12 gennaio 2012
La navicella russa è prossima alla fine dei suoi giorni
Siamo alle battute finali. Phobos-Grunt cadrà sulla Terra domenica 15 gennaio. Lo conferma il Telegraph.
IL FALLIMENTO – Il modulo russo, lanciato nello spazio lo scorso 8 novembre, non è mai riuscito a raggiungere la posizione desiderata dopo aver perso i contatti con gli ingegneri appena arrivato in orbita. Ha quindi continuato a girare intorno alla Terra a una quota sempre più bassa. Il modulo era stato progettato per esplorare Phoebe, una delle due lune marziane.
SI CONSUMERA’ - Phobos-Grunt dovrebbe bruciare al suo rientro nell’atmosfera, ma si stima che 20 o 30 pezzi, per un peso complessivo di circa 200 kili, riescano a raggiungere la terraferma. In genere un oggetto spaziale quando ricade sulla terra perde circa l’80 per cento della sua massa. Per quanto riguarda il modulo russo, questa percentuale dovrebbe essere superiore a causa del carburante non usato e che verrà dissolto nell’impatto con l’atmosfera.
DOVE FINIRANNO I DETRITI? – Una volta definito il quando, è partito il “totodove”. Ovvero. I detriti in che parte del pPianeta finiranno? Secondo i primi studi, l’area interessata è compresa tra la città di Watford, in Inghilterra, e le Isole Falkland, in Argentina. Il rischio per le persone è minimo, visto che secondo gli scienziati i detriti finiranno in pieno Oceano Atlantico. Gli stessi scienziati hanno avvisato i “cacciatori di cimeli”: i “pezzi” saranno visibili solo se vi passeranno sopra la testa con un cielo limpido. Detto questo non c’è una certezza assoluta su dove questi finiranno, a testimoniarlo la stessa Royal Air Force Inglese, che monitorerà passo passo la discesa di Phobos-Grunt, ma sarà in grado di predire il luogo dell’atterraggio, con un margine di errore di 4000 kilometri, solo negli ultimi 90 minuti di vita del modulo.
ATTENTI ALLA SPAZZATURA SPAZIALE - Il professor Richard Crowther dell’Agenzia Spaziale Inglese ha dichiarato: “le possibilità di essere colpiti sono davvero minime. Personalmente non mi preoccuperò del fatto che qualche pezzo di modulo possa sfondare il tetto di casa mia mentre sto dormendo”. Messo da parte l’umorismo, il professore ha detto che invece sarebbe il caso che le agenzie spaziali di tutto il mondo facciano il punto della situazione sulla “spazzatura” che ci ronza in testa e sul rischio, sempre più concreto, che possano avvenire collisioni spaziali tra vecchi satelliti e moduli in caduta come Phobos-Grunt.
LE CONSEGUENZE DI UN INCONVENIENTE - Se dovesse accadere una cosa del genere, oltre a perdere qualsiasi certezza su dove potrebbero cadere i resti, questi potrebbero spargersi su un’area lunga 200 kilometri e larga 20, e i detriti sarebbero così piccoli da non poter essere individuati, con conseguenze drammatiche in termini d’inquinamento a causa delle sostanze tossiche che caratterizzano alcuni componenti dei veicoli spaziali.
tratto da:http://www.giornalettismo.com/archives/188221/i-cacciatori-di-cimeli-aspettano-phobos-grunt/2/