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9 dicembre 2012 7 09 /12 /dicembre /2012 23:35
L' anno scorso, il Dipartimento della Difesa inglese ha rilasciato il settimo gruppo di file declassificati riguardanti oggetti volanti non identificati. Incredibilmente uno di questi file riguarda un articolo di giornale pubblicato da Weekly World News (15 Settembre 1998, Volume 19 N. 51) con la storia di come la NASA ha intercettato e decodificato un segnale d’aiuto lanciato attraverso un codice matematico da un pianeta in pericolo all’esterno della nostra Galassia.

Il segnale è stato captato nel Gennaio del 1998 e sono stati impiegati diversi mesi per decodificare il messaggio. L’articolo viene di seguito trascritto:

« Gli esperti della NASA dichiarano d’aver intercettato una chiamata d’aiuto intergalattico da una civiltà aliena in autodistruzione, mentre sulla Terra vagavano ancora le tigri dai denti a sciabola! L’ SOS, vecchio di 80 mila anni, è stato ricevuto nel Gennaio del 1998. Ma solo nelle recenti settimane team di radio astronomi e di esperti linguisti hanno trovato la chiave del complesso messaggio basato su linguaggio matematico che ha permesso loro di tradurlo. La stampa mondiale è stata sorprendentemente silente sul messaggio, anche se lunghi resoconti sono previste su “Radio Astronomy” e “Universe”. Secondo una fonte altolocata della NASA a Houston, il noto scienziato spaziale Victor Yulakow sta conducendo un team composto da varie nazioni in un osservatorio a 50 miglia a nord est di Mosca.

Il Dr. Yulakow ha detto che il segnale proverrebbe dalle spalle della galassia più vicina a noi, Andromeda, da una civiltà apparentemente più avanzata della nostra qui sulla Terra. “Il semplice fatto che abbiamo ricevuto e decodificato il messaggio, sta a significare che la tecnologia è, nella migliore delle ipotesi, alla nostra portata.”, ha detto lo scienziato. “E mentre davanti a noi ci sono anni di studi, posso dire che la fine della loro civiltà non è avvenuta a causa di un evento cosmico, ma la loro civiltà si è rivoltata su se stessa, probabilmente a causa di una catastrofe nucleare. Yulakow non ha voluto fornire la trascrizione del messaggio alle riviste, ma ha detto che il messaggio inizia con un “Aiutaci” e prosegue con le coordinate esatte del pianeta condannato. “C’è un resoconto abbastanza dettagliato di tutte le catastrofi che hanno subito” – e continua – “Una pioggia di meteoriti? Forse. Ma ciò che ho provato ascoltando il messaggio è una accettazione di fondo del senso di colpa. E’ come se riconoscessero la colpa di quanto accaduto. Comunque sia, sembra non avessero la possibilità di evacuare la popolazione rimanente. Riuscivano a viaggiare nello spazio, ma in modo limitato. Il messaggio rende chiara l’idea che erano intrappolati nel loro mondo.” Così dice il Dottor Yulakow.

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7 dicembre 2012 5 07 /12 /dicembre /2012 17:39

La notizia e' delle piu' eclatanti, e di pochissime ore fa', quando un noto Carpentiere Edile siciliano rende pubblica la notizia shock della reale esistenza del fatidico PUNTO G!!

Non possiamo rendere pubblica per motivi di privicy l'identita' dell'uomo, ma e' giunta in redazione una sua foto:

http://i.imgur.com/ZDqK9.jpg

 

Noi di Conte Rovescio, abbiamo subito mandato un nostro inviato per intervistare il protagonista di questa simpatica vicenda ed e' con grande piacere che ve la proponiamo in anteprima nazionale!

 

Giornalista: Salve +++++++++ cominciamo con la prima domanda, come ha avuto questa informazione?

 

Intervistato: Innanzitutto salve a tutti i vostri lettori, e' un piacere avere tutta questa attenzione da parte vostra!

Niente, tutto e' cominciato quando ho incontrato un uomo che mi ha per sempre cambiato il modo di vivere!

Lui e' un Guru nel campo in questione (io lo chiamo Maestro) e vista la mia amicizia e rispetto nei suoi confronti ha deciso di confidarmi il segreto!

 

Giornalista:  Ma come mai ha scelto proprio lei?

 

Intervistato: Mi ritengo fortunato, sono come un prescelto! Io sono sempre stato il numero uno nella vita, in tutto cio' che faccio, e il Maestro questo lo ha notato dal primo incontro che abbiamo avuto ed e' per questo che mi ha scelto, proprio per continuare questa tradizione che ormai si tramanda da centinaia di anni! Poi la mia bellezza e il mio fascino  ha aiutato tantissimo!

 

Giornalista: Le ha dato qualche dimostrazione pratica o le ha semplicemente confidato il segreto?

 

 Intervistato: Il Maestro e' stato bravissimo, io mi sono prestato come cavia, e lui mi ha spiegato per filo e per segno ogni singolo passo, per arrivare a questo misterioso punto! Ci sono volute diverse lezioni, ed anche se e' stato parecchio doloroso, alla fine ho capito esattamente dove  trovare il fatidico PUNTO G della donna!

 

Giornalista: Cioe' vuole dire che il Maestro per farle capire dove trovare questo punto ha fatto le prove su di lei?

  

Intervistato: Certo cosa c'e' di male, come avrebbe dovuto farmelo capire secondo lei, con le bambole??

 

Giornalista: No infatti, certo ho capito, anzi scusi la domanda un po' stupida!

Ma arriviamo al punto, vuole spiegare anche a noi senza dover subire nessun trattamento, come arrivare a questo punto G?

 

Intervistato: Certo e' molto semplice, vi faccio un piccolo disegno cosi' anche voi potete capire come raggiungerlo, pero' e' evidente che dopo dovrete fare un po' di pratica! Non e' una cosa che si impara dall'oggi al domani!

http://enkaipan.myblog.it/images/labirinto.jpg Giornalista: Ma scusi, questo e' un labirinto, secondo lei io ed i lettori come dovremmo capire dove si trova il punto G?

 

 Intervistato: E' qui' che la volevo e secondo lei io, dopo esser stato martoriato per 2 mesi dal mio Maestro, per capire "in profondita' "dove si trova questo punto G ora lo vengo a dire a lei?? Ma mi faccia il piacere!

 

Giornalista: Ma sa che lei e' un po' strano?  Ma non eravamo qui' per sapere da lei dove si trova il punto G?

 

Intervistato: Si certo, ma l'ho fatto solo per farmi un po' di pubblicita', e per dire a tutti che effettuo lezioni a pagamento per tutte le donne che vogliono capire e scoprire il punto del loro corpo, che gli cambiera' per sempre il loro modo di vedere il Sesso!

 

Giornalista: Ok la ringrazio tantissimo per averci dedicato il suo tempo, se vuole un giorno rivelarci questo segreto pubblicamente, sappia che noi siamo a sua completa disposizione!

 

Ringraziamo il nostro inviato e per saziare la sete d' informazione dei nostri lettori vi proponiamo qualche articolo sulla vera  o falsa esistenza del Punto G

 

Questo e' quello che riporta la Repubblica.it

 

“Il punto G è solo fantasia” Scienziati scatenano la polemica
Per la ricerca pubblicata dal Journal of Sexual Medicine, il fulcro del piacere femminile è una leggenda. I risultati sono stati ottenuti studiando 900 coppie di gemelle

 

 LONDRA – Il punto G esiste, il punto G non esiste. M’ama non m’ama. La zona erogena più discussa del pianeta, adesso è stata di nuovo messa in discussione. Ad affermare che sia frutto dell’immaginazione di alcuni stavolta è un gruppo di scienziati del King’s College di Londra guidati dal ricercatore Andrea Burri. Secondo loro non esistono prove certe del punto erogeno che resta più probabilmente frutto della fantasia della donna. La ricerca, pubblicata dal Journal of Sexual Medicine, sostiene che il fulcro del piacere femminile sarebbe un mito propagandato dalle riviste e da alcuni terapisti.
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Alcune donne sostengono non solo di avere il punto G, ma anche che la sua maggiore o minore attività sia dipendente da fattori come la dieta o l’esercizio fisico. In realtà è praticamente impossibile trovare prove tangibili dell’esistenza di questo punto erogeno” ha spiegato Tim Spector, docente di Epidemiologia genetica e coautore della ricerca inglese.
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La conclusione dei ricercatori si basa sul risultato di un sondaggio effettuato su oltre 900 coppie di gemelle britanniche, mono o eterozigoti. Nonostante i gemelli identici condividano i geni, infatti, durante lo studio all’interno delle coppie di gemelle identiche sono emerse forti differenze tra le donne che affermavano di avere il punto G e le loro sorelle gemelle identiche che dicevano di non averlo.
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Questo è di gran lunga il più grande studio mai effettuato sull’argomento – ha detto Burri – e dimostra abbastanza definitivamente come l’idea di un punto G sia del tutto soggettiva. Spesso quella che viene considerata l’assenza del punto G è un modo per dare una spiegazione alle sensazioni di inadeguatezza o scarso rendimento sessuale. Non si può affermare l’esistenza di qualcosa che non è mai stato realmente individuato”.
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Il punto Gräfenberg, o punto G, è stato chiamato così in onore del ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg, che lo descrisse per la prima volta oltre 50 anni fa, e recentemente, proprio in Italia, nuove ricerche sembravano aver reso possibile la sua individuazione utilizzando scanner a ultrasuoni. Contro la ricerca inglese si è subito espressa la sessuologa Beverley Whipple, che da sempre avvalora l’idea del punto G. Secondo il suo giudizio lo studio dei ricercatori del King’s College “è pieno di crepe”: avrebbero ignorato le esperienze delle lesbiche o delle donne bisessuali ed errato nel considerare gli effetti di avere differenti partner sessuali con differenti tecniche amatorie.
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Contro la ricerca anche Emmanuele Jannini, ricercatore e docente di sessuologia medica all’università dell’Aquila, che il punto G l’ha proprio fotografato. A prova del suo scetticismo, Jannini punta il dito su alcuni aspetti deboli dello studio londinese. “Non è detto che il punto G abbia un’origine genetica – spiega – e non sia piuttosto legato a una differente esposizione agli ormoni durante la vita fetale, diversità che può sussistere anche tra gemelli. A maggior ragione considerando che il clitoride è tra gli organi più sensibili al testosterone”. Con questo il sessuologo riapre la questione che, a suo avviso, la ricerca inglese non ha risolto. E aggiunge così un altro tassello per sollevare ulteriori, amletici, dubbi.

