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25 aprile 2012 3 25 /04 /aprile /2012 22:41

Illustrazione di operazioni di miniera sulla superficie di un'asteroide. Credit: Planetary Resources


La scorsa settimana, una nuova compagnia privata americana, con alle spalle alcuni dei più grandi multi-miliardari del settore hi-tech del mondo, ha annunciato come proprio obbiettivo niente di meno che creare un nuovo settore industriale per intorno agli asteroidi e processi per minarli, raccogliendo preziose risorse naturali. "Questa nuova innovativa start-up cambierà per sempre il modo l'umanità pensa alle risorse naturali" ha dichiarato il gruppo. E a quanto traspare dalle dichiarazioni, non è neanche una cosa nata da poco, ma sono già 3 anni che il gruppo sta intensamente lavorando per preparare il loro piano. Ma vediamo meglio di che cosa si tratta.
 
Prima di tutto, come già detto, la nuova compagnia ha alle spalle alcuni investitori notevoli, tra cui Peter Diamandis, fondatore e CEO del famosissimo X PRIZE, ma anche Eric Anderson, fondatore della compagnia aerospaziale privata "Space Adventures. Ci sono anche i presidenti esecutivi di Google: K. Ram Shriram, Larry Page ed Eric Schmidt, oltre al regista James Cameron e al ex-architetto software della Microsoft Charles Simonyi. A questi si aggiungono anche moltissimi altri, tra cui tanti ex-astronauti, ingegneri che hanno lavorato alla NASA e scienziati di varie università.

 

Phil Plait, astronomo e blogger presso discovermagazine.com, ha intervistato Lunedì Chris Lewicki, che è il Presidente di Planetary Resources ed è anche Capo Ingegnere del team. La sua carriera è davvero eccezionale, avendo lavorato per moltissimi anni con la NASA come Direttore di Volo per i rover Spirit e Opportunity, su Marte, e anche come Manager della missione Mars Phoenix Lander, sempre della NASA, atterrato nelle regioni del polo nord del pianeta rosso.
"Questo è un tentativo di creare una posizione sicura e permanente nello spazio" ha spiegato nell'intervista. "Renderemmo realizzabile questa fase di esplorazione umana e questi grandi passi avanti nel campo spaziale, usando le risorse che ci sono la fuori." Il piano ha una struttura che ricorda quella del periodo Apollo: avere un grande obbiettivo in mente, ma fare passi graduali, pratici e utili al fine.

 

Alcuni dei più famosi asteroidi e comete che sono stati visitati dalle sonde spaziali finora.

Credit: NASA

Il punto è che il loro piano non prevede semplicemente di andare a minare un'asteroide per le sue risorse preziose e fare miliardi di dollari, anche se è questo il target finale. Ma se fosse l'unico obbiettivo, costerebbe troppo farlo, sarebbe troppo difficile e probabilmente non converrebbe. Invece, quello che faranno è dar vita ad una serie di piccole missioni calcolate che con il tempo cresceranno come dimensioni e obbiettivi, per arrivare gradualmente a creare l'infrastruttura necessaria.
Ecco le principali fasi in cui si struttura il progetto:

FASE 1:

La prima cosa da fare è creare una serie di piccoli telescopi spaziali per osservare e caratterizzare in dettaglio gli asteroide. Lewicki ha spiegato che il primo di questi telescopi sarà un Arkyd 101, da 22 cm di apertura, che sarà lanciato in bassa orbita terrestre a bordo di una piccola navicella grande 40 x 40 cm. Date le piccole dimensioni, potrà essere lanciato anche insieme ad altri satelliti, diminuendo i costi della missione (un'idea che ritorna spesso nei piani del team).
Questo telescopio sarà usato sia per cercare asteroidi vicini alla Terra che osservare altri conosciuti. Nel caso può anche essere fatto girare verso la Terra per operazioni diverse.
Saranno lanciati diversi di questi telescopi, ed il primo dovrebbe partire già entro la fine del prossimo anno, nel 2013. Attualmente la missione è in costruzione e potrebbe essere lanciato facilmente con un razzo Atlas, o Delta o anche l'Ariane della ESA, o il GSLV del'India o persino il Falcon 9 della SpaceX.

