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22 luglio 2013 1 22 /07 /luglio /2013 20:46

Sembrava quasi il tormentone degli ultimi giorni: quando nasce il nasce il bambino, sarà maschio o femmina, scommesse a iosa e milioni di soldi persi in mancate vincite; questa volta invece è nato finalmente!!! La mamma Kate e il bebè, figlio dei duchi di Cambridge nato questo pomeriggio a Londra, ”stanno bene”. Lo fa sapere Clarence House. “Sua altezza reale e il suo bimbo stanno entrambi bene e rimarranno in ospedale nella notte“, ha annunciato Kensigton Palace in un comunicato. “Il duca di Cambridge era presente al momento della nascita. La Regina, il duca di Edimburgo, il principe del Galles, la Duchessa di Cornovaglia, il principe Harry e i membri delle due famiglie sono stati informati e sono felicissimi per la notizia“, ha aggiunto Kensington Palace. Per la prima volta, con la nascita del figlio di William e Kate, il Regno Unito avrà tre generazioni di eredi al trono viventi: oltre al neonato, William e Carlo. Lo zio del piccolo reale, il principe Harry, sarà ora quarto in linea di successione al trono. Il Royal baby assumerà il titolo di Principe di Cambridge.

caldoIl bebè è nato nel giorno più caldo registrato nel Regno Unito negli ultimi sette anni. Continua infatti l’ondata di caldo che ha colpito il Paese negli ultimi giorni, l’Inghilterra in particolare dove a piu’ riprese l’allerta ha raggiunto il livello tre. Nella serata di oggi si prevede che le temperature possano un po’ calare, forse si verifichera’ qualche temporale estivo, ma oggi a Heathrow si sono registrate temperature record che hanno toccato anche i 34 gradi, superando i 32,2 gradi registrati mercoledi’ scorso nel sud-ovest di Londra. Vengono quindi rinnovati gli inviti e i suggerimenti a prestare particolare attenzione, soprattutto nelle ore piu’ calde della giornata e per i giovanissimi, gli anziani o chi soffrire di precedenti patologie che la calura potrebbe aggravare. Diciamo che il bambino porta con se in tutta l' Europa, una sferzata di aria calda che sicuramente non è molto piacevole....ma una nascita è sempre un evento da festeggiare e questa volta....auguri!!!

 

 

 

 

 

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21 luglio 2013 7 21 /07 /luglio /2013 21:53

Francesca Immacolata Chaouiqui (© Ansa)

 

Grande colpo di scena nella zona vaticana:La nomina di Francesca Immacolata Chaouiqui fa parte di un ampio progetto di papa Francesco teso alla semplificazione, trasparenza e razionalizzazione delle attività vaticane.

 

Per questo Bergoglio ha istituito una commissione referente composta da otto saggi tra cui un ecclesiastico e sette laici.“In circa 10 anni di esperienza – si legge sul suo profilo professionale di Linkedin – ho sviluppato le capacità necessarie per creare e implementare modelli di comunicazione interna/esterna efficace e di valore al fine di fornire una corretta immagine dell’azienda (identità, valori, attività) verso i clienti, le associazioni di categoria, le Istituzioni e gli Stake-Holders in genere allo scopo di migliorare la percezione del Brand e del suo Top Managment nella Business Community“.

Ho sviluppato – continua il profilo – un efficace sistema di relazioni con i “media” nazionali ed internazionali per promuovere e coordinare la presenza media e digital media delle attività dell’azienda e favorire la percezione del management come opinion leader sui temi core aziendali“.

Trentenne di San Sosti, in provincia di Cosenza, è sposata con Corrado Lanino, un informatico che ha lavorato a lungo nella Città del Vaticano. La donna scelta dal Papa è anche iscritta alla Ferpi, la Federazione relazioni pubbliche italiana che da anni si batte per fare approvare dal Parlamento italiano una legge per l’attività trasparente di lobbying.

 

 

 

 

 

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10 luglio 2013 3 10 /07 /luglio /2013 21:43

Coca Cola e Pepsi sono cangerogene? Bisogna berne oltre 100 lattine

Coca Cola In farmacia La Coca-Cola nasce nel 1886 ad Atlanta. A inventarla è il farmacista John Stith Pemberton come rimedio per il mal di testa. In Italia arriva nel 1927. La prima lattina è del 1960 Il nome Il nome deriva dalla noce di cola e dalle foglie di coca, entrambe presenti nella formula originaria **** Pepsi Cola Dalla Carolina Come la rivale, anche la Pepsi è stata inventata da un farmacista: nel 1898, in North Carolina. Negli anni Trenta si diffonde a livello mondiale Guerra di spot Fin dalle origini la Pepsi si caratterizza per l' uso della pubblicità. Una strategia che, negli anni 80, la rende in grado insidiare il primato della Coca-Cola. Dopo che la California ha messo nelle liste degli elementi cancerogeni il composto 4-methylimidazole, utilizzato come colorante alimentare da Coca-Cola e Pepsi-cola, la società ha deciso di cambiare colore alle bevande per evitare l'obbligo di segnalare gli elementi giudicati dannosi per la salute. Coca-Cola ha modificato così la formula segreta, riducendo la presenza del composto incriminato, il che ha modificato leggermente il colore della bevanda. Attualmente, il caramello che viene utilizzato come colorante nella Pepsi contiene ancora un determinato livello dell'agente cancerogeno, nonostante il produttore della celebre bevanda aveva annunciato che avrebbe cambiato la sua formula rapidamente.«I consumatori non si accorgeranno minimamente della differenza», assicura l' American Beverage Association, potente lobby dietro l' industria dei soft drink, secondo cui «i consumatori non hanno motivo di preoccuparsi per la loro salute».