 


Il sole 24 ore comincia cosi':

 

 

Sesso: esiste il «punto G», è lungo 8 millimetri

http://assets1.salute24.noemata.it/images/cache/114870/large/sesso_internet.jpg?1342635563Una ricerca che dura da 50 anni, tra ipotesi, smentite, annunci e numerosi passi indietro. Il centro del piacere femminile, il famigerato “punto G”, esisterebbe e sarebbe lungo poco più di 8 millimetri. A dare il primo identikit anatomico preciso di questo mistero della sessualità femminile è Adam Ostrzenski, ginecologo dell’Institute of Gynecology di St. Petersburg in Florida, che sostiene di aver individuato forma e dimensione del punto G “tra apparato genitale e urinario": formerebbe "un angolo di 35 gradi con la parete laterale dell’uretra”. In pratica sarebbe un tessuto differente dagli altri che lo circondano per sensibilità e spessore. La scoperta è stata condotta dopo un esame dell’area pelvi-perineale di una donna morta a 83 anni e ha permesso di accertare anche le “misure" della leggendaria scintilla dell’orgasmo vaginale: lunghezza 8,1 millimetri, larghezza da 3,6 a 1,5 mm, altezza 0,4 mm, che grazie ad un innervazione simile a quella del tessuto cavernoso dei genitali maschili o del clitoride potrebbe estendersi fino a oltre 30 mm.
Chiave dell'orgasmo? - Tra i tanti dubbi c’è quello della presenza o assenza: non tutte le donne potrebbero averlo e in alcune potrebbe non esserci l’innervazione adeguata, motivo di una minore soddisfazione sessuale o della difficoltà a raggiungere l’orgasmo, secondo i teorici del “punto G". Se confermata, quella di Ostrzenski sarebbe comunque la prima descrizione anatomica del “punto G”, il mitico “punto Grafenberg” che deve il suo nome al ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, il primo a ipotizzarne la presenza ormai 50 anni fa, anche se in una posizione diversa da quella di Ostrzenski ed esattamente sulla parete frontale della vagina a un’altezza di circa due centimetri e mezzo. Insomma, sin dall’inizio la caccia all’"Ufo del piacere" ha dato filo da torcere agli studiosi. Al punto che molti hanno rifiutato la sua esistenza “per mancanze di prove”, come nel passato i ricercatori del King’s College di Londra. Il punto G, per questi ultimi, è poco più che una leggenda metropolitana, riscoperta periodicamente da qualche rivista per farsi facile pubblicità con un argomento di forte impatto mediatico.


La prima foto è italiana - Decisamente non la pensa allo stesso modo Emmanuele Jannini, docente di Sessuologia medica dell’Università dell’Aquila, che nel 2008 ha pubblicato un suo studio sul Journal of Sexual Medicine. Il ricercatore italiano aveva adoperato un esame diagnostico molto diffuso nello studio dell’apparato genitale, l’ecografia transvaginale, e aveva documentato la presenza del tessuto in una parte delle donne osservate.

 

 

 

 


La Stampa smentisce tutto:

 

 

Il Punto G esiste? L'esperto: "No, è una bufala mondiale"

 

Tutto il mondo ne parla: il Punto G sarebbe stato trovato fisicamente e misurerebbe 8 mm. Qualcuno tuttavia la pensa diversamente: il sessuologo Vincenzo Puppo denuncia la bufala mondiale di quello che, secondo lui, è l’ennesimo articolo non scientifico sul Punto G

Si parla ancora – e sempre – di Punto G, quel fantomatico punto in grado di regalare un piacere optional alla donna. Su tutti, o quasi, i media mondiali è infatti apparsa la notizia che il Punto G sarebbe stato scoperto e confermato anatomicamente.
Ma, anche questa volta, c’è chi non è d’accordo.

In una precedente intervista (vedi articolo) il Dott. Vincenzo Puppo, medico e ricercatore/scrittore, del Centro Italiano di Sessuologia, ci aveva spiegato che il Punto G non esiste. Gli chiediamo di commentare l’articolo, sempre sul Punto G, appena uscito nel Journal of Sexual Medicine.

Dottor Puppo, cosa ne pensa, è tutto vero quello che dicono, ossia che hanno trovato il punto G?
«Questo “studio” è stato condotto da un ginecologo il Dr. Ostrzenski, che dice di aver trovato il punto G in una donna e conclude: “The anatomic existence of the G-spot was documented in this study with potential impact on the practice and clinical research in the field of female sexual function”. I media di tutto il mondo in questi giorni infatti riportano la notizia dopo aver letto il comunicato stampa emesso dal Journal of Sexual Medicine, dal titolo (molto eclatante) “Study Confirms Anatomic Existence of the Elusive G-Spot”(vedi in: http://dmmsclick.wiley.com/view.asp?m=92vol1mwvmgnky3pd0d7&u=8550957&f=h)».

Dott. Puppo, lei ha letto il testo completo di questo articolo? Se sì, cosa ne pensa, i media riportano correttamente il suo contenuto?
«Sì, ho letto subito questo articolo (e il comunicato stampa…): 1- è stato fatto su un cadavere, una donna di 83 anni, ma di cui non si sa niente (non c’è scritto nell’articolo) della sua vita sessuale (e delle sue patologie…). 2- il dr. Ostrzenski ha trovato “qualcosa” tra l’uretra e la vagina e lo ha chiamato punto G. Perché? Anche questo non c’è scritto nell’articolo. Quindi è solo una sua supposizione».

Ma, dottor Puppo, questo ginecologo scrive che è una conferma anatomica del Punto G, e nel comunicato stampa l’Editor del J. Sex. Med., Dr Irwin Goldstein, dice: “This case study in a single cadaver adds to the growing body of literature regarding women’s sexual anatomy and physiology.” Cosa ne pensa?
«Come ormai sapete dalle mie precedenti interviste, è necessario (specialmente per voi giornalisti) sempre controllare le fonti prima di riportare la notizia, e io l’ho fatto, ma questo non è stato fatto dai siti web/giornali di tutto il mondo, è facile capire leggendo gli articoli in internet (in Italiano, Inglese ecc.) che è stato fatto solo un copia/incolla della intervista al Dr. Ostrzenski: nessuno ha letto il suo articolo».

Dottor Puppo, ci vuole forse dire che in questo articolo non c’è nessuna conferma anatomica del Punto G?
«Esatto, la prima cosa che si evidenzia è che, sì ci sono figure anatomiche di “qualcosa” estratto dal corpo della donna, ma nessuna figura istologica: perché? L’articolo è stato pubblicato senza un controllo: ma ci vuole poco tempo per osservare al microscopio cosa poteva essere… Da cosa questo ginecologo deduce che è il punto G?... Non si sa! La seconda cosa evidente è che la bibliografia è un po’ “strana”: ci sono citazioni, a mio avviso, chiaramente false e riprese da un articolo specialistico che non ha niente a che fare con il punto G, il Dr. Ostrzenski scrive: “There are scientific data that strongly support the physical presence of the G-spot. The G-spot gene has been identified and has been already incorporated into the Affymetrix GeneChip microarrays of probes to match specified genes [6].”? Possibile che si conosca il gene del punto G e nessuno mai lo ha divulgato? Ma l’articolo citato è del Dr. Upon et al. (n. 6 nella bibliografia), e non parla del punto G, ma della Guanina (base azotata che si trova nel DNA), infatti il Journal che lo pubblica è il BMC Genomics: quindi, secondo me, è una falsa bibliografia, ed è inaccettabile a livello scientifico, inoltre dimostra, oltre la “superficialità” (“ignoranza”?) del Dr. Ostrzenski, che il suo articolo non è stato revisionato (controllato) da nessun revisore prima di essere pubblicato dal J. Sex Med».

Allora, secondo lei, questo non è un articolo scientifico?
«Esatto, e se fosse stato proposto a qualsiasi altro Journal specialistico nessuno lo avrebbe accettato. Inoltre, secondo me, c’è un altro fatto molto grave: nell’articolo non c’è scritto niente sugli eventuali conflitti di interesse del Dr. Ostrzenski, che invece ci sono: lui propone/fa interventi di chirurgia estetica vaginale, compreso l’ingrandimento del punto G. Ora potete capire sia il titolo “eclatante” dell’articolo, sia le dichiarazioni del Dr. Ostrzenski alla stampa (oltre alle sue omissioni: cosa si conosceva della donna di 83 anni, l’assenza degli esami istologici eccetera): si fa solo pubblicità, e io aggiungo “sulla pelle delle donne”, perché la chirurgia estetica vaginale (e l’ingrandimento del punto G) non ha indicazioni mediche ed è sconsigliata dai ginecologi di tutto il mondo (eccetto da chi la fa…)».

In conclusione?
«In conclusione, in questo articolo ci sono solo ipotesi senza basi scientifiche (altra bufala mondiale o frode scientifica?), infatti il resto della bibliografia del Dr. Ostrzenski sono solo gli articoli di Jannini, Whipple, Buisson, O’Connell ecc. (altri “opportunisti” che sono diventati famosi grazie al punto G, e che riportano solo altre ipotesi/opinioni personali sul Punto G) e questi articoli sono quasi tutti pubblicati dal Journal Sexual Medicine…: il Punto G è solo un business».

Brutte notizie dunque, se proprio vogliamo, per le donne. Niente Punto G, niente piacere optional… Ma, al di là delle diatribe scientifiche, c’è qualche donna che può affermare di averlo realmente provato questo piacere optional? Forse bisognerebbe proprio chiederlo a loro. Ma, in attesa delle eventuali risposte, grazie dottor Puppo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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7 dicembre 2012 5 07 /12 /dicembre /2012 06:57
Il lago di Garda torna a fare discutere con un avvistamento alquanto insolito:da anni suscita timori irrazionali e alimenta leggende metropolitane. In alcuni casi celano «mostri», che sono solo l'ombra di paure ancestrali, o fantasie di qualche burlone. Sul Garda sembra però si stiano accumulando sin troppe testimonianze sulla presenza di un «ospite» di grossa taglia: un mostro marino, un serpentone preistorico che farebbe fugaci apparizioni sui fondali. Stamattina per andare ad esplorare le acque del Benaco, dal porto di Maderno prenderanno il largo le imbarcazioni dell'associazione di Toscolano Deep Explorers, presieduta da Angelo Modina.

Luigi Malfer, un pescatore di Garda, mette in correlazione l'avvistamento del «mostro» con un  fatto insolito : le reti lasciate dai pescatori locali nella Baia delle Sirene, durante una pesca, sono state strappate e oltre cinque quintali di sardelle sono state divorate da un predatore misterioso. “È difficile credere che il mostro esista, lo so: mio padre e mio nonno non me ne hanno mai parlato, e il mio bisnonno non ha mai detto niente a mio nonno. Ma se ha mangiato le sardelle, cribbio, vuol dire che c'è!”.

 Il «drago» (come viene chiamato da taluni, forse perché le sue caratteristiche corrisponderebbero a quelle degli antichissimi sauri erbivori) divide le opinioni della comunità stretta attorno al lago. “Mostri e draghi sono frutto di fantasia”, asserisce il dottor Pasquale Turri, direttore dello stabilimento ittiogenico di Brescia. Ma nessuna delle specie ittiche che vivono nel lago può avere dimensioni e forma analoghe a quelle descritte da chi era presente. I fondali del Garda ospitano pesci siluro e talvolta anche storioni di grossa stazza. I primi possono crescere fino a due metri e mezzo, tre di lunghezza, e a prima vista potrebbero anche essere classificati come mostri. In realtà sono però creature del tutto innocue nei confronti dell'uomo e, soprattutto, sono molto più piccoli del «mostro» descritto dai testimoni. Gli storioni, dal canto loro, possono raggiungere il quintale di peso, ma le loro dimensioni sono anch'esse troppo ridotte per poter corrispondere a quelle del «mostro» della Baia delle Sirene.

 La prima persona ad aver avvistato il mostro del Lago di Garda è un uomo di nome Walter il quale ha dichiarato che, mentre si stava recando a casa, ha avvistato la creatura. Nei giorni successivi ha evitato di raccontare la cosa a parenti ed amici per non essere etichettato come "pazzo". Il secondo uomo ad aver notato qualcosa di strano nel lago, è un camionista il quale ha raccontato di aver visto una strana creatura emergere dall'acqua. Il camionista ha fornito anche alcuni dettagli: la testa ed collo della creatura misurerebbero circa 2 metri. Sotto questi misteriosi aspetti della vicenda, chi poteva occuparsi del mistero se non la trasmissione 'MISTERO'?
 