Una volta che la prima missione è andata bene, e sono state testate tutte le principali strumentazioni, altri simili piccoli osservatori saranno lanciati ma con una piccola differenza: un satellite li porterò fino in un'orbita geosincrona molto più alta, a 40.000 km. Il trucco sarà equipaggiare questi telescopi con un piccolo motore che potrà spingerli da li fino a qualche vicina destinazione, come asteroidi di passaggio.
Fare questo conviene perché la velocità orbitale geosincrona qui è di 3 km/sec, quindi basta accelerare di un'altro 1km/s per spingere una sonda via dalla Terra, e questo tipo di accelerazione può facilmente essere raggiunta da un piccolo motore.

Illustrazione delle piccole sonde che esamineranno l'asteroide scelto in dettaglio,per cercare

 i depositi di minerali. Credit: Planetary Resources

Molti asteroidi passano vicino alla Terra con una velocità così bassa che una di queste sonde potrebbe tranquillamente raggiungerli. Alcuni sono persino più facili da raggiungere della Luna! Qualsiasi sonda diretta verso un'asteroide sarà anche equipaggiata con sensori e strumenti necessari per un'osservazione dettagliata che esamini la composizione minerale. In futuro si potranno persino creare missioni per atterrare sugli asteroidi e riportare campioni sulla Terra o fare missioni itineranti che esaminano un'asteroide poi partono alla ricerca di un'altro.

FASE 2:

Una volta che è stato trovato l'asteroide giusto, l'idea non è quella di andare subito a minare e raccogliere i metalli preziosi. Lewicki ha spiegato che la prima cosa da fare sarà raccogliere i volatili, cioè quei materiali con un punto di ebollizione molto basso, come l'acqua, l'ossigeno, l'azoto etc. Questi materiali serviranno da rifornimenti per ulteriori missioni nello spazio.

L'idea dietro questo ragionamento è quella di raccogliere questi materiali e creare depositi di rifornimenti. L'acqua per esempio è molto pesante e non può essere compressa, quindi sarebbe molto difficile lanciare dalla Terra dell'acqua nello spazio (Lewicki ha spiegato che attualmente il prezzo per portare l'acqua nello spazio è di 20.000 dollari al litro!) Ma l'acqua dovrebbe essere abbondante su alcuni asteroidi, sotto forma di ghiaccio o come parte di composti minerali. In teoria non dovrebbe essere così difficile poterla raccogliere per creare un deposito.

Questo grafico mostra tutti gli asteroidi conosciuti, nel Sistema Solare Interno, aggiornati al

5 Luglio 2011. In rosso ci sono gli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, in giallo

quelli meno pericolosi eppoi in verde gli asteroidi che non passano nell'orbita Terrestre. :

 SpaceWeather/Armagh Observatory, College Hill

Futuri astronauti potranno usare questi rifornimenti per permettere tempi di permanenza più prolungati. I depositi potrebbero essere anche posizionati in modo da incontrare la traiettoria degli astronauti in arrivo dalla Terra o in orbite strategiche per future missioni intorno agli asteroidi. Lewicki non è stato molto specifico a riguardo, ma questi depositi, creati privatamente, potrebbero poi essere venduti alla NASA. Una compagnia come Planetary Resources potrebbe fare un sacco di soldi così, facendo risparmiare anche la NASA stessa che non dovrebbe sviluppare tutto il programma necessario.

FASE 3:

L'ultima fase è ovviamente raccogliere i metalli preziosi e riportarli sulla Terra. Come esattamente avverrà questo in dettaglio, non è ancora chiaro, ma per il momento non c'è neanche bisogno che sia molto chiaro perché con un procedimento a gradi in questo modo, i metodi di estrazione più convenienti saranno determinati ad hoc in base al target e come sono andate le altre precedenti missioni. Tuttavia, le idee che ci sono adesso parlano di un possibile lancio di equipaggiamento verso l'asteroide scelto e già esplorato. Una volta li future missioni useranno gli strumenti per scavare in sezioni precise dell'asteroide.
Un'altra idea è quella di usare una navicella per inglobare un'asteroide di piccole dimensioni, tipo qualche metro in diametro, e riportarlo sulla Terra.

Illustrazione del modulo di cattura di piccoli asteroidi.

Questo sistema potrebbe riportare a casa interi asteroidi, per minarli sulla Terra.