"UN OBBLIGO SENZA FONDAMENTO SCIENTIFICO"
"Anche se riteniamo che non vi sia alcun rischio per il consumatore da giustificare questo cambiamento, abbiamo chiesto ai nostri fornitori di coloranti di ridurre i livelli di 4-metilimidazolo per evitare di dover tenere conto di questo obbligo che non ha alcun fondamento scientifico", ha detto Diana Garza, un portavoce di Coca-Cola, al The Guardian. Anche se il cambio di ricetta è avvenuto per ora solo in California, le due società estenderanno presto a tutti gli Stati Uniti la nuova formula. Tuttavia, un altro portavoce della Coca-Cola, Ben Sheidler, ricorda in una lettera inviata al Los Angeles Times che "Fuori dalla California, nessuna agenzia ritiene che il 4-metilimidazolo sia cancerogeno per l'uomo".
A questo proposito l’American Beverage Association ha puntualizzato come la California abbia aggiunto il colorante alla sua lista di sostanze potenzialmente cancerogene senza studi in cui si dimostri un effettivo rischio per l’uomo: la decisione è stata tratta prendendo in esame una singola ricerca condotta su topi e ratti.
La stessa Food and Drug Administration ha rassicurato gli animi: "È importante sapere che una persona dovrebbe bere oltre mille lattine al giorno per raggiungere il livello cancerogeno segnalato nelle ricerche".


LA REPLICA DELL'AZIENDA
Su questa vicenda, la Coca-Cola ha comunque voluto precisare che il "colorante caramello utilizzato in tutti i prodotti è stato, è, e sempre sarà sicuro, e Coca-Cola Company non cambierà la formula, nota in tutto il mondo, delle bevande Coca-Cola". La compagnia fa sapere che negli anni i processi di produzione sono stati aggiornati periodicamente "i nostri processi di produzione, ma non abbiamo mai alterato la nostra formula segreta. Abbiamo chiesto ai produttori di caramello con i quali lavoriamo di modificare il loro processo di produzione per ridurre la quantità di 4-MEI nel caramello, ma ciò non avrà alcun effetto sulla formula", sul colore o sul gusto dei prodotti a marchio.

 

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8 luglio 2013 1 08 /07 /luglio /2013 21:40

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questi vaccini esistono anche come preparazioni separate, ma in genere si somministrano, come ciclo primario nel primo anno di vita, con un vaccino unico chiamato esavalente, perché contiene parti di tutti e sei i germi (assolutamente incapaci di produrre la malattia, ma sufficienti a stimolare le difese dell'organismo) in un'unica siringa (vaccino"combinato"). Un vaccino combinato è efficace e sicuro come i vaccini separati ma permette di proteggere il bambino con una sola iniezione.
Ultimamente questo vaccino ha creato molti problemi nella nostra unione europea:
Del vaccino esavalente, vengono ritirati molti lotti di vaccino esavalente in 19 paesi al mondo e nessuno ne parla, o meglio quell’unico che ne parla riporta concetti in modo ambiguo. Immediatamente dopo ritirano 2,3 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale e tutti i quotidiani ne parlano come se fosse merito dell’efficacia e dell’efficienza del sistema di Farmacovigilanza.

Considerato che in questo paese non esistono due differenti organi di      
Farmacovigilanza, denominati  entrambi AIFA, è impossibile da comprendere come sia possibile incensarne l’efficacia e l’efficienza [due parole care al Servizio Sanitario Nazionale] quando solo 48 ore prima era incorsa nella più grande topica del secolo a danno della salute dei nostri figli.
Questa manovra mediatica rientra in precise tecniche di comunicazione dei media: enfatizzare una notizia per far passare assolutamente in secondo piano la notizia più importante, senza che nessuno se ne possa render conto, è un gioco risaputo.
Volete la prova? … Ve la forniamo subito!
 
Dei vaccini esavalenti ritirati in mezzo mondo, destinati a neonati di 3 mesi, ancora oggi non ne parla alcun quotidiano pur sapendo che valanghe di genitori [che si scambiano informazioni in tempo reale sui social networks] hanno chiesto comprensibili rassicurazioni alle varie ASL. La notizia ufficiale del ritiro è esplosa a livello globale nella settimana dal 6 al 13 ottobre, con successivo aggiornamento in data 16 ottobre a seguito delle forti pressioni esercitate dagli stessi genitori nei confronti delle autorità preposte e della ditta produttrice.
La seconda [!!!] segnalazione dell’azienda produttrice il vaccino antinfluenzale, la olandese Crucell, che ha riscontrato “potenziali pericoli” per la salute in due [su 32] lotti del vaccino antinfluenzale Inflexal V, arrivando così alla decisione di ritirare l’intera produzione, riporta la data del 1 ottobre.
Sarà un caso [è sempre un caso!], ma quest’ultima notizia viene amplificata da tutti i media solo successivamente e immediatamente a ridosso del ritiro preventivo dell’Infanrix Hexa, quando il tam tam era diventato ormai di dominio pubblico sulle pagine di tutti i Ministeri della Salute… tranne il nostro, troppo impegnato a promuovere campagne vaccinali antinfluenzali pur contro ogni evidenza scientifica di utilità!
Ciò che il nostro Ministero della Salute dimentica, così come la Farmacovigilanza dell’AIFA e i giornalisti burattini del sistema, è che in caso di ritiro di lotti vaccinali classificati con difetto di CLASSE I [il più pericoloso] vige una incontestabile disposizione EMEA riguardante i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità che impone di allertare anche i paesi non interessati dal commercio dei vaccini incriminati [pagina 22 - punto 3.2]. Perchè questo non è avvenuto in Italia?
Per questo motivo, perdurando il silenzio, come privati cittadini abbiamo contattato la Segreteria del Procuratore della Repubblica di Torino Dott. Raffaele Guariniello [già noto per le inchieste riguardanti i vaccini al mercurio e i danni alla salute provocati dal vaccino pandemico H1N1, anche se - guarda caso - il suo pool è stato soggetto a smantellamento], esponendo i fatti e sentendoci invitare ad inoltrare un esposto conoscitivo alla Magistratura al fine di porre chiarezza alle tante domande rimaste senza risposta:
se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sui vaccini destinati ai nostri figli?
chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sulle giacenze delle ASL dei vaccini destinati ai nostri figli?
perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA, della GSK e/o di altri laboratori delegati?
perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA e/o di altri laboratori delegati sugli altri vaccini commercializzati dalla GSK?
se su tutti i lotti si effettuano “controlli di qualità stringenti e standardizzati”, come possono sfuggire anche inquinanti vistosi come le polveri trovate dall’équipe del Dott. Montanari?
che cosa significa che la qualità è “certificata”?
se chi “certifica” i controlli trascura anche la presenza di polveri di Acciaio, di Piombo, di Titanio, di Tungsteno e quant’altro, che razza di “certificazione” è?
A questo punto siamo fermamente intenzionati a conoscere ufficialmente tutti i dettagli relativi ai numeri di lotto dei vaccini interessati in tutti i 19 paesi coinvolti dal provvedimento, come è giusto che sia, e siamo fermamente intenzionati ad ottenere altrettante certificazioni ufficiali che comprovino gli avvenuti controlli di qualità sul prodotto [inclusi gli inquinanti ambientali] e sulle giacenze in dotazione alle varie ASL.
Ricordiamo che in Francia il provvedimento di ritiro precauzionale ha riguardato anche la formulazione Tetravalente e Pentavalente dello stesso Infanrix, pertanto i controlli di qualità dovrebbero essere estesi a tutti i prodotti commercializzati dalla GSK [incluso il vaccino Priorix - trivalente Morbillo Parotite Rosolia]
In questo caos totale nel quale si ritrova il nostro Paese, dove ogni giorno esce una novità in materia sanitaria, laddove ormai la coperta è troppo corta per fare anche solo finta di riscaldare un solo malato, crediamo sia importante essere coerenti e rafforzare un concetto che prosegue a sfuggire: non si gioca e non si fa mercato sulla salute dei bambini!
 