 La troupe del programma di Italia 1 «Mistero», proverà a trovare indizi e tracce, nel lago di Garda dove è stata segnalata questa presenza misteriosa. Una strana e ingombrante presenza nel lago è stata rilevata lo scorso aprile anche dalla Deep Explorers, nel cui gruppo sono riuniti tecnici specializzati, ingegneri elettronici, geologi e subacquei. Un'organizzazione seria, che ha un'ottima reputazione e una credibilità conquistata sul campo attraverso tante scoperte nel mondo sommerso. Se ora si dedica alla caccia al mostro, un motivo c'è. «Con il nostro robot subacqueo - rivela Modina - abbiamo trovato una cosa che assomigliava ad un serpente. Il robot ha rilevato la forma sul fondale e si è avvicinato, ma dopo tre rilevamenti del sonar, al quarto quella sagoma non c'era più. Aveva una forma sinuosa e pareva avere la bocca aperta. Difficile potesse essere un banco di pesci». L'argomento ha stuzzicato il programma di «Mistero», che ne parlerà nella prima puntata della stagione 2013. Domani ci saranno le riprese e, prima della partenza (alle 10) ci sarà un diretta sul programma «Mattino 5», su Canale5.
 Un gommone con cinque sub si dirigerà a San Vigilio, dove il desenzanese Armando Bellelli racconterà alle telecamere le storie di avvistamenti passati, che a onor del vero sono tanti, e anche recenti. La nave da ricerca «Capitan Nemo», con a bordo il conduttore Marco Berry, punterà sull'Isola Borghese, dove i sommozzatori esploreranno la grotta che si trova 50 metri sotto l'isola: si narra che i monaci che la abitavano secoli fa avessero timore ad entrare in acqua. Finì in burla, invece, nell'estate del 1965 (il 17 agosto e seguenti) una notizia a prima vista sensazionale: a San Vigilio e poi sulla sponda bresciana decine di persone tra inglesi, tedeschi e italiani assistettero all'emersione di un serpentone, lungo una decina di metri.
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5 dicembre 2012 3 05 /12 /dicembre /2012 22:12

Si uscirà a 66 anni e tre mesi. Si potrà lavorare fino a 75. Il nodo degli esodati

 

http://www.oggi.it/attualita/files/2012/06/elsa_fornero_pasticcio_esodati_645.jpg 

 Pensioni, da gennaio si cambia. Entra in vigore la riforma Fornero.


I REQUISITI - Per tutto il 2012 sono andati in pensione coloro che avevano maturato i requisiti nel 2011 (prima della riforma) ma che dovevano aspettare la cosiddetta «finestra mobile»: 12 mesi per i lavoratori dipendenti, 18 per gli autonomi. E quindi per questi ultimi il vecchio regime finirà a giugno prossimo. Poi, ancora per qualche anno, ci trascineremo gli «esodati», i lavoratori che, per evitare restino senza reddito, potranno andare in pensione con le vecchie regole (130 mila i soggetti salvaguardati finora dal governo, ma potrebbe essere necessario ampliare la platea).


PENSIONI, TUTTE LE NOVITA’:

http://www.oggi.it/attualita/files/2012/12/nuove_pensioni1gennaio_2013_cosa_cambia.jpg


LE NOVITA‘ – Col 2013, però, la riforma Fornero comincerà a prendere il largo, comprese quelle novità già introdotte sotto il governo Berlusconi, come l’adeguamento di tutte le età pensionabili alla speranza di vita. La conseguenza sarà un aumento incredibile dell’età necessaria per lasciare il lavoro, con effetti che finora sono stati trascurati ma che potrebbero creare problemi alle aziende e ai giovani in cerca di occupazione.

COMBINATO DISPOSTO – Il combinato disposto della riforma e degli adeguamenti alla speranza di vita fa sì che il lavoratore, dal 2013, possa scegliere di restare in attività fino a 70 anni e 3 mesi senza essere licenziato (70 anni nel 2012), cioè 4 anni in più della soglia normale di accesso alla pensione di vecchiaia. La legge prevede espressamente anche in questo caso la tutela dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (anche se poi è stato attenuato dalla legge 92 del 2012).


ALLUNGAMENTO DELLA VITA - Prima della riforma, invece, si poteva restare fino a 65 anni e dopo l’azienda poteva licenziare. Questo tetto salirà, per effetto degli adeguamenti automatici fino a 75 anni e 3 mesi nel 2065, applicando le stime contenute nell’ultimo rapporto della Ragioneria generale dello Stato sugli scatti in relazione alle previsioni di allungamento della vita elaborate dall’Istat. In pratica, un giovane che è nato nel 1990, cioè che ha 22 anni e cominciasse a lavorare adesso, potrebbe appunto restare in attività fino a 75 anni. Possibile? Forse si può immaginare per lavori di concetto (difficile per un manovale, un autista, un chirurgo). La riforma, comunque, incoraggia la permanenza al lavoro prevedendo un coefficiente di calcolo della pensione più alto per chi lascia a 70 anni (prima i coefficienti si fermavano a 65), senza considerare che accumulando più contributi l’assegno sale, visto che dal 2012 è scattato il contributivo pro-rata per tutti.


SALITA PROGRESSIVA - A mettere in moto l’ascesa senza fine dell’aumento di tutte le età pensionabili è la regola dell’adeguamento alla speranza di vita, inventata da Sacconi e Tremonti nel 2011 e poi accelerata da Fornero (dal 2019 ogni due anni e non più ogni tre). Così, dal prossimo gennaio scatterà la prima di queste correzioni, che allontanerà per tutti di tre mesi il traguardo. Per andare in pensione di vecchiaia ci vorranno come minimo 66 anni e 3 mesi per i dipendenti pubblici e privati e per gli autonomi (contro i 66 anni del 2012). Stessa cosa per le dipendenti pubbliche.


DIPENDENTI PRIVATE IN VANTAGGIO FINO AL 2018 - Potranno invece lasciare il lavoro a 62 anni e tre mesi le dipendenti privati: un vantaggio che si esaurirà nel 2018, quando il limite minimo sarà, per tutti i lavoratori, di 66 anni e 7 mesi. Da gennaio salirà anche la soglia per accedere alla pensione d’anzianità, che la riforma ribattezza «anticipata»: 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 anni e 5 mesi per le donne. E se uno uscirà prima di aver raggiunto 62 anni d’età subirà pure un taglio dell’assegno: dell’1% per ogni anno fino ai primi due, poi del 2%. Salirà di tre mesi, infine, il tetto per la pensione degli stakanovisti: da 70 anni nel 2012 a 70,3.


FLESSIBILITA’ – La stessa riforma prevede però una importante novità per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 e sta quindi tutto nel regime contributivo, concedendo la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con tre anni di anticipo: a 63 anni, che saliranno a 63 anni e tre mesi dal prossimo gennaio (che aumenteranno fino a 68,3 nel 2065). Quindi per i giovani di fatto c’è una fascia flessibile di pensionamento a scelta tra 63 e 70 anni, con l’assegno tutto calcolato sulla base dei contributi versati. Un sistema più equo e sostenibile.

 

 


 

Erano i salvatori del periodo di spalla, in grado di supportare il business in agenzia anche quando la liquidità (causa bassa stagione) iniziava a scarseggiare. Ora forse lo saranno ancora. Ma un po' meno.

A gennaio scatterà la nuova riforma delle pensioni voluta dal Governo Monti. Per gli adv italiani non si tratterà solo di ricalcolare i tempi che li separano dal meritato riposo. Il turismo, infatti, dovrà imparare a contare leggermente meno su un bacino di utenza che negli scorsi anni ha riservato più di qualche soddisfazione.

Basterebbe, in fondo, dare un'occhiata alle date di nascita dei documenti compilati in agenzia. Poi depennare tutte (o quasi tutte) le partenze in bassa stagione dei clienti over 70. Ciò che resta sarà, grosso modo, il giro d'affari sul quale le agenzie potranno contare dal prossimo anno.

Certo, la legge prevede la possibilità di uscita a 66 anni e 3 mesi. Ma dal 2013 sarà molto più facile restare al lavoro fino a 70 anni; e anche molto più conveniente, visti i nuovi calcoli dell'importo delle pensioni.

Ma non si tratta solo del fatturato andato perduto. Il vero 'tesoro' del target pensionati era la destagionalizzazione. Partenze fuori dalle resse di luglio e agosto, un po' di fatturato lontano dal periodo di picco (che alle casse delle adv non fa mai male), disponibilità a partenze di gruppo (magari quelle organizzate dalle agenzie stesse) indipendentemente dal giorno preciso di partenza e di arrivo.

Senza calcolare le crociere, che hanno contato proprio su questo segmento per riempire i loro giganti del mare anche fuori dai periodi di ferie comandati; e le navi, come è noto, pesano sui conti anche in bassissima stagione.

I pensionati, per anni, hanno garantito boccate di ossigeno alla distribuzione. Dall'anno prossimo, cioé tra meno di un mese, avranno meno soldi e meno tempo. Soprattutto, saranno numericamente di meno.

Si spera almeno che la tanto annunciata ripresa arrivi presto.

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2 dicembre 2012 7 02 /12 /dicembre /2012 23:54

 Benedetto XVI° dovrebbe morire in questo mese? A quanto riportato secondo ''segni inequivocabili'' di testi antichi e di profezie, sembrerebbe di si. Il nostro gioviale papa, dunque ha poco più di un mese di vita, che potrà dedicare al suo amato popolo cristiano: come credere a tutto questo?

In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae ”.  Il monaco cistercense irlandese Malachia a conclusione de la ‘Profezia dei Papi’ pubblicata per la prima volta nel 1595 dal benedettino Arnold Wion nel suo libro Lignum vitae. ‘Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa…‘. E’ questo il primo segno da tener bene in mente prima de la fine dei tempi’. In concomitanza a tale profezia, si aggiunge quello che a gennaio 2012, fece rabbrividire i sostenitore del papa:

Un appunto consegnato un mese fa dal Cardinale Castrillon, a conoscenza del pontefice, riferisce quanto detto dal cardinale Romeo, arcivescovo di Palermo, nel novembre scorso in alcuni colloqui in Cina: "I suoi interlocutori hanno pensato, con spavento, che sia in programma un attentato contro il Papa". C'è anche il nome di Scola come possibile successore. Lombardi, portavoce della Santa Sede: "Talmente incredibile che non si può commentare".Ora si scopre un documento nel quale si parla senza remore di morte certa del Papa e si favoleggia persino di un possibile complotto per uccidere il Pontefice. Per questo l’appunto sulla morte del Papa deve essere pubblicato: perché se ne verifichi coram populo l’origine e la veridicità e soprattutto perché finalmente Santa Romana Chiesa esca dal silenzio e spieghi ai suoi fedeli (e non solo a loro) come è possibile che tra i cardinali e il Papa circolino previsioni certe di morte e ipotesi omicidiarie che solo a leggerle fanno venire i brividi.

