come fosse una caccia al tesoro : e trovare e aprire lo scrigno, rimanere stupìto di quanto celato al suo interno.
Amici miei.
Continua una fase di transizione.
Analogia di un comportamento simile. Mi spiego:
Wuang (Cina), nell' anno 2019,nei laboratori speciali dove si manipolano i ceppi virali, con molta probabilità inizia, tramite laboratorio, una lavorazione su di un virus con fattezze simili all' influenza della famiglia Coronavirus. Lo contraddistingue una particolarità: il virus è volatile, si sposta facilmente con aria, rimane sulle superfici per diversi giorni e si adatta in base al clima. Il virus riesce ad infettare degli operatori e medici. Ebbero parecchi problemi all' interno delle strutture e iniziarono subito a testare vaccini per contenerlo. Iniziarono subito a formarsi varianti, almeno 10, creando almeno 10 ceppi diversi tra di loro. Come si formarono nuovi ceppi? Grazie al vaccino e alle caratteristiche di salute diverse delle persone che ci lavoravano.
La carica virale è altissima: chi lo contrae se non ha un sistema immunitario più che ottimale, rischia di essere messo in pericolo di vita poichè il covid19 colpisce i polmoni in maniera insidiosa, creando polmoniti bilaterali interstiziali, ma con il passare dei mesi si indebolisce, perde forza, ma continua a essere resistente alle temperature e non smette di creare paure e timori.
Rispetto alle classiche influenze stagionali, il covid19 riesce a rimanere poco attivo anche con le temperature alte. Ad inizio pandemia, chi aveva la fortuna di contrarlo e non di stare male, divenendo asintomatico, diventava ugualmente un portatore sano. Chi a sua volta, avendo qualche problema di salute molto leggero o di qualsiasi entità lo contraeva poteva avere crisi polmonari, anche gravi, soprattutto quando, anche con farmaci mirati contro le polmoniti non si interveniva subito: quindi se si contraeva e si prendevano farmaci blandi come la tachipirina, oltre a non avere nessun effetto migliorativo, creava altre complicanze di salute. Ovviamente se vuoi curare una polmonite, non la curi con il sorriso e fortuna.
Il tempo passa, le persone si spostano grazie a treni e aerei e il virus ha una strana reazione: prima deve adattarsi al nuovo ambiente e clima, quindi rimane in stasi. Bastano poche settimane e si sveglia, mostrando la sua forza. Decine di persone lo contraggono senza saperlo, portandolo in tutto il mondo civilizzato, come se fosse un bagaglio. Inizia a mostrarsi con le classiche forme da coronavirus, passando quasi inosservato, con tosse, febbre persistente. Da decine si passa a milioni eppure, ognuno reagisce in modo diverso. I mesi passano e il coronavirus ovunque si è mostrato, sembra rallentare la sua furia e non sembra più così apocalittico.
Ormai la paura è troppa, si corre ai ripari in tutto il mondo, con ogni forma di difesa: mascherine, guanti, alcool, igienizzanti, visiere protettive, calzari, tutte isolanti, si bloccano tutti i viaggi, spostamenti con ogni tipo di mezzo, eppure... il virus rimane.
Ed ecco a sorpresa la soluzione: chi inizia a usare il plasma del sangue, di facile ottenibilità, ottenendo risultati evidenti perchè il plasma ha un esercito di anticorpi diversi e contrastano molto bene il virus viene accantonato. Serve qualcosa di più decisivo, si punta su anticorpi monoclonali, che puntano al virus in maniera secca, deve uccidere subito il virus: la burocrazia e le chiacchere lo fermano, oltre ad essere molto costoso e di fabbricazione in laboratori specializzati.
Quindi si passa ai vaccini che hanno una terna vincente di migliaia di soggetti che hanno provato in prima persona la sua efficacia per qualche mese prima di essere immesso nel mercato mondiale.
Una tra le proteine bersaglio del virus più interessanti a questo scopo è la proteina Spike (S). Questa proteina decora la superficie del virus formando delle protuberanze caratteristiche (facendolo sembrare una corona – da cui il nome “Coronavirus”). La proteina S si suddivide in due parti:
Quindi, una molecola che fosse capace di impedire l’interazione tra la proteina Spike e il recettore ACE2 sarebbe potenzialmente in grado di prevenire l’infezione da coronavirus e, di conseguenza, la malattia.
Tutti i vaccini che nascono da MODERNA, ASTRAZENICA, Pfizer-BioNTech, che hanno la terna di comprovata efficacia anche se con molti effetti collaterali, passano i test e...
IL FUOCO GRECO HA INIZIO.
Fonti antiche riportano non solo della potenza distruttrice di tale arma, ma anche del terrore che essa suscitava nella mente dei nemici. Infatti, la peculiarità di quest’arma era il suo enorme potere detonante, l’infiammabilità, l’impossibilità di spegnerlo con l’acqua, la sua irruenza nel divampare maggiormente con essa, il fatto che sembrava bruciare anche l’acqua e la sua tossicità.
