le ultime foto scattate alla Terra, che propongono una vista "inedita" del nostro pianeta. Non perché non si siano mai viste immagini simili ma perché è la risoluzione, che non si è mai ottenuta prima d'ora. Arrivano da un satellite della NASA che vola a 512 miglia sopra la terra, quindi all'incirca a 823 chilometri. Non molto, se pensate che un aereo viaggia a tra i 10 e gli 11mila metri d'altitudine. Eppure le immagini che ci arrivano sembrano essere scattate da una prospettiva molto più lontana. Come fa allora la NASA a rendere questo effetto ottico senza ricorrere alla manipolazione digitale dello scatto? Ecco il trucco: la foto che vedete è il risultato di un collage di dati provenienti da orbite diverse, creando così un'immagine che sembra molto più lontana rispetto alla reale distanza del satellite. La risoluzione è di 8mila per 8mila pixel, la più alta raggiunta finora.
In ottobre la NASA ha lanciato il satellite Suomi per rilevare le variazioni degli oceani e dei continenti e per comprendere meglio i cambiamenti climatici della Terra. Suomi percorre 14 volte al giorno il tragitto da Polo a Polo, per un totale di 1.865 miglia, e le foto sono scattate da VIIRS (infrared Visible Imaging Radiometer), uno strumento che rileva immagini del pianeta misurando 22 differenti lunghezze d'onda di luce, le quali vengono poi combinate per creare una fotografia con colori naturali. Il risultato che vediamo, però, non è l'esatta rappresentazione di ciò che vedrebbe un osservatore dallo spazio, perché la lunghezza d'onda disperde nell'atmosfera l'intensità della luce. Il nostro pianeta dovrebbe quindi essere più bluastro, anche se gli oceani hanno una rappresentazione più verosimile dei continenti.
L'ultima foto pervenuta risale al 3 febbraio e vede l'Africa e la penisola arabica come protagoniste.
Quella precedente, data 25 gennaio, ha in primo piano gli Stati Uniti e il Canada ed è stata vista da circa 3 milioni di utenti.
Ha anche un nome: Blue Marble 2012, in onore della celebre foto Blue Marble del 1972, scattata durante la missione Apollo 17.
La Terra continua a stupire e ad affascinare. Norman Kuring, un oceanografo che ha contribuito alla realizzazione della foto, ha spiegato così il successo che riscuotono le immagini del nostro pianeta: "La mia ipotesi è che la gente sappia che questo è l'unico posto che abbiamo per vivere. Quando vedono un'immagine che mostra questi splendidi azzurri e verdi, pensano 'Questa è la nostra casa'".
tratto da:http://it.notizie.yahoo.com/blog/foto-blog/come-nascono-le-foto-della-nasa-132952959.html?nc