Il sogno di ogni storico che si rispetti è imbattersi in materiale inedito di qualsiasi personaggio storico;poterne riscrivere la vicenda umana,politica,personale,alla luce di quella che è la fonte principe a cui attingere,l’autobiografia. E quando nel 1983 Gerd Heidemann
Nella foto Gerd Heidemann
giornalista tedesco molto accreditato,mise le mani su alcuni diari risalenti ai vent’anni precedenti la fine della seconda guerra mondiale,sicuramente deve aver provato una babele di sensazioni;gioia,timore,ma soprattutto la certezza di poter riscrivere la storia di uno dei miti in negativo del secolo scorso,Adolf Hitler. La storia incomincia proprio nel 1983,quando Heidemann viene contattato da un pittore, Konrad Kujau,che,in via confidenziale,racconta al giornalista di essere in possesso dei diari autografi del Fuhrer,scritti tra il 1932 e il 1945;62 volumi,in tutto,recuperati da un aereo precipitato a Börnersdorf,piccolo centro vicino a Dresda,nell’allora DDR. Kujau chiede una somma enorme per la vendita dei diari di Hitler:10 milioni di marchi,all’incirca 10 miliardi delle vecchie lire.
Heidemann parlò con i suoi capi,al giornale Stern,chiedendo il permesso di poter trattare l’affare;e i dirigenti,pur perplessi,diedero il via libera al giornalista,chiedendo prima che sottoponesse i diari a qualche storico autorevole,che ne avallasse sia l’autenticità che il valore storico. Il giornalista si rivolse a Hugh Trevor-Roper,direttore del Times Newspaper,personaggio dal passato adamantino,che alla fine della guerra era stato incaricato dal governo di sua maestà di descrivere gli ultimi dieci giorni della vita di Hitler per confutare le pretese sovietiche che Hitler fosse ancora vivo,e che aveva poi scritto dei libri sul Fuhrer.
Trevor Roper studiò i diari,e durante una conferenza stampa tenuta nell’aprile del 1943,dichiarò pubblicamente: « Sono sufficientemente certo che i documenti sono autentici, che la storia dei loro viaggi dal 1945 sia vera; di conseguenza, è chiaro che le tesi fino ad oggi accertate sullo stile di scrittura di Hitler, sulla sua personalità e persino, forse, su alcuni eventi storici possanoessere sottoposte a revisione.
Tuttavia non tutti condividevano l’ottimismo dello storico,e molti,prima di esprimere un parere,decisero prudentemente di attendere l’esito delle perizie effettuate sulla carta,sull’inchiostro e sulla grafia di diari. Ed ebbero ragione. Il 5 maggio l’esito delle perizie non lasciò nessun margine al dubbio:carta e inchiostro erano da attribuire ad un periodo molto posteriore alla fine della seconda guerra mondiale. Non solo; i diari altro non erano che un resoconto di alcuni dei discorsi pubblici di Hitler,con aggiunti piccoli particolari inediti ma assolutamente marginali;in più l’autore dei falsi aveva grossolanamente sbagliato anche il monogramma di Hitler. Lo scandalo travolse la dirigenza del giornale Stern,mentre Heidemann e Kujau vennero arrestati con l’accusa di aver ordito una colossale frode.
David Irving
Una pagina del diario Kujau confessò immediatamente di essere l’autore dei falsi diari;era considerato un falsario abbastanza esperto,tanto da aver riprodotto lo stile pittorico di Hitler più volte,oltre ad aver imparato ad imitare la calligrafia del Fuhrer. Il falsario se la cavò con una condanna mite,e quando uscì dal carcere trovò modo anche di guadagnarci su,raccontando il modo in cui aveva ordito la truffa. Viceversa,Heidemann,accusato di aver intascato parte della somma pattuita per l’acquisto dei diari,si prese una condanna più dura.
E va detto,ingiusta. Il giornalista aveva agito in buona fede,come testimoniato in seguito da alcune registrazioni di telefonate,che però non furono ammesse come prova a discarico durante il processo;Heidemann morì nel 2000,e oggi i suoi eredi hanno chiesto la revisione del processo. Trevor Roper vide clamorosamente macchiata la sua reputazione,mentre incredibilmente,un falso diario dei 62 originari è stato battuto ad un’asta per la somma di 6000 euro.