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5 aprile 2020 7 05 /04 /aprile /2020 22:07

Vorrei subito iniziare questo argomento, con i primi sintomi che questo coronavirus covid19 manifesta: 

-(primi giorni) sensazione di influenza classica ma qualcosa non vi torna, siete sempre forti e non vi sentite niente di particolare. Iniziate in pratica ad essere untori a breve raggio

-giorni seguenti: brividi e freddo alla schiena, pochi colpi di tosse secca, feci molli e scure, temperatura a 37.2- 38 ma con la tachipirina 500-1000 la butti giù per almeno 6 ore

ma riesci sempre a fare tutto quello che serve senza particolare sforzo

- inizi a farci caso, non senti più cosa bevi o cosa mangi, ne sapore ne odore.

- dopo 3, 4 giorni la febbre rimanendo bassa, se ne va ma rimane sensazione di freddo e malessere strano da spiegare

dopo 7 giorni circa tornate a pieno regime ma sembra di essere uscito da un tunnel e accecato dalla luce

a distanza di 20 giorni, gusto e olfatto iniziano timidamente a farsi sentire

dopo 1 mese, iniziate a rendervi conto che la vostra influenza forse aveva qualcosa di anomalo ma è passata senza allarmismo.

Allora, cosa sarebbe questa pandemia?

Vediamo se in parole povere, riesco a riassumerlo.

 

Con questi sintomi, probabilmente chi incontrate a strettissimo contatto, prenderà lo stesso virus, ma con la vostra indefinita variante di anticorpi che agiscono per difendervi da questa influenza.

Chi invece ha la sfortuna di contrarre il covid19 e non ha quella piccola spinta dei propri anticorpi, quella infezione non si ferma a bloccarvi gusto e olfatto, andrà oltre, scendendo nei polmoni, macellando quello che trova come un mostro lasciando poche speranze, senza antibiotici efficaci o vaccini che arriveranno nei prossimi mesi. Quindi, quando ti chiedi perchè colpisce anche bambini e giovani forti e all' apparenza sanissimi, ricordalo: se quel virus non si ferma sulla via respiratoria alta e va giù, si hanno poche possibilità di anticiparlo, quindi...molta attenzione e insistete se avete problemi a respirare a ottenere dei farmaci che possono rallentare la sua mortalità.

Quindi, tralasciando il discorso dell' immunità di gregge che volenti o nolenti la stiamo già attuando senza volerlo, dovremo attuare tutte le procedure che diverranno obbligatorie, come la mascherina ben protetta per se stessi e gli altri che potremo proteggere, guanti che è sempre meglio utilizzare quando si esce, per fare la spesa, andare a farsi un giretto, dimenticandosi che non sai che tocchi, qualcosa che magari un positivo ha toccato prima di te e te ne torni a casa.

Lavati spesso le mani se non hai guanti e limitati a toccarti e grattarti in faccia, non mangiarti le unghie, ecc...

In caso di sintomi del genere di influenza classica e fac simile, usate le medicine che conoscete e bevete molto, non rimanete a bocca asciutta.

Contattate il vostro medico o guardia medica, ambulanze e dite i vostri sintomi, avendo la lucidità di capire se avete contratto delle patologie serie.

Restate a casa, aiutate gli ospedali a non dovervi vedere e a farvi dire..cosa non ha capito finora di quanto dicono tutte le emittenti televisive?

Andrà tutto bene, se vorrete seguire le norme governative, non è mai stato uno scherzo.

 

conte rovescio

 

 

 

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21 marzo 2020 6 21 /03 /marzo /2020 09:06

Cari amici, in questo ultimo periodo, ci vediamo costretti a fronteggiare un nemico che sembrava, solo una fantasia di un film.

Sebbene tutto il mondo si trovi davanti a delle scelte particolari, come la libertà negata, nel rispetto di chi vuole vivere,

La restrizione di indossare delle mascherine di vario tipo( non sempre adeguate alle circostanze), quando si ha tosse o altre patologie simili,

Di stare a casa e uscire solo se effettivamente è necessario,

Riuscire a contenere il più possibile una contaminazione involontaria.

Ecco perché indossare una mascherina, diventa rispetto di chi non sai se sta meglio di te. Perché questa infezione colpisce in pratica chi è debole a livello immunitario, lasciando abbastanza in pace chi è forte. Questa Differenza, pone di fronte alla necessaria costrizione sul suo utilizzo. 

Rispetta chi passa giornate intere negli ospedali, contro il COVID19, usa la mascherina e...per ora...non uscire di casa.  E forse tra qualche mese sarà tutto un brutto ricordo.

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15 marzo 2020 7 15 /03 /marzo /2020 22:55

I flash mob che stanno interessando l' Italia, in questi primi giorni di astinenza di uscite all' aria aperta e di classici ritrovi per l' aperitivo, le cene, le passeggiate e raduni di ogni specie, stanno rendendo ogni italiano, autore di singolarità dalle case proprie, ma come? Seguendo le giustificate ordinanze governative, ogni persona è tenuta a non uscire di casa ma da un balcone, un terrazzo, ecc... possono dare dimostrazione che non si è soli.

 

Iniziamo da inni nazionali, cantati ad un determinato orario, fanno sentire ancora una volta, un senso di appartenenza ad un popolo che sa reagire a proprio modo contro un nemico invisibile, un virus, finora indiscusso protagonista del 2020.

Si passa a fare sentire gli strumenti musicali, ove ci si improvvisa anche batteristi con mestolini di legno sulle ringhiere, coperchi delle pentole, flauti, ogni strumento musicale, senza dimenticare le ciabatte da battere insieme per applaudire.

Il flash mob quindi dilaga, permettendo svariati modi di farsi anche dai satelliti, accendendo luci di smartphone, torce elettriche, faretti, rendendo certi momenti, piccoli ricordi nella memoria per un grande momento.

Il flash mob che colpisce di più, soprattutto le coscienze ed il cuore di ogni persona,riguarda un applauso che è dedicato a medici, infermieri, volontari, che in questa occasione, consiste nel dare oltre il massimo delle proprie energie, per ogni persona che ha bisogno di cure e aiuto, per non essere abbandonato ad una fine ingloriosa. Queste persone non rispettano neanche più un orario di lavoro,diverrebbe offensivo persino dirgli di andare a casa perchè è finito il loro turno: credo sia doveroso alla fine di questa pandemia, rendere onore e incentivare il loro lavoro sia in modo remunerativo, eliminando la precarietà, sia a livello personale come riconoscimenti personali e crescita lavorativa.

