Esiste un gene della longevità? I ricercatori dell'università Sapienza di Roma hanno individuato negli abitanti di Campodimele, un piccolo paese del basso Lazio noto per l'età avanzata dei suoi abitanti, una variante genetica che potrebbe racchiudere il segreto di una vita lunga e in buona salute. L'equipe, coordinata da Marcello Arca, ha condotto uno screening accurato sulle caratteristiche genetiche e cliniche della popolazione di Campodimele che presenta valori particolarmente bassi di colesterolo in generale e di quello 'cattivo', Ldl. Dallo studio, pubblicato sulla rivista 'Journal Clinical Endocrinology and Metabolism', è emersa una mutazione nel gene che sintetizza la proteina chiamata Angptl3. Questa molecola funziona da 'freno' all’eliminazione delle lipoproteine che trasportano il colesterolo e i trigliceridi nel sangue. Ebbene, le persone portatrici della mutazione, oltre a presentare valori bassissimi di colesterolo, godono di una sorta di protezione dalle malattie ischemiche legate all'aterosclerosi e al diabete. Questi risultati potrebbero avere implicazioni importanti per la ricerca farmacologica. "L'esistenza di persone totalmente prive della proteina Angptl3 e che al contempo godono di buona salute - spiega Arca - ci fa chiaramente ipotizzare lo sviluppo di farmaci diretti contro questa molecola per proteggere i pazienti a rischio di aterosclerosi". La ricerca è stata interamente finanziata dall'università Sapienza e si è avvalsa del contributo scientifico di giovani ricercatori e dottorandi. Campodimele, situato a circa 150 Km a sud di Roma, al confine con la provincia di Latina, è un piccolo paese con un considerevole numero di ultracentenari fra i suoi abitanti. Un'indagine dell’Organizzazione mondiale della Sanità aveva attribuito questa particolarità allo stile di vita e all'alimentazione, ma in seguito fra gli abitanti di Campodimele è stato individuato un gruppo di persone con valori particolarmente bassi di colesterolo, anche di quello Ldl: lo studio di questi soggetti aveva subito rivelato l’esistenza di una base genetica per tale condizione particolarmente vantaggiosa. Mancava da scoprire, però, il gene responsabile, individuato ora dai ricercatori della Sapienza.