Dopo aver discusso a lungo nei precedenti articoli "How To" -ossia giungere al conseguimento di determinate abilità scaturite da un lavoro d'introspezione-, mi è necessario mettere in esame quegli aspetti taciuti e sottintesi che spesso non vengono compresi nel loro funzionamento, fornendo inopportunamente al lettore una mezza conoscenza. Abbiamo preso in esame l'auto-osservazione, il Ricordo di Se e le sottofunzioni che si vanno a innescare e che compongono l'Opera Alchemica più in generale, per poi passare ai Sogni Lucidi -e relativi esercizi-, al Viaggio Astrale e via discorrendo.
Questo articolo risponde a certi approfondimenti e ne feconda altri con degli esercizi da svolgere una volta carpito il funzionamento di quei dati corrispondenti a un aspetto dapprima sottile e poi chimico/cerebrale. Precedentemente si è parlato -sottolineandolo anzitutto negli esercizi proposti- di attivare delle nuove piste neuronali, favorendo la rigenerazione delle cellule cerebrali con un rinnovamento nell'elaborazione dei dati. La stragrande maggioranza di quegli esercizi, come avrete avuto modo di notare, dipende dall'aspetto mnestico; vale a dire: la memoria. Chi ha svolto quelle pratiche avrà compreso che, in qualche modo, vi è un duplice aspetto che interseca le funzioni dell'essere umano nel suo complesso, sfruttando due canali che compongono rispettivamente la struttura sottile e non visibile -vibrazionale- dell'organismo, e quello più fisico, chimico verrebbe da dire, che è la controparte materiale che nasce come effetto di un protendersi verso una certa direzione -in questo caso, il Lavoro Alchemico-; abbiamo quindi una causa principale, che a sua volta è effetto della Volontà di conseguire quella cosa, che riorganizza le funzioni sottili affinché provochino nell'organismo biologico un effetto singolare di apertura percettiva e cognitiva. Giusto per mettere le due cose a confronto, senza entrare in quei dettagli che sappiamo tutti, gli scientisti moderni hanno optato per il dogmatico "Non esiste se non lo posso vedere", precludendosi la possibile scoperta di autentici sconvolgimenti per la cultura sia occidentale che orientale; secondo loro, la memoria è un puro funzionamento chimico di immagazzinamento e rievocazione di dati, generato da un impulso elettrochimico automatico o intenzionale.
Abbiamo quindi una memoria più che umana, che non ha collegamenti se non con certe parti del cervello, confinando l'argomento come un cliché già noto, già visto e conosciuto, una semplice abilità di immagazzinamento e "bisogno fisiologico"/sociale. Gli studi svolti sulla memoria ne classificano tre di principali -coi proprio sottogruppi-: -Memoria a lungo termine; -Memoria a breve termine; -Memoria sensoriale. Studiando dei soggetti affetti dalla Sindrome di Korsakoff, gli studiosi hanno potuto vedere il procedimento cerebrale attraverso il quale si memorizza un certo dato e s'immagazzina nel cervello. Abbiamo quindi un dato esterno -che può essere qualsiasi cosa-, che mette in moto le sinapsi adibite per questo e ne costruisce una rete neuronale -attivando geni e proteine-, inviando il tutto prima all'ippocampo, e poi nella corteccia, dove viene immagazzinata. E' interessante notare come ognuna di queste parti cerebrali non sia la "sede" della memoria, ma risultino comunque necessari al suo funzionamento -sia acquisizione che recupero-. L'ippocampo serve per la codifica delle informazioni ottenute da un certo dato; l'amigdala (lobo temporale) definisce le percezioni in ambito emotivo. Ma allora dove risiede la memoria? Il fatto che l'essere umano sia composto da una duplice struttura -fisica ed energetica- risponde alla domanda: la memoria viene immagazzinata dapprima a livello fisico -molto velocemente, in maniera quasi istantanea-, per poi venire riflessa ed acquisita/immagazzinata in una sfera che può essere paragonata all'atmosfera terrestre ridotta in scala umana. E' da quella Noosfera che circonda l'uomo che la memoria staziona, perché quell'atmosfera è ciò che viene definita "Mente". -Stiamo parlando della mente "reale", non di quella parassitaria-. Quando vi è la rievocazione di un ricordo, al contrario, la volontà si contorce per raggiungere quel dato presente nell'atmosfera che la circonda, ripescandolo e iniettandolo nel cervello, facendolo passare per quei processi che diventeranno chimici e dai quali si ha crea l'evento completo in se. E' chiaro quindi che il danneggiamento di una specifica area cerebrale intacca tutto il processo. La memoria può essere aggirata, falsata da una miriade di fattori che possono essere traumi, eventi rimossi per qualche ragione, stati di coscienza particolarmente vasti da perderne il ricordo dopo qualche minuto e via dicendo.
