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12 dicembre 2013 4 12 /12 /dicembre /2013 22:05

forconi, enrico letta, roma, torino La giornata di venerdì 13 dicembre: passerà alla storia, come un movimento di un popolo arrivato allo stremo, per le tasse e tagli che, ha lasciato ogni speranza per il futuro, oppure... un movimento di persone che ha scosso come si deve una classe politica che deve smettere di colpire il popolo con frasi inibitorie e illusorie?  Gli attivisti e i manifestanti del Movimento dei Forconi Italiani hanno intenzione di intraprendere una vera e propria “marcia su Roma”, la quale ha come scopo quello di ottenere le dimissioni dell’attuale classe dirigente politica.

 Beppe Grillo prende spunto dal fatto che alcuni agenti, a Torino, si sono tolti il casco davanti ai manifestanti. Per alcuni, è stato un gesto di condivisione della protesta, per altri semplicemente un gesto distensivo per evitare il peggio. Il leader del Movimento 5 Stelle non ha dubbi: “Alcuni agenti di polizia e della guardia di finanza a Torino”, scrive sul suo blog, “si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. È stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari”. E poi aggiunge, rivolto ai vertici delle forze dell’ordine: “vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare”.

Inizialmente si era parlato di organizzare la marcia su Roma per il giorno 11 dicembre 2013, in vista del voto di fiducia per il governo Letta. Tuttavia, dato il poco tempo a disposizione che hanno avuto i manifestanti per l’organizzazione, in queste ore sul web gli attivisti del Movimento stanno dando appuntamento ai manifestanti per la giornata di venerdì 13 dicembre 2013.

 

Sciopero Forconi: venerdì 13 dicembre 2013 l’invasione su Roma?

 

In queste ore la pagina ufficiale Facebook del Movimento dei Forconi sta diffondendo sul web un volantino in cui si invita la popolazione italiana a prendere parte a questa manifestazione. La data comunciata nel volantino è quella di mercoledì 11 dicembre, tuttavia, come vi dicevamo in queste ore si starebbe pensando di rimandare la marcia a venerdì, in modo tale da poterla organizzare meglio, potendo contare su un numero più elevato di partecipanti. Su Twitter e Facebook i manifestanti, infatti, si stanno dando appuntamento per venerdì mattina.

I manifestanti, intanto, non arretrano di un millimetro. Continuano le proteste dei forconi in tutta Italia, con il loro strascico di disagi sulla circolazione e non solo. Uno dei coordinatori dei forconi, Danilo Calvani, spiega la strategia dei manifestanti: “Oggi decideremo come portare avanti la nostra mobilitazione. Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città: non ci arrendiamo”. Così, da Torino a Catania, continuano i presidi dei forconi. Nella notte un gruppo di manifestanti ha cercato di impedire l’uscita di tre camion dai mercati generali di Orbassano (Torino). Un altro gruppo con i trattori ha bloccato parzialmente l’uscita di Avigliana est dell’autostrada Torino-Bardonecchia. A Torino circa 50 manifestanti presidiano piazza Derna e altrettanti piazza Pitagora rallentando la circolazione. A Imperia continuano i blocchi stradali, anche sull’autostrada. A Genova i manifestanti si concentrano in zona Corvetto. Disagi anche a Bergamo, Arezzo, Siena e Milano. A Roma prosegue il presidio in zona Ostiense. A Parlermo, i manifestanti assediano il palazzo della Regione. In Puglia, problemi alla viabilità sulla tangenziale di bari e sulla statale 16 vicino a Foggia.

Al momento il volantino è stato condiviso su Facebook da quasi 500mila persone, e secondo gli organizzatori dell’evento più di 1 milione di persone potrebbero arrivare in piazza a Roma nella giornata di venerdì. Ancora non è stata scelta la location dove si svolgerà la manifestazione. Quasi sicuramente sarà un vero e proprio corteo che dovrebbe arrivare fino al Quirinale. Nelle prossime ore vi aggiorneremo dandovi tutte le informazioni utili sul corteo pacifico su Roma.

Non manca anche un informazione politica molto tendenziosa:

ecco a voi alcuni passaggi dell’informativa diramata, poche ore fa, dal dicastero di cui è titolare Angelino Alfano:

“Le manifestazioni di protesta sono contornate da un effetto contagio […] Alle originarie motivazioni se ne sono aggiunte altre di segno del tutto diverso […] C’è un elemento di preoccupazione che consiste nell’eventualità di una deriva ribellistica contro le istituzioni nazionali ed europee a cui potrebbero partecipare forme di antagonismo”Inoltre Alfano ha asserito oggi, quasi a scusarsi, che lo sciopero era stato dichiarato da associazioni apolitiche e apartitiche e che soltanto nella fase preparatoria si sarebbero infiltrate formazioni di destra estrema. Tuttavia, secondo il ministro, non ci sarebbe da preoccuparsi perché il grosso delle criticità si sarebbe concentrato solo a Genova e Torino.Le manifestazioni, per Alfano, sarebbero nate da associazioni apolitiche. Mettiamo da parte le questioni semantiche, anche se è dififcile non sottolineare che le associazioni alla testa di uno sciopero sono politiche de facto. Mettiamo da parte la forma, pur ricordando che non ci si può basare sullo statuto di un’associazione per determinare se un ente fa politica oppure no. Concentriamoci, invece, sui soggetti coinvolti nell’organizzazione. Come si legge da un comunicato dell’Anpi, precedente alla manifestazione, uno dei promotori del Coordinamento nazionale per la rivoluzione 9 dicembre 2013, passato agli onori della cronaca per la sua jaguar, ha rivendicato in un’affollata assemblea di volere: “la costituzione di un governo temporaneo magari con una figura militare di riferimento“.

Servizio Supercazzola SANTO', MA CHE STAI A DI'

la copertina di questa sera, giovedì 12 dicembre, fa riflettere eccome. Nel senso che Zio Michele inizia, parla, sproloquia. Forconi, Napolitano, Grillo, Pd, Berlusconi, Che Guevara. Pensieri in libertà, e uno ascolta, riflette, si domanda. "A Santo', machestaiaddì?". Per una sera il Teletribuno, che ha sempre fatto della sua eloquenza un po' arruffata un marchio di fabbrica, ha preferito vestire i panni di Nichi Vendola. Oppure aveva passato il pomeriggio a riguardarsi la trilogia di Amici miei al posto che scrivere testi e scalette con Marco Travaglio, Sandro Ruotolo, Giulia Innocenzi e altri autori e collaboratori. Perché il risultato finale è una supercazzola d'antologia.Nel calderone di Michele ci finiscono innanzitutto i giornalisti: "L'indipendenza se non ce l'hai nessuno te la può dare. E se ce l'hai nessuno te la può togliere", è l'epidittica affermazione autoassolutoria. E quindi, in uno slancio a tratti blasfemo, incalza: "Le critiche ai giornalisti? Come dire che Vittorini e Sciascia non erano indipendenti, perché hanno lavorato all'Unità e pure Marco Travaglio per un po'.


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