 

Perchè oltre a questo virus che oramai è pandemia, i malati che affollano gli ospedali e strutture sanitarie non sono tutte affette da CORONAVIRUS, anche da altre patologie, spesso molto gravi.

 

Quindi a tutte le persone che sono infermieri, medici, volontari, oss, medici in pensione, ausiliari degli ospedali, operatori socio-assistenziali, forze dell' ordine, in tutta Italia, un nuovo GRAZIE, un ABBRACCIO FORTE, senza di voi, troppe persone sarebbero poco più di un ricordo.

GRAZIE

il conte rovescio

 

L' Italia che applaude i medici: ecco il grazie all' italiana
L' Italia che applaude i medici: ecco il grazie all' italiana
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11 marzo 2020 3 11 /03 /marzo /2020 23:22

Il virus fa parte della famiglia dei Coronavirus, responsabili nel 2002 dell’epidemia di SARS e nel 2012 della MERS, che si è sviluppata in un’altra area geografica. Esistono vari tipi di Coronavirus, quello che è stato recentemente riconosciuto è una variante, ed è responsabile dell’attuale epidemia. Le forme gravi si complicano con una polmonite, quindi un attacco diretto ai polmoni da parte del virus. Le forme di polmonite virali sono le più pericolose e sono caratteristiche di soggetti con fattori di rischio predisponenti, come per esempio uno stato di immunodepressione. Solitamente, la stragrande maggioranza delle polmoniti che noi osserviamo è invece di origine batterica ed è curabile con gli antibiotici.

La trasmissione del virus si verifica attraverso le goccioline di saliva o secrezioni e il contagio interumano avviene solo con un contatto diretto, ad esempio un colpo di tosse ravvicinato. Il Coronavirus presenta gli stessi sintomi di una comune influenza, pertanto non è semplice riconoscerlo, soprattutto in questo periodo dell’anno che coincide con il picco influenzale. Diciamo che il sintomo più preoccupante è una forma di affaticamento respiratorio. Il fatto che il virus sia trasmissibile anche da soggetti asintomatici in fase di incubazione (che può arrivare a essere di 14 giorni) rende tutto molto più complicato, rispetto alla SARS e ad altre epidemie passate.

Ricercatori dell’Università Peking di Pechino e dell’Istituto Pasteur di Shanghai hanno identificato due ceppi diversi del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2). Uno, il tipo L, è più aggressivo e contagioso e ha colpito il 70 percento dei pazienti cinesi; l’altro, il tipo S, è meno virulento, ma sta cominciando a diffondersi più dell’altro.

Scoperti due distinti ceppi del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), uno più aggressivo e contagioso chiamato "tipo L" e uno sensibilmente meno virulento, il "tipo S". Il primo a originare sarebbe stato quello che determina i sintomi più leggeri, tuttavia il responsabile del maggior numero di contagi in Cina sarebbe stato proprio il secondo. Secondo gli studiosi la circolazione di questi due ceppi così diversi fra loro potrebbe spiegare il motivo per cui alcune persone vengono colpite da una forma violenta della COVID-19 (l'infezione scatenata dal patogeno), mentre altre non manifestano particolari problemi di salute nonostante la positività.

A identificare le due “facce” del coronavirus è stato un team di ricerca della Scuola di Scienze della Vita presso l'Università Peking di Pechino, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Peking Union Medical College e del CAS Key Laboratory of Molecular Virology & Immunology dell'Istituto Pasteur di Shanghai, che fa capo all'autorevole Accademia Cinese delle Scienze. Gli scienziati, coordinati dal professor Jian Lu, docente presso il Centro di Bioinformatica dello State Key Laboratory of Protein and Plant Gene Research dell'ateneo pechinese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver sequenziato 103 genomi virali ottenuti dai campioni biologici dei pazienti ricoverati negli ospedali.

Dalle analisi di Lu e colleghi, come indicato, sono state individuate le due varianti L ed S del coronavirus. La prima a emergere e ad infettare l'uomo, la S, secondo uno studio dell’Università Campus Bio-medico di Roma guidato dal professor Massimo Ciccozzi avrebbe compiuto il salto di specie da un animale tra il 20 e il 25 novembre. Questo processo avrebbe avuto luogo nella città di Wuhan, verosimilmente nel famigerato “mercato del pesce” dove venivano venduti anche animali vivi. Benché la S sia stata la prima a esordire, la L ha cominciato subito a farsi largo tra la popolazione, tanto da aver “soppiantato” in breve tempo la variante meno aggressiva. Gli scienziati cinesi ritengono che la variante L abbia contagiato il 70 percento della popolazione colpita dal coronavirus.

Il “dominio” della variante L, tuttavia, non è durato a lungo, poiché facendo ammalare rapidamente e in modo serio le persone, è stata semplice da "isolare" e circoscrivere con i ricoveri in ospedale, permettendo alla variante S di recuperare terreno. Dall'inizio di gennaio, spiegano gli scienziati, la diffusione della variante aggressiva ha iniziato a scemare, e adesso sta circolando con maggiore frequenza la S. Si ritiene che la variante meno virulenta sarà quella “vincente”, proprio perché può circolare più facilmente. Non determinando sintomi preoccupanti, infatti, le possono così continuare a “scambiarsela” permettendo al virus di replicarsi contagio dopo contagio e a prosperare. Gli scienziati tengono a precisare che i risultati del loro studio sono preliminari e dovranno essere confermati e certificati da indagini più approfondite. 

Dal punto di vista normativo, le 5 varianti – il coronavirus, il coronavairus, il còrona-virus, la coronavirus e il virus (a) corona – tranne quest’ultimo (non so quanto vitale), presentano una diversa diffusione, in sedi anche istituzionali e presso parlanti non-incolti. E sono quindi normativamente tutte “corrette”. Certamente più vitale è, come accennato,  <coronavirus>. Il parlante può quindi scegliere quella che preferisce, più o meno diffusa.

 

Da ultimo,  nella stampa inglese (“Metro”) è apparso anche crownavirus: un gioco di parole con  “crown”  verbo  ‘incoronare’ + “a virus” ‘un virus’, in cui la regina Elisabetta si mette i guanti per consegnare le onorificenze, per “incoronare”. Ma stando alla sensibilità dei nativo-anglofoni, si tratta di un gioco “molto forzato”.

Quali sono le condizioni di rischio di sviluppare la malattia COVID-19?

