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11 febbraio 2012 6 11 /02 /febbraio /2012 21:39

http://1.bp.blogspot.com/-eWIahwX1keI/TpV7SYGdw5I/AAAAAAAABPA/LPZB3Pn0KMU/s1600/nasa.gifSi annuncia una dura battaglia al Congresso americano dopo la decisione dell'amministrazione Obama, già anticipata nei giorni scorsi da alcuni media, di cancellare di fatto il programma di ritorno sulla luna, uno dei punti qualificanti del piano spaziale portato avanti da George W. Bush. Nella richiesta di budget per il 2011 che il capo della Casa Bianca presenterà nella giornata di lunedì - un piano da 3.800 miliardi di dollari - è previsto il taglio di alcuni capitoli di spesa e tra questi, appunto, anche quello relativo al progetto di ritorno sulla luna. La conferma arriva da fonti bene informate riportate nelle loro edizioni domenicali sia dal New York Times sia dal Washington Post.


TAGLI E INVESTIMENTI - La Nasa risulterebbe fortemente penalizzata dalla nuova proposta di bilancio di Obama che avrebbe in mente tra l'altro di destinare 25 miliardi di dollari per gli Stati in difficoltà e di fornire fondi aggiuntivi per i programmi del Dipartimento dell'energia, il National Institutes of Health, la National Science Foundation e il Census Bureau. Un funzionario dell'amministrazione ha poi confermato a Reuters che il budget prevedrà un aumento del 6% dei fondi per la ricerca civile. Previsti anche fondi in più per i programmi militari. Il presidente ha già fatto sapere che proporrà un piano triennale di tagli della spesa pubblica per alcuni programmi nazionali, che dovrebbero portare a risparmi di 250 miliardi di dollari entro il 2020.

http://cache2.allpostersimages.com/p/LRG/8/860/XTFJ000Z/posters/nasa-astronauta-rover-e-bandiera-sulla-luna-spaceshots.jpgLUNA SVUOTATA - E a farne le spese dovrebbe esserci appunto anche il programma Constellation che prevedeva anche una nuova missione lunare da realizzare proprio entro il 2020. Anche il progetto per il razzo Ares 1, destinato a rimpiazzare gli Shuttle, sarebbe fortemente a rischio. Resta però da vedere se il Congresso avallerà il piano di Obama. Secondo il Washington Post, i lobbisti dell'industria spaziale sembrano pronti ad «una battaglia all'ultimo sangue» a Capitol Hill. Le prime rivelazioni della stampa - la notizia è trapelata dai quotidiani della Florida, direttamente interessati a eventuali ridimensionamenti dell'attività della Nasa ospitando sul territorio il centro spaziale di Cape Canaveral - hanno già provocato le proteste dei congressisti eletti nei distretti che sarebbero più interessati dal taglio delle commesse. Il primo a scagliarsi contro la decisione di Obama è Michael Griffin, l'ex capo della Nasa, che era stato il padre del Costellation program: «Vuol dire essenzialmente che gli Stati Uniti hanno deciso di non essere protagonisti importanti nell'esplorazione umana nello spazio nel prossimo futuro».

 

 

 

Fonte corriere.it 

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11 febbraio 2012 6 11 /02 /febbraio /2012 19:21
La vista dall'alto: Venerdì, 10 Febbraio, la NASA ha rilasciato una nuova serie di video ripresi dalla Stazione Spaziale Internazionale che sono stati descritti dai funzionari NASA "le immagini notturne più spettacolari, mai riprese dallo spazio, degli Stati Uniti". Il filmato che segue rende difficile dichiararsi in disaccordo:


Come la NASA descrive il filmato: "La sequenza di scatti è stata ripresa il 30 gennaio 2012 alle 6:13:36-06:23:09 GMT, durante un passaggio dal nord del Messico fino a nord-ovest di New Brunswick Il video comincia a cercare a nord-est del Texas, dove. città come San Antonio, Houston e Dallas dove può essere visto anche Fort Worth.
Oklahoma City, Kansas City e St. Louis sono facilmente distinguibili quando la ISS continua il passaggio a nord-est, sulle Grandi Pianure.
Il video si conclude con Chicago che illumina il bordo meridionale del lago Michigan, e con aurore che brillano in lontananza sul Canada."