Vi siete mai chiesti perché tante volte non ci si ricorda dei sogni? Anche qui gli scientisti attribuiscono la causa a un aspetto della corteccia, che non entra in linea -o ne esce troppo presto- con quelle frequenze proprie del sonno REM. Questo a sua volta può essere causato da stress, condizioni ambientali esterne, malesseri fisici e altro. Tutto vero, se non per l'aspetto energetico che non viene preso in considerazione: ci si dimentica i sogni, come spiegavano gli antichi sciamani toltechi, perché non si è in linea con quella frequenza energetica interiore -stato di coscienza- espanso col quale l'abbiamo vissuta. Avete mai notato come, nelle condizioni -vibrazionali- giuste, i ricordi tornano di colpo? Anche a distanza di anni o mesi? In realtà, oltre quelli già elencati poco più sopra, esiste un altro tipo di memoria, che è quella Prospettica. "La memoria prospettica è una funzione preposta a definire degli schemi di azione in modo che l’ottimizzazione dei tempi e degli spazi, frutto della pianificazione, venga tradotta in atti concreti" -Burgess e Shallice, 1991, 1997- La Memoria Prospettica viene determinata quindi dalla Volontà di agire nel futuro e compiere un'azione specifica a un altrettanto specifico stimolo sensoriale. E' grazie ad essa che possono compiersi certi lavori, soprattutto in ambito coscienzale, grazie al cui sfruttamento possono essere generati dei cambiamenti nello stato di coscienza, nella percezione e nel sistema percettivo umano. Si tratta di deprogrammare e ricostruire una nuova serie di piste neuronali, lavorando al contempo per prendere coscienza di quelle vecchie -abitudinarie, traumatiche, e sostanzialmente inutili- venutesi a creare col tempo e la meccanicità. Si può altresì dire che il sonnambulismo dell'uomo risiede in parte nella costruzione di circuiti neuronali non necessari e che interpellano e pregiudicano uno o più comportamenti. L'esercizio che andrò a proporvi in questo articolo allena in maniera molto efficace la memoria prospettica. Esso è stato creato dal dottor Stephen LaBerge durante il suo dottorato, cercando la possibilità di ottenere sogni lucidi a volontà. Ad oggi risulta uno degli esercizi migliori per svolgere la MILD (Mnemonic Induction of Lucid Dreams, Induzione Mnemonica di Sogni Lucidi). Ovviamente non serve solo agli onironauti, sebbene possa essere un ottimo punto di partenza anche per i principianti. L'esercizio consiste nel creare ed eseguire determinati obiettivi ogni giorno della settimana, sempre differenti tra di loro e mai uguali. Per ciascun giorno si dovrà comporre un set di quattro elementi, delle task da compiere. Si tratta di associare un'azione esterna come stimolo segnale per poter eseguire un test di realtà, svolgendo così la classica serie di esercizi per sognare lucidamente (quindi ricerca del Dream Sign e Test di Realtà) e per incentivare il lavoro alchemico del Ricordo di Se. Io ho stilato un set di elementi creati appositamente per ottenere un certo risultato. Potete prenderli come esempio per creare il vostro esercizio personalizzato -magari qualcuno si scorda sempre il cellulare a casa o le chiavi-. L'ho inserito come file pdf da poter scaricare, e magari da stampare per appenderlo al frigo, o sul muro, o in fronte. Anche qui si tratta di uno sforzo, ma vi assicuro che ne vale la pena. Parsifal A. Drake
~~ -Acquistabile online il libro- La Spada nella Roccia Vol. 1 L'introspezione evolutiva tra spiritualità e coscienza