Dove passa un vaccino, inizia per il covid la sua trasfomazione : invece di scomparire, si adatta, creando quella che negli ultimi mesi viene chiamata variante. Poco diversa da prima ma qualcosa cambia e mette nuove paure in ognuno di noi. I vaccini passano in molte nazioni e magicamente, anche nuove varianti mutogene appaiono, creando dubbi sulla efficacia del vaccino contro le nuove varianti. I poche parole il vaccino è visto come l' acqua che vuole spegnere un incendio causato con un fuoco greco. Più acqua , più fuoco.
Il covid 19 si adatta, in base al clima dove si trova e ai vaccini, per cui avremo nuove varianti e una impossibilità di eliminarlo. La sola alternativa è non dare a questo virus, altra acqua per crescere ancora di più. Il prof, Galli, ha detto una frase logica: avremo problemi più seri.
Quanti morti di covid19 abbiamo avuto finora da inizio pandemia? Il popolo su questa domanda non ha avuto una risposta chiara, ma solo dei numeri che non specificano se in quell' insieme vi siano esclusivamente morti di covid o di ogni genere di patologia che ha portato alla morte compresa la vecchiaia.
L ’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni (mediana 83, range 0-109, Range InterQuartile - IQR 75-88). Le donne decedute sono 37.295 (43,7%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 83 anni – pazienti con infezione 48 anni). Il grafico mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 86 anni – uomini 80 anni).
il conte rovescio
Covid19, ultima frontiera: nonostante sacrifici e privazioni, lockdown, in casa, privati delle libere uscite, fondamentalmente per il bene primario della vita stessa e per rispetto di chi lavora negli ospedali in maniera sempre più oltre il limite della sopportazione, con questa seconda ondata di questa assurda influenza che sembra non trovare fine, siamo nuovamente alle porte di una chiusura totale sempre più logica per evitare altri morti, che per quanto assurdo e pazzesco, non trova soluzione. I dati che vediamo, sentiamo, superano di decine di migliaia persone che rimangono esposte al virus e lo contraggono, anche se in modalità sempre diverse, in tutto il mondo.
Mi guardo attorno, quando esco. La maggior parte delle persone, rispettano distanziamento, mascherine in faccia, evitano gruppi di persone anche con mascherine. i gruppi di ragazzi e ragazze che poco tempo fa vedevo ovunque, sono ridotti a poco più di qualche amico che parla con le mascherine. Nelle scuole elementari, ci si trova ne pressi scolastici, con bambini che a priori rispettano le regole imposte. In negozi, ristoranti, locali, stessa storia. Tutti accettano e comprendono la situazione.
Eppure:
notiamo situazione oltre lo stremo sociale,
disoccupazione crescente con la presunzione del governo che impone il ''non licenziamento'', nonostante delle imprese falliscano e chiudono i battenti,
negozi che serrano le attività in orari anticipati, come da imposizioni governative, con lo scopo di evitare affollamenti in giro ma che invece facilitano la situazione grave di esercenti di chi non potrà permettersi di restare aperto in futuro,
il settore spettacolo e musica, rimasto sepolto e dimenticato ma allo stesso tempo...ricordato,
su di una situazione che finora vede un crescente numero di morti associati al COVID19, in ogni parte del mondo, su di una parte della popolazione che viene controllata con i temuti e conosciuti TAMPONI, sempre in numero crescente di cui non si comprende mai se quei tamponi positivi, riguardano spesso le stesse persone, ricontrollate e rimaste positive, quindi censite e nuovamente sbandierate nel giro giornaliero delle nuove notizie.
Sembra oramai la situazione del '' arriverà il vaccino'', quando avremo rivolte civili e morti ovunque perchè gli ospedali non potranno avere altri pazienti bisognosi delle terapie intensive e conseguente privazioni di altri infermieri per fronteggiare altre gravi patologie.
Signori e signore: sappiamo che in troppi cavalcano la situazione per ricavarci soldi e lucrare su poveri disgraziati e forse, si dovrebbero adottare misure largamente esagerate oltre i termini consentiti di legge, contro costoro,
forse sarebbe una prima soluzione per determinate questioni ma:
non aiuterebbe noi, popolo, ad evitare tutto questo.
Non si tratta più di complottismo, finzione, esagerazione.
Si tratta di capire che altre persone che lavorano allo sfinimento, hanno bisogno di noi e parlo di ospedali, strutture sanitarie, di oss e infermieri, medici che non possono stare dietro ad aiutare chiunque arrivi in ospedale o a casa.
Non andrà tutto bene.
Smettiamola con messaggi positivi e facciamo il possibile per evitare che il mondo percome lo conosciamo, cambi le nuove generazioni dei giovani, con disagio sociale, esclusione dalla vita reale e scambio con quella virtuale, paura della folla, paura della vicinanza con altre persone.
Vi chiedo di aprire gli occhi e di guardare in modo diverso, questa piccola parte della vostra vita. Sicuramente tanti di noi staranno bene, oppure in maniera asintomatica, supereranno questo COVID19, senza accorgersene. Ma per molti non sarà così, staranno male e moriranno, forse per leggerezza di chi urla che è tutta una grossa balla, solo perchè non ci si trova su una barella.
Non importa più da dove è arrivato, chi lo ha manipolato geneticamente, perchè lo hanno fatto, se e sempre se...
adesso lo abbiamo in giro e dobbiamo cercare di arginare il più possibile questo grosso problema, per gli infermieri e medici, che senza il nostro impegno, dovranno fare delle scelte.
