Che succede quando ci si ritrova a leggere opere, pensieri e scritti di un uomo che suscita improvvisamente interesse, nel suo modo di vedere il mondo e la sua cultura? Poche parole... lo si inizia ad apprezzare: ecco un piccolo frammento della sua opera:
Chi è veramente l’uomo?
È una domanda facile e difficile allo stesso tempo. L’uomo non è un corpo, non è un nome, non è una funzione, ma usa tutto questo come degli strumenti. L’uomo non è un’ideologia, un partito politico, non è un’insieme di nozioni, ma si identifica in una di queste cose, oppure sceglie di non identificarsi in esse. L’uomo vero, nel linguaggio comune, può essere descritto solo per negazioni, cioè puoi dire che cosa non è. Ma per dire che cos’è, lo devi essere.
Potrei dire che esiste solo l’Anima. Siamo degli esseri che hanno la possibilità di tornare a Casa, e sottolineo ‘possibilità’. Qui, in questo campo, quello fisico, siamo messi alla prova. Sarebbe in effetti meglio non parlare dell’Anima, perché non ci sono parole che possono descriverla, in quanto i linguaggi sono stati inventati per raccontare le cose che puoi toccare e vedere con i sensi. L’Anima invece, ovvero te stesso, è l’unica cosa che con i sensi non puoi toccare, né vedere.
Per percepire quello che tu sei veramente, devi disattivare tutto il resto. Quando l’hai fatto, puoi sentire che cos’è l’Anima, ma puoi solo sentirla: non puoi raccontarla in un libro, e non puoi discuterne, perché sarebbe paradossale. La sua natura, d’altra parte, è un argomento che io considero sacro, e non ritengo possa essere oggetto di chiacchiera. Certo, se tu non pensi di essere qualcosa di spirituale, bensì solo un agglomerato di materia in movimento e in rapido decadimento, e in effetti è ciò che normalmente l’uomo pensa di essere, allora potresti anche avere la presunzione di parlare di qualcosa di assoluto. Ma visto che non è così, se si riesce a percepire questo elemento, si sa anche che non è possibile descriverlo con termini ordinari. Puoi però cercare di farlo percepire a un’altra persona, se lo desidera. Ma bisogna desiderarlo.
Quando, e se mai, un nucleo Oscuro avesse l’estrema fortuna di diventare uguale alla sua controparte Trasparente,automaticamente si troverebbe in un Cielo altissimo. Non potrebbe più rimanere qui, perché diventerebbe incompatibile con questo luogo. Se riesci a diventare Trasparente, trasformando la tua Oscurità, hai adempiuto alla ragione per cui sei venuto qui. Si può dire che hai fatto yoga, che vuol dire “unione”, perché ti sei unito, appunto,con l’altra metà di te stesso. Hai raggiunto uno stato di totale pace e realizzazione, che penso sia l’obiettivo che tutti dovrebbero avere.