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6 luglio 2013 6 06 /07 /luglio /2013 22:11

I tatuaggi temporanei sono un classico della stagione estiva.
Qualsiasi spiaggia che si rispetti vede un via vai continuo di artisti ambulanti disposti ad effettuare, a cifre che sembrano essere regalate, tatuaggi non permanenti a base di henné.

Occhio però ai rischi, che vengono sistematicamente tralasciati.
Pur non trattandosi di tatuaggi permanenti, pur non dovendo, il pigmento, “entrare” sottopelle come nel caso dei tatuaggi tradizionali, i rischi ci sono e sono tutt’altro che innocui.

Secondo la Food and Drag Administration statunitense, che ha di recente condotto degli approfonditi studi in merito, archiviando una lista di casi di quantità non indifferente, i tatuaggi a base di henné sarebbero rischiosi per la salute della nostra pelle.

Tatuaggi-temporanei-rischi.jpg
 Il perché è semplice.

Le donne orientali utilizzano l’henné rosso per decorare la pelle da millenni, ma il problema sta nel fatto che, spessissimo, l’henné utilizzato è quello nero. Che per diventare tale, nonché più duraturo, vede l’aggiunta di diverse sostanze non specificate.
Alcune di esse sono potenzialmente allergizzanti, altre ancora dannose per la salute.

Tra le aggiunte principali troviamo la parafenilendiamina o PPD, un colorante tipicamente utilizzato nelle tinture per capelli in grado di provocare reazioni allergiche anche serie.
I sintomi riportati possono apparire nell’immediato così come a due/tre settimane dal momento in cui si effettua il tatuaggio.

Nella maggioranza dei casi si tratta di reazioni allergiche o sensibilità a livello cutaneo.
Parliamo di tracce simili ad ustioni, vesciche, zone arrossate, infette e pruriginose, o addirittura di cicatrici permanenti.

Detto questo, i tatuaggi temporanei sembrano un validissimo compromesso tra la voglia di sfoggiare qualcosa di significativo e divertente e la “non” voglia di trafiggere la propria pelle con gli aghi per avventurarsi con tatuaggi che un giorno potremmo non gradire.
Affidiamoci quindi, se necessario, a tatuatori seri che dichiarino gli ingredienti presenti nella miscela di henné utilizzata. La prudenza ci aiuterà a prevenire spiacevoli sorprese, seppur trattandosi di un tatuaggio destinato a scomparire nel giro di qualche settimana.

hennè nero Tatuaggi temporanei: possono essere rischiosi

 

Per approfondire guarda il video dell'intervista al Prof. Antonio Ascione, epatologo, Responsabile del centro per le malattie del fegato dell'Ospedale Fatebenefratelli di Napoli.

 

 

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4 luglio 2013 4 04 /07 /luglio /2013 21:50