Possiamo manifestare, urlare il nostro dissenso, ovunque. Ma noi dopo torneremo nelle nostre dimore, non in un ospedale.
Sono con voi e spero (perchè spero anche io), che questa situazione avrà una fine.
un piccolo quadrifoglio, una speranza.
Il 13 aprile 2029 un asteroide di 340 metri di diametro si troverà a sorvolare il nostro pianeta, un evento raro per una roccia di tali dimensioni. Si chiama 99942 Apophis e volerà sopra la Terra ad una distanza di 31 mila chilometri. Fin dalla sua scoperta, risalente al 2004, Apophis continua ad essere monitorato. Impiega 363 giorni per compiere un’orbita attorno al sole e nel momento di maggiore vicinanza alla nostra stella, al perielio, dista 118 milioni di chilometri, meno della distanza Terra-Sole, pari a 150 milioni di chilometri.Il momento in cui l’asteroide si troverà più vinino alla Terra rappresenterà un’incredibile opportunità per la scienza, consentendo agli astronomi condurre studi sulla sua forma e la composizione, nonché di acquisire dati fondamentali per la difesa planetaria. Apophis sarà visibile anche ad occhio nudo, come un puntino luminoso, nel cielo notturno dell’emisfero australe, passando dalla costa orientale alla costa occidentale dell’Australia. Attraverserà l’Oceano Indiano spostandosi a ovest sopra l’Africa e si muoverà così velocemente da attraversare l’Oceano atlantico in appena un’ora. Questo fenomeno è rarissimo, sia per le enormi dimensioni dell’asteroide sia per la vicinanza che raggiungerà, all’altezza dei nostri satelliti.
Un asteroide è un piccolo corpo celeste, simile per composizione ad un pianeta terrestre, hanno una forme irregolare, spesso allungata. La maggior parte degli asteroidi ha dimensioni inferiori al kilometro, anche se esistono asteroidi di dimensioni molto maggiori del kilometro. La maggior parte di essi si trova nella ‘fascia principale degli asteroidi’, che si trova tra le orbite di Marte e Giove, la loro orbita ha spesso un’elevata eccentricità. Una delle principali classificazioni degli asteroidi si basa sulle loro orbite. Vengono suddivisi in gruppi e famiglie, la prima suddivisione separa gli asteroidi con l’orbita interamente compresa tra le orbite di Giove e Marte e quelli che avevano il perielio e/o l’afelio non compresi tra queste due orbite. Le altre sotto-suddivisioni sono basate sulla dimensione delle orbite, la loro inclinazione e l’eccentricità. Gli ‘asteroidi near-Earth’ intersecano l’orbita terrestre, e proprio per la loro vicinanza è possibile studiarli inviandoci sonde.
L’asteroide Apophis è classificato come ‘asteroide near-Earth’. Gli ‘asteroidi near-Earth’ si suddividono in famiglie in base alla dimensione del semiasse maggiore. Apophis fa parte della famiglia Aten, famiglia che racchiude gli asteroidi che hanno il semiasse maggiore di dimensioni inferiori all’unità astronomica. Questa famiglia è la più pericolosa, poiché è la più vicina al nostro pianeta. La scoperta dell’esistenza di Apophis risale al 19 giugno 2004 dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona, da Roy A. Tucker, David James Tholen e Fabrizio Bernardi del progetto di ricerca asteroidi finanziato dalla NASA. Apophis ha un diametro di circa 270 m e una massa di 4,6×1010 kg, il suo periodo orbitale è di 323 giorni. Gli scienziati hanno calcolato che il 13 aprile 2036, giorno di Pasqua, l’asteroide tornerà ad essere così vicino, e forse anche di più, rischiando di scontrarsi con la Terra. Comunque sia l’asteroide è tenuto costantemente sotto controllo.
Venerdì 13 aprile 2029 l’asteroide Apophis si avvicinerà così tanto al nostro pianeta che sarà visibile ad occhio nudo. La distanza a cui passerà è di 31.000 km, non c’è il rischio di collisione. Il suo avvicinamento sarà l’occasione perfetta per poterlo studiare e per poterci difendere da esso in futuro, perché anche se in questa occasione non corriamo rischi, ma in futuro potrebbe scontrarsi con la Terra con gravi conseguenze. Sono presenti vari progetti, che saranno ben studiati e preparati nei 10 anni che rimangono.
Il principale progetto prevede di inviare delle sonde sull’asteroide al fine di poterlo studiare, capendo poi di cos’è fatto per sapere se è possibile, in futuro, renderlo innocuo. Per evitare collisioni ci sono attualmente due progetti, ancora non attuabili, a causa della scarsa conoscenza della sua composizione. Il primo prevede di colpire l’asteroide per frantumarlo o deviarne la traiettoria. Un secondo progetto è di colpirlo con un proiettile al fine di separare il nucleo dalle rocce superficiali, per poterlo studiare meglio. Certo è che fino a quando non ne sapremo di più sulla sua composizione, nessuno di questi progetti può essere attuato.