Che la Chiesa romana stia attraversando un momento non facile per numerose diatribe interne e persecuzioni esterne è cosa chiara a tutti; negli ultimi anni si sono succeduti una serie di scandali e accadimenti che hanno fortemente minato il potere incontrastato del Vaticano, che comincia a vacillare. A questo si aggiunga la dilagante crisi economica che in qualche modo ha evidenziato come invece il clero abbia goduto e gode tutt’ora di un patrimonio smisurato e defiscalizzato con il quale non contribuisce in alcun modo al bene comune e alla crisi mondiale. L’inasprirsi infine della posizione islamica a casa di fortuiti (?) casi di satira su Maometto e sul Corano, sta gettando le basi per un prossimo, imminente, nuovo attentato al Papa.

“…sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus…”. Prosegue la profezia; ovvero ‘…siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni...’ . Tra i possibile successori di Papa Benedetto XVI° c’è il cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turckson, che le fonti ecclesiastiche stesse danno per favorito: un Papa Nero. Non tutti sanno che il nome del Papa è un chiaro segno di prosecuzione del cammino del Papa a cui si ispira. Benedetto XVI°, per esempio, si ispira come ‘modus operandi’ a Benedetto XV°, il Papa che nella prima decade del ’900 fu chiamato a mediare la Prima grande Guerra Mondiale. Non è escluso che Peter Kodwo Appiah Turckson, in qualità di primo Papa di colore, possa rifarsi al primo Papa della storia, Pietro, prendendo così il nome di Pietro Romano II°.

“…qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen.” Ossia “quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia“. Si conclude così il testo del monaco irlandese che racconta di aver ricevuto in sogno la profezia di tutti i Papi che si sarebbero succeduti prima de la fine dei tempi: 111. Ogni Papa è contraddistinto da un preciso motto latino che in qualche modo lo identifica, ecco alcuni esempi:

  • De labore solis” è Giovanni Paolo II. Il motto si riferisce al fatto che egli nacque nel giorno di un’eclissi solare, come anche il giorno della sua morte: combinazione assai poco comune.
  • De medietate lunae” è Giovanni Paolo I è Papa Luciani che iniziò e terminò il suo pontificato in soli 33 giorni, con la luna visibile esattamente a metà.
  • Flos florum” è Paolo VI , Papa Montini, “fiore dei fiori”, e la sua famiglia aveva tre gigli nel proprio stemma.

E così via. Quello di Benedetto XVI°, l’ultimo motto della lista prima di Pietro Romano, è “De gloria olivae“; infatti i membri dell’ordine benedettino sono anche noti come gli Olivetani, il cui stemma è proprio un ramo d’olivo. Ma, soprattutto, egli è nato nel Sabato Santo del 1927, il 16 aprile, al culmine del periodo Pasquale, e tutto il periodo è notoriamente sotto il segno dell’ulivo.

Partendo dalla profezia di Malachia, proponiamo dunque le nostre connessioni:

  1. Tutte le apparizioni mariane indicano a breve l’avvento di una difficoltà e trasformazione che coinvolgerà tutto il genere umano.
  2. Il calendario Maja indicata la data del 21 dicembre 2012 con l’inizio di trasformazioni radicali del mondo come l’inizio dell’Era dell’Aquario e un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale.
  3. Sono sempre più frequenti gli avvistamenti UFO e soprattutto sempre più chiari e documentati. Secondo molti ufologi ci avviciniamo al grande contatto massivo, in cui verrà l’incontro con una o più razze aliene che chiarirà la nascita della razza umana.

Quindi riassumendo:

  • Fine della Chiesa o delle religioni in generale.
  • Evoluzione spirituale del genere umano.
  • Incontro con razze extraterresti.

Domande:

  • E’ possibile che alla morte di Papa Benedetto XVI° ci sia un successore di colore, l’ultimo Papa, dal nome Pietro II°, che affronterà il collasso totale delle religioni causato dalla rivelazione pubblica, fatta da una razza aliena, che l’uomo non ha provenienza divina (cioè creata da Dio) ma extraterrestre?
  • E’ possibile che in tempi assai remoti una razza aliena nella necessità di sfruttare le risorse naturali della terra abbia deciso di utilizzare la manovalanza di un essere ‘pensante’ e lavoratore, creando in provetta l’uomo da un incontro tra il il loro DNA e quello della scimmia?
  • E’ possibile che esaurite le risorse la razza aliena, riconosciuta come divinità tanto dai Sumeri, quanto dal popolo egizio e dai Maja, abbia deciso lasciare l’uomo padrone della sua evoluzione, senza mai abbandonare però definitivamente il pianeta?
  • E’ possibile che tutto ciò ridisegni i confini della nostra esistenza e provenienza; sovverta gli equilibri socio-politici di tutti gli stati, creando un nuovo sapere condiviso in nome di una nuova grande fratellanza universale: la famosa Era dell’Aquario?
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2 dicembre 2012 7 02 /12 /dicembre /2012 19:56
Alcuni ricercatori paventano che entità malvagie e predatrici siano intente, nel loro disegno di dominio, a decimare l’umanità e ad ibridare i superstiti. Tale sinistro scenario è adombrato anche nella tradizione cabalistica. Certi testi della Qabalah descrivono un regno oscuro da cui promanano energie distruttive che istigano gli individui a mentire, a frodare, ad uccidere. In questa regione tetra albergano demoni il cui influsso perverte gli uomini, perpetuando l’inganno politico e sociale. A. Antonelli accenna a tali presenze in un suo saggio.

Ebbene, questo essere spettrale sembra affiorare anche nella ‘dottrina segreta’, in cui prende il nome e le sembianze del malvagio kelippot. Il termine ‘kelippah’, che si riferisce alla corteccia dell’albero della vita, significa alla lettera ‘conchiglia’. Entità misteriosa e maligna, il kelippot nasce come separazione della creatura dal suo Creatore e compare nella Qabalah come una sorta di figura demoniaca che regna nel mondo materiale o addirittura al di sotto di questo. Sembra, infatti, che i kelippot siano ciò che resta dell’energia divina, una volta attraversate le prime due Sefirot e giunta a Binah: le emanazioni che si trovano sotto di essa, incapaci di contenere tale energia, ne sono sconvolte e finiscono nel mondo materiale. Tale catastrofe iniziale sembra essere avvenuta, perché il male aveva già permeato l’Albero della vita”.

Stando a Scholem, i kelippot, (ebraico קְלִפּוֹת), le cui mani hanno quattro dita, cercano di impossessarsi di un corpo, congiungendosi con gli umani. In passato, i frutti di questi connubi erano considerati progenie illegittima. Tale discendenza era tenuta in disparte durante le riunioni di famiglia ed esclusa o sfavorita, nel momento in cui si spartiva l’eredità. Da un punto di vista psicologico, i kelippot sono le energie magmatiche ed oscure dell'inconscio.
fonte

Cosa sono i kelippot? Apriamo una parentesi:
 
Klippoth, Kelippah, Kelippot. Sono i "gusci", le bucce, le forze del male, che hanno coperto le 288 scintille di luce spirituale. Secondo la Cabala di Luria, tutti i mondi erano alla origine spirituali, ma in seguito alla "rottura dei vasi", il mondo di asiyyah, disceso dalla posizione precedente, si mescolò alle kelippot (gusci impuri), che in linea di principio dovevano rimanere separate, producendo un mondo di materia cieca che non aveva più nulla di spirituale. Il potere delle kelippot sarà spezzato in un tempo futuro, il mondo di asiyyah ritornerà spirituale e sarà possibile la comunione di ogni creatura con Dio. La redenzione finale si avrà quando neppure una scintilla di santità sarà rimasta nelle kelippot.
 
Essa non avverrà ad opera di un singolo messia, ma si realizzerà nel corso di una lunga catena di attività, il tikkun, che riporterà l'armonia nel mondo. Il Messia deve scendere nel regno delle Kelippah, apparentemente per sottomettersi al loro dominio, in realtà per adempiere l'ultima parte della sia missione, la più difficile, sconfiggere le Kelippah dall'interno. La magia nera consiste, sempre secondo la Cabala, nel trarre lo spirito di impurità dalle Kelippot e mescolarlo con il puro, con una manipolazione di forze che in qualche caso è considerata giustificabile, soprattutto quando si deve combattere la stessa magia nera. Nella dialettica della creazione, le Kelippah, forze del male, hanno le radici in Dio, nella luce non creativa; ne deriva che il dualismo forma e materia, assume un aspetto nuovo : la luce senza pensiero non è malefica di per sè, ma diventa tale per opporsi ad ogni cosa che non è Ein-Sof e tenta di distruggerla. La luce pensante crea, la luce non pensante distrugge; Lilith svolge nel mondo delle Kelippah lo stesso ruolo che Shekhinah svolge nel mondo della santità: la prima è la madre della gente empia, la seconda della Casa di Israele.
 
Demoni o Gusci che popolano il Mondo Aseeyatico chiamato anche Olam Klippoth. Nelle allegorie Cabaliste, è la residenza di Samael, il Principe delle Tenebre. Ma fate attenzione a ciò che si legge nello Zohar (II, 43/a): "Per il servizio del Mondo Angelico, il Santo ... fece Samael e le sue legioni, ovvero il mondo delle azioni, che sono come le nuvole usate (dagli Spiriti superiori o inferiori, i nostri Ego) per cavalcarle discendendo sulla terra, servendo come fossero i loro cavalli". Questo, unitamente al fatto che il Q'lippoth contiene la materia con la quale sono fatte le stelle, i pianeti e perfino gli uomini, mostra che Samael con le sue legioni è semplicemente materia caotica ed incontrollata che, nel suo stato più sottile, è usata dagli spiriti per rivestirsene. Nel Catechismo Occulto, parlando del "vestimento" o forma (rupa) degli Ego che si incarnano, è detto che essi, i Manasa-putra o Figli della Saggezza, usano, per consolidare le loro forme allo scopo di discendere nelle sfere inferiori, le scorie di Swabhavat, cioè quella materia plastica che è dappertutto nello Spazio - in altre parole, l'ilus primordiale. E queste scorie sono ciò che gli Egiziani hanno chiamato Tifone, e gli Europei moderni Satana, Samael, ecc., ecc. Deus est Demon Inversus - Il Demonio è il rivestimento interno di Dio.
 
George C. Andrews ritiene che alcuni kelippot siano assimilabili a quegli alieni che costringono i rapiti ad accoppiarsi. Vari studiosi si sono chiesti se lo scopo di tali unioni non sia la creazione di una razza ibrida, destinata a sostituirsi in modo progressivo ma ineluttabile ai veri abitanti del pianeta. David Jacobs, Budd Hopkins et al. delineano un’invasione subdola, silenziosa, assai più efficace di una guerra di conquista. I Grigi ed altre creature allotrie sarebbero la versione contemporanea di lemuri, incubi, succubi, larve... Le parvenze sono un po’ differenti, ma i fini crudeli sono i medesimi. Il loro ideale è quello di un mondo trasformato in un campo di concentramento cibernetico dove l’immaginazione e la creatività sono annichilite.

Epidemie, catastrofi “naturali”, guerre, miseria, inquinamento, coercizione... sono le armi con cui fiaccare e sfoltire l’umanità, condurla sull’orlo del baratro. La terra futura sarà popolata da una massa di schiavi ebeti al servizio di un Golem?

[1] La Qabalah, parola proveniente dalla radice KBL, ‘ricevere’, morfema già attestato in accadico, è il retaggio orale comprendente dottrine mistiche ed esoteriche dell’Ebraismo. Gli insegnamenti sono poi confluiti in alcune opere fra cui la più nota è Sefer ZaZohar, Libro dello Splendore.
 