987-MackinderBriesemeisterParliamo sempre dell’imminente scoppio della terza Guerra mondiale, derivante da focolai latenti in Medio Oriente ed Estremo Oriente. Ma nessuno spiega chi li crea, a vantaggio di cosa e soprattutto come appaiono? E’ necessaria una breve introduzione alla geopolitica per capire le cause dei cambiamenti nell’evoluzione umana che abbiamo menzionato nell’ultimo articolo. Nel 1904, Halford John Mackinder pubblicò per la Royal Geographical Society il concetto geostrategico chiamato teoria dell’Heartland, preso e adattato, dopo la seconda guerra mondiale, dagli Stati Uniti. Questa dottrina è ora la base della politica estera degli Stati Uniti e porta con sé i germi della continua aggressione militare in tutto il mondo. Secondo la teoria di Mackinder, la superficie della Terra è suddivisa come segue:
1. La culla della Civiltà (Isola-Mondo) considerata la principale struttura geografica che comprende tre continenti collegati tra loro: Europa, Africa e Asia. E’ l’area più grande, più popolosa, più ricca di risorse e assai accessibile via terra.
2. L’elemento chiave della culla della civiltà è il suo Perno (Heartland), delimitato ad ovest dal delta del Volga, sul Mar Caspio, e ad est dalla sorgente del fiume Yangtze, tra le montagne del Tibet. Da nord a sud, si estende dall’Oceano Artico all’Himalaya. Qui si concentra il 60% delle risorse del pianeta: i minerali, l’acqua, suolo fertile, foreste. Le dimensioni e la posizione centrale del Perno sono punti chiave che ne hanno fatto la Culla della civiltà. Notiamo anzitutto che questa articolazione si sovrappone all’ex-URSS (tranne la penisola della Kamchatka).
3. Il Perno della Culla della civiltà è circondato da una periferia semicircolare interna rappresentata da Europa, Nord Africa, penisola arabica, India, Indocina e Cina. Mackinder considera queste periferie semicircolari come una cintura di sicurezza al confine, focalizzando i conflitti militari, compresi quelli attualmente generati dagli Stati Uniti nel loro desiderio di accedere alle leve di comando del Perno.
4. La seconda struttura geografica secondo quanto identificato da Mackinder, è costituita dalle isole britanniche e dal Giappone. Il loro valore geopolitico era secondario.
5. La terza struttura geografica secondo Mackinder comprende ciò che chiama le isole della periferia remota: Nord America, Sud Africa e Australia. A causa del loro isolamento, la struttura non aveva valore geopolitico.
Nel 1945, gli USA furono l’unica nazione a uscire rafforzata dalla seconda guerra mondiale. Avendo   le forze armate più grandi e avanzate del momento, gli Stati Uniti ebbero come obiettivo, fin dal primo giorno della pace, di divenire l’unica superpotenza del mondo. Questo obiettivo poteva essere raggiunto solo con la conquista del Perno della Culla della civiltà, che apparteneva all’URSS. Fu l’inizio della “Guerra Fredda”, mascherata dalle diverse ideologie. Il primo passo fu la divisione dell’Europa in due parti: l’oriente dominato dall’Unione Sovietica e l’occidente occupato dagli Stati Uniti, formando un semicerchio occidentale della periferia interna di Mackinder. In seguito alla creazione dello Stato d’Israele e la decisione di super-armarlo, una piccola parte della ex-provincia araba della Palestina (che comprendeva Siria, Giordania, l’Iraq, Libano e Israele), diventerà il centro di una lunga serie di guerre arabo-israeliane. Alcuni Paesi come la Libia, l’Egitto, la Siria e l’Iraq, con il sostegno dell’Unione Sovietica, si trovano anch’essi nel semicerchio periferico interno. Per spezzare l’unità degli Stati arabi, gli Stati Uniti presero sotto la loro protezione le famiglie monarchiche della penisola arabica, dalle vaste risorse petrolifere (Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Emirati Arabi Uniti,
Oman e Kuwait).
Nel frattempo, gli Stati Uniti, attratti dalle sue vaste risorse petrolifere, trasformarono l’Iran (che si trova al centro del semicerchio periferico interno) nella loro principale base di operazioni per la conquista del Perno, seppure nel territorio sovietico. Fino alla rivoluzione islamica del 1979, le basi aeree iraniane ospitarono gli aerei-spia statunitensi U-2 e SR-71, e il territorio dell’Iran, come quello della Turchia, fungevano da basi per infiltrare agenti di CIA, MI6 e dell’Iran nelle minoranze musulmane dell’URSS a scopo di sabotaggio, creando nascondigli di armi e reclutando dei locali per azioni di guerriglia. Dopo il cambio di regime a Teheran, i membri del governo, i militari e i capi dei servizi segreti iraniani furono evacuati verso gli Stati Uniti e continuarono a lavorare per la CIA. Notiamo di passaggio che, dopo la caduta della cortina di ferro, Azerbaigian, Armenia, Kazakhstan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan, situati lungo il confine meridionale del Perno, furono tra i primi ad uscire dall’ex-Unione Sovietica.
Molti sono confusi riguardo alla tragica situazione del popolo afghano, che prima affrontò l’invasione sovietica (1979-1989) e in seguito quella statunitense nel 2001 (assieme alla leggenda della CIA sulla fittizia rete di al-Qaida, la cattura di Usama bin Ladin…). Si vede facilmente che l’Afghanistan, al confine con l’Iran, è un avamposto situato nel semicerchio periferico interno dove è possibile accedere in modo relativamente facile alla zona della Culla della civiltà.
Assieme agli attacchi da occidente e dal centro, gli Stati Uniti avevano preparato un’offensiva nella parte orientale del semicerchio periferico interno, bypassando il territorio della Cina. Il risultato fu la guerra di Corea (1950-1953) che si concluse in un disastro per gli Stati Uniti, la separazione in due della nazione coreana e un focolaio di conflitti latenti per 6 decenni, finendo con una componente nucleare. Un decennio dopo, gli Stati Uniti ripresero l’offensiva nella parte orientale del semicerchio periferico interno, ma in un’altra direzione, in Vietnam e nella penisola indocinese, e con lo stesso risultato della Corea. La parte più interessante della teoria di Mackinder si riferisce al fatto che il controllo dell’Europa orientale permette di sorvegliare automaticamente il Perno e, attraverso di esso, la culla della civiltà.

Valentin Vasilescu, pilota ed ex-vicecomandante della base militare di Otopeni, laureato in Scienze Militari presso l’Accademia di Studi Militari di Bucarest, nel 1992.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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3 luglio 2013 3 03 /07 /luglio /2013 21:50

IOR. Cadono le teste

Poteva essere sempre la solita storia, ove sentiamo e ripetiamo che le teste marce nei vertici alti del Vaticano non cadono mai, quando si parla di soldie chissa cos altro: invece proprio in questi giorni, assistiamo a quello che viene definito un colpo di scena: si dimettono il direttore e il vice della banca vaticana. Su di loro l'ipoteca di un rinvio a giudizio per i “movimenti” di 23 milioni di euro. Si salva Gotti Tedeschi, l'uomo che temeva di lasciarci la pelle. I movimenti di 23 milioni di euro dello Ior sono al centro dell'inchiesta della Procura di Roma. Una inchiesta che sta scombinando i vertici della banca vaticana. Le prime teste a cadere sono quelle di Paolo Cipriani e Massimo Tulli, rispettivamente ex direttore generale e vice direttore della Banca della Santa Sede che si sono dimessi dall'incarico lunedì primo luglio.
I due, secondo alcune fonti, sono a rischio di rinvio a giudizio. “Il Consiglio di sovrintendenza e la Commissione dei Cardinali – si legge in una nota diffusa dalla sala stampa del Vaticano – hanno accettato le loro dimissioni e hanno chiesto al presidente Ernst von Freyberg di assumere ad interim le funzioni di direttore generale con effetto immediato”. “L’Autorità di Informazione Finanziaria – si legge ancora – è stata informata. La Commissione speciale nominata il 26 giugno scorso ha preso atto di questa decisione”.