Credit: Planetary Resources

 

 

Quest'idea non è nuova e qualche anno fa fu già presentato uno studio dettagliato riguardo a come poter fare una cosa del genere. Uno degli autori di quella ricerca era infatti proprio Lewicki. Un'asteroide potrebbe anche essere portato ad orbitare la Luna (cosa più facile da fare in termini di combustibile) e potrebbe essere minata da li. O si potrebbero fare entrambe le cose, una piccola operazione può aver inizio mentre l'asteroide si avvicina verso l'orbita, e il resto quando è già arrivato.

FASE 4

E ora è il momento di parlare di profitto. Phil Plait ha chiesto a Lewicki di parlare di più dell'eventuale ritorno monetario. Alcuni asteroidi potrebbero essere molto ricchi in materiali ormai scarsi sulla Terra. Infatti potrebbero esserci interi depositi di metalli del gruppo del Platino, dal valore di centinaia di miliardi di dollari, ma serviranno miliardi di dollari per rendere questi scavi una realtà e serviranno anche molti anni.
Ma perché non farlo sulla Terra? scavando magari più in profondità o altrove? In altre parole, qual'è l'incentivo per questi investitori? Questa è forse la cosa su cui la maggior parte delle persone sono scettiche. Lewicki ha risposto a sorpresa dicendo che "Gli investitori non stanno prendendo una decisione in base ad un piano d'affari o ad un investimento con un certo ritorno. Stanno basando la loro decisione sulla nostra visione."

Può sembrare strana come decisione. Infondo siamo abituati che nessuno investe così tanti soldi senza l'idea di fare subito profitto. Ma in realtà negli ultimi anni ci sono state anche molte eccezioni alla regola. Per esempio, Elon Musk, presidente di PayPal, ha usato centinaia di milioni dei propri soldi per dar vita alla compagnia spaziale SpaceX. E anche se ha incredibili successi, ci vorranno ancora molti anni per avere un netto ritorno economico dagli investimenti. Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha fatto lo stesso, fondando una compagnia spaziale chiamata Blue Origin. Tra l'altro Bezos sta anche lavorando per tirare fuori dai fondali oceanici i motori che hanno spinto la missione Apollo 11 verso la Luna, e lo fa spendendo solo i propri soldi. James Cameron, regista di film come Terminator2, Aliens, Titano e Avatar, fa lo stesso pagando enormi quantità di soldi per esplorare i fondali oceanici, e ora investirà per questo nuovo progetto.
Il punto è che questi miliardari non stanno facendo questi investimenti per il profitto ma perché sono degli esploratori. E' il senso dell'esplorazione che ripaga più di ogni altra cosa una simile avventura. E come sappiamo bene, lo spazio e l'ultima grande frontiera.

Infine, Lewicki, parlando del piano ha dichiarato che "All'inizio ero molto scettico, ma quando i fondatori della compagnia, Peter Diamandis ed Eric Anderson, mi hanno mostrato il loro piano e come intendono creare e portare avanti quest'impresa sono arrivato alla conclusione che era un piano logico e che il gruppo era capace di renderlo realtà." Nella dichiarazione stampa ha anche aggiunto che "Non solo la nostra missione servirà per aumentare le risorse di base a disposizione dell'umanità, ma espanderemmo anche l'accesso delle persone a queste risorse. Inoltre, migliorerà la nostra conoscenza e comprensione del nostro pianeta e del Sistema Solare." Quest'ultima parte è di grande interesse anche per tutta la comunità scientifica. Ovviamente l'esplorazione scientifica è fondamentale a prescinder,e perché servirà per poter comprendere la natura dei vari asteroidi e dove trovare specifiche risorse.
Inoltre, conoscere meglio gli asteroidi sarà fondamentale nel caso in cui, in futuro, avremmo bisogno di deviarne uno pericoloso per il nostro pianeta.

http://blogs.discovermagazine.com/badastronomy/2012/04/24/breaking-private-company-does-indeed-plan-to-mine-asteroids-and-i-think-they-can-do-it/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+DiscoverSpace+%28Discover+Space%29&utm_content=Google+Feedfetcher

http://www.reuters.com/article/2012/04/24/us-space-asteroid-mining-idUSBRE83N06U20120424

http://www.wired.com/wiredscience/2012/04/planetary-resources-asteroid-mining/

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