 
 
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29 novembre 2012 4 29 /11 /novembre /2012 17:38

Flash 9 è necessario per ascoltare l'audio.]

Una tecnica nota per ampliare l' audience o ottenere di raggiungere un obiettivo, viene lanciata su di una canzone, il tormentone della stagione autunnale del 2012: a quanto pare la canzone nasconde un grande segreto, il più nascosto e indecifrabile dell' anno;convinto che Gangnam Style viene additato come  un brano profetico. "Per motivi di sicurezza, Psy dovrebbe rimuovere il suo video. Per il bene del mondo". A parlare in un video (che fa boom di visite) è William Leroy, uno studente di letteratura rinascimentale, che dopo un attento studio del video-rap, formula una teoria: l'autore voleva mandare un avvertimento riguardo all'imminente fine del mondo. Vediamo perché.

Secondo lo studente Nostradamus nella sua profezia fa riferimento a un "calmo mattino", a una "fine che verrà", una "danza coi cavalli" e a "nove cerchi allineati". Ecco, il "calmo mattino" potrebbe semplicemente indicare il cantante originario della Corea, mentre la presenza dei cavalli è chiara e fa da sfondo alla danza del rapper. Come "i nove cerchi allineati" corrispondono al momento in cui il video sarà stato visto un miliardo di volte. Momento che dovrebbe essere raggiunto il 21 dicembre, secondo i calcoli effettuati da William Leroy. "Può essere una coincidenza" ammette l'autore del video "ma almeno vi ho messo in guardia" sospira.

 

gangnam style psy MM 001

 

 

CHE COS'E' IL GANGNAM STYLE - Lo Gangnam style conquista anche le città italiane. I flashmob che hanno diffuso nel mondo lo stile dedel rapper sudcoreano PSY sono arrivati anche nel nostro Paese: la prossima città a celebrare il tormentone 2012 sarà Verona, ma ci hanno già pensato Milano, Palermo, Catania, Cagliari e Roma, dove 30 mila persone hanno dato vita al balletto con la musica riprodotta dal loro smart-phone. Ma il successo del singolo uscito il 15 luglio 2012 ha contagiato anche altri stati tra cui Spagna, Svezia, Inghilterra. Pazzi per PSY anche i vip, che hanno deciso di ballare la coreografia dedicata al quartiere chic di Seul: dopo Britney Spears, Nelly Furtado, e Heidi Klum, anche Madonna si è lasciata sedurre dallo strabiliante successo del rapper sudcoreano. La popstar ha addirittura cambiato la sua scaletta quasi all’ultimo momento, inserendo, nel suo concerto di New York del 12 novembre per raccogliere fondi per le vittime di Sandy, un’esibizione con PSY. Secondo la rivista Forbes, Gangnam Style raggiungerà entro marzo 2013 il record di miliardo di click: finora il singolo di PSY vanta, oltre al seguitissimo video, acquisti digitali pari a 1,27 milioni, l'1,1 % del volume totale di download a pagamento registrati nel periodo. Sembra che attualmente la tecnioica sia molto utilizzata e risulta a quanto pare...vincente.                                                                                                 

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25 novembre 2012 7 25 /11 /novembre /2012 21:08

Ponti tra Universi

Come limite dell'ergosfera del buco nero di Kerr, l'orizzonte degli eventi di un buco nero rotante è più lontano dal centro del buco all'altezza dell'equatore e non è affatto rigonfio ai poli. Ciò complica la geometria dello spazio-tempo attorno al buco nero di Kerr e contribuisce a spiegare perché i matematici impiegarono così tanto a risolvere le equazioni del caso: la variante di Reissner-Nordstr0m tratta di buchi neri a simmetria sferica (uguali in tutte le direzioni), il che rende, il più delle volte, le equazioni più semplici da risolvere. Una volta che, nel 1963, Kerr scoprì come calcolare gli effetti della rotazione, fu relativamente semplice aggiungere gli effetti della carica elettrica. È ciò che fecero nel 1965, all'Universitàdi Pittsburgh, Ezra Newman e i suoi colleghi; la loro soluzione alle equazioni di Einstein, chiamata soluzione di Kerr-Newman, descrive lo spazio-tempo attorno a un buco nero rotante ed elettricamente carico.

Consideriamo la soluzione di Kerr-Newman: ponendo la carica uguale a zero, si ottiene la descrizione matematica di Kerr di un buco nero rotante; ponendo invece la rotazione uguale a zero ne consegue la soluzione di Reissner-Nordstr0m per un buco nero carico; se si pongono sia la carica che la rotazione uguali a zero si ottiene la soluzione di Schwarzchild per un buco nero non rotante e senza carica. La soluzione di Kerr-Newman delle equazioni di Einstein comprende tutte le proprietà che può avere un buco nero: massa, carica e rotazione. In accordo con il teorema "senza peli", è questa la soluzione finale delle equazioni, almeno per quanto riguarda i buchi neri. Ma poiché non c'è alcuna ragione per pensare che buchi neri in rotazione o senza rotazione abbiano realmente carica, non aggiungerò nient'altro riguardo alla soluzione di Kerr-Newman e concentrerò la mia attenzione sulle interessanti pos sibilità offerte dalla sola aggiunta della rotazione a un buco nero massivo.
Innanzitutto consideriamo la singolarità anulare; supponiamo che essa sia sufficientemente ampia e che il buco nero sia abbastanza massivo perché l'astronauta non venga fatto a pezzi da forze di marea.

È in questo caso possibile entrare in un buco nero di Kerr lungo uno dei suoi poli e attraversare l'anello formato dalla singolarità! Se ciò si facesse realmente, si entrerebbe in un mondo "capovolto". Le equazioni ci dicono che non appena oltrepassato l'anello, si penetra in una regione dello spazio-tempo in cui il prodotto della distanza dal centro dell'anello stesso per la forza di gravità è negativo. Questo potrebbe significare che la gravità si comporta in modo perfettamente normale, ma che si è arrivati in una regione di spazio negativo, in cui è possibile, ad esempio, misurare "-10 km" dal centro del buco. Gli stessi relativisti non accettano di buon grado questa possibilità e quindi interpretano di solito il risultato negativo come una inversione della gravità; passando attraverso l'anello la forza gravitazionale attrattiva si trasformerebbe in forza repulsiva. In questa regione dello spazio-tempo, il buco nero è dotato di una gravità che allontana da sé sia la materia che la luce; esso si comporta come un buco bianco, di cui abbiamo già parlato.

Non è affatto semplice accogliere questa teoria; tra l'altro le equazioni che descrivono l'universo ad antigravità hanno conseguenze ancora più estreme. Un astronauta che penetri attraverso l'anello e che rimanga poi nei suoi pressi, girando attorno al centro del buco nero in una orbita opportuna viaggerebbe indietro nel tempo. Nella fisica convenzionale ci si salva in extremis sostenendo che pur così facendo - ripassando attraverso l'anello per uscire dal buco nero in rotazione - non si potrebbe tuttavia tornare indietro nella stessa regione di spazio-tempo da cui si è partiti. Analogamente all'orizzonte degli eventi del buco nero di ReissnerNordstr0m, l'orizzonte del buco nero di Kerr permette viaggi di sola andata e conduce in un altro universo. In un certo senso si potrebbe arrivare "prima" di essere partiti dall'universo originario, ma non esisterebbe di fatto alcun sistema per comunicare con il luogo di partenza, ovvero per poter trasmettere a se stessi un messaggio prima di iniziare il viaggio.

Ciò nonostante, come si può immaginare un buco nero dotato di carica così forte da far sì che l'orizzonte degli eventi interno si accresca e sorpassi l'orizzonte esterno, lasciando esposta la singolarità in esso contenuta, così un buco nero di Kerr che ruoti con sufficiente rapidità distruggerà i suoi orizzonti degli eventi, lasciando visibile la singolarità nuda.
Ma questa singolarità, al contrario di quella del buco nero di Reissner-Nordstr0m, manterrà la sua forma ad anello. Non solo sarebbe possibile viaggiarci attraverso, ma anche guardarci dentro da lontano, per mezzo di potenti telescopi.
E se si attraversasse l'anello sbucando nella regione a tempo negativo, non esisterebbero più orizzonti a una sola via che potrebbero impedire di ritornare da dove si è partiti. Il diagramma di Penrose che rappresenta que,sta situazione è molto semplice. Esso consiste di un universo negativo e di uno positivo, separati da una singolarità anulare attraverso cui può passare qualunque corpo, che quindi può viaggiare da un universo all'altro. Teoricamente sarebbe possibile avvicinarsi alla singolarità da un punto qualunque dello spazio e del tempo di uno dei due universi, orbitare in modo opportuno attorno alla singolarità e ritornare esattamente nello stesso luogo da cui si è partiti, ma in un momento nel tempo anteriore alla partenza.

Se esiste questa singolarità nuda di Kerr in qualche parte dell'Universo, allora per voi è teoricamente possibile, se solo riusciste a scoprire il percorso giusto, partire da dove siete seduti ora e andare in un luogo qualunque dell'Universo in un'epoca qualsiasi da voi scelta (passata, presente o futura).
Anche in questo caso non sarebbe necessario viaggiare più veloci della luce.
Naturalmente durante il viaggio si potrebbe morire di vecchiaia, ma non è questo che ci interessa. Le equazioni della relatività generale, la migliore descrizione dello spazio-tempo disponibile, permettono esplicitamente di viaggiare nel tempo.
Non bisogna stupirsi se la maggior parte dei fisici invoca disperatamente la legge della censura cosmica e si preoccupa moltissimo del fatto che non esista nessuna prova che dimostri che la natura obbedisca ad essa; ma almeno essi si possono consolare con il fatto che sarebbe estremamente difficile far motare un buco nero abbastanza rapidamente da far sì che il suo momento angolare dissolva l'orizzonte degli eventi. Singolarità nude di questo genere sarebbero soluzioni inattuabili delle equazioni di Einstein, anche se, in senso stretto, non sono impossibili.
Lasciamo ora da parte le bizzarre proprietà della singolarità anulare ed esaminiamo di nuovo la mappa spazio-temporale di un buco nero di Kerr..

A parte questo "ammorbidimento" della singolarità che permette al viaggiatore di attraversare l'anello e di tornare indietro, la mappa spazio-temporale della geometria di Kerr è proprio come la topologia delle bambole di carta della geometria di Reissner-Nordstr0m.
Trascurando la regione a tempo negativo nella quale la "morbidezza" della singolarità è visualizzata con gli spazi tra i denti della linea a dente di sega, generalmente usata per indicare la linea di universo di una singolarità.
In fin dei conti sembrerebbe che questi buchi neri rotanti fornissero connessioni iperspaziali con altre regioni dello spazio-tempo (ovvero altri universi). Negli anni '70, tuttavia, nuovi calcoli suggerirono che nell'Universo reale potenti effetti gravitazionali associati alle singolarità e agli orizzonti degli eventi avrebbero troncato queste connessioni iperspaziali prima che qualsiasi cosa le potesse attraversare: sembrava che i cunicoli sarebbero potuti esistere solo in un universo vuoto.