L'aurora che appare nel video, è relativa ad una notte relativamente tranquilla, geomagneticamente parlando, quando una CME ha completamente superato la Terra. A quanto pare, anche le notti che sono "tranquille" risultano molto affascinanti a bordo della ISS. Non c' dubbio alcuno.


ERUZIONE NORD-ORIENTALE: L'attività solare si sta riprendendo. Durante le ultime ore della giornata del 9 febbraio, un filamento magnetico scuro in avvolgimento sulla parte nord-orientale del Sole si è alzato ed esploso. Il NASA Solar Dynamics Observatory ha registrato l'azione:


L'eruzione lancia una espulsione di massa coronale luminosa (CME) di distanza dal Sole come mostra il filmato dalla sonda SOHO.


La nube in espansione non si sta dirigendo verso la Terra, ma potrebbe entrare in contatto con Venere, che sembra essere sulla "linea di fuoco".

La comparsa di una nuova macchia solare alla radice del filamento dell'eruzione, più la crescita rapida delle attuali macchie solari del gruppo AR1416, potrebbe prefigurare una maggiore attività nei prossimi giorni.
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9 febbraio 2012 4 09 /02 /febbraio /2012 19:39

Credit: X-ray: NASA/CXC/MIT/F. Baganoff et al.; Illustrations: NASA/CXC/M.Weiss

Per diversi anni la sonda Chandra della NASA, ha rilevato brillamenti nei raggi X circa una volta al giorno provenienti dal buco nero centrale della nostra galassia, noto come Sagittarius A, senza conoscerne il motivo. Un nuovo studio ora suggerisce che a causare questi flare, sarebbero gli asteroidi che cadono nella fauci del gigantesco buco nero su base giornaliera. “C’è molto scetticismo sul fatto che gli asteroidi possano formare questi lampi in prossimità di un buco nero supermassiccio”, afferma in un comunicato l’autore dello studio Zubovas Kastytis, dell’università di Leicester nel Regno Unito. “E’ eccitante perché il nostro studio suggerisce che sono necessari un gran numero di essi per produrre questi bagliori“. Zubovas e i suoi colleghi suggeriscono che una nube intorno a Sagittarius A contenga migliaia di miliardi di asteroidi e comete, che il buco nero strappa dalle loro stelle madri. Gli asteroidi che passano all’interno di circa 160 milioni di chilometri del buco nero – all’incirca la distanza tra la Terra e il sole – sono probabilmente fatti a pezzi dalla sua tremenda attrazione gravitazionale. Questi frammenti verrebbero vaporizzati per attrito come incontrano il gas caldo che scorre sul buco nero, proprio come le meteore vengono bruciate dai gas presenti nell’atmosfera terrestre. La vaporizzazione che genera i brillamenti a raggi X, dura per alcune ore e la gamma di luminosità risulta essere da un paio di volte a quasi 100 volte quella del buco nero. “L’orbita di un asteroide può cambiare se si avventura troppo vicino ad una stella o un pianeta” ha detto il co-autore Sergei Nayakshin, anch’esso dell’Università di Leicester. Ma naturalmente se dovesse avventurarsi a brevi distanze dal buco nero sarebbe la sua fine. I ricercatori stimano che per osservare però questi bagliori da un oggetto singolo, ci vorrebbe un corpo di almeno 10 chilometri, perché oggetti più piccoli comporterebbero brillamenti troppo deboli per essere osservati dalla Terra. Ma è mai possibile che ogni giorno un corpo di queste dimensioni possa essere inghiottito da un buco nero? E se si trattasse di vari oggetti, è mai possibile che su base giornaliera cadano centinaia o migliaia di asteroidi nel suo interno? Sono domande a cui non è semplice rispondere. Certamente il nuovo studio è in accordo con quelli precedenti che stimavano migliaia di miliardi di asteroidi orbitanti intorno al buco nero centrale della Via Lattea. Molto probabilmente il centro galattico sta divorando anche i pianeti che transitano troppo vicino, causando quindi potenti brillamenti rispetto a quelli analizzati nel nuovo studio. Tali eventi drammatici sono probabilmente rari, dato che i pianeti non sono così comuni come gli asteroidi. Insomma, i punti interrogativi restano elevati, ma la causa più probabile è che tutti i giorni il buco nero si alimenta con centinaia di questi corpi rocciosi che gli orbitano intorno. I ricercatori hanno segnalato i loro risultati nelle news della Royal Astronomical Society.

