LE COMUNI BOTTIGLIE DI PLASTICA POTREBBERO ESSERE RIMPIAZZATE DA UNA BOLLA CHIAMATA OOHO. Un team di giovani designer e ricercatori, partendo dagli estratti di alghe brune, ha creato una membrana gelatinosa che funge da contenitore per l’acqua come una vera e propria bottiglia.Il processo utilizzato per creare Ooho si chiama sferificazione, lo stesso usato per alcuni cibi, che permette di rendere solida la parte esterna evitando che i liquidi fuoriescano.Composta da una membrana gelatinosa, la bottiglia biodegradabile può essere ingerita in tutta sicurezza o gettata via. Deriva, infatti, da alghe commestibili sottoposte a un processo di sferificazione, una tecnica culinaria che consente di creare delle sfere che racchiudono un liquido.
La membrana è commestibile ed è in grado di contenere l’acqua. In questo modo si elimina il problema dello smaltimento della plastica. Gli inventori grazie alla loro creazione hanno già vinto il premio Lexus Design Awards 2014 anche se stanno cercando ancora di migliorare la creazione prima di lanciare un prototipo sul mercato.La membrana che permette di trasportare l’acqua può essere forata in qualunque momento, quando si ha sete per bere o anche decidere di mangiarla per fare uno spuntino. Questo speciale contenitore potrebbe essere realizzato anche a casa avendo un costo di realizzazione bassissimo. Dei prodotti simili sono stati già inventati per contenere cibo, ma è la prima volta che si progetta qualcosa che potrebbe definitivamente sostituire le bottiglie di plastica.
Aiuterebbe i consumatori ad abbassare la produzione di rifiuti, fornendo un'alternativa semplice e poco costosa al packaging in plastica. I designer sperano di poter arrivare alla distribuzione commerciale. Poiché Ooho ha un doppio strato, le etichette possono essere posizionate tra essi senza compromettere la qualità dell'acqua all'interno. "La parte esterna è formata da una doppia membrana di lipidi e proteine di cui a lungo abbiamo cercato la ricetta perfetta, che permettesse di non veicolare le sostanze della membrana all'interno - spiega Rodrigo Gonzalez - Abbiamo innovato una tecnica già esistente anche per trasmettere un messaggio che spinga le persone a sperimentare a casa propria, nella propria cucina. Gli imballaggi così smettono di essere solo un'esclusiva delle grandi aziende diventando semplici, resistenti, economici e soprattutto biodegradabili. Addirittura commestibili". Il costo? Due centesimi al pezzo.