La notizia che tutti aspettano , la notizia che vorrebbero sentire tutti riguardo alla vita su Marte, arriva in questi giorni, con la sonda Curiosity che cercando ogni traccia di vita su Marte, alla fine ha trovato delle preziose tracce che sono inequivocabili: rivelarlo è Mashable che ,passata l'eccitazione iniziale, ha cercato di carpire qualche informazione in più dal team della missione, dal quale è stata cortesemente informata che i ricercatori non hanno riscontrato nei campioni analizzati da Sam risultati di tale portata quale quella lasciata intendere nelle notizie. Tanto che il rover appena cinque giorni dopo aver analizzato quei campioni ha lasciato il posto, raccogliendo altre rocce lungo la strada.
La frase di Grotzinger, a quanto pare, non era direttamente riferita ai risultati delle analisi di Curiosity. Piuttosto concludeva una dichiarazione in cui il ricercatore spiegava che la Nasa aveva appena ricevuto i dati relativi ai primi campioni di suolo marziano studiato dal rover grazie al Sample Analysis at Mars(Sam), il laboratorio in miniatura del gioiello della Nasa, in grado potenzialmente di individuaremolecole organiche, quelle che contengono carbonio e sono potenziali indicatori della presenza, anche passata, di forme di vita. E anche se lettori e gli internauti, scienziati compresi, hanno immediatamente pensato che Grotzinger volesse dire che Curiosity aveva effettivamente scoperto la presenza di molecole organiche, questo ancora non è chiaro perché per ora i dati sono ancora top secret.
Quello che è certo, stando al team della Nasa, è che il ricercatore del Caltech stava cercando spiegare che Curiosity, come mai nessuna altra missione prima, contribuirà in maniera determinante ad accrescere le nostre conoscenze sul Pianeta Rosso e in questo senso è una missione storica. E su questo non c'è dubbio: nei pochi mesi passati su Marte ha già scoperto tracce di un antico fiume superficiale e ha determinato che gli astronauti potrebbero sopravvivere alle radiazioni presenti sul pianeta.
“ La missione sta producendo un volume di dati scientifici di grande valore senza precedenti”, ha detto Grotzinger a Mashable. “ Molti di questi ci aiuteranno a ricostruire antiche condizioni ambientali su Marte che potrebbero aver ospitato qualche forma di vita nel passato del pianeta. Abbiamo solo cominciato questo viaggio indietro nel tempo”.
A dire il vero, già il giorno dopo il rilascio dell'intervista il social media team che gestisce la presenza sui social network di Curiosity aveva tentato (forse un poco debolmente) di limitare il pettegolezzo con un tweet sul profilo del rover ( @MarsCuriosity).
Insomma, tanto rumore per nulla? Così sembrerebbe, eppure è proprio delle ultime ore un'altra dichiarazione, stavolta fatta da Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa a margine del convegno International Aerospace Day organizzato dall' Università Sapienza di Roma, che aggiunge pepe e incertezza in merito ai risultati ottenuti da Curiosity. Secondo quanto riportato dall'Ansa, infatti, Elachi avrebbe detto: “ Forse Curiosity ha trovato su Marte molecole organiche semplici. Sono dati preliminari ancora da verificare, tuttavia è importante sottolineare che il rover non è dotato di strumenti per trovare tracce biologiche (che indicherebbero la presenza passata di forme di vita, nda ) ma solo quelli per riconoscere molecole organiche (i mattoni necessari alla vita così come la conosciamo, nda )".
Cosa abbia voluto dire Elachi, che ha spiegato di non aver ancora visto di persona i dati, sarà probabilmente chiaro il prossimo 3 dicembre, quando l'agenzia statunitense terrà una conferenza stampa ufficiale al prossimo meeting dell'American Geophysical Union a San Francisco. “ Conferenza stampa tuttavia– sottolinea McGregor – che è in programma dal giorno in cui Curiosity è atterrato su Marte e non coincide con uno specifico annuncio”.Lo scorso 20 novembre, tra l’altro, il geologo John Grotzinger di Caltech, si è lasciato scappare che sono emersi dati elettrizzanti dall’analisi di un campione del terreno del pianeta rosso da parte del Sample Analysis at Mars (sam), uno degli strumenti della sonda in grado di vaporizzare, analizzare campioni e misurare la presenza di alcuni elementi come ilcarbonio, l’ossigeno e l’azoto. “Questo dato entrerà nei libri di storia. Appare davvero buono”, ha detto Grotzinger in una intervista alla National Public radio americana. Proprio per questo, ha aggiunto il geologo, il suo gruppo di ricerca sta controllando e ricontrollando i risultati.