Vi è mai capitato di essere condizionati da una persona? Capita praticamente sempre: vivendo in una società sempre alla ricerca della “moda”, del trendy e del “cool” dobbiamo per forza adattarci allo stile di vita degli altri oppure rimanere indietro e venire pian piano abbandonati. Un esempio lampante sono tecnologia e genitori: generalmente i nostri genitori, soprattutto se hanno superato i 60 anni, hanno un approccio ostile con smartphone, pc, wi-fi e internet, questo perché i loro tempi scorrevano più lentamente mentre oggi siamo bombardati di nuove proposte del mercato che sembrano addirittura necessarie.
Ma il condizionamento di cui voglio parlarvi io è ben diverso e non c’entra quasi nulla con la tecnologia e merchandising: quello di cui voglio parlarvi è il condizionamento (se non addirittura l’assoggettamento) di uno o più individua da parte di una persona che più carisma.
Anche questo, è innegabile, avviene ogni giorno e c’è sempre qualcuno che in un modo o nell’altro condiziona le decisioni di altri soggetti. Ovviamente i condizionamenti vanno a stadi di intensità e si passa da pareri personali a patologie; io raggiungo direttamente gli ultimi tre livelli, che sono davvero uno dei più grandi misteri della medicina.
Avete mai sentito parlare di allucinazione di massa? Chi ama il paranormale e i misteri conosce bene questa dicitura perché per la maggior parte dei fenomeni paranormali, avvistamenti di fantasmi, incontri ravvicinati con alieni gli scettici forniscono queste soluzione e ciò che i testimoni credo di aver visto. Ma è davvero così? Io vedo un fantasma perché un mio amico vede un fantasma?
A riguardo sono stati effettuati molti esperimenti e in effetti è risultato che sì, se voi diceste ad un gruppo di persone che la vostra casa è infesta (pur non essendolo), gran parte di loro affermeranno di aver vissuto in casa vostra un fenomeno paranormale. Le “allucinazioni collettive” sono un fenomeno di lieve entità psicologica perché riguardano pochi istanti e in ogni caso sono una sorta di autoconvinzione di più persone in seguito ad un’errata interpretazione di un soggetto che “domina” psicologicamente gli altri.
Facendo un passo nelle psicosi più gravi incontriamo la cosiddetta “isteria di massa”, ovvero quando una comunità di persone finisce per credere a qualcosa basandosi esclusivamente sulle credenze o sulla testimonianza non verificata di un soggetto. Di solito l’isteria di massa si verifica in ambienti affollati, dove le persone sono accomunate da uno stato di eccitazione psichica altissimo; l’autosuggestione gioca un ruolo importantissimo, ma a questo si aggiunge la teoria secondo cui due menti in uno stesso ambiente non “ragionano” mai una indipendentemente, ma si influenzano tra di loro.
In passato ci sono stati molti casi documentati di isteria di massa, molti in periodo medievale in conseguenza della dura repressione della Chiesa verso i pagani e gli eretici; tuttavia anche in tempi più recenti si sono verificati episodi che potremmo far rientrare in questa casistica. Due esempi tra tutti:
– Il 13 ottobre del 1917 migliaia di persone, credenti e non credenti, riferirono di aver assistito ad un fenomeno che fu chiamato “miracolo del sole”: era l’ultima apparizione della Madonna di Fatima ai pastorelli. Molti dei presenti, anche a distanza di parecchi chilometri, raccontarono che mentre pioveva d’un tratto la pioggia cessò e le nuvole si diradarono: il sole, tornato visibile, avrebbe cominciato a roteare su sé stesso, divenendo multicolore e ingrandendosi, come se stesse precipitando sulla Terra.
– Negli anni ’30 la famosissima radiocronaca fatta da Orson Welles che raccontava un immaginario sbarco di marziani negli Stati Uniti provocò un tale delirio collettivo che moltissimi finirono per credere di vedere sul serio flotte aliene che stavano atterrando per conquistare la Terra.
L’ultimo livello di condizionamento psicologico è chiamato disturbo psicotico condiviso, cioè una vera e propria follia condivisa da due o più soggetti. Si tratta di una rara sindrome psichiatrica in cui una convinzione paranoica o delirante viene trasmessa da un individuo all’altro.
Il disturbo conosciuto come sindrome di Lasègue-Falret, dal nome degli scopritori nel 1877, e al pari di una malattia si propaga quando un individuo affetto entra a contatto con altri soggetti vulnerabili (solitamente socialmente o fisicamente isolati); la psichiatria ne studia i sintomi e l’evoluzione da decenni, ma ancora si fa fatica a comprendere il meccanismo che induce un soggetto a lasciarsi condizionare fino alla totale distorsione della realtà.
Il disturbo psicotico condiviso è una psicopatia che può affliggere in due modi:
– Follia imposta: quando c’è un soggetto dominante che impone il suo pensiero delirante su altre persone che non avrebbero avuto quel disturbo se non avessero interagito con l’induttore. È il tipo più diffuso e avviene in soggetti già vittime di patologia mentali di un certo rilievo (negli edifici di cura psichiatrica capita che un soggetto dominante influisca su altri soggetti “imponendo” il suo pensiero). Questa patologia, pur essendo la più diffusa, è allo stesso tempo più facilmente curabile perché si è notato che ricoverando i soggetti in luoghi separati i deliri delle persone influenzate dal soggetto dominante indotta scompaiono nel tempo, anche senza l’utilizzo di farmaci.