 

tratto da :http://www.meteoweb.eu/

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5 febbraio 2012 7 05 /02 /febbraio /2012 00:33

Immagine della mappa topografica di una zona nella parte orientale della Syrtis Major

Gli appassionati di astronomia che osservano Marte all’oculare dei loro telescopi, hanno una certa familiarità con un’area del pianeta rosso, che in buone condizioni di osservazione può essere facilmente identificata come una macchia scura: è la Syrtis Major. Si tratta di una grande regione vulcanica a nord dell’equatore di Marte che si estende su un’area di circa 1500 chilometri, ossia circa la metà delle dimensioni dell’Europa. The High Resolution Stereo Camera (HRSC), gestito dal Centro aerospaziale tedesco, a bordo della sonda dell’ESA Mars Express, ha ripreso un tratto di un chilometro della Syrtis Major ad una risoluzione di circa 19 metri per pixel durante l’orbita dello scorso 8 giugno 2011. Syrtis Major è stata osservata la prima volta nel 1659 dal matematico, fisico e astronomo Christiaan Huygens (1629-1695), che fu anche il primo a riconoscere gli anelli di Saturno. La colorazione marcata scura della regione ha permesso ad Huygens di determinare la rotazione di Marte nel corso delle sue osservazioni telescopiche. Si era così in grado, per la prima volta, di stimare la durata del giorno del pianeta – in modo relativamente preciso, arrivando a un valore di 24,5 ore (in realtà è di 24 ore e 37 minuti). Il nome Syrtis Major è derivato dal nome romano per il Golfo della Sirte, sulla costa della Libia. Al momento, Marte è ancora una volta vicino alla prossima opposizione alla Terra che avverrà il 2 marzo 2012. Il Sole, la Terra e Marte saranno infatti in linea retta con la Terra nel bel mezzo; Marte sorgerà ad est subito dopo il tramonto e sarà in alto nel cielo del sud a mezzanotte. Non si tratta tuttavia di un’opposizione molto favorevole per gli astronomi, perché, a causa della sua orbita molto ellittica, il pianeta rosso sarà nel suo punto più lontano dal Sole. Come risultato, la distanza tra la Terra e Marte sarà soltanto di 100,8 milioni di chilometri, mentre durante l’ultima l’opposizione del 28 agosto 2003 erano soltanto 55 i milioni di chilometri di distanza, che ha rappresentato il massimo avvicinamento al nostro pianeta degli ultimi 60.000 anni. Le immagini qui riportate sono state prodotte dal Dipartimento di Scienze Planetarie e Telerilevamento presso l’Istituto di Scienze Geologiche della Freie Universitat di Berlino, sulla base dei dati di immagine HRSC sistematicamente pre-elaborati da DLR. Essi mostrano una sezione di Syrtis Major a 16 gradi nord e 73 gradi est. Sulla mappa sono visibili le colate di lava vulcanica che hanno inondato il materiale più vecchio che occupa l’altopiano e possono essere facilmente distinguibili dal loro ambiente a causa della loro colorazione più chiara. I fronti di flusso dei singoli flussi di lava solidificata assomigliano a linee con alcune irregolarità; nell’immagine inoltre si rivelano sottili differenze di altezza. Alcuni crateri da impatto nella regione sono stati parzialmente o completamente riempiti di materiale vulcanico. Un cratere da impatto con un diametro di circa 18 chilometri è stato riempito quasi completamente dalla lava a bassa viscosità e il contorno circolare è appena visibile attraverso il coperchio di lava più recente. Il cratere dell’area mostrata ha un diametro di circa 20 chilometri con una piccola montagna nel suo interno. Ad Ovest di questa montagna centrale (sopra nell’immagine) è presente un piccolo campo scuro di dune. Un’altra caratteristica evidente è che i crateri da impatto più anziani si trovano negli altopiani vecchi nella metà superiore delle viste ortogonali.