 

L'ostacolo dello spostamento verso il blu

Il problema dei cunicoli che ho appena presentato venne posto per la prima volta dai matematici che indagavano la natura dei buchi bianchi. Un matematico in particolare, Douglas Eardley, del CalTech, all'inizio degli anni '70 sembrava che avesse dimostrato definitivamente che i buchi bianchi non possono esistere nell'universo reale. Per me era una notizia particolarmente spiacevole, perché minava le fondamenta di una spiegazione piuttosto soddisfacente sulla formazione delle galassie, una teoria sviluppata da ricercatori sovietici negli anni '60, a cui io ero particolarmente affezionato, e su cui avevo anche scritto un libro.
L'esponente principale della rinascita dell'idea dei buchi bianchi fu, negli anni '60, Igor Novikov, il quale si interessava alle enormi esplosioni di attività dell'Universo, come il caso dei quasar.
A quel tempo nessuno aveva calcolato come la materia in caduta in un buco nero supermassivo potesse generare energia a sua volta riespulsa lungo le regioni polari. Quindi è naturale che alcuni ricercatori si chiedessero se i buchi bianchi non potessero spiegare più adeguatamente questo fenomeno di quanto non facessero i buchi neri.

Novikov propose che la singolarità primordiale, anziché esplodere in un unico Big Bang, avesse delle parti che ritardavano in qualche modo la loro espansione, esplodendo nell'Universo in data successiva.
Questi "nuclei ritardati" (Jogging Gores) avrebbero allora riversato materia nell'Universo proprio come fanno i quasar. Inoltre la gravità di un nucleo lento, ancor prima di esplodere, avrebbe potuto trattenere una nube di materia nell'Universo in espansione; se in questa nube si fossero formate delle stelle, si sarebbe potuta spiegare l'origine delle galassie.

Queste, ahimé, erano tutte quelle idee che l'opera di Eardley minò. Iniziamo a vedere il perché esaminando altri dia grammi di Penrose.
Oltre ai buchi neri e ai buchi bianchi, i relativisti parlano talvolta di "buchi grigi".
Un buco nero è un oggetto in cui precipitano materia e radiazioni, ma da cui nulla fuoriesce.
Un buco bianco è un oggetto da cui fuoriescono materia e radiazioni, ma in cui nulla precipita. Un buco grigio è un oggetto che emette materia e radiazioni le quali, dopo aver raggiunto una certa distanza dall'orizzonte degli eventi, ricadono nel bucol. In ogni caso ricordate che il buco nero, bianco o grigio è descritto da due singolarità, una passata e l'altra futura.

Lo spazio-tempo è descritto accuratamente dalla soluzione di Schwarzchild delle equazioni di Einstein solo nella regione esterna alla superficie della stella.
La stella stessa impedisce che una parte considerevole del diagramma abbia un significato reale. La metrica di Schwarzchild entra in gioco solo quando la stella collassa; però può esistere realmente solo la singolarità futura. Per una stella realistica in collasso non esiste nessun orizzonte degli eventi o singolarità passati da cui possa emergere un oggetto qualunque.
Delle tre varianti matematicamente possibili, solo il buco nero è una prospettiva realistica da un punto di vista fisico. Naturalmente se la stella in collasso ruota con velocità sufficiente, si ha ancora la possibilità che si crei un buco nero di Kerr che metta in comunicazione con qualche altro universo, dove la materia che collassa nel buco nero del nostro universo potrebbe riemergere come buco bianco da un orizzonte degli eventi passato; ma anche accettando questo scenario si presentano diversi problemi.

Il primo problema riguarda la radiazione di Hawking. Singolarità che giacciono orizzontalmente nel diagramma spazio-temporale del futuro (definite di "tipo spaziale" in quanto occupano tutto lo spazio, ma solo un momento nel tempo) non subiscono le conseguenze dell'evaporazione di Hawking.
Dal punto di vista di una singolarità di questo tipo, tutto il tempo si trova nel passato, e non esiste futuro in cui l'evaporazione di Hawking possa verificarsi (supponendo sempre che il flusso del tempo non possa essere invertito, questione ancora discussa). Una singolarità passata di tipo spaziale, d'altra parte, può produrre una moltitudine di particelle grazie al processo di Hawking, e forse può addirittura evaporare nel nulla assoluto.
Il destino di queste particelle è, naturalmente, quello di colmare il buco nero e di precipitare inevitabilmente nello stesso punto, formando una singolarità futura di tipo spaziale.
Ciò non cambia poi di molto la rappresentazione di un buco nero di Schwarzchild, anche se getta nuova luce su quello che puo' accadere all'interno del buco, dove si pensava non avvenisse nulla di interessante. Il problema nasce quando applichiamo lo stesso ragionamento alla singolarità "verticale" (o di "tipo temporale") associata a buchi neri carichi in rotazione.

Dopo tutto è la rotazione di 90° - che trasforma la singolarità futura in una singolarità di tipo temporale - che, teoricamente, rende possibile a un'astronave di passare attraverso un buco nero e di raggiungere un altro universo senza essere distrutta dalla gravità.
Ma se questa singolarità di tipo spaziale evapora con il processo di Hawking, cosa accade alle particelle prodotte? Secondo quella che alcuni fisici ritengono sia la più semplice interpretazione delle equazioni, le particelle devono di nuovo colmare il buco nero e accumularsi in un momento nel futuro, formando una singolarità futura di tipo spaziale e aprendo la strada verso nuovi universi.
Devo confessare che queste argomentazioni non mi convincono pienamente.
È un punto chiave dell'evaporazione di Hawking, nella sua versione originale, che ci siano dei processi all'orizzonte degli eventi tali che, se tin membro di una coppia di particelle prodotte riesce a fuggire, il partner cade nel buco in uno stato di energia negativa.
Non è affatto scontato che lo stesso tipo di processo avvenga oltre l'orizzonte degli eventi, in prossimità di ciò che equivale a una singolarità nuda.
Eppure matematici più eminenti di quanto io non sia sembrano considerare seriamente questa idea; se hanno ragione, allora parrebbe che i fenomeni quantistici chiudano la porta di accesso ad altri mondi che era stata aperta dalla relatività generale.

Ma poiché non disponiamo ancora di una teoria completa che combini in un unico gruppo di equazioni la fisica dei quanti e la relatività generale, questa spiacevole conclusione non può essere considerata l'ultima parola sull'argomento.
Si può notare quanto sia semplice capovolgere i risultati sui buchi neri osservando quello che è accaduto alle ricerche di Eardley, le quali, al tempo in cui vennero presentate, sembravano negare definitivamente l'esistenza dei buchi bianchi unicamente sulla base della relatività generale.
Il punto importante messo in luce da Eardley, grazie alla sua visione più realistica del collasso di una stella in un buco nero, è che si deve tener conto della distribuzione reale di materia nell'Universo esterno e non solo delle eleganti equazioni che descrivono lo spazio-tempo curvo.
Questo problema non si pone quando si deve descrivere il Big Bang, poiché al tempo della creazione non esisteva lo spazio e dunque non ci si doveva preoccupare della materia e dell'energia esterne.
Ma per un nucleo ritardato la situazione è differente.

Ho già detto che una delle caratteristiche affascinanti dell'idea di Novikov era che la gravità di un nucleo ritardato trattenesse materia, spiegando così la presenza delle galassie nell'Universo in espansione; la difficoltà della teoria è che il nucleo ritardato tratterrebbe in modo troppo efficiente la materia e la luce.
Ricordate che la lu ce che abbandona la superficie di un buco nero viene spostata verso il rosso tanto da perdere tutta la sua energia: lo spostamento verso il rosso è infinito. Ma la luce che cade in un buco nero guadagna energia, e quando attraversa l'orizzonte degli eventi viene spostata infinitamente verso il blu.
Questo non ci interessa finché l'energia accumulata rimane tranquillamente chiusa nel buco nero stesso.
Ora pensiamo invece che cosa accadrebbe a un buco bianco qualora tentasse di emergere da una singolarità in un universo reale che già contiene materia ed energia.

Il nucleo in espansione di un buco bianco possiederà in ogni suo punto un campo gravitazionale potente quanto il buco nero equivalente. Quindi la materia e l'energia dell'Universo esterno inizieranno ad accumularsi sulla superficie dell'oggetto, sebbene il buco bianco al suo interno cerchi di espandersi.
Il problema è particolarmente grave per tutti i nuclei ritardati rimasti dal Big Bang, poiché nella palla infuocata della creazione essi sarebbero stati circondati da un vortice ribollente di energia di cui si potevano alimentare; ma Eardley dimostrò che persino nell'Universo attuale è disponibile energia più che sufficiente - persino solo come luce stellare - da permettere una sua accumulazione nell'orizzonte degli eventi.
Dopotutto, se lo spostamento verso il blu è infinito, una minima quantità di luce che precipiti nel buco bianco basta a crearci difficoltà.
Questi problemi si concretizzano in quella che oggi viene chiamata parete blu (blue sheet), un muro di energia che circonda il buco bianco così intenso che la stessa energia della luce ripiega lo spazio-tempo tanto da creare un buco nero intorno al buco bianco iniziale.

Il fisico di Stanford Nick Herbert ha reso icasticamente questo fenomeno: "Universi come il nostro contengono quantità letali di luçe e di materia, che formano pareti blu fatali che soffocano buchi bianchi ancora in fasce".
Più prosaicamente si può dire che i calcoli dimostrano che il processo di soffocamento richiederebbe circa un millesimo di secondo qualora i nuclei ritardati dell'universo odierno decidessero di accelerare e cercassero di diventare buchi bianchi.
O, ancor peggio, il processo di soffocamento potrebbe "trasformare" la soluzione di Schwarzchild in quella di Reissner-Nordstf0m o in quella di Kerr. Naturalmente buchi di questo genere hanno sempre orizzonti degli eventi passati. L'accumulazione di energia all'orizzonte degli eventi passato inizia nel momento in cui viene creato l'Universo (e l'orizzonte) e forma una parete blu impenetrabile.

Nessuno ha ancora risolto del tutto il difficile problema matematico della descrizione esatta dell'interazione tra questa parete blu e il cunicolo, ma alla fine degli anni '80 la maggior parte dei fisici considerava probabile l'esistenza di pareti blu che troncavano la connessione tra universi. Immaginate allora la loro sorpresa, quando i calcoli condotti al termine delgli anni '80 e all'inizio degli anni '90 dimostrarono che ciò, in fin dei conti, poteva anche non avvenire.

La divisione della parete blu

Questa dimostrazione venne eseguita da Thorne e dai suoi colleghi, che avevano iniziato le ricerche sui cunicoli attraversabili perché stimolati dalle richieste di Sagan. Essa è una conseguenza logica dello studio di Eardley sulle pareti blu, cosicché è meglio discuterne subito, prima (lo prometto!) di tornare a situazioni fantascientifiche e alle reali novità che ne derivano.
Eardley dimostrò che nell'Universo reale sorgono problemi con le pareti blu perché, oltre a considerare la curvatura dello spazio-tempo attorno alle singolarità, bisogna tener presente il modo in cui lo spazio-tempo curvo interagisce con la materia e con l'energia dell'Universo esterno. Ma come si verifica questa interazione? I calcoli presupponevano che lo spazio-tempo esterno al buco bianco/nero fosse piatto.

Ciò è tanto prossimo al vero - per estensioni di spazio sulla scala del sistema solare o della nostra Galassia - che gli esperti lo considerano praticamente sicuro; ma sulla scala di tutto l'Universo lo spazio-tempo potrebbe anche non essere piatto. Le equazioni cosmo logiche di Einstein, che ci dicono che l'Universo è in contrazione o in espansione, ci suggeriscono anche come sia molto improbabile una geometria del cosmo piatta: essa dovrebbe essere non euclidea e curva (aperta, come la superficie a sella , o chiusa, come la superficie di una sfera). I ricercatori dell'Università di Newcastle upon Tyne hanno dimostrato che, se l'Universo è effettivamente chiuso ( è questa l'ipotesi attualmente preferita da molti cosmologi, per molte ragioni esposte analiticamente in Cosmic Coincidences, , ci potrebbero essere dopotutto dei punti deboli nella teoria delle pareti blu, se non nelle pareti blu stesse.