– Follia simultanea: è la più rara e allo stesso tempo la più difficile da comprendere e da curare poiché i soggetti (solitamente due), che già indipendentemente soffrono di psicosi, si influenzano l’un l’altro con i rispettivi deliri in modo che i loro pensieri diventino uguali o molto simili tra loro. Nei soggetti interessati vengono alimentate distorsioni e convinzioni deliranti che spingono a un sempre maggiore ritiro per la percezione di essere minacciati o non compresi. Quando la situazione giunge a un livello esasperato, si manifestano vere e proprie allucinazioni condivise e anche le terapie di sostegno non riescono a ridurre il rischio di ricadute. Questo tipo di patologia si verifica spesso in gruppi familiari isolati dalla società (per forza o per scelta) e può sfociare in vere e proprie aggressioni verso chi cerca di interagire dall’esterno.
Il disturbo psicotico condiviso continua è ancora oggi uno dei misteri della psichiatria, ma sembra alimentare la convinzione di molti studiosi secondo cui il cervello umano abbia facoltà enormi che l’uomo attualmente non riesce ancora ne ad amministrare ne a capire, ma che potrebbero un giorno portarlo ad uno stadio evolutivo semi-divino.
Si parla molto in questo periodo di pandemia del covid19, di 5G ( nuovo sistema di navigazione di 5 generazione), satelliti starlink lanciati di continuo nella nostra orbita terrestre, correlato alla sua propagazione ed esaltato per le onde elettromagnetiche chew serviranno per una navigazione più veloce per essere ''connessi'', al mondo virtuale.
Il programma ''le iene'', intervistano Rosario Marcianò, per esaltare pregi e difetti, soprattutto difetti, altri complottisti che vedono in questa pandemia, un chiaro collegamento tra 5G e coronavirus.
Interviste che lasciano a chi nutre dei dubbi, una più chiara visione a questi complottisti che si delineano come farlocchi o ciarlatani.
Sarebbe più facile vederla così.
Sarebbe la verità? Marcianò precisa che è meglio non essere pecora informata e non seguire tutto quanto riportato dai media poichè mostrano esattamente cosa fare, dove andare o meglio...non andare. Il Governo che mette a dura prova le popolazioni abituate a lavorare e sopravvivere con il proprio lavoro, a chiudere le attività e...aspettare, anche senza soldi per vivere, pagare le tasse, ecc.
Tutta questa pandemia iniziata in Cina a Wuhan, in pratica, organizzata dall' OMS, Bill GATES, case farmaceutiche, per colpire tutto il mondo con un virus che di mortalità ha ben poco. Si parla di numeri poco eclatanti, se si pensa che solo il fumo, tabacco, uccide un numero di persone molto oltre i numeri che vediamo di continuo sugli schermi televisivi. Rapporto 2018 sulla prevenzione e controllo del tabagismo del ministero della Salute: In Italia sono attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti. E il tabacco non risulta una pandemia, eppure lo si trova in tutto il mondo.
Quindi tornando al discorso iniziato, cosa hanno in comune queste due cose, che qualcuno non vede, eppure così evidenti?
Il coronavirus, non aumenta con il 5G. Il coronavirus, ti fa stare a casa per evitare un contagio non controllato e una marea di persone in strutture ospedaliere che collasserebbero come abbiamo già notato, in questo modo, si utilizza in maniera incontrollata internet, giochi online, youtube, tutti i social, scuole online, smart working, creando un problema di carico su velocità di navigazione, serve più copertura e rete, no?
Il 5G serve in modo indispensabile a tutti perchè tutti, vogliono un potere in mano, uno smartphone, che possa fare tutto quello che si vuole, dettato da regole invisibili, da grandi menti dietro, che vogliono come dice Rosario Marcianò, un buon popolo di pecore che obbedisce, che non guarda sotto la superficie di una notizia, ma si fa forza sulle notizie che vengono divulgate dai media come ''legge'' indissolubile e se le contesti, esci dal gregge, nessuno ti crederebbe se ti informi o semplicemente, non la pensi come '' il sistema'', creato sulle notizie dei tg, leggi, medici, scienziati, ecc...
Devi credere solo in quello che viene detto.
L' informazione che si crea in modo volontario, crea il debunking, troppe informazioni sbagliate, mischiate a quelle vere, con la soluzione di chiunque di chiudere la mente ed essere scocciati, seccati da tutto quel dire. Troppa informazione, troppe parole, per mascherare piccole notizie vere. La pandemia esiste?
si.
Il coronavirus covid19 esiste? si.
Proprio perchè esiste, dobbiamo utilizzare le nostre risorse, come un futuro ed imminente 5G, con le sue antenne, perchè altrimenti non potremo continuare a lamentarci, a cospirare, a parlare, videochattare, ecc...
Il popolo lo vuole ma non lo vuole. Creerà malattie o patologie nuove? Ogni novità di questo genere ha pro e contro. Anche l' amianto all' inizio della sua scoperta e impiego ha avuto un grande successo: dopo qualche decennio, abbiamo scoperto cosa ha portato. Anche la generazione automobilistica ha avuto un culmine. Ecco perchè il gasolio entro pochi decenni non lo vedremo più.
Cosa vedremo ancora? Aspetteremo.. Andrà tutto bene.