Oggi sono considerate persone a rischio di sviluppare la malattia COVID-19 quelle che, negli ultimi quattordici giorni, si sono recate in zone in cui questa infezione si sta trasmettendo da persona a persona o che siano state a contatto con persone con infezione probabile o confermata in laboratorio da nuovo coronavirus SARS-CoV-2, o infine abbiano frequentato o lavorato in una struttura sanitaria dove siano ricoverati pazienti con infezione da SARS-CoV-2

 

 

Quanto dura il periodo di incubazione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2?

Le informazioni sulle caratteristiche cliniche delle infezioni da SARS-CoV-2 stanno aumentando. Si stima che il periodo di incubazione vari in media tra 2 e 14 giorni, ma incubazioni più lunghe sono state riportate (fino a 27 giorni) in alcuni studi preliminari.

Gli operatori sanitari sono esposti al rischio di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2?

Sì, gli operatori sanitari possono essere particolarmente a rischio perché sono più spesso a contatto con i pazienti rispetto al pubblico in generale e nelle prime fasi dell’epidemia durante l’assistenza sanitaria possono venire a contatto con pazienti portatori del virus senza conoscere il loro stato e senza quindi prendere le adeguate misure di protezione individuale non farmacologiche. L’OMS raccomanda agli operatori sanitari di applicare sistematicamente le misure adeguate al controllo delle infezioni.

 

Il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 colpisce solo le persone anziane o anche i più giovani sono sensibili?

Le persone anziane e quelle con condizioni mediche preesistenti sembrano essere soggette a manifestazioni cliniche più gravi a seguito di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Tuttavia, possono essere infettate dal virus (e contrarre malattie) persone di tutte le età.


https://scienze.fanpage.it/    https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/faq

 

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30 gennaio 2020 4 30 /01 /gennaio /2020 22:49

Nonostante non ci siano ancora le caratteristiche del contagio mortale a livello mondiale, il coronavirus, interessa alla fine di gennaio molte città sparse in tutto il globo. Dalla Cina ove è iniziato a dilagarsi velocemente, è arrivato in Germania, Francia, Australia, Giappone, Italia nelle ultime ore da turisti cinesi  e non tarderà a mostrarsi in altri paesi: un tardivo messaggio è stato lanciato dopo che questo virus è stato lasciato libero di passare da uomo a uomo. Inutile lamentarsi, le potenti nazioni, sono al lavoro per creare un vaccino che permetterà di fare tornare tutto alla normalità ed evitare il nome che tutta la popolazione ha il timore di sentire o leggere: la Pandemia.

Era il 31 dicembre 2019 quando la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan aveva per la prima volta inviato una segnalazione all’OMS nella quale informava l'agenzia di avere registrato in tutta la provincia di Hubei un rilevante numero di casi di polmonite derivanti da cause ignote.

 

La diffusione di quello che verrà chiamato 2019-nCoV era iniziata verso la metà del mese (mentre i primi casi di persone che manifestavano i sintomi del contagio erano stati individuati già l'8 dicembre). Il 10 gennaio per la prima volta veniva determinata la sequenza genomica del virus: si tratta di un betacoronavirus correlato a quello che ha causato la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV) e a quello della Sindrome respiratoria acuta grave (SARSCoV). Le ricerche sono proseguite e il 20 gennaio la National Health Commission (NHC) cinese ha scoperto la trasmissibilità da essere umano a essere umano del coronavirus.

Ma cosa rende questo virus così facile da trasmettere? Si è sentito parlare di diversi termini ed uno di questi, è ASINTOMATICO:che vuol dire? In pratica se hai preso il virus, senza avere sintomi visibili, sei un portatore alla massima distanza di 1 metro, vale a dire che se parli in un luogo chiunque è debole a livello immunitario, avrà una data probabilità di essere contagiato. Ecco perchè stanno isolando tutte le persone nel modo migliore possibile senza creare allarmismo(?) appena vedono dei sintomi simili alla influenza o febbre.

Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: «Ci sono due casi confermati in Italia, Si tratta di due turisti cinesi che sono venuti nel nostro Paese a gennaio». Il presidente del Consiglio ha poi evidenziato: «Il ministro Speranza ha già adottato un’ordinanza che chiude il traffico da e per la Cina. Siamo il primo paese che adotta una misura cautelativa di questo genere». Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore: non è escluso che vengano applicate ulteriori misure di prevenzione nei confronti di coloro che sono entrati in contatto con la coppia.

Avere il coronavirus non vuol dire che annuncia una morte anticipata: è una influenza grave che va  isolata e curata. La principale ragione non è quanto sta accadendo in Cina, ma quanto avviene in altri paesi», ha detto il capo dell' Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa a Ginevra. Il timore, ha spiegato, è che il coronavirus possa diffondersi in paesi con sistemi sanitari più deboli.

Cina, alcuni pazienti guariti. Diverse province e municipalità della Cina oggi hanno reso noto che altri pazienti infettati dal nuovo coronavirus (2019-nCoV) sono guariti e hanno lasciato gli ospedali in cui erano ricoverati. Nella provincia orientale cinese dello Jiangxi 4 pazienti sono guariti e sono stati dimessi, dopo altre tre guarigioni riportate in precedenza. 

​​​​​​​

Edward Luttwak, politologo, esperto di strategia militare con un passato al Pentagono, tra i tanti saggi scritti ne ha firmato, tempo fa, uno dal titolo Il risveglio del drago. La minaccia di una Cina senza strategia. Il Tempo, in edicola mercoledì 29 gennaio, lo ha intervistato sul coronavirus che sta spaventando il mondo. "I cinesi hanno laboratori militari ma non lavorano su un agente come questo coronavirus che non è molto letale, comparato ad altri agenti, e non è controllabile come sono altri agenti. Se distribuisci spore di antrace controlli la loro distribuzione. Sa, sono piccolissime, invisibili ma le puoi depositare, buttare da un aeroplano e nessuno se ne accorge. Ne mangi una, entra nel tuo corpo e fa qualcosa. Questo invece è un virus che può andare ad uccidere Xi Jinping. Questo coronavirus non lavora per il governo cinese, lavora per se stesso". Il suo suggerimento? "Gli esperti nel controllo di epidemie suggerirebbero di evitare il blocco dei movimenti, perché guando blocchi i movimenti delle persone finisci con il produrre il contrario, dei movimenti accelerati dal panico di restare chiusi dentro, in questo caso dentro una città. E così porti queste persone da condizioni controllate, dove conosci i loro indirizzi e tutto il resto quindi li puoi visitare - a situazioni dove scappano e si nascondano. E quando uno di questi in fuga si ammala non andrà all'ospedale perché lì sarebbe subito identificato: città, provenienza, eccetera. Quindi si nasconderà, rischiando di contagiare tutti. Il massimo che puoi fare è evitare che, se a Wuhan c'è una epidemia, la gente da fuori non si precipiti a Wuhan ma eviti di andarci. Aver fatto l'opposto di quello che hanno fatto avrebbe senso: per favore non venite a Wuhan! Ma bloccarli dentro comporta la moltiplicazione delle incertezze. In Occidente bisogna disinibirsi nel nostro dialogo collettivo con la Cina. Ci sono casi in cui rispettare la cultura altrui è un terribile errore. Questo concetto contemporaneo che bisogna rispettare la cultura di tutti è molto pericoloso nel caso cinese. Ci sono due temi verso i quali l'Occidente dovrebbe manifestare un disprezzo non stop.