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25 novembre 2012 7 25 /11 /novembre /2012 20:12


Questa possibilità venne inizialmente esplorata soprattutto da Felicity Mellor di Newcastle, in collaborazione con lan Moss (un tempo pupillo di Hawking) e Paul Davies, che allora era professore di fisica a Newcastle e oggi vive ad Adelaide, in Australia. Questi studiosi considerarono la descrizione matematica dei cunicoli, associati a buchi neri carichi, nell'ambito della geometria corrispondente a un universo chiuso (dotato di un proprio orizzonte cosmologico degli eventi); in altre parole si occuparono di tre orizzonti degli eventi, due associati al buco nero e uno cosmologico.
Gli specifici modelli cosmologici studiati avevano anche un'altra caratteristica, la quale era in relazione con la costante con cui Einstein modificò inutilmente le sue equazioni per rendere validi i modelli di universo della relatività generale.


Questa versione moderna della costante cosmologica, invece di mantenere l'Universo stazionario, spiega come si sia espanso il cosmo dalla singolarità iniziale, che aveva una gravità intensissima.
La costante opera sin dai confini del tempo, vicino alla singolarità da cui è nato l'Universo, e agisce come una specie di gravità a pressione negativa: essa ha accresciuto, in una frazione di secondo piccolissima, l'embrione cosmico - che aveva un volume molto inferiore a quello di un atomo - fino alle dimensioni di un pompelmo, per poi svanire quando l'Universo si è stabilizzato in un'espansione come quella odierna. La fase di espansione rapidissima, denominata "inflazione", è un elemento chiave per la versione moderna del Big Bang.
Moss dimostrò che i risultati dell'équipe di Newcastle rimangono validi solamente presupponendo che l'Universo sia chiuso; ma per loro sarebbe stato del tutto sconveniente non lavorare nell'ambito dello scenario inflazionistico - che nella cosmologia attuale gode del maggidr prestigio - ovvero non rifare i calcoli introducendo il nuovo tipo di costante cosmologica. In questo scenario lo spazio lontano dalle concentrazioni di materia è quasi piatto (spazio di de Sitter); ma lo spazio-tempo stesso può essere leggermente curvo e chiudere l'Universo.


Agli "estremi" opposti dell'Universo lo spazio-tempo si comporta come se ci fossero due buchi neri. Mellor e Moss scoprirono che, in queste circosta:qze, l'Universo può contenere molti buchi neri, separati da regioni che si possono quasi considerare spazio di de Sitter, e che questi buchi neri possono (se sono carichi) essere connessi da cunicoli stabili. In alcuni casi si possono formare singolarità nude, violando la censura cosmica; e, con le parole dell'équipe di Newcastle, "un osservatore potrebbe teoricamente viaggiare attraverso il buco nero fino ad un altro universo".
Il contributo principale di Paul Davies a questa ricerca fu quello di tenere conto degli effetti quantistici. Come Hawking dimostròtanto brillantemente negli anni '70, gli effetti quantistici possono avere una incidenza fondamentale sul comportamento dei buchi neri, ed era naturale domandarsi se avessero impedito che nell'Universo reale si formassero i cunicoli descritti da Mellor e Moss.
La risposta è negativa. Ammesso che l'Universo sia chiuso, né la presenza di una costante cosmologica né le complicazioni quantistiche impediscono ai cunicoli attraversabili di esistere, e "le soluzioni di Mellor-Moss potrebbero offrire autentici "ponti spaziali" verso altri universi"l. Tutte queste ricerche riguardano le caratteristiche naturali dell'Universo - buchi neri che si sono formati spontaneamente, come quelli associati ai quasar o nati addirittura nello stato superdenso del Big Bang.


Se tutto l'apparato matematico resta valido - una volta che si èportato a termine il difficile compito di modificare i calcoli per i buchi neri in rotazione - significa che in un universo come il nostro, le connessioni di iperspazio possono nascere spontaneamente.
E questa scoperta sorprendente favorisce fortemente l'ipotesi, sostenuta da Sagan ma sviluppata dai ricercatori del CalTech e da altri studiosi, secondo la quale, data una civiltà con una tecnologia sufficientemente sviluppata, sarebbe possibile costruire artificialmente cunicoli attraversabili, proprio come hanno raccontato per decenni gli scrittori di fantascienza.

 

Ingegneria dei cunicoli

I cunicoli presentano un altro problema di cui gli ingegneri dell'iperspazio devono tenere conto scrupolosamente.
I calcoli più elementari indicano che, qualunque cosa accada nell'universo esterno, il semplice tentativo di un'astronave di passare attraverso il buco farebbe chiudere la porta stellare.
Il problema è che, pur trascurando la questione delle onde radio e delle onde luminose emesse dall'astronave, che si accumulano sulla singolarità e creano una parete blu infinita, secondo la relatività generale un corpo in accelerazione genera increspature nella struttura dello spazio-tempo chiamate "onde gravitazionali".


È l'effetto di questa radiazione gravitazionale, che si riversa nello spazio da una pulsar binaria, che sottrae energia e quindi modifica visibilmente l'orbita della pulsar; questo fenomeno costituisce la migliore conferma della precisione della teoria di Einstein. La radiazione gravitazionale, viaggiando di fronte all'astronave verso il buco nero alla velocità della luce, potrebbe venire amplificata fino a diventare infinitamente energetica, curvando su se stesso lo spazio-tempo e sbarrando la strada alla nave spaziale in viaggio.
Anche se esistesse un cunicolo naturale attraversabile, esso sembrerebbe essere instabile alla minima perturbazione e quindi anche ai disturbi provocati dai semplici tentativi di attraversarlo.
Ma l'équipe di Thorne trovò per Sagan una risposta a questo problema.
Dopotutto i cunicoli di Contact non sono affatto naturali; ma sono stati costruiti. Uno dei personaggi spiega:

Esiste un tunnel interno nella soluzione esatta di Kerr delle equazioni di campo di Einstein, ma è instabile. La minima perturbazione lo farebbe chiudere e convertirebbe il tunnel in una singolarità attraverso cui nulla potrebbe passare. Ho cercato di immaginare una civiltà più avanzata che possa controllare la struttura
interna di una stella che collassa per mantenere il suo tunnel interno stabile. Ciò è molto difficile da realizzare. Quella civiltà dovrebbe, dopo aver scoperto il tunnel, renderlo stabile per sempre.

 

È da sottolineare il fatto che l'operazione - anche se molto difficile - non è impossibile. Si potrebbe sfruttare un fenomeno chiamato controreazione negativa, che permette di creare una perturbazione nella struttura spazio-temporale del cunicolo esattamente opposta a una qualunque perturbazione data.
Questo fenomeno è il contrario della familiare controreazione positiva: se si posiziona di fronte alle casse un microfono collegato a un amplificatore, le casse emettono un sibilo molto forte.
In realtà avviene che il rumore di fondo degli altoparlanti viene captato dal microfono, si amplifica, viene emesso dalle casse più potente di prima, si amplifica di nuovo, e così via. Immaginate ora che il rumore di fondo degli altoparlanti venga analizzato da un computer che emette di conseguenza da un altro altoparlante un'onda sonora che ha precisamente caratteristiche opposte alla prima onda: i due segnali si annullano a vicenda e si ottiene il silenzio assoluto.


Attualmente sulla Terra possiamo applicare questa tecnica su onde sonore semplici (note pure).
Annullare rumori più complessi, come il clamore dei tifosi in uno stadio, non è ancora possibile, ma molto probabilmente lo sarà nel giro di pochi anni.
Quindi non è del tutto assurdo immaginare - come ha fatto Sagan - che una civiltà più avanzata costruisca un ricevitore/trasmettitore di onde gravitazionali che, posto nella strozzatura del cunicolo, registri le perturbazioni provocate dall'astronave che attraversa il cunicolo ed emetta in risposta delle onde gravitazionali che an nullano le perturbazioni prima che queste distruggano il tunnel.


Come sono nati i cunicoli? L'approccio adottato da Morris, Yurtsever e Thorne per risolvere il problema posto da Sagan era l'opposto di quelli adottati in precedenza nell'analisi dei buchi neri. Invece di considerare nell'Universo qualche tipo di oggetto conosciuto - come una stella morta massiva o un quasar - e di provare a calcolare il suo comportamento, essi iniziarono la loro ricerca costruendo matematicamente una geometria che descriveva un cunicolo attraversabile; successivamente impiegarono le equazioni della teoria della relatività generale per calcolare quali tipi di materia ed energia erano associati a una simile struttura spazio-temporale.
Quello che scoprirono è, a posteriori, quasi intuitivo. La gravità, una forza attrattiva che fa concentrare la materia, tende a creare singolarità e a chiudere la strozzatura dei cunicoli.


Le equazioni dicono che, per poter mantenere aperto un cunicolo artificiale, nella sua strozzatura deve essere introdotto qualche tipo di materia o di campo che eserciti una pressione negativa, e a cui sia associata l'antigravità.
Qui già compaiono delle analogie col tipo di campo, associato alla versione moderna della costante cosmologica, che si pensa abbia fatto espandere l'Universo primordiale; tornerò tra breve su questo punto.
Il fattore critico perché il cunicolo rimanga aperto èche la pressione negativa (o tensione) esercitata sia maggiore della densità di massaenergia della materia di cui il buco nero è costituito. In altre parole, la antigravità associata alla pressione negativa non deve annullare solo gli effetti della gravità all'interno del cunicolo stesso.
Per un buco di qualche chilometro quadrato (più o meno la dimensione di una stella di neutroni) la pressione negativa deve essere più forte della pressione ordinaria che c'è nel cuore di una stella di neutroni.
Curiosamente la materia ipotizzata che possiede questa proprietà è stata chiamata materia "esotica".
L'équipe del CalTech dimostrò che tutti i cunicoli attraversabili devono contenere l\na qualche forma di materia esotica.


Lo studio di Mellor, Morris e Davies potrebbe indebolire questa restrizione, poiché le loro ricerche propongono che cunicoli naturali possano esistere anche senza ricorrere alla materia esotica.
Ma poiché ci interessano i cunicoli artificiali (una civiltà avanzatissima non potrebbe essere certa di trovare connessioni iperspaziali nei luoghi dove sono necessari e in ogni caso si presentano altre difficoltà al centro dei quasar), sembra che non possiamo proprio fare a meno della materia esotica.
Potreste ora sospettare - se vi ricordate qualche nozione di fisica - che la possibilità di costruire cunicoli attraversabili debba essere definitivamente scartata.


Di certo non incontriamo la pressione negativa nella vita di tutti i giorni (immaginate di soffiare in un palloncino materia con pressione negativa e di osservare il palloncino che di conseguenza si sgonfia!).
Ma chi dice che nell'Universo reale non esista materia esotica? Essa potrebbe esistere realmente! Ricordate infatti che il processo di Hawking comprende stati di energia negativi, equivalenti a un genere di pressione negativa che agisce sull'orizzonte di un buco nero; c'è un altro sistema, non solo teorico ma anche pratico, che permette di produrre e di misurare - come già è stato fatto - la pressione negativa.