 

tratto da: http://www.meteoweb.eu/2012/02/una-macchia-scura-su-marte-e-la-syrtis-major/115648/

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4 febbraio 2012 6 04 /02 /febbraio /2012 11:56

La cometa Garrard è in transito nella costellazione dell’Ercole, passando a circa 0.5 gradi dall’ammasso globulare M92. La cometa resta appena sotto la visibilità ad occhio nudo con una chioma centrale paragonabile alla luminosità dell’ammasso stellare. La visuale telescopica dal Nuovo Messico offre la possibilità di osservare anche l’ampia coda di polveri a forma di ventaglio e una coda di ioni che si estende fino al bordo della cornice, in direzione opposta al Sole a causa del vento solare. La vicinanza naturalmente è soltanto prospettica, in quanto l’ammasso globulare dista oltre 25.000 anni luce dalla Terra, mentre la cometa è a soli 12,5 minuti luce dal nostro pianeta, sopra il piano dell’eclittica.

 

tratto da:

http://www.meteoweb.eu/2012/02/il-transito-della-cometa-garradd-nei-pressi-di-un-ammasso-globulare/115555/

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2 febbraio 2012 4 02 /02 /febbraio /2012 23:13
A view of volcanic Io orbiting giant Jupiter.
Due lune nuove sono stati trovati nell'orbita di Giove, portando il conte Gioviano una famiglia di 66 satelliti naturali, gli astronomi lo hanno rivelato questa settimana.Attualmente note come S/2011 J1 e J2 S/2011, le lune nuove sono state identificate in primo luogo in immagini acquisite con il telescopio Baade Magellan presso l'Osservatorio di Las Campanas in Cile il 27 settembre 2011.Gli oggetti sono tra le più piccole lune ancora scoperto nel sistema solare, ognuna misura solo circa un chilometro (0.62 miglia) di diametro.
A differenza quattro grandi satelliti medicei di Giove, che sono visibili dalla terra con telescopi anche piccolo cortile, due lune nuove sono fioca e molto distanti dal pianeta, prendendo circa 580 e 726 giorni per completare le loro orbite.
Gli scienziati in precedenza avevano gia'  scoperto nuovi satelliti gioviani nel 2010, di questi,essi sono una parte dello sciame retrogrado esterno di oggetti attorno a Giove,", ha affermato Scott Sheppard, del dipartimento del magnetismo terrestre al Carnegie Institute for Science di Washington, D.C., che hanno segnalato la scoperta.
QuestiSatelliti retrogradi sono satelliti che orbitano "all'indietro" — in direzione opposta di rotazione assiale di un pianeta. Comprese le due lune nuove,Giove ha 52 satelliti relativamente piccoli che gli orbitano intornoanch'essi in modo retrogrado..
"È probabile che ci sono circa un centinaio di satelliti di queste dimensioni" nello sciame, Sheppard detto.Come la maggior parte dei altri retrograde satelliti di Giove, J1 S/2011 e J2 sono anche classificati come lune irregolari, perché orbitano lontano dal pianeta e hanno orbite altamente eccentriche e inclinate.
Le nuove lune di Giove sono state annunciate questa settimana in ufficio dell'Unione Astronomica Internazionale centrale per i telegrammi astronomico.
fonte:http://news.nationalgeographic.com/news/2012/02/120202-new-moons-jupiter-satellites-swarm-space-science/?source=link_tw20120202news-jupitermoon

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2 febbraio 2012 4 02 /02 /febbraio /2012 20:51

http://www.nasa.gov/images/content/620251main_grail20120201-full.jpgLe due sonde gemelle GRAIL (cioè Gravity Recovery and Interior Laboratory) che ruotano attorno all'orbita della Luna hanno cominciato ad inviare le prime immaggini del lato oscuro,cioe' quel lato che a causa del movimento di rotazione del nostro satellite, uguale a quello di rivoluzione della Terra non vedremo mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

Grail sono due veicoli spaziali identici,recentemente rinominati Flussi e Riflussi, e tutti e due sono dotati di una MoonKam, ma per adesso solo uno dei due satelliti ha ripreso delle immagini.Nel video si puo' notare che le immagini scorrono in verticale,partendo dal polo nord lunare dirigendosi verso il polo sud.Una delle caratteristiche subito notate su questo video e' la presenza del Mare Orientale di circa 900 km di larghezza e come questa suerficie sia frastagliata dovuta ai numerosi impatti delle asteroidi!