Uno è l'intera medicina cinese che sta distruggendo le ultime tigri perché hanno questa idea di usare le ossa delle tigri per dei loro preparati. Una cretinata che sta distruggendo le tigri, le antilopi dell'Asia centrale ed una serie di altre creature che appaiono nella medicina cinese. La medicina cinese deve essere ridicolizzata e delegittimata perché sta distruggendo molte specie rare. I serpenti, per esempio, sono quasi scomparsi - e anche questo si lega alla medicina cinese - perché sono convinti che il sangue di serpente aumenti la virilità? Bisogna delegittimare la medicina cinese, è una cazzata. A Wuhan, come in tutte le città cinesi, c'è anche un mercato dove si vendono apertamente animali rari per essere mangiati. Nel caso di Wuhan vendevano i lupetti, piccoli lupi neonati e poi i pipistrelli e altro. In ogni città cinese vendono animali esotici, rari, che dovrebbero essere lasciati in pace. Bisogna esprimere disgusto per il fatto che loro mangiano animali perché come tutti sanno guando un virus salta all'uomo da un animale domestico è pericoloso ma meno di guando arriva all'uomo da un animale esotico. Perché l'animale domestico convive con l'uomo da migliaia di anni mentre quello esotico no, e non essendoci stata la convivenza è più pericoloso".

fonte

Coronavirus: il virus mondiale del 2020
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26 dicembre 2019 4 26 /12 /dicembre /2019 23:47

DVB-T2: entro il 2022 milioni di persone dovranno sostituire il TV o acquistare un decoder per il passaggio ai nuovi standard. Ecco cosa cambia.

Con il passaggio al nuovo digitale dovrò cambiare il televisore? Questa la domanda che in molti si staranno ponendo in vista del prossimo switch off.

Si inizia il 1° gennaio 2020: a partire da questa data tutti i canali DTT inizieranno ad abbandonare l’attuale standard di codifica MPEG-2 per passare all’MPEG-4, ossia quello che ad oggi viene usato solo per i canali HD. Il nuovo standard DVB-T2, infatti, grazie al codec di compressione video HEVC/H.265, permetterà di vedere tutti i canali TV gratuiti fino a 4K Ultra HD.

 

Questo significa che per sintonizzarsi sulle nuove frequenze i TV senza supporto MPEG-4 dovranno essere sostituiti. In alternativa si potrà acquistare un nuovo decoder DVB-T2 esterno in grado di ricevere il segnale con la nuova codifica. A stabilirlo sono le normative europee per l’“Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G”.

Per agevolare questo passaggio, lo Stato ha predisposto un bonus TV. Attivo dal 18 dicembre 2019 fino al 31 dicembre 2022, consiste in uno sconto fino a 50 euro applicato dal rivenditore al momento dell’acquisto di un TV, decoder DVB-T2 e apparecchiature per il cavo (come TivùSat). Basta presentare dichiarazione sostitutiva contenente: nucleo familiare, reddito ISEE fino a 20.000 euro e attestazione che i componenti dello stesso nucleo non hanno già usufruito del bonus.

Nuovo DVB-T2: chi deve cambiare il TV

Per sapere se dovrete sostituire il televisore vi basta sintonizzarsi a un canale HD, come per esempio 501 (Rai Uno HD) o 502 (Rai Due HD).

Se prende vuol dire che il vostro TV supporta il nuovo formato e non ha bisogno di essere rimpiazzato né affiancato da un apparecchio esterno.

Gli italiani che possiedono un televisore considerato obsoleto possono stare tranquilli, almeno per un primo periodo. Fino al 2020, infatti, continueremo a vedere la TV come sempre. Dopodiché ci sarà lo switch off (ovvero lo spegnimento delle trasmissioni attuali) e i dispositivi dovranno essere o sostituiti con TV standardizzati o collegarli a un decoder esterno.

Per il settore console non cambierà niente. Si è parlato, infatti, dell’eventualità, per XBox One e PS4, di gestire i nuovi codec tramite software e senza acquistare nuove versioni dotate di questi standard, ma in questo caso parliamo di pacchetti hardware/software più potenti e flessibili di quelli della media delle TV attuali.

Sostituire TV per passaggio a nuovo digitale: cosa cambia

Per il 30 giugno 2022, però, gli italiani dovranno adeguarsi e passare anche al nuovo sistema DVB-T2, altrimenti non potranno vedere le normali trasmissioni.

Lo spegnimento delle attuali trasmissioni digitali terrestri e lo switch off al DVB-T2 è dovuto al restringimento delle frequenze delle trasmissioni TV con la cessione al 5G della banda 700 stabilita dall’UE. Si parla di 40 milioni di televisori che necessiteranno la sostituzione con un modello di nuova generazione, e il processo sarà simile a quello già vissuto nel 2012 con il passaggio dall’analogico al digitale. Lo switch off al DVB-T2, però, sarà graduale e non avverrà in tutta Italia con le stesse tempistiche.

 

Ricordiamo che dal 1° gennaio 2017 la vendita di “vecchie” TV sprovviste di DVB-T2 e/o codec HEVC non è più consentita, a meno che non venga fornito un decoder esterno in bundle con le caratteristiche imposte dalla legge, e che i televisori in questione siano stati acquistati dal rivenditore prima di luglio 2016.

L’obiettivo del Governo è quello di attuare un aggiornamento forzato dell’hardware in previsione di un passaggio definitivo allo standard DVB-T2 HEVC che avverrà tra il 2020 e il 2022. Per questo motivo le nuove TV sono tutte Future Proof.

Cosa sono DVB-T2 e HEVC

I veri televisori Future Proof, ossia a prova di futuro, sono quelli dotati di tecnologia DVB-T2 e HEVC. Ma cosa significa? Cosa sono il DVB-T2 e l’HEVC?