Conte Rovescio
Tutto il mondo sta vivendo un pesante crisi dovuta alla pandemia di COVID-19 in corso provocata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2 ma già, nonostante il discreto controllo raggiunto della diffusione delle più pericolose malattie tradizionali attraverso vaccini e terapie di ormai comprovata efficacia, l’OMS lancia l’allarme nei confronti di alcune nuove malattie che hanno le carte in regola per provocare, se non tenute sotto controllo, nuove epidemie globali. Come sempre, la paura è che possa in qualche modo replicarsi la grande epidemia di “Spagnola” che provocò decine di milioni di morti in tutto il mondo nella seconda decade del ‘900.
Tra le malattie più temute c’è un’infezione che curiosamente sembra avere parecchi punti in comune con la COVID-19. Si tratta di una malattia indotta dal Nipah Virus (NiV) che è una zoonosi che causa gravi malattie negli animali e che può trasmettersi con relativa facilità anche all’uomo. L’ospite naturale del virus è un moscerino della famiglia dei Pteropodidae, genere Pteropus.
La prima epidemia registrata di malattia da NiV si verificò a Kampung Sungai Nipah, in Malesia nel 1998. All’epoca furono i maiali a trasmetterla all’uomo. La cosa più preoccupante è che nei focolai di questa malattia identificati successivamente non risultarono esserci stati ospiti intermedi. Ad esempio, nel 2004, in Bangladesh, gli esseri umani furono infettati da NiV dal consumo della linfa di una palma che era stata contaminata da pipistrelli infetti. Esistono inoltre prove della trasmissione diretta da uomo a uomo in un ospedale indiano.
L’agente eziologico di questa malattia è un virus chiamato Henipavirus, un Virus a RNA a singolo filamento negativo afferente all’ordine dei Mononegavirales, famiglia Paramyxoviridae e sottofamiglia Paramyxovirinae, e al quale appartengono due specie: il virus Nipah e il virus Hendra.
Ospiti naturali degli Henipavirus sono i pipistrelli della frutta. Gli Henipavirus sono in grado di causare malattie, spesso mortali, in un gran numero di specie animali, sia selvatici che domestici e agli stessi esseri umani.
Come si può capire, anche in questo caso di trasmissione di una malattia tipica degli animali all’uomo è coinvolto un pipistrello, come sembrano indicare tutti gli indizi per il SARS-CoV-2.
L’infezione da NiV nell’uomo può avere moltissime espressioni diverse, dall’infezione asintomatica alla sindrome respiratoria acuta fino all’encefalite fatale. Attualmente non esiste un vaccino per questa malattia e nemmeno un protocollo terapeutico, il trattamento per gli esseri umani è, infatti, un’intensa terapia di supporto che punta a sostenere l’organismo finché le difese immunitarie non riescono ad averne ragione.
Nipah è nell’elenco prioritario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità delle malattie emergenti che potrebbe causare una pandemia globale, insieme a Zika ed Ebola. Nipah e il suo cugino virale Hendra si attaccano a una proteina chiamata ephrin-B2 e ephrin-B3 sulla superficie delle cellule nervose e le cellule endoteliali che rivestono il sangue e i vasi linfatici. Nipah può anche invadere le cellule polmonari e renali.
Negli esseri umani dovrebbe attaccare inizialmente il sistema respiratorio per poi diffondersi al sistema nervoso e al cervello. La maggior parte dei pazienti che muoiono soccombe a un’infiammazione dei vasi sanguigni e ad un rigonfiamento del cervello che si verifica negli stadi avanzati della malattia.
La mortalità, una volta raggiunta la fase in cui i pazienti manifestano sintomi di gravi stati patologici del sistema nervoso, risulta aggirarsi intorno al 40% ma ancora più alta è la percentuale di pazienti che, sopravvissuti alla fase acuta della malattia, presentano conseguenze a lungo termine dopo, tra cui convulsioni persistenti e cambiamenti di personalità. Sono state riportate anche infezioni latenti con successiva riattivazione del virus Nipah e morte, mesi e persino anni dopo l’esposizione.
PREVENZIONE
L’infezione da virus Nipah può essere prevenuta evitando l’esposizione a maiali e pipistrelli malati in aree endemiche e non bevendo linfa di palma da dattero.
Ulteriori sforzi focalizzati sulla sorveglianza e la consapevolezza aiuteranno a prevenire future epidemie. Le ricerche in corso cercano di identificare meglio come e quando la malattia si trasmette dai moscerini ai pipistrelli e sembra essere stata identificata una correlazione con i cicli riproduttivi dei pipistrelli. Si sta tentando di realizzare dei test in grado di identificare precocemente la malattia negli allevamenti e sugli uomini.
Un vaccino sperimentale a subunità, che utilizza la proteina Hendra G, produce anticorpi cross-protettivi contro HENV e NIPV è stato recentemente usato in Australia per proteggere i cavalli contro il virus Hendra. Questo vaccino, sul quale sono in corso ulteriori studi, sembra avere un grande potenziale per la protezione da henipavirus anche negli esseri umani.