Il breve filmato si conclude poco prima dell'arrivo al polo sud lunare,ma si puo' notare in basso a destra dell'inquadratura il cratere DRYGALSKI dalla larghezza di circa 150 km con una caratteristica formazione a forma di stella  proprio nel mezzo del cratere,formatasi molti miliardi di anni fa' con l'impatto di una cometa o di un asteroide!

 La Grail-A e la Grail-B partite con il razzo Delta II sabato 10 settembre sono nate e sviluppate al Mit di Boston sotto la guida di Maria Zuber che ora è pronta a dirigere la squadra di scienziati che analizzerà i dati riportati dalle due sonde. «La missione Grail permetterà di scoprire molti aspetti ancora misteriosi della Luna» spiega con orgoglio la Zuber «e ci aiuterà a comprendere la sua storia, accanto alla storia della Terra e degli altri pianeti del Sistema Solare».

Eseguiranno manovre periodiche di correzzione delle traiettorie,che nel tempo ridurra' le loro orbite circolari ad arrivare ad una distanza dalla luna di soli 55 km.Durante la loro missione scientifica le loro immagini verranno utilizzate ed analizzate da tantissime scuole e studenti,per far si',che la passione verso le materie scientifiche-astronomiche crescano di interesse all'interno della societa' d'oggi.

http://ildemocratico.com/wp-content/uploads/2011/09/Sonde-Grail.jpg

 

 Le notevoli differenze morfologiche e geologiche presenti nelle due “facce” del satellite lunare hanno da sempre interessato gli studiosi che non si davano una spiegazione del motivo di una simile eterogeneità. Sul lato esposto verso la Terra la Luna presenta una superficie piuttosto piatta e omogenea, nell’altro invece (il lato invisibile) sono presenti enormi dislivelli e difformità con profondi crateri, vere e proprie catene montuose e una crosta molto più spessa con una composizione chimica differente.

 Il desiderio degli scienziati è poter tracciare un identikit gravitazionale e geologico del corpo celeste in modo da poter tracciare l’evoluzione del satellite rispondendo definitivamente ai modelli sin qui ipotizzati. Ora che le due sonde hanno raggiunto la Luna la missione delle due sonde gemelle , il cui peso non supera i 200 grammi, durerà soltanto 82 giorni ma risponderà definitivamente a tutti i quesiti sul “lato oscuro della Luna” e daranno uno  studio dell’evoluzione della luna che servirà a comprendere anche l’evoluzione della Terra.

 

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28 gennaio 2012 6 28 /01 /gennaio /2012 10:23

http://image.webmasterpoint.org/news/original/i-nuovi-pianeti-scoperti-dal-telescopio-kepler38803_194105.jpgAncora meravigliose notizie dal telescopio spaziale della Nasa Kepler.

Ha scoperto undici nuovi sistemi solari con un totale di 26 pianeti, il che porta a sessanta il numero di "esopianeti" rilevati dal 2009 fino ad oggi dalla sonda. Ad annunciarlo l'Agenzia spaziale statunitense, Nasa.

Doug Hudgins prima della missione Keplero aveva comunicato alla stampa "Prima di questa missione,sapevano solo l'esistenza di circa 500 esopianeti in tutta la volta celeste,mentre adesso  in soli due anni fissando un angolo di cielo, non molto più grande di un pugno, Keplero ha scoperto oltre 60 pianeti e più di 2.300 candidati pianeti. Questo ci dice quanto la nostra galassia è positivamente carica di  pianeti di tutte le dimensioni e orbite"

Per adesso pero' nessuno dei sitemi scoperti assomiglia a quello terrestre ad eccezzione di Kepler 33 che ha un diametro molto maggiore.

Kepler ha cominciato la sua missione nel 2009,ed e' equipaggiato con un potente telescopio da una tonnellata,con uno specchio principale di 1,4 metri di diametro ed uan apertura di 95 cm,capace di inquadrare 1/400 della visuale stellare che a noi si presenta osservabile,e si muove in uno spazio compreso tra la Terra e Marte ed ha analizzato fino ad adesso circa 156.000 stelle.