Il DVB-T2 è il nuovo standard del digitale terrestre che andrà a sostituire la versione attuale, il DVB-T (quella che nel 2012 subentrò alla TV analogica). Insieme al codec di nuova generazione, il DVB-T2 ci permetterà di godere di una migliore qualità video, e più alta definizione dell’immagine, con un uso più efficiente e stabile delle frequenze e minor rischio di interferenze.

Quale TV comprare?

Il consiglio per chi è intenzionato ad acquistare un TV (specie se di seconda mano) è di assicurarsi che l’apparecchio disponga di tuner DVB-T2 e di decodifica HEVC. Delle due caratteristiche solo la prima, seppure meno rilevante, è riportata nella scheda tecnica, mentre l’HEVC non appare quasi mai sui siti di retailer. Questa è la scelta più opportuna per non incorrere in eventuali problemi con la visione dei contenuti TV in futuro.

 

In ogni caso la lista dei televisori e decoder compatibili che si possono comprare con il bonus TV 2019 sarà presto disponibile sul sito del MiSe.

fonte

 

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24 novembre 2019 7 24 /11 /novembre /2019 22:35

Ci chiediamo perchè piove troppo. E la terra fa fatica a assorbire tali quantità di acqua. Condizioni generali in tutto il mondo senza una spiegazione troppo precisa, anzi... il mondo cambia e ci dobbiamo adeguare alle nuove caratteristiche di questo meteo così ballerino. O forse esiste una spiegazione che anche saperla, non aiuta nessuno. Il mare del Circolo polare artico ribolle.

A testimoniarlo è una equipe di studiosi impegnata una spedizione scientifica lungo l'intera costa settentrionale della Russia a bordo della nave  'Jacob Smirnitskyi'. Secondo quanto dichiarato dai ricercatori, a causare l'allarmante spettacolo sarebbero emissioni di gas metano  fuoriuscite dallo strato sottomarino di permafrost, sempre più sottile e in fase di scioglimento ormai pressochè inarrestabile. Un sintomo grave, dal momento che livelli elevati di metano disciolto nell'acqua erano già stati registrati in precedenza, ma sarebbe questa la prima volta in cui vengono individuati punti d'emissione tanto intensa da non permettere al gas di sciogliersi prima dell'affioramento in superficie sotto forma di bolle. Lo staff della spedizione avrebbe inoltre rilevato concentrazioni di metano estremamente alte (100 volte superiori ai livelli normali) in svariate aree della Siberia, ampie anche migliaia di chilometri.  E quello che si profila è il rischio di un ciclo devastante, di una nuova catastrofe ecologica: stando agli esperti, il metano può essere considerato 20 volte più dannoso dell'anidride carbonica per il suo potenziale contributo all'effetto serra; milioni di tonnellate di gas che si appresterebbero ad 'esplodere' nell'atmosfera per via dello scioglimento dei ghiacci polari accelererebbero esponenzialmente il surriscaldamento globale provocando  di conseguenza lo scioglimento di altro permafrost artico e lo sprigionamento di ulteriore metano dagli enormi depositi sottostanti. Un meccanismo inarrestabile.
I risultati preliminari raccolti dagli studiosi a bordo della 'Jacob Smirnitskyi' verranno pubblicati dalla American Geophysical Union dopo essere stati elaborati e studiati da Igor Semiletov dell'Accademia delle scienze russa. E' dal 1994 che Semiletov controlla i livelli di metano fuoriscenti dal permafrost: mentre negli anni Novanta non si erano mai registrati livelli elevati del gas, a partire dal 2003 sono numerose le ''sorgenti'' identificate. Conseguenza indiscutibile  dell'aumento di circa 4 gradi centigradi delle temperature medie artiche negli ultimi decenni e della conseguente  estensione sempre più ridotta delle aree coperte da ghiacci durante l'estate. Tra l'altro,  la perdita della coltre di ghiaccio rappresenta di per se stessa un'ulteriore spinta verso il  surriscaldamento globale sempre piu' rapido, dato che l'oceano assorbe piu' calore di quanto invece non venga riflesso dalla superficie ghiacciata.
I primi ad accorgersi concretamente di cosa significhi tutto ciò  sono stati gli orsi polari, che i media dell'intero pianeta mostrano alle prese con il rischio di annegamento. Ma molte altre sono le specie al vertice della catena alimentare della zona polare e sub-polare già colpite in modo diretto dai mutamenti climatici, dai trichechi che abitano le aree orientali piu' estreme della Russia fino alle foche dagli anelli, come pure molte specie costiere canadesi quali il gabbiano d'avorio, che ha visto le proprie colonie crollate dell'80% dal 1980 ad oggi. Dove il mare conquista spazio le popolazioni si ammassano,  il cibo scarseggia e il rischio di infezioni aumenta. Lo scorso anno il Wwf ha contato in appena 350 chilometri di costa oltre 1.000 trichechi morti, probabilmente sfiancati dalla difficolta' di dover cercare cibo in acque sempre piu' profonde e spesso agitate.
E' poi notizia dello scorso mese che quest'anno per la prima volta nella storia dell'uomo il Polo Nord risultava completamente circumnavigabile, grazie allo scioglimento simultaneo dei ghiacci che coprono di norma gli 'epici' passaggi a Nordest (nell'immagine, in verde) e Nordovest (in giallo). Nel 2005 si era in effetti già aperto il passaggio russo a Nordest, ma quello a   Nordovest (che va dall'isola di Baffin fino al mare di Beaufort, a sud dell' isola di Vittoria) continuava a rimanere ghiacciato. Nel 2007 si era riformata una lingua di ghiaccio anche a Nordest, di fatto chiudendo nuovamente la rotta russa.  Nelle scorse settimane, poi, la contemporanea rottura dei ghiacci a Nordovest e lo scioglimento della lingua gelata a Nordest. E se l'evento crea i presupposti per  nuove importanti rotte dei trasporti marittimi mondiali (ipoteticamente più corte del 40% rispetto ai consueti viaggi attraverso il Canale di Suez), le immagini satellitari mostrano un aspetto della regione artica mai verificatosi negli ultimi 125 mila anni, costringendo gli scienziati a rivedere ogni previsione. Fino a oggi si riteneva che la calotta polare artica sarebbe scomparsa nel 2070. Ma gia' molti calcolano che, a causa del riscaldamento del pianeta, questo succedera' entro il 2030. 

 

A tutto quanto riportato, diventa superfluo attribuire disgrazie come cedimenti strutturali delle strutture che dovrebbero garantire una certa sicurezza alla popolazione. La manutenzione su ogni strada o viadotto deve essere sempre fatta. Anzi. Con il maltempo sempre più diretto e micidiale, siamo solo noi a decidere come e quando esso potrà mietere vittime.

