Nella storia, l' uomo che si ricordi nella più grande conquista su scala mondiale, è sicuramente Gengis (o Chinggis) Khan nacque nel 1162 e fu chiamato Temujin (fabbro ferraio) recuperando il nome del nemico tartaro che il padre aveva appena ucciso.
Le tradizioni narrano che il piccolo Temujin sia nato stringendo nel palmo della mano un grumo di sangue, quasi a presagire le future sanguinose battaglie.
Dopo che suo padre fu avvelenato dai tartari nel 1171, Gengis Khan a soli 9 anni dovette occuparsi della sua famiglia. Raccolse intorno a se una folta schiera di fidati seguaci con in mente un unico pensiero, la vendetta.
Sposò la figlia di Toghrul, khan della tribù turco-mongola dei kerait di cui divenne vassallo e per il quale assunse la guida dell'esercito, sottomettendo numerose tribù. Liberatosi dalla dipendenza verso Toghrul, nel 1203 divenne signore dei kerait e l'anno dopo sconfisse i tartari naimani.
NASCITA DEL MITO
Nel 1206 fu così proclamato Gengis Khan (Sovrano universale) quando proclamò anche la nascita dell'impero mongolo.
Nel 1211 avviò quindi la realizzazione del grande progetto di conquista della Cina.
Il grande condottiero si rese conto che le attuali organizzazioni belliche delle tribù mongole, numericamente contenute, ne limitavano le potenzialità di conquista. Creò così il Touman, unità di ben 10000 unità che, se pur capace di sfidare anche eserciti considerevoli, richiedeva anche un'organizzazione del comando e una disciplina prima di allora sconosciute per le truppe mongole.
L'organizzazione gerarchica dell'esercito mongolo rendeva monitorabile ogni soldato e le sue qualità belliche sin dalla giovane età. I migliori potevano così entrare nella legione personale del Khan, la guardia imperiale, che passò da 100 a 10000 uomini diventando così una vera e propria scuola per ufficiali.
Il sistema rigorosamente meritocratico infondeva, nei militari mongoli, la gran voglia di mettersi in evidenza e sperare in una possibile promozione. Gengis Khan era idolatrato per la sua giustizia nel riconoscere meriti e colpe.
LA CONQUISTA DI PECHINO
Conquistata, dopo un lungo assedio, Pechino nel 1215 lasciò l'impresa ai luogotenenti e si rivolse verso l'Occidente. Concentrato nel 1219 il suo esercito sull'alto corso dell'Irtys, in breve tempo prese Bukhara, Samarcanda e numerose altre importanti città e portò a termine la conquista dell'intero Iran orientale, del Khorasan e dell'Afghanistan. Dopo aver sconfitto anche l'avversario più tenace, lo shâh del Khorezm si ritirò verso oriente lasciando ai due suoi generali, Jebe e Subotai, la prosecuzione delle operazioni verso occidente.
Questi si spinsero verso la Russia meridionale, vincendo ogni resistenza e sconfiggendo sul fiume Kalka, nel 1223, la federazione dei principi russi, per poi ricongiungersi, passando a nord del Caspio e dopo aver devastato la Crimea e i territori degli Urali, con Gengis Khan.
Stabilì la sua capitalea Karakorum, l'odierna Kharkhorin e attaccò con i sui archi, Cina e Russia.
NASCITA DI UN IMPERO
Riuscì, in poco di più di 15 anni, a dominare tutte le popolazioni confinanti, i tartari, i taichuut e i naiman, mettendo in atto la sua filosofia "con noi o contro di noi". Riuscì a creare l'impero più grande della storia.
La sua grandezza come condottiero era bilanciata da alcune semplici paure, come quella per i cani e credenze negli spiriti e nelle tradizioni sciamane.
Riuscì durante il suo impero a trasformare un'orda di nomadi pastori e cacciatori in un'armata invincibile.
Verso la fine della sua vita Gengis Khan fece chiamare a corte un alchimista taoista per farsi creare l'elisir dell'immortalità. La pozione non ebbe però alcun effetto su Gengis Khan, che spirò nel 1227 a seguito di una caduta da cavallo.
LA MONGOLIA E GENGIS KHAN
Solo negli ultimi 20 anni in Mongolia l'orgoglio nazionale è cresciuto nel nome di Gengis Khan, prima del 1990 infatti era impedito dal controllo che l'Urss esercitava sulla Mongolia.
Nominato da un sondaggio dell'UNESCO come personaggio storico del II Millennio, cresce sempre più l'interesse di conoscere la vera storia di Gengis Khan. Numerose spedizioni archeologiche cercano ogni anno di trovare la vera tomba del Mongolo più famoso della storia.
Alla morte di Gengis Khan il suo impero comprendeva quasi tutta l'Asia, dal Mare del Giappone al Mar Nero ; a sud era limitato dal Hoang-ho e Kuen lün; vi eran comprese la Persia, nonché parte della Siberia e della Russia. Gengis Khan lasciò disposizioni minute per la spartizione dell'impero, dettategli solo dall'idea che si era fatta della capacità dei propri figli; nessuno dei suoi parenti riuscì mai ad avere una qualche influenza sulla sua grande anima. Solo per seguire la consuetudine popolare, assegnò, ancora vivo, alcune parti dell'impero ai figli.