Lo scontro interno allo IOR era iniziato, un anno fa, con la defenestrazione di Ettore Gotti Tedeschi dalla presidenza della banca vaticana. Era stato il direttore Cipriani, secondo quanto rivelato da Gotti Tedeschi ai magistrati, ad entrare in conflitto con lui che allora era il presidente dello Ior. Parallelamente si verificò anche un durissimo scontro tra lo stesso Gotti Tedeschi e il cardinale Segretario di Stato Bertone. Non è un dettaglio ricordare che Gotti Tedeschi è l'uomo che quando sentì bussare alla sua porta temette per la propria vita rassicurandosi poi quando vide che erano i carabinieri inviati dai magistrati romani per una perquisizione nella sua abitazione. Per Gotti Tedeschi, che accettò di collaborare con le indagini, si apre adesso la prospettiva dell'archiviazione.

Le indagini si concentrano su altre tredici operazioni sospette dell’inchiesta sullo Ior a carico di Paolo Cipriani e Massimo Tulli, dimessisi due giorni fa hanno lasciato le poltrone di direttore e vicedirettore della Banca Vaticana e che adesso rischiano di finire sotto processo. Tra l'altro è sbucato un altro milione di euro di operazioni, che si aggiunge ai 23 milioni, trasferiti attraverso conti Ior alla banca tedesca Jp Morgan, mentre dagli atti dell’inchiesta su mons. Scarano, che si era servito di un agente dell'Aisi (i servizi segreti italiani) – Giovanni Zito, finiti in manette - per portare allo Ior 20 milioni di euro. Il religioso riceveva da Montecarlo e dall’estero continui versamenti sui conti vaticani. Dalle intercettazioni del monsignore, protagonista di un’indagine illuminante sulle modalità con cui anche i prelati gestivano i conti Ior, emerge infatti che il religioso finito in manette riceveva abitualmente bonifici da Montecarlo. Non solo. Dalle intercettazioni si rileva come Mons. Scarano fosse decisamente uomo di mondo. In occasione di un prelievo di 15mila euro alla Banca del Fucino che chiedeva spiegazioni, il religioso commenta al telefono con un amico: “Ho dovuto dire stamattina per prelevare che si tratta di opere di carità. Cioè ma tu ti rendi conto? Uno deve dire i fatti suoi. Vuoi essere preso per i fondelli? Ti prendo per i fondelli”.

Il procuratore Nello Rossi e il pm Stefano Fava hanno concluso gli accertamenti su 23 milioni di euro trasferiti dai conti Ior a quelli Jp Morgan e alla Banca del Fucino con l’avallo di Cipriani e Tulli. E' passato poco più di una settimana dalla decisione del nuovo Pontefice di istituire una “commissione d’inchiesta” per far luce sullo Ior e già sono arrivate proprio le dimissioni di Cipriani e Tulli. Una cosa è certa: la rogna è appena all'inizio e difficilmente potrà contare sulla “divina provvidenza”.
Papa Francesco

 

“A nome del Consiglio di Sovrintendenza ringrazio il signor Cipriani e il signor Tulli per la dedizione personale manifestata nel corso degli anni”, ha dichiarato il presidente Ernst von Freyberg. “Sono lieto della nomina di Rolando Marranci e Antonio Montaresi in quanto eccellenti professionisti”, ha aggiunto. “Dal 2010 lo Ior e la sua Direzione hanno lavorato seriamente per portare le strutture e i procedimenti in linea con gli standard internazionali di lotta al riciclaggio di denaro. Sebbene siamo grati per i risultati conseguiti, oggi è chiaro – conclude il presidente dello Ior – che abbiamo bisogno di una nuova direzione per accelerare il ritmo di questo processo di trasformazione. I progressi fatti sono in gran parte dovuti al sostegno continuo degli organismi di governo dell’Istituto e del suo personale”.

Parole che suonano come un messaggio chiaro e diretto a Papa Francesco da parte del presidente della banca vaticana nominato negli ultimi giorni del regno di Benedetto XVI, quando il Pontefice tedesco aveva già annunciato al mondo la sua decisione di lasciare il pontificato il 28 febbraio 2013. Una nomina che suscitò non poche e aspre polemiche all’interno del collegio cardinalizio che di lì a poco sarebbe stato chiamato a scegliere il successore di Ratzinger. Lo strapotere del cardinale Tarcisio Bertone, che in quei giorni si fece rinnovare da Benedetto XVI per un quinquennio il ruolo di presidente della Commissione Cardinalizia di Vigilanza della banca vaticana, emerse con grande chiarezza agli occhi del mondo.

 

 

 

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1 luglio 2013 1 01 /07 /luglio /2013 20:57

(AGI) - Roma, 1 lug. - Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto di nomina del comitato scientifico della sperimentazione sul metodo 'Stamina'.