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19 novembre 2019 2 19 /11 /novembre /2019 23:33

Un po’ di tempo fa i dott. Lai e Singh (Università di Washington) hanno dimostrato il danno al DNA, la rottura dei filamenti doppi, dopo essere stato esposto a radiazioni dei cellulari.

Il loro lavoro coincideva con le conclusioni del dottor Andrew Goldsworthy, il quale affermava che: “Se una frammentazione del DNA simile si verificasse in tutto l’organismo, la conseguenza sarebbe un aumento del rischio di cancro, dal momento che i geni che controllano la divisione cellulare possono essere danneggiati o distrutti”.

 

Nel 2009 a Capitol Hill, numerosi esperti hanno rilasciato testimonianze sugli effetti sulla salute degli utenti di telefoni cellulari:

  • Il Dr. John Bucher, direttore associato del National Institutes of Health, programma nazionale di tossicologia, ha testimoniato: “A partire da ora, con l’esposizione già a soli 10-12 anni di radiazioni elettromagnetiche, e a causa di un utilizzo sempre crescente, vi è la preoccupazione di un aumento delle probabilità di cancro al cervello. I bambini hanno una configurazione del cranio che permette una più profonda penetrazione delle radiazioni del telefono cellulare con un rischio potenzialmente maggiore”.
  • Dr. Siegal Sadetzki, direttore radiazione del Chaim Sheba Medical Center (Israele) ha condotto 10 anni di ricerca in questo settore e ha pubblicato nel 2008 risultati preoccupanti di tumori delle ghiandole salivari con l’uso pesante di cellulari. Il Dr. Sadetski ha osservato anche che i tumori apparivano sempre sullo stesso lato della testa su cui era tenuto il telefono.
  • Il Dr. Davis raccomanda, viste le evidenze date dalle affermazioni di Sadetzki, Lai e Singh, di tenere il telefono cellulare a una distanza di un pollice dal corpo. Il suo suggerimento è lo stesso che si trova sui manuali di Blackberry e iPhone.

Anche il National Cancer Institute (NCI) ha sollevato qualche preoccupazione sull’ampio uso del telefono cellulare.

Il NCI spiega che i cellulari emettono energia a radiofrequenza sotto forma di radiazioni non ionizzanti. In parole povere, un cellulare permette che vengano assorbite onde radio dai tessuti del corpo con cui viene in contatto.

Se una persona porta un telefono in tasca tutto il giorno, l’energia può essere assorbita su un lato del tronco.

Ma mentre il NCI afferma che non è stata dimostrata l’attività cancerogena delle radiazioni non ionizzanti di un telefono cellulare, altri studi recenti potrebbero dimostrare il contrario.

L’uso del cellulare per più di 15 ore al mese può triplicare il rischio di cancro al cervello

Alcuni scienziati francesi stanno segnalando un nuovo studio che mostra come un uso massiccio e prolungato del telefono cellulare possa aumentare il rischio di cancro al cervello. Lo studio, inserito nel nuovo numero della rivista britannica Occupational and Environmental Medicine (Leggi qui lo studio), ha dimostrato che i rischi di cancro al cervello sono triplicati nelle persone che usano i telefoni cellulari per più di 15 ore al mese.

Questo studio coincide con una relazione del 2011 dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che ha dimostrato che i telefoni cellulari rilasciano frequenze radio in grado di far sviluppare un’attività cancerogena in alcuni soggetti.

In questo nuovo studio francese, i tumori glioma e meningioma al cervello si sono manifestati tre volte più spesso del normale nei pazienti che avevano fatto un uso prolungato del telefono cellulare per lavoro o comunque giornalmente.

“Il nostro studio va in questa direzione, ma i risultati devono ancora essere confermati”, ha detto Isabelle Baldi, dell’Università di Bordeaux, nel sud ovest della Francia, che ha partecipato allo studio.

Quelli che si oppongono a questo studio ritengono che i risultati non possano essere confermati e non forniscano un quadro preciso dell’uso reale del telefono cellulare nel corso della vita, visto che non considerano altri fattori (ad esempio il fumo).

Inoltre con l’evoluzione della tecnologia dei cellulari, sono cambiati i livelli di radioattività emessi da diversi telefoni, tanto che è quasi impossibile poter fare un collegamento con il cancro.

Lo studio ha anche riconosciuto questo risultato: “La rapida evoluzione della tecnologia ha portato ad un notevole aumento dell’uso dei telefoni cellulari e ad una parallela diminuzione dell’intensità delle onde radio emesse dai telefoni.”

“È difficile definire un livello di rischio, soprattutto nel mondo di oggi, in cui la tecnologia cellulare è in continua evoluzione.”

Il rischio di cancro è tre volte più alto nelle persone che fanno ampio uso del cellulare

Nello studio di coorte, diversi gruppi di persone sono stati seguiti per un certo periodo di tempo. Nello studio sono stati osservati 253 casi di glioma e 194 casi di meningioma tra il 2004 e il 2006. Gli stili di vita dei pazienti sono stati confrontati con quelli di 892 individui sani.

I ricercatori hanno esaminato l’uso del telefono cellulare di tutti gli individui in un periodo che andava da due a dieci anni, con un periodo medio di osservazione di cinque anni. Dopo aver analizzato i dati di incidenza del cancro, i ricercatori si sono trovati di fronte a risultati sorprendenti.

In media, i pazienti con glioma e meningioma erano quelli che avevano utilizzato per più tempo i telefoni cellulari per motivi di lavoro e stile di vita. Quindi il maggior tempo di utilizzo del telefono ha probabilmente contribuito ad una maggiore incidenza di cancro al cervello.

I risultati coincidono con quelli di uno studio di coorte svedese condotto tra il 1997 e il 2003 che ha evidenziato un aumento del rischio di glioma dovuto ad un uso prolungato del telefono cellulare.

I rischi di cancro aumentano se si fa uso del telefono cellulare prima dei 20 anni

Le ricerche hanno analizzato e confrontato l’uso del telefono cellulare in 1.251 pazienti affetti da tumore al cervello e in 2.438 sani e hanno evidenziato un aumento del rischio di glioma nei pazienti che hanno iniziato ad usare i telefoni cellulari prima dei 20 anni.

 

Probabilmente il rischio di cancro al cervello aumenta quando si fa un uso prolungato del telefono cellulare (oltre 15 ore a settimana) e quando si comincia ad usarlo in giovane età, sotto i 10 anni. Ma questi dati risalgono a perlomeno a 10 anni, le tecnologie nuove hanno permesso nuovi orizzonti sulla frontiera dei social e internet ma può costare un prezzo troppo alto sulla pelle persone che anche sapendo quali problemi crea, non riescono a stare attenti sul come prevenirlo.