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23 novembre 2012 5 23 /11 /novembre /2012 11:57

di Italo Romano
http://www.oltrelacoltre.com/public/uploads/2012/09/denaro-elettronico-banconote-elettroniche-300x225.jpg
I contanti hanno le ore contate. Già, perché dal primo luglio del 2013, per gli importi superiori a 50 euro potrebbe diventare obbligatorio il pagamento con il bancomat.

E’ una misura a cui sta lavorando il governo Monti da inserire nel decreto Sviluppo due a cui sta lavorando l’esecutivo. Lo scopo del provvedimento sarebbe quello di semplificare la vita della gente e tenere sotto controllo l’illegalità, anche perché con la moneta elettronica si pagheranno pure le prestazioni professionali, occasione principe di evasione fiscale.

“Spingeremo per una diffusione sempre più ampia della moneta elettronica perchè poche cose contrastano illegalità ed evasione, però naturalmente questa diffusione dev’essere tollerabile in termini di costi e gestita in maniera saggia in termini di tempistica“, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera rispondendo in commissione Finanze della Camera a una domanda sul tema.

Il pagamento obbligatorio col bancomat per spese superiori a 50 euro è la misura principale di un pacchetto che prevede anche l’introduzione della ricetta medica elettronica, della tessera unica per dati d’identità e sanitari e l’intensificazione della banda larga.



Pecunia non olet, il denaro non ha odore, dicevano i romani. E’ una classica locuzione latina, che riesce a riassumere perfettamente i concetti più astrusi. Secondo Svetonio, questa frase fu pronunciata da Vespasiano a cui il figlio Tito avrebbe rimproverato di avere messo una tassa sull’urina raccolta nelle latrine gestite dai privati. Tito, in segno di protesta, avrebbe tirato alcune monete in uno dei bagni. Il padre le avrebbe raccolte e, avvicinatele al naso, avrebbe pronunciato le fatidiche parole.

Insomma, per i romani il denaro era sempre il denaro, e diciamolo sinceramente, è così anche per noi. Invero, l’antico detto non vale più, o almeno vale in parte. I molti non lo sanno, ma in Italia è in corso un violento quanto silenzioso attacco al denaro contante a colpi di norme. Difatti, l’oligarchia tecnica al potere, denominata “Governo Monti”, ha decretato ufficialmente guerra al denaro contante. Con la scusa dell’evasione fiscale si aprono le porte alla moneta elettronica.

Il governo Monti non è nuovo a questo tipo di proposte. Anzi, dallo scorso Febbraio, grazie ad una nuova legge varata dai tecnici illuminati, sono illegali i pagamenti in contante (e gli assegni liberi) sopra i 1.000 euro.

Insomma una imposizione per gradi. Fino all’obiettivo finale di convertirci definitivamente alla moneta elettronica.


Tutti i governi precedenti, da Prodi a Berlusconi, burattini del vero potere, hanno dato il loro contributo nella lotta liquido. In un brevissimo lasso di tempo la soglia dei pagamenti cash è scesa rapidamente da 12.500 euro agli attuali 1.000 euro, ultimo diktat dalla “bancocrazia Monti”.
E’ utile e necessario ricordare che il Governo in carica non è stato legittimamente eletto dal popolo, ma imposto dai poteri finanziari internazionali, per traghettare l’Italia nel prossimo futuro regime tecnocratico europea. A questo proposito, vi invito a leggere uno sfacciato e nauseabondo articolo di Curzio Maltese, uscito il 13 Aprile 2012 su Repubblica: “L’Italia laboratorio della tecnocrazia che guiderà l’Europa”.

La schiettezza con cui si incita alla “classe tecnocratica” come guida illuminata di un super stato europeo è spudorata. Risalta ancor più su un giornale come Repubblica, che si è sempre vantanto attraverso i suoi maggiori esponenti di essere in prima linea, a difesa del libero pensiero, contro l’autoritarismo del precedente governo Berlusconi. Ora abbiamo capito, almeno spero, che sia solo un fatto di padroni.
La strada è tracciata. Ora i cani di regime guideranno il gregge verso la dittatura europeista.
Da anni, io e prima di me tantissimi altri studiosi, docenti, giornalisti e blogger vanno dicendo che uno dei punti cardini della prossima dittatura mondiale sarà la moneta elettronica. Tali tesi sono state spesso etichettate come “complottiste”, quindi derise, ma oggi sembrano divenire realtà con una velocità e una facilità disarmante.
Ancora in molti si chiedono quali sarebbero i vantaggi che questa fantomatica dittatura orwelliana avrebbe nell’imporre una moneta elettronica. Presto detto.

A) Il costo del denaro. E’ bene rammentare che stampare e gestire il denaro ha un costo per le banche. Solo per l’Italia si parla di cifre attorno ai 10 miliardi di euro l’anno. In Europa sono in circolazione oltre 14 miliardi e 418 milioni di banconote per un valore di 857 miliardi di euro. Eliminato il denaro cartaceo le banche eliminerebbero anche il valore intrinseco delle banconote, ovvero il costo di produzione.

B) Il diritto di signoraggio. Come ovvio gli introiti derivati dal signoraggio bancario saranno ancora più cospicui e rimarranno nelle tasche dei grandi usurai che controlleranno molto più facilmente il flusso monetario.

C) Il controllo della massa. La vita dei consumatori sarà registrata in appositi database. Con il denaro elettronico sarà possibile spiare ogni acquisto, capire i gusti delle persone, seguire i movimenti sul territorio, studiare le preferenze, tutto il loro agire, semplicemente grazie alla tracciabilità dei pagamenti. Questi dati saranno oro colato per le società dedite alle ricerche di marketing, che potranno scegliere l’apposita strategia da adottare per ogni singolo consumatore.

D) Il controllo dell’individuo. Semplicemente premendo un bottone potranno bloccare le nostre fonti di sostentamento (la carte di credito), per qualsiasi motivo da loro ritenuto valido, impedendoci di acquistare i beni di prima necessità
Vi sembra poco? Credete non sia uno straordinario sistema di controllo? Siete disposti a sacrificare una parte consistente della vostra libertà per risolvere un falso problema creato ad arte? Procediamo per gradi.
Secondo una ricerca del KRLS Network of Business Ethics, effettuata per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, la maggior parte dell’evasione fiscale non riguarda le piccole-medie imprese, che hanno un giro di affari modesto (8,2 miliardi di euro l’anno), bensì le grandi corporation. Parlo della grandi società per azioni, che attraverso transazioni segrete o fondi speculativi nei paradisi fiscali, nascondono al fisco la bellezza di 60,4 miliardi di euro l’anno (22,4 le Spa e Srl e 38 le Big Company).
Insomma, aziende già abituate a trattare con denaro virtuale. Mentre programmi di regime come Report lasciano passare un messaggio pericoloso, ovvero che gli evasori fiscali potrebbero essere i tuoi vicini di casa, l’idraulico, il tassista, il fruttivendolo etc.. “Divide et impera”, si da il via a una guerra tra poveri, dove tutti sono controllati e tutti sono controllori. Ricorda tremendamente la trama della distopia orwelliana “1984”.

Il governo dei banchieri tira gli interessi della banche da cui sono lautamente stipendiati. La moneta elettronica è lo strumento definitivo per il controllo di massa.
Se un domani perderete il vostro lavoro, non potrete rifinanziare il vostro conto in banca (o la carta di credito) e di conseguenza non potrete più acquistare il necessario, poichè anche il piccolo spaccio alimentare sotto casa sarà obbligato ad accettare solo pagamenti elettronici. Non ci saranno alternative, l’unica via sarà richiedere un prestito in banca, ipotecando beni reali, per chi avrà la fortuna di possederne ancora.
Spaventoso! Nessuno si indigna, nessuno protesta e nessuno grida al regime. Dove sono finiti gli alfieri della libertà? Sparito il fantoccio berlusconiano si sono dileguati come neve al sole.

Stanno per far sparire definitivamente il denaro contante, un domani chissà, per non essere considerati “evasori”, e non essere esposti alla gogna mediatica, dovremmo accettare di farci impiantare un microchip sottocutaneo per effettuare qualsiasi pagamento. Fantasie deliranti? Ripeto, fino a pochi anni fa lo erano anche le teorie che profetizzavano la scomparsa del denaro cartaceo, e invece…
In un ipotetico domani, chi non avrà il microchip sarà considerato automaticamente un “evasore”. Se questa non è dittatura, spiegatemi voi cos’è!
La moneta elettronica, che adesso spacciano come soluzione all’evasione fiscale, sarà l’ennessima vittoria dell’oligarchia bancaria sui cittadini, l’ennesimo passo verso un nuovo ordine mondiale, l’ultimo verso l’abisso.

Ma andiamo alla fonte. Immaginiamo un rubinetto che rovescia acqua in una vasca, questa dopo poco traboccherà dalla stessa. Come fare per impedirlo? Prendiamo un secchio e svuotiamo l’acqua che riusciamo a prendere nel lavandino, oppure chiudiamo semplicemente il rubinetto? Questo piccolo esempio dimostra che l’unica risoluzione reale di un problema si attua alla fonte.
Oggi noi viviamo schiacciati da un debito illegale. A causa di ciò, la pressione fiscale ha raggiunto vette per la maggior parte insormontabili. I veri padroni del mondo sono coloro i quali gestiscono la moneta, ovvero le banche. Gli Stati nazionali hanno ceduto la sovranità monetaria e si indebitano quotidianamente per poter mandare avanti la baracca. L’attuale sistema di tassazione è illegale perché perpetra e sorregge un sistema fraudolento e dittatoriale. Lo scopo ultimo è il servaggio sociale totale. L’obiettivo è creare un popolo ricattabile e soggiogabile, schiavo e fiero di esserlo, in perenne adorazione, completamente dipendente.

E’ chiaro che la macchina della propaganda non farà cenno alla vera truffa. Lautamente ricompensati, essi dispensano “panem et circenses”, plagiando le già poveri e banali menti del popolo italiota. Il loro mestiere è mentire, e lo fanno spudoratamente.
Le soluzioni per uscire da questa crisi sistemica indotta ci sono. Ma se aspettiamo che gli stessi creatori della crisi, o i loro valletti, ci diano la soluzione ad essa, sbagliamo di grosso. Le crisi economiche sono golpe sociali preparati a tavolino, atti a schiavizzare le masse, per imporre il dominio totalitario.
La nostra economia è ferma non per assenza di opportunità o pigrizia, ne tanto meno a causa dell’evasione fiscale, ma per mancanza di denaro. Mancando questo vengono meno i beni e i servizi necessari per i cittadini, lo stato sociale viene smantellato, le aziende falliscono o vengono vendute. Il futuro di intere generazioni, che cresceranno all’ombra dell’incertezza, sarà sotto il giogo asfissiante della dittatura del nuovo ordine mondiale.

L’imposizione mondialista diventa ogni giorno più sfacciata e dichiarata, ci vogliono abituare lentamente che tutto quello che sta accadendo sia la normalità, inarrestabile e fatale.
Non facciamoci abbindolare dai falsi portatori di verità. Informiamoci in altro modo, è l’unica strada.


Tratto da: Moneta elettronica: l’era del controllo di massa è alle porte. | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/09/08/moneta-elettronica-lera-del-controllo-di-massa-e-alle-porte-2/#ixzz2D2w2y9sI
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