La commissione e' presieduta da Fabrizio Oleari, oresidente dell'ISS; Componenti sono Luca Pani, direttore Generale AIFA, e Alessandro Nanni Costa, Direttore Generale CNT. I componenti esperti sono: Maria Grazia Roncarolo - Direttore Scientifico dell'IRCCS Ospedale S. Raffaele, docente di Pediatria presso la Facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano - Esperto clinico; Vincenzo Silani - Docente Universitario - Universita' degli Studi di Milano - IRCCS Istituto Auxologico Italiano - Esperto clinico; Bruno Dallapiccola - Direttore Scientifico dell'Ospedale Pediatrico Bambin Gesu' di Roma - Esperto clinico; Generoso Andria - Direttore del Dipartimento di Pediatria Universita' di Napoli Federico II - Esperto clinico; Stefano Di Donato - Responsabile Ricerca Preclinica e Rapporti Internazionali IRCCS Istituto Nazionale Neurologico "Carlo Besta" Milano - Esperto clinico; Antonio Federico - Professore ordinario di Neurologia, Universita' degli studi di Siena - Esperto clinico; Maurizio Scarpa - Pediatra neurometabolista, Dipartimento di Pediatria Salus Pueri , Universita' degli Studi di Padova - Esperto clinico; Giulio Cossu - Rappresentante italiano presso il Comitato per le Terapie Avanzate, CAT, dell'EMA - Esperto di cellule staminali; Luigi Pagliaro - Professore di medicina interna, Universita' degli Studi di Palermo - Esperto di metodologia clinica; Amedeo Santossuoro - Presidente del Centro di Ricerca Interdipartimentale European Centre for Law, Science and New Technologies (ECLT) dell'Universita' di Pavia -Giurista. Rappresentanti pazienti: designati dell'EURORDIS - federazione di associazioni di malati e di individui non governativa e guidata dai pazienti attiva nel campo delle malattie rare, che si impegna per migliorare la qualita' della vita di tutti i malati rari in Europa.

 

 

 In base agli accordi gli esperti di Stamina potranno supervisionare e mo­nitorare la sperimentazione ma non gestirla direttamente perchè ci sono «ovvi conflitti di interesse». A questo punto pe­rò Vannoni eccepisce che nel Comitato Scientifico entrino scienziati che ab­bia­no già pubbli­camente boccia­to il metodo Sta­mina. Un bel pa­sticcio dunque vi­sto che pratica­mente tutto il mondo scientifi­co ufficiale ha de­finito il metodo Stamina privo di presupposti scientifici e dun­que è davvero as­sai difficile trovare esperti che non si siano espressi in modo critico. Uno dei nomi che Van­noni riterrebbe inaccettabile è quello del genetista Bruno Dal­lapiccola che in in più di un’in­tervista ha bocciato il metodo Stamina. Il ministro Lorenzin comunque sottolinea che le isti­tuzioni sono pronte mentre «Vannoni non ha ancora conse­gnato il protocolli», che erano attesi appunto per domani. Ma Vannoni ha già comunicato di­rettamente al presidente del­l’Iss, Oleari, che dopo l’incon­tro del 25 luglio si è reso conto di dover lavorare «alla metodica per semplificarla e renderla ap­plicabile in Gmp », dove gmp in­dica le good manufactoring practice ovvero le procedure e le norme di sicurezza previste dagli standard internazionali per la produzione di farmaci. «La mia speranza è che i risulta­ti alla fine siano positivi - dice il ministro Lorenzin - Ma in que­sto momento abbiamo anche il dovere di non alimentare illu­sioni ». Un nuovo incontro dun­que dovrà essere fissato quan­do la metodica sarà pronta. In­tanto però Vannoni e la Stami­na F­oundation si muovono an­che su un altro fronte che è quel­lo delle cosiddette cure com­passionevoli. Ovvero di quelle terapie autoriz­zate a colpi di sen­tenze Vannoni ha lanciato una sor­ta di appello per incontrare il mi­nistro e «al di là della sperimenta­zione discutere della situazione di Brescia».

Vannoni, prossima settimana consegna protocollo metodo Stamina

 Il protocollo per l'applicazione del metodo Stamina "sara' consegnato la prossima settimana. Giovedi' o al massimo venerdi' di questa settimana comunichero' al ministero della Salute due date, come mi e' stato richiesto". Lo annuncia Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation all'Adnkronos Salute, elencando anche una serie di richieste, da lui avanzate affinche' la sperimentazione in cantiere sia "il piu' neutrale possibile". Vannoni sostiene che ci sono centinaia di famiglie in attesa di ottenere le cure oltre alle 84 famiglie che hanno già ottenu­to il via libera. Qui la situazione è davvero problematica visto che in pratica si sta sommini­strando una terapia che non ha alcun riconoscimento scientifi­co ufficiale che sarebbe comun­que necessario anche nel qua­dro delle cure compassionevo­li.

 

 

 

 

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24 giugno 2013 1 24 /06 /giugno /2013 19:26

Obama in Sudafrica. L'omaggio al suo "maestro" Mandela

 

Nelson Mandela, è stato sempre un uomo che non si è mai arreso, di fronte a niente. Ha scritto la storia e ha trasmesso enormi valori ad un popolo che adesso e più di prima, ha compreso. Il suo stato di salute si aggrava oramai e  sembra che le speranze siano poche, anche se esistono ancora. Tutto ciò che succederà nelle prossime ore, verrà trasmesso da ogni emittente televisiva di tutto il mondo, tutti sapranno nuovamente cosa è riuscito a fare un solo uomo, nella propria vita. E nuovamente il mondo si ritroverà ad avere un uomo simbolo in meno. Riuscirà almeno a vederlo, Madiba? Barack Obama, con Michelle e le due figlie, è atteso in Sudafrica venerdì, dove rimarrà fino a domenica. E chissà se Nelson Mandela sarà allora ancora in vita. Visita preparata da tempo, quella del presidente americano, preceduta da una tappa in Senegal e seguita da una sosta in Tanzania. Una settimana lontano da casa che suscita curiosità, essendo Obama figlio dell’Africa, ma solleva anche parecchio clamore, per i suoi alti costi, in un’America ossessionata dai tagli alle spese: cento milioni dollari.

