Secondo uno psicologo gli extraterresti non sono altro che la reminiscenza ancestrale di un volto femminile fissato nel nostro cervello sin da neonati | |
Gli alieni sono dentro di noi. Almeno secondo la teoria dello psicologo Frederick Malmstrom, studioso presso la US Air Force Academy, il quale sostiene che la tipica immagine degli extraterresti non sia altro che la reminiscenza ancestrale di un volto femminile come rimane fissato nel cervello di un bimbo appena nato. Una scoperta che ha permesso agli studiosi di sostenere che gli alieni non esistono se non nella nostra testa. | |
Di contro il mondo scientifico continua il suo incessante impegno nella ricerca di spiegazioni logiche e concrete a questi temi, prestando sempre più attenzione al fenomeno “Alien Abductions” (Rapimenti Alieni), un fenomeno che i media di tutto il mondo, internet in testa, stanno diffondendo sempre più in modo allarmante. Alcuni scienziati, tra cui l’italiano Corrado Malanga, dopo aver elaborato per anni analisi e dati – basati sulle reali testimonianze di moltissime persone in tutto il mondo, di ogni età, sesso e ceto sociale, che sotto ipnosi hanno rivissuto l’indelebile esperienza del rapimento – sono giunti a una sconcertante conclusione: alcune razze aliene, in un programma che dura da millenni, impiantano le proprie “memorie attive” nel cervello dei rapiti, usandoli come contenitori, per poter “operare” in questa dimensione, con l’obiettivo finale di modificare geneticamente l’umanità e adattarla al proprio DNA, onde sfruttarne completamente l’indistruttibile energia (Anima) e rendere così le proprie specie “immortali”. Questa teoria sembra finalmente chiarire tutto: il problema non verrebbe solo, fisicamente, dal lontano spazio; semmai risiede nei confini della nostra mente, dove quelli che la mitologia chiama “Dei”, e le chiese “Angeli o Demoni” (o “Voladores” come descritti dallo sciamano Don Juan a Carlos Castaneda) forse sono esseri di altre dimensioni, che possono sopravvivere al di qua (e al di là dello spazio e forse del tempo) “possedendo” la psiche umana, addormentandone la coscienza per poter “vampirizzare” quell’energia (l’Anima?) che solo l’uomo sembrerebbe possedere in questa parte di universo. Così magicamente si spiegano secoli e secoli di immagini dipinte o scolpite, che rappresentano personaggi umani che dialogano, combattono, adorano, temono entità di diverse fattezze, cornuti rettiloidi alati e non, biondi angeli protettivi in candide vesti bianche o armati e severi, santi sospesi nel cielo, draghi, dei antropomorfi e non, piccoli uomini verdi, fate, ecc. Come dimostrano chiaramente le iconografie egizie, sumere, maja, babilonesi, greco romane, indiane, cinesi, ma anche nella più recente arte sacra cristiana, ebraica, musulmana, ecc., fino ai cartoon, ai comics, ai videogames dei giorni nostri. Ma inevitabilmente il concetto di “identità” viene messo seriamente in discussione, in nome di una visione dell’uomo in termini “progettuali”; uomo (o essere umano) contenitore di Anima (sì, proprio quella che salirà in cielo, si salverà, o si perderà, si dannerà, verrà venduta, ecc.) ma anche possibile ambito contenitore di personalità aliene, o altre personalità, giustificando tecnologicamente molti dei misteri legati all’esoterismo e alla spiritualità – reincarnazione, visioni, apparizioni di entità religiose e non, spiriti guida, miracoli, profezie, scritture sacre, ecc. – così come alle misteriose anomalie della nostra mente: dejà vu, schizofrenia, disturbi della personalità, ecc.
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Data: Roma, 24 feb. 2006 Fonte: Agenzia Ign |