Quindi, cosa fare per cercare di prevenire?

1: auricolare con filo, quando sei in giro a piedi

2 usa il vivavoce in auto e le funzioni automatiche vocali, eviti le multe e guidi più attento alla strada

3 evita il contatto prolungato con la tua persona, quell' oggetto non ti è amico e se lo sottovaluti ne potrai pagare le conseguenze con la tua salute

4 Quando dormi, tieni il telefono un po distante dalla tua faccia (almeno 1 metro), oppure usa la funzione: aereo

E LA RETE 5G?

Nonostante ci sia una accesa guerra di studi tra maldicenti e bendicenti, il 5g ha una emissione di decine di gigahertz:

Frequenza Tecnologia Attuale utilizzo 
1800 MHz FDD 2G/4G
2100 MHz FDD 3G/4G
2600 MHz FDD 4G
2600 MHz TDD 4G (in futuro)
Bande assegnate ai vari Operatori per il 5G
 
 
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
dettaglio banda dei 700 Mhz
( Banda: 28 )

 

In breve, rimane il medesimo rischio di gliomi all' orecchio e cervello in particolari casi da sovra utilizzo dell' apparecchio, quindi...state attenti, sempre.

Fonti: Natural News

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6 novembre 2019 3 06 /11 /novembre /2019 23:47

Dopo 718 giorni passati in orbita, il misterioso shuttle spaziale dell’Us Air Force è atterrato domenica 7 maggio 2017 al Kennedy Space Center della Nasa in Florida. Un vero e proprio record di permanenza nello Spazio per un veicolo automatico del genere, di cui però non è ancora stato rivelato il compito. La missione di carattere militare, conosciuta come X-37b Otv-4 (Orbital Test Vehicle-4), ha così concluso il suo quarto volo spaziale: tutti e quattro i voli, infatti, sono partiti dalla Air Force Station di Cape Canaveral. I primi tre voli si sono conclusi alla Vandenberg Air Force Base in California, mentre quello che è avvenuto domenica scorsa è stato il primo atterraggio sulla storica Shuttle Landing Facility del Ksc, che aveva visto gli atterraggi del programma Space Shuttle dal 1984 al 2011.

 

Poco si sa su queste missioni, se non che i due veicoli X-37B, costruiti da Boeing sono lunghi 8,8 metri ciascuno, quindi molto più piccoli dei vecchi Space Shuttle (tanto da non poter ospitare un equipaggio). Alcune voci sostengono che il piano spaziale potrebbe essere un’arma di qualche tipo, forse un modo per interferire con i satelliti “nemici”. Ma i funzionari dell’Air Force hanno sempre negato, sottolineando che il veicolo ha semplicemente lo scopo di testare alcune tecnologie in orbita. “Le tecnologie che vengono testate nel programma comprendono guida, navigazione e controllo avanzati, sistemi di protezione termica, avionici, strutture ad alta temperatura, sistemi di volo elettromeccanici leggeri e volo orbitale, rientro e atterraggio automatici”.

Quale verità nasconderanno?

fonte

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25 settembre 2019 3 25 /09 /settembre /2019 21:43

Siamo alle porte di una catastrofica e definitiva svolta mondiale sul nostro clima: nonostante i richiami di scienziati, studiosi nel campo climatico e di un rapido cambio di direzione che aiuterebbe tutto il genere vivente del nostro pianeta, nonostante persino una ragazza di nome Greta sia divenuta una portavoce mondiale per salvare il pianeta per la sopravvivenza del genere umano, ci si sofferma a ridacchiare e a fregarsene per queste situazioni che non hanno nulla di comico: centinaia di migliaia di persone sono già morte per questi voltafaccia pazzeschi.

Il 25 settembre, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ha pubblicato il rapporto L’oceano e la criosfera in un clima che cambia per presentare gli effetti dei cambiamenti climatici sui nostri oceani e sui nostri mari, tra cui lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione delle acque e la perdita di ossigeno, le ondate di calore, nonché la perdita di corallo e la fioritura di alghe.
Il documento diffuso oggi dal Principato di Monaco (dove sono riuniti i ricercatori per la stesura finale) va ad integrare quello uscito a maggio (“Cambiamento climatico e territorio”), e quello su “Riscaldamento globale a 1,5 gradi” uscito nell’ottobre del 2018.

La perdita globale dei ghiacciai, la fusione del permafrost e il declino nella copertura della neve e nella estensione dei ghiacci artici sono destinati a continuare, a causa dell’aumento della temperatura dell’aria in superficie, con inevitabili conseguenze per straripamenti di fiumi e rischi locali. La grandezza di questi cambiamenti della criosfera è destinata ad aumentare ulteriormente nella seconda metà del 21° secolo“, scrive l’IPCC nel report.
Nel ventunesimo secolo, a causa del riscaldamento globale, gli oceani vedranno un aumento senza precedenti della temperature e dell’acidificazione, un calo dell’ossigeno, ondate di calore, piogge e cicloni più frequenti e devastanti, aumento del livello delle acque, diminuzione degli animali marini. “La perdita di massa globale dei ghiacciai, la fusione del permafrost e il declino nella copertura nevosa e nell’estensione dei ghiacci artici è destinata a continuare nel periodo 2031-2050, a causa degli aumenti della temperatura di superficie, con conseguenze inevitabili per straripamenti di fiumi e rischi locali“.
Nel 21° secolo, secondo l’IPCC gli oceani sono destinati a “condizioni senza precedenti di aumento di temperature, maggiore stratificazione dei livelli superficiali, ulteriore acidificazione, declino dell’ossigeno e alterata produzione primaria netta. Ondate di calore marine ed eventi estremi come El Niño e La Niña sono destinati a diventare più frequenti. Eventi estremi di livello del mare che erano storicamente rari (uno al secolo nel passato) sono destinati ad avvenire più di frequente (almeno una volta all’anno) in molte zone al 2050, specialmente nelle regioni tropicali. L’aumento del livello del mare continuerà anche oltre il 2100“.