La concomitanza dell’addio al mondo di Nelson Mandela e dell’arrivo nel suo paese del primo presidente nero americano ha dell’incredibile e sembra fatta apposta per confermare l’immagine di una staffetta ideale tra l’eroe della lotta all’apartheid, una delle icone del Novecento, con Gandhi e Martin Luther King, e l’uomo-simbolo del nuovo caleidoscopio demografico e razziale che caratterizza non solo l’America di questo secondo millennio, ma l’intero sistema-mondo.
Strano, ma i due si sono incontrati personalmente una sola volta, e per pochi minuti. Avvenne nel maggio 2005, quando Barack Obama era ancora un senatore fresco di nomina, con ambizioni presidenziali confessate giusto a Michelle e a pochi intimi, e Nelson Mandela era ormai ex-presidente da diversi anni. Fu il leader sudafricano, che si trovava a Washington, a chiedere d’incontrarlo. Il colloquio si tenne nella stanza che Mandela occupava all’hotel Four Seasons. Ricevette il futuro presidente seduto su una poltrona, le gambe distese in alto, il fido bastone di canna poggiato al fianco. Obama si chinò per stringere con delicatezza la mano dell’uomo che aveva trasformato il Sudafrica e che, con la sua lotta, aveva rivoluzionato la lotta politica, con la sua capacità di coniugare intransigenza e forza con spirito di riconciliazione. C’è una foto di quell’incontro, fu scattata da David Katz, un collaboratore di Obama, ma non fu resa pubblica.

Obama deve molto a Mandela. Deve a lui se è in politica. Il suo primo discorso politico, pronunciato all’Occidental College di Los Angeles nel 1981 fu chiaramente ispirato da Mandela e dal movimento antisegregazionista impegnato nella campagna di isolamento del Sudafrica, con il boicottaggio e il disinvestimento dei capitali stranieri. Lo racconta Obama stesso in “Sogni di mio padre”. Di Mandela, il futuro presidente americano apprezza soprattutto l’invincibile perseveranza. È colpito dal modo in cui, in lui, la giusta miscela di pazienza e di capacità organizzativa possano produrre un cambiamento radicale e non violento. L’esempio di Mandela «contribuì ad aprire gli occhi verso un mondo più grande, e l’obbligo che tutti noi abbiamo di ergerci per cià che è giusto», scriverà Obama nella prefazione alle memorie di Mandela, “Conversazioni con me stesso”.
Dopo il breve colloquio al Four Seasons, i due premi Nobel per la pace non si sono più incontrati. Certo, Mandela si congratulò con Obama quando fu eletto nel 2008 e quella fu la telefonata più gradita dopo la storica elezione. Poi si sa di un’altra conversazione telefonica, questa volta in seguito a un tragico evento, nel 2010, quando il presidente statunitense chiamò Madiba per porgergli le sue condoglianze per la morte della pronipote rimasta uccisa in un incidente stradale mentre rientrava a casa dal concerto di apertura della coppa del mondo.

Così, ora, l’immagine di un passaggio del testimone tra i due, al capezzale di Mandela è molto “narrativa”. Eppure è forse più suggestione che realtà. È Obama stesso a lasciare cadere una simile idea, forse per un comprensibile senso di pudore e di umiltà nei confronti di un personaggio che egli considera un gigante unico. «Non ho mai sentito il presidente Obama paragonarsi in alcun modo con il presidente Mandela”, ha detto a Margaret Talev e Julianna Goldman di Bloomberg Valerie Jarrett, consigliera di vecchia data di Obama. «Sente che qualsiasi sfida si trovi di fronte semplicemente impallidisce al confronto con quanto ha dovuto sostenere Mandela».
Certo, riconciliazione, spirito bipartisan, multilateraalismo sono nelle corde del presidente democratico così come caratterizzarono la politica di uscita dall’apartheid e di dialogo con il mondo da parte di Mandela. In questo senso c’è tra i due una linea di continuità, dice a Bloomberg Jennifer Cooke, che dirige l’Africa Program al Center for Strategic and International Studies di Washington.

Al tempo stesso, tuttavia, non può esserci analogia tra il naturale terzomondismo di Mandela e le coordinate del capo della superpotenza americana, per quanto innovativo possa essere. Mandela criticò con la massima durezza la guerra di Bush in Iraq (in questo può ritrovarsi Obama) ma anche la politica clintoniana nei confronti di Cuba, Libia e Iran. Oggi, l’impiego dei droni e il massiccio ricorso allo spionaggio delle utenze private e della posta elettronica, che sono alla base delle politiche anti-terrorismo di questa amministrazione, sarebbero per Mandela – sostiene ancora Jennifer Cooke – «un anatema agli ideali di una politica estera basata sui principi».
Nel corso della tre-giorni sudricana, Obama visiterà anche Robben Island, dove Mandela trascorse 18 dei suoi 27 anni in galera. Poi l’omaggio a Mandela morente, solo se la famiglia lo consentirà.

"Tutto quello che posso fare come figlia è pregare che il trapasso sia tranquillo. Mio padre ha dato così tanto al mondo e credo sia sereno", ha detto Makawize Mandela, figlia dell’ex presidente sudafricano e della prima moglie Evelyn, "Viviamo giorno per giorno e preghiamo Dio". La donna ha poi chiesto ai media di farsi da parte: "È un padre e un nonno. Non siamo riusciti ad averlo con noi per la maggior parte dei nostri anni. Questo è un momento sacro per noi e mi aspetterei che il mondo ci lasciasse in pace. Dateci lo spazio per essere con nostro padre: sia che questi siano i suoi ultimi momenti con noi o che ci sia ancora tempo".

"I medici stanno facendo il possibile per migliorare le sue condizioni e garantire a Madiba la massima assistenza e cura", si dice nella nota riferendo di Mandela con il nome del suo clan.

Mandela, che è diventato il primo presidente nero del Sudafrica dopo le elezioni di quasi 20 anni fa, è stato portato d'urgenza nell'ospedale di Pretoria lo scorso 8 giugno per la recrudescenza di una infezione polmonare, con il suo quarto ricovero ospedaliero negli ultimi sei mesi.

Fino a domenica le sue condizioni erano descritte come "serie ma stabili", e dai commenti dei membri della sua famiglia e del suo successore alla presidenza, Thabo Mbeki, sembrava che fosse in via di guarigione.