Chissa quali altre notizie arriveranno in questo 2012 ricco di sorprese!!

 http://2.bp.blogspot.com/-yS6Vp3kwTJI/TyJaETP8LhI/AAAAAAAAFxQ/FtbkB7CJZHI/s1600/epler-multi-systems.jpg

 

 

 

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27 gennaio 2012 5 27 /01 /gennaio /2012 22:45

 

Dato che le speranze degli appassionati astronomi saranno piu' che mai attente,Il punto in cui si potra' osservare, sarà nei pressi della costellazione del Leone.Telescopi puntati su di essa quindi e...buona visione!

 

Giusto per non cadere in strane e tormentate notizie dai media,altri asteroidi saranno di passaggio vicino,prossimi alla TERRA,fenomeno mai successo fino ad ora?Proprio no,accade sempre e sovente,la sola differenza e' che rendere pubbliche ogni giorno delle notizie di passaggi continui di asteroidi,non comporterebbe piu' un evento particolare,anzi...

per informazione,eccovi i passaggi prossimi di asteroidi che transiteranno vicino a noi:

Asteroidi
data
Miss
Distance
Mag.
grandezza
2012 BS1
gennaio 23
3.1 LD
--
10 m
2012 BY1
 24
2 LD
--
30 m
1991 VK
 25
25.3 LD
--
1.9 km
2012 BW13
 26
1.7 LD
--
16 m
2012 BX34
 27
0.2 LD
--
14 m
2012 BD14
 30
5.8 LD
--
20 m
433 Eros
 31
69.5 LD
--
8.5 km
2009 AV
Febbraio 16
44.9 LD
--
1.2 km
2000 ET70
19
17.7 LD
--
1.0 km
2011 CP4
 23
9.1 LD
--
255 m
2008 EJ85
marzo 6
9.1 LD
--
44 m
1999 RD32
14
57.9 LD
--
2.3 km
2011 YU62
 16
73.4 LD
--
1.3 km
1996 SK
Aprile 18
67.2 LD
--
1.6 km
2007 HV4
19
4.8 LD
--
8 m
 raggiungerà una distanza inferiore ai 30 milioni di chilometri dal nostro pianeta e sarà visibile anche dalla nostra penisola.E la domanda,dato che le previsioni non danno certamente notizie di un cielo limpido,e':riusciremo a vederlo in scorci di nuvole?
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27 gennaio 2012 5 27 /01 /gennaio /2012 14:35

http://pieveportomorone.blogolandia.it/files/2009/07/nasaaaaunoooo.jpgL'asteroide 2012 BX34, scoperto di recente, "sfiorerà" la Terra il 27 gennaio passando a soli 77 mila chilometri (0,2 distanze lunari) di distanza.
 Non vi è alcun pericolo di una collisione con l'oggetto roccioso di circa 14 metri. Gli astrofili potrebbero essere in grado di osservare il flyby non appena l'asteroide raggiungerà magnitudine 14, poco prima del passaggio ravvicinato di Venerdì, previsto alle 15:30 UT.Gareth Williams, direttore associato del Minor Planet Center afferma: ''Resta comunque uno degli incontri più ravvicinati di cui abbiamo traccia in generale''.

CLASSIFICA DA RECORD - Il suo arrivo entra nella classifica dei record essendo tra i venti corpi celesti che sono transitati nei pressi del nostro pianeta. La minore distanza raggiunta è stata, però, di 20 mila chilometri. «Resta comunque uno degli incontri più ravvicinati di cui abbiamo traccia in generale», commenta Gareth Williams direttore associato del Minor Planet Center americano dove vengono censiti i corpi celesti. L'ultimo incontro del genere si è verificato nel giugno dell’anno scorso.

RISCHIO - Date le sue dimensioni, anche se fosse precipitato nell’atmosfera non sarebbe stato fonte di grande pericolo perché l'impatto e l'attrito lo avrebbero sbriciolato. Ma qualcosa poteva comunque sopravvivere ed essere fonte potenziale di rischio se ciò fosse avvenuto su zone densamente abitate. Ancora una volta la scoperta dimostra come gli asteroidi rappresentino un problema da investigare più seriamente di quanto non si sia fatto finora.

PIANO EUROPEO - Tuttavia, qualche segnale positivo talvolta emerge. Proprio di recente l'Unione Europea ha finanziato con 4 milioni di euro il programma NeoShield per uno studio di tre anni nel quale indagare tre metodi da adottare per deviare la traiettoria di un corpo che si avvicina pericolosamente alla Terra.

Fonte Corriere.it








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