Fonte: sciencenews
Vorrei subito iniziare questo argomento, con i primi sintomi che questo coronavirus covid19 manifesta:
-(primi giorni) sensazione di influenza classica ma qualcosa non vi torna, siete sempre forti e non vi sentite niente di particolare. Iniziate in pratica ad essere untori a breve raggio
-giorni seguenti: brividi e freddo alla schiena, pochi colpi di tosse secca, feci molli e scure, temperatura a 37.2- 38 ma con la tachipirina 500-1000 la butti giù per almeno 6 ore
ma riesci sempre a fare tutto quello che serve senza particolare sforzo
- inizi a farci caso, non senti più cosa bevi o cosa mangi, ne sapore ne odore.
- dopo 3, 4 giorni la febbre rimanendo bassa, se ne va ma rimane sensazione di freddo e malessere strano da spiegare
dopo 7 giorni circa tornate a pieno regime ma sembra di essere uscito da un tunnel e accecato dalla luce
a distanza di 20 giorni, gusto e olfatto iniziano timidamente a farsi sentire
dopo 1 mese, iniziate a rendervi conto che la vostra influenza forse aveva qualcosa di anomalo ma è passata senza allarmismo.
Allora, cosa sarebbe questa pandemia?
Vediamo se in parole povere, riesco a riassumerlo.
Con questi sintomi, probabilmente chi incontrate a strettissimo contatto, prenderà lo stesso virus, ma con la vostra indefinita variante di anticorpi che agiscono per difendervi da questa influenza.
Chi invece ha la sfortuna di contrarre il covid19 e non ha quella piccola spinta dei propri anticorpi, quella infezione non si ferma a bloccarvi gusto e olfatto, andrà oltre, scendendo nei polmoni, macellando quello che trova come un mostro lasciando poche speranze, senza antibiotici efficaci o vaccini che arriveranno nei prossimi mesi. Quindi, quando ti chiedi perchè colpisce anche bambini e giovani forti e all' apparenza sanissimi, ricordalo: se quel virus non si ferma sulla via respiratoria alta e va giù, si hanno poche possibilità di anticiparlo, quindi...molta attenzione e insistete se avete problemi a respirare a ottenere dei farmaci che possono rallentare la sua mortalità.
Quindi, tralasciando il discorso dell' immunità di gregge che volenti o nolenti la stiamo già attuando senza volerlo, dovremo attuare tutte le procedure che diverranno obbligatorie, come la mascherina ben protetta per se stessi e gli altri che potremo proteggere, guanti che è sempre meglio utilizzare quando si esce, per fare la spesa, andare a farsi un giretto, dimenticandosi che non sai che tocchi, qualcosa che magari un positivo ha toccato prima di te e te ne torni a casa.
Lavati spesso le mani se non hai guanti e limitati a toccarti e grattarti in faccia, non mangiarti le unghie, ecc...
In caso di sintomi del genere di influenza classica e fac simile, usate le medicine che conoscete e bevete molto, non rimanete a bocca asciutta.
Contattate il vostro medico o guardia medica, ambulanze e dite i vostri sintomi, avendo la lucidità di capire se avete contratto delle patologie serie.
Restate a casa, aiutate gli ospedali a non dovervi vedere e a farvi dire..cosa non ha capito finora di quanto dicono tutte le emittenti televisive?
Andrà tutto bene, se vorrete seguire le norme governative, non è mai stato uno scherzo.
conte rovescio
Il virus fa parte della famiglia dei Coronavirus, responsabili nel 2002 dell’epidemia di SARS e nel 2012 della MERS, che si è sviluppata in un’altra area geografica. Esistono vari tipi di Coronavirus, quello che è stato recentemente riconosciuto è una variante, ed è responsabile dell’attuale epidemia. Le forme gravi si complicano con una polmonite, quindi un attacco diretto ai polmoni da parte del virus. Le forme di polmonite virali sono le più pericolose e sono caratteristiche di soggetti con fattori di rischio predisponenti, come per esempio uno stato di immunodepressione. Solitamente, la stragrande maggioranza delle polmoniti che noi osserviamo è invece di origine batterica ed è curabile con gli antibiotici.
La trasmissione del virus si verifica attraverso le goccioline di saliva o secrezioni e il contagio interumano avviene solo con un contatto diretto, ad esempio un colpo di tosse ravvicinato. Il Coronavirus presenta gli stessi sintomi di una comune influenza, pertanto non è semplice riconoscerlo, soprattutto in questo periodo dell’anno che coincide con il picco influenzale. Diciamo che il sintomo più preoccupante è una forma di affaticamento respiratorio. Il fatto che il virus sia trasmissibile anche da soggetti asintomatici in fase di incubazione (che può arrivare a essere di 14 giorni) rende tutto molto più complicato, rispetto alla SARS e ad altre epidemie passate.
Ricercatori dell’Università Peking di Pechino e dell’Istituto Pasteur di Shanghai hanno identificato due ceppi diversi del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2). Uno, il tipo L, è più aggressivo e contagioso e ha colpito il 70 percento dei pazienti cinesi; l’altro, il tipo S, è meno virulento, ma sta cominciando a diffondersi più dell’altro.