 

Per il Panel, “una diminuzione nella biomassa globale degli animali marini, nella loro produzione e nel potenziale di pesca, e un cambiamento nella composizione delle specie è previsto nel 21° secolo negli ecosistemi oceanici. I cambiamenti futuri nella criosfera sulla terraferma (i ghiacciai montani e le coperture polari) sono destinati a colpire le risorse idriche e i loro usi, come l’idroelettrico e l’agricoltura. Gli incendi si prevede che aumenteranno in modo significativo per il resto del secolo nella tundra e nelle regioni boreali, cosi’ come in alcune regioni montane“.
Gli oceani si sono riscaldati senza interruzione dal 1970 e hanno assorbito più del 90% del calore in eccesso del sistema climatico. Dal 1993, il tasso del riscaldamento dell’oceano è più che raddoppiato. Le ondate di calore marine sono raddoppiate in frequenza dal 1982 e stanno aumentando in intensità“.  “Assorbendo più CO2, l’oceano è stato sottoposto a un aumento della acidificazione della superficie. Una perdita di ossigeno è avvenuta dalla superficie fino ai 1000 metri di profondità“. “Il livello medio del mare sta salendo – rilevano gli esperti – con una accelerazione nei decenni recenti a causa dell’aumento dei tassi di perdita di ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide“. “Dalla metà del 20° secolo la riduzione della criosfera nell’Artico e nelle aree di alta montagna ha portato a impatti in gran parte negativi su sicurezza alimentare, risorse idriche, qualità dell’acqua, mezzi di sussistenza, salute e benessere, infrastrutture, trasporti, turismo e tempo libero, specie per le popolazioni indigene“. “Lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost sulla terraferma e il riscaldamento dei mari hanno modificato gli ecosistemi marini, costieri e terrestri, modificando la vegetazione e costringendo gli animali a spostarsi“.

 

Entro il 2050, molte megalopoli costiere e piccole nazioni insulari subiranno ogni anno catastrofi climatiche, anche con un’aggressiva riduzione delle emissioni di gas serra, sostiene il rapporto ONU. Più di un miliardo di persone, entro la metà del secolo, vivranno in zone soggette a cicloni, inondazioni su larga scala ed altri eventi meteorologici estremi amplificati dall’innalzamento dei mari. “Le persone con la più alta esposizione e vulnerabilità sono spesso quelle con la più bassa capacità di risposta“: le comunità costiere “sono esposte a molteplici rischi legati al clima, compresi cicloni tropicali, livelli del mare estremi, inondazioni, ondate di calore, perdita di ghiacci e scioglimento del permafrost“. “Rendere possibile la resilienza climatica e lo sviluppo sostenibile dipende nettamente da urgenti e ambiziose riduzioni delle emissioni, associate con coordinate, continuate e sempre più ambiziose azioni di adattamento“.

Nature condivide con Science e PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) l'onore di essere considerate alla pari come le tre riviste scientifiche più prestigiose del mondo ed un articolo non viene pubblicato in queste riviste a meno che non abbia superato un peer-review estremamente rigoroso. Così i negazionisti climatici non avranno alcuna credibilità professionale nell'attaccare lo studio, come ci si aspetta che facciano i fratelli Koch ed i loro amici, visto che hanno un così grande profitto da ciò che causa il riscaldamento globale – la combustione di combustibili basati sul carbonio.
Secondo questo studio, i tropici, che sono la regione nei pressi dell'equatore di questo pianeta che sono quasi al 100% impoveriti e che quindi hanno contribuito quasi per niente al riscaldamento globale, cominceranno il periodo di catastrofe permanente circa nel 2020, ma i paesi (più freddi) delle medie latitudini, come Nord America ed Europa, cominceranno questo periodo catastrofico nel 2047 o giù di lì.
Ciò non significa dire che le cose non continueranno a peggiorare dopo di allora, significa soltanto dire questo è, come sarà intitolato l'articolo, “La tempistica prevista della deviazione climatica dalla recente variabilità”.
Questo articolo di riferimento è stato scritto da una squadra di 14 scienziati del clima. L'articolo recita: “Climi senza precedenti si verificheranno prima ai tropici e fra i paesei a basso reddito”. Spiega che la ragione di ciò è che i paesi vicino all'equatore hanno di gran lunga meno variabilità nella loro meteorologia di quella che hanno i paesi a clima moderato, quindi le specie che costituiscono gli ecosistemi lì non possono tollerare temperature al di fuori della loro gamma ridotta, che è stata in quella gamma ridotta per migliaia di anni. Di conseguenza, le estinzioni di specie aumenteranno molto più rapidamente e prima che qui (Stati Uniti, ndt). Le economie povere esistenti entro i circa 4000 chilometri introno all'equatore (dove i redditi medi pro capite sono meno del 10% della media di quelli dei paesi delle medie latitudini come il nostro), diventeranno invivibili.
Questo studio osserva la “ovvia disparità fra coloro che beneficiano del processo di portare il cambiamento climatico e coloro che dovranno pagare per gran parte dei costi ambientali e sociali”. Naturalmente, “coloro che beneficiano del processo di portare il cambiamento climatico” sono le società del petrolio, del carbone e del gas naturale, quelle di distribuzione e dei servizi ed alla fine i loro proprietari, in particolare le famiglie aristocratiche che le controllano. Sarebbe falso ipotizzare che qualsiasi persona povera, anche in paesi come gli Stati Uniti, avrà benefici dalla continuazione del “processo che porta al cambiamento climatico”. Tuttavia, alcuni dei sostenitori finanziari del Partito Repubblicano e di altri partiti politici conservatori nei paesi di media latitudine hanno benefici enormi da questo “processo”. Così, molta gente che non avrà benefici dal cambiamento climatico finiscono per votare il cambiamento climatico e, naturalmente, i loro figli e i successivi discendenti soffriranno molto a causa dei loro voti.
Niente di tutto ciò è fantascienza, sono tutti fatti scientifici, anche se i fratelli Koch ed i loro amici fanno tutto quello che è loro possibile per ingannare le masse che non sia vero e che la cospirazione per ingannare l'opinione pubblica si deve cercare fra il 97% abbondante di scienziati del clima che dicono che il riscaldamento globale sta avvenendo e che la sua causa principale sono le emissioni di carbonio atmosferico umane. Anche se il numero di babbei che seguono i Koch potrebbe essere in declino, è già troppo tardi. I Koch ormai hanno avuto successo per troppo tempo per evitare il disastro. Da adesso in avanti gli sforzi per ridurre il cambiamento climatico saranno sforzi per ridurre la portata della catastrofe, non per prevenirla.

Il pianeta Terra non morirà così facilmente: per gli esseri viventi il problema sarà il tempo che gli resta.

 

Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2019/09/oceano-criosfera-clima-cambia-ipcc-megalopoli-costiere-subiranno-catastrofi-entro-2050/1318457/#Suo2qf4gIcRgSL5l.99

https://www.terranuova.it/News/Ambiente/Nel-2020-sara-catastrofe-climatica

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