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23 giugno 2013 7 23 /06 /giugno /2013 21:52

Edward-Snowden-pose

 

In una intervista crowdsourcing in diretta sul sito del Guardian il Lunedi, National Security Agency leaker Edward Snowden ha tentato di chiarire le dichiarazioni che ha fatto circa le attività di sorveglianza del governo degli Stati Uniti, e si difese da parte della critica. L' intervista offre poco in termini di rivelazioni sulla sorveglianza del governo, ma ha dato informazioni sul perché Snowden ha fatto quello che ha fatto.

Snowden su NSA spionaggio, tecnologia smentite aziendali

Snowden, ex amministratore di sistemi contratto per la NSA e altre agenzie statunitensi, ha risposto a 18 delle centinaia di domande inviate al sito del Guardian e su Twitter, durante il 90 minuti di Q & A. Rispondendo attraverso una connessione Internet protetta dal suo nascondiglio a Hong Kong, il 29-enne ha perseverato con le sue affermazioni, che, nel suo ruolo presso l'NSA,  poteva "intercettazioni chiunque" e deriso i limiti della politica sulla sorveglianza come inadeguata a proteggere la privacy di persone innocenti.

"Persone statunitensi godono di protezioni limitate politiche (e ancora una volta, è importante capire che la protezione politica è nessuna protezione - la politica è un senso unico) e una protezione tecnica molto debole - un filtro vicino-alla-frontiera presso i nostri punti di ingestione ", ha detto Snowden.E così ha lasciato Hong Kong. E sembra che ad aiutare l'ex analista dell'Nsa a chiedere asilo politico ''in un paese democratico'' sia stato Wikileaks. Snowden e' atterrato a Mosca ma la destinazione finale sarebbe un'altra, il Venezuela. Snowden ha lasciato Hong Kong volontariamente e legalmente, secondo un esponente del governo del territorio.

 

"Chiedetevi: se io fossi una spia cinese, perché non dovrei volare direttamente a Pechino?

Alla domanda sulle affermazioni che la NSA ha "accesso diretto" con i server di grandi aziende tecnologiche, come Google, Apple, Facebook e Microsoft - sostiene queste aziende con veemenza confutano - Snowden ha detto che "più in dettaglio su come accessi di diretta NSA stanno arrivando, "e ha aggiunto che gli analisti di intelligence del governo con accesso a banche dati grezzi possono" ottenere risultati per tutto ciò che vogliono. Numero di telefono, e-mail, user id, telefono cellulare id portatile (IMEI), e così via. "

 

Snowden ha inoltre dichiarato che la "identico, specifico linguaggio" utilizzato da aziende di tecnologia di negare che il governo degli Stati Uniti ha accesso all'ingrosso alle comunicazioni dei loro utenti dimostrato "erano fuorvianti" il pubblico, ma ha detto che stiamo cominciando a imparare di più su Stati Uniti pratiche di sorveglianza del governo.

"Come risultato di queste rivelazioni e la forza di queste aziende, stiamo finalmente cominciando a vedere una maggiore trasparenza e migliori informazioni su questi programmi per la prima volta dal loro inizio," ha detto.

Snowden su Snowden

Naturalmente, Edward Snowden  è diventato più di una storia dalla stampa come attività di sorveglianza della NSA. Quasi subito dopo l'uscita di se stesso come fonte di documenti trapelati NSA per il Washington Post e giornali Guardiano, i critici hanno iniziato a chiedersi che decisione di Snowden possa aiutarlo a fuggire a Hong Kong, un territorio cinese, piuttosto che l'Islanda, dove ha detto di sperare di trovare asilo. Ora abbiamo una risposta.

 

"Sfortunatamente, i media mainstream ora sembra molto più interessato a quello che ho detto.

"Lasciare gli Stati Uniti è stato un rischio incredibile, come dipendenti NSA devono dichiarare la loro viaggi all'estero 30 giorni di anticipo e sono monitorati", ha detto Snowden. "C'è stata una possibilità concreta sarei interdetto in rotta, così ho dovuto viaggiare senza prenotazione anticipata di un paese con il quadro culturale e giuridico per permettermi di lavorare senza essere immediatamente arrestato. Hong Kong, a condizione che. Islanda potrebbe essere spinto più duro, più veloce, prima che il pubblico potrebbe avere la possibilità di far conoscere i loro sentimenti, e non vorrei mettere quel passato l'attuale amministrazione statunitense. "

 

In una questione separata, Snowden ha respinto le accuse che egli avrebbe fornito documenti classificati al governo cinese in cambio di asilo in quel paese come un "striscio prevedibile."

"Questo è uno striscio prevedibile che ho anticipato prima di andare pubblico, come i media americani ha una istintiva 'ROSSO CINA!' reazione a qualcosa che coinvolge HK o della Repubblica popolare cinese, e ha lo scopo di distogliere l'attenzione dalla questione della cattiva condotta del governo degli Stati Uniti, "ha detto.

"Chiedetevi: se io fossi una spia cinese, perché non dovrei ho volato direttamente a Pechino? Ho potuto vivere in un palazzo petting una fenice ormai ".

Snowden ulteriormente ribadito che egli ha "avuto alcun contatto con il governo cinese," e che funziona solo con i giornalisti. Ha anche giustificato la sua decisione di lasciare gli Stati Uniti, dicendo che il governo ha "prevedibilmente distrutto ogni possibilità di un giusto processo a casa" con "dichiarando apertamente mi colpevole di tradimento." Il governo degli Stati Uniti non ha dichiarato ufficialmente la sua posizione su Snowden, anche se un certo numero di legislatori lui un criminale e un traditore hanno chiamato. 

Mentre Snowden rimane in clandestinità - piuttosto che dietro le sbarre - dice che egli sta attualmente insoddisfatto di come il dibattito pubblico circa le perdite si è dispiegata.

"Inizialmente ero molto incoraggiato", ha detto. "Sfortunatamente, i media mainstream ora sembra molto più interessato a quello che ho detto quando avevo 17 o quello che la mia ragazza sembra piuttosto che, diciamo, il più grande programma di sorveglianza suspicionless nella storia umana. "

 

 

 

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