Scoperti due distinti ceppi del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), uno più aggressivo e contagioso chiamato "tipo L" e uno sensibilmente meno virulento, il "tipo S". Il primo a originare sarebbe stato quello che determina i sintomi più leggeri, tuttavia il responsabile del maggior numero di contagi in Cina sarebbe stato proprio il secondo. Secondo gli studiosi la circolazione di questi due ceppi così diversi fra loro potrebbe spiegare il motivo per cui alcune persone vengono colpite da una forma violenta della COVID-19 (l'infezione scatenata dal patogeno), mentre altre non manifestano particolari problemi di salute nonostante la positività.
A identificare le due “facce” del coronavirus è stato un team di ricerca della Scuola di Scienze della Vita presso l'Università Peking di Pechino, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Peking Union Medical College e del CAS Key Laboratory of Molecular Virology & Immunology dell'Istituto Pasteur di Shanghai, che fa capo all'autorevole Accademia Cinese delle Scienze. Gli scienziati, coordinati dal professor Jian Lu, docente presso il Centro di Bioinformatica dello State Key Laboratory of Protein and Plant Gene Research dell'ateneo pechinese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver sequenziato 103 genomi virali ottenuti dai campioni biologici dei pazienti ricoverati negli ospedali.
Dalle analisi di Lu e colleghi, come indicato, sono state individuate le due varianti L ed S del coronavirus. La prima a emergere e ad infettare l'uomo, la S, secondo uno studio dell’Università Campus Bio-medico di Roma guidato dal professor Massimo Ciccozzi avrebbe compiuto il salto di specie da un animale tra il 20 e il 25 novembre. Questo processo avrebbe avuto luogo nella città di Wuhan, verosimilmente nel famigerato “mercato del pesce” dove venivano venduti anche animali vivi. Benché la S sia stata la prima a esordire, la L ha cominciato subito a farsi largo tra la popolazione, tanto da aver “soppiantato” in breve tempo la variante meno aggressiva. Gli scienziati cinesi ritengono che la variante L abbia contagiato il 70 percento della popolazione colpita dal coronavirus.
Il “dominio” della variante L, tuttavia, non è durato a lungo, poiché facendo ammalare rapidamente e in modo serio le persone, è stata semplice da "isolare" e circoscrivere con i ricoveri in ospedale, permettendo alla variante S di recuperare terreno. Dall'inizio di gennaio, spiegano gli scienziati, la diffusione della variante aggressiva ha iniziato a scemare, e adesso sta circolando con maggiore frequenza la S. Si ritiene che la variante meno virulenta sarà quella “vincente”, proprio perché può circolare più facilmente. Non determinando sintomi preoccupanti, infatti, le possono così continuare a “scambiarsela” permettendo al virus di replicarsi contagio dopo contagio e a prosperare. Gli scienziati tengono a precisare che i risultati del loro studio sono preliminari e dovranno essere confermati e certificati da indagini più approfondite.
Dal punto di vista normativo, le 5 varianti – il coronavirus, il coronavairus, il còrona-virus, la coronavirus e il virus (a) corona – tranne quest’ultimo (non so quanto vitale), presentano una diversa diffusione, in sedi anche istituzionali e presso parlanti non-incolti. E sono quindi normativamente tutte “corrette”. Certamente più vitale è, come accennato, <coronavirus>. Il parlante può quindi scegliere quella che preferisce, più o meno diffusa.
Da ultimo, nella stampa inglese (“Metro”) è apparso anche crownavirus: un gioco di parole con “crown” verbo ‘incoronare’ + “a virus” ‘un virus’, in cui la regina Elisabetta si mette i guanti per consegnare le onorificenze, per “incoronare”. Ma stando alla sensibilità dei nativo-anglofoni, si tratta di un gioco “molto forzato”.
Quali sono le condizioni di rischio di sviluppare la malattia COVID-19?
Oggi sono considerate persone a rischio di sviluppare la malattia COVID-19 quelle che, negli ultimi quattordici giorni, si sono recate in zone in cui questa infezione si sta trasmettendo da persona a persona o che siano state a contatto con persone con infezione probabile o confermata in laboratorio da nuovo coronavirus SARS-CoV-2, o infine abbiano frequentato o lavorato in una struttura sanitaria dove siano ricoverati pazienti con infezione da SARS-CoV-2
Quanto dura il periodo di incubazione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
Le informazioni sulle caratteristiche cliniche delle infezioni da SARS-CoV-2 stanno aumentando. Si stima che il periodo di incubazione vari in media tra 2 e 14 giorni, ma incubazioni più lunghe sono state riportate (fino a 27 giorni) in alcuni studi preliminari.
Gli operatori sanitari sono esposti al rischio di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
Sì, gli operatori sanitari possono essere particolarmente a rischio perché sono più spesso a contatto con i pazienti rispetto al pubblico in generale e nelle prime fasi dell’epidemia durante l’assistenza sanitaria possono venire a contatto con pazienti portatori del virus senza conoscere il loro stato e senza quindi prendere le adeguate misure di protezione individuale non farmacologiche. L’OMS raccomanda agli operatori sanitari di applicare sistematicamente le misure adeguate al controllo delle infezioni.
Il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 colpisce solo le persone anziane o anche i più giovani sono sensibili?
Le persone anziane e quelle con condizioni mediche preesistenti sembrano essere soggette a manifestazioni cliniche più gravi a seguito di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Tuttavia, possono essere infettate dal virus (e contrarre malattie) persone di tutte le età.
https://scienze.fanpage.it/ https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/faq