Tra le figure geometriche, la Croce è il terzo simbolo fondamentale, attestato fin dall'antichità più remota. Essa stabilisce relazioni con gli altri simboli: l'intersezione delle rette coincide con il Centro; si inscrive nel Cerchio, divide in quattro segmenti; genera il Quadrato e il Triangolo quando le sue estremità sono collegate tra loro da rette. Il significato della Croce rispetto alla Terra è quello di rappresentare gli aspetti dinamici, contrapponendosi al significato del Quadrato che rappresenta la Terra nei suoi aspetti statici. | |||
La Croce diretta verso i punti cardinali è base dei simboli d'orientamento: del soggetto in rapporto a sé stesso; del soggetto in rapporto ai punti cardinali terreni (orientamento spaziale, che si articola sull'asse Est-Ovest); del soggetto in rapporto ai punti cardinali celesti (orientamento temporale, che si articola sugli assi Sud-Nord e Basso-Alto, indicanti l'asse di rotazione del mondo). | |||
La concordanza dei tre orientamenti pone il soggetto in consonanza con il trascendente. Tra le figure geometriche, la Croce ha una funzione di sintesi, di misura, di mediazione, di comunicazione. In essa si congiungono Cielo e Terra, Tempo e Spazio. Essa ha una potenza sia centripeta che centrifuga poiché rappresenta sia la diffusione, l'emanazione, che il raccoglimento, la ricapitolazione. Un altro significato della Croce è quello ascensionale, legato al significato del Ponte e al significato della Scala. | |||
Il Cristianesimo ha rielaborato il suo simbolismo arricchendolo ulteriormente, facendo sì che tra le figure geometriche la Croce diventasse simbolo preminente. Essa rappresenta il Crocefisso, il Cristo, il Verbo, la Seconda Persona della Trinità (secondo la leggenda il legno della Croce proviene dall'Albero sorto sulla tomba di Adamo). Vi sono quattro tipi principali di Croce, ognuno dei quali enfatizza particolari significati simbolici. | |||
La Croce senza cima, Tau, T , simbolizzerebbe la morte vinta attraverso il sacrificio e si ricollega all'episodio biblico del serpente di bronzo posto sull'asta da Mosè (Numeri,21,6-9). Il significato della Croce a Tau ha subito un ulteriore sviluppo nella tradizione francescana. S. Francesco durante la sua vita secolare era legato alla comunità religiosa di S. Antonio Eremita, che si occupava dell’aiuto ai lebbrosi. I suoi membri usavano portare appesa una Croce a Tau, simbolo di S. Antonio Abate ed Eremita, raffigurato molto spesso con un bastone a T . Per la sua carica simbolica e spirituale, S. Francesco utilizzò questo simbolo anche per la sua comunità, che lo conserva tuttora. | |||
Infatti il significato della Croce a Tau in questo contesto si ricollega all’ultima lettera dell’alfabeto ebraico, la T che ha il medesimo significato dell’Omega dell’alfabeto greco, ovvero il Compimento della Parola Divina, la venuta del Cristo. Essa inoltre è simbolo di Salvezza e di Elezione poiché dagli esegeti cristiani venne collegata: al segno fatto sulle porte degli Ebrei la notte del passaggio dell’angelo sterminatore, prima dell’Esodo (Esodo, 12,1-28); al segno fatto sulla fronte dei salvati nella visione di Ezechiele (Ezechiele,9,4); | |||
al “Sigillo del Dio Vivente” che l’angelo deve imprimere sulla fronte dei salvati, descritto nell’Apocalisse (Apocalisse,7,2-3). | |||
La Croce con la cima e un braccio traversale, che si presenta nelle forme greca e latina, è quella utilizzata più frequentemente nell’arte cristiana per rappresentare il Cristo crocifisso e nelle piante delle chiese. I quattro rami raffigurano i quattro elementi, le quattro parti del mondo e quattro virtù umane: il piede, piantato nella Terra, simbolizza la fede; il ramo superiore significa la speranza; la larghezza è la carità; la lunghezza, la perseveranza. La Croce Greca ha quattro rami eguali e si inscrive nel Quadrato, è la Croce idealizzata, rappresentante la natura divina del Cristo. La Croce Latina, dividendo il ramo verticale secondo le dimensioni dell' uomo, si inscrive nel Rettangolo, è la Croce realistica, rappresentante la natura umana del Cristo. | |||
La Croce con la cima e due bracci trasversali viene detta di Lorena dallo stemma dei duchi di Angiò, poi divenuti di Lorena. | |||
Esso fu ispirato dalla forma di un reliquiario di un frammento della Vera Croce in loro possesso e a cui erano devoti. In realtà l’origine di questa Croce è orientale e venne utilizzata nelle raffigurazioni del Cristo crocifisso soprattutto in Grecia. Il significato della Croce di Lorena è nella rappresentazione nel braccio superiore dell'iscrizione “INRI” ,ovvero il “titulus crucis”, e nell'inferiore delle braccia di Cristo. | |||
La Croce con la cima e tre bracci trasversali dal XV secolo venne utilizzata in ambito cattolico come attributo papale, assimilabile al triregno. Essa era già utilizzata nelle icone ortodosse dove il primo braccio era il “titulus crucis”, il secondo simboleggiava le braccia del Cristo e il terzo braccio, di solito inclinato, rappresentava l’appoggio dei piedi inchiodati. | |||
Altre raffigurazioni della Croce nel Cristianesimo sono la Croce di Passione e la Croce di Risurrezione, ornata di uno stendardo, tenuta dal Cristo mentre esce dal sepolcro. | |||
Nell’ambito dell’iconografia cristiana sono da ricordare inoltre due croci legate al martirio degli apostoli Pietro e Andrea. La Croce di San Pietro è rappresentata sempre rovesciata in ricordo della tradizione che raccontava come il santo per rispetto e umiltà si rifiutasse di morire come il Signore. | |||
Una analoga tradizione, di cui non si hanno testimonianze precedenti al X secolo, si è mantenuta anche per la Croce di Sant’Andrea, detta anche “crux decussata” per i bracci in diagonale. Essa inoltre rappresenterebbe l’iniziale greca del Cristo. | |||
Nei primi secoli venivano uniti al simbolo della Croce le prime lettere greche di Cristo, X (chi) e P (rho) che intersecandosi formavano una Croce a sei bracci. | |||
Quando questa era inscritta in un Quadrato, simboleggiava la vita terrena del Cristo. | |||
Quando era inscritta in un Cerchio, simboleggiava la divinità del Cristo e legava il suo significato a quello della Ruota mistica. | |||
La Croce cristiana conserva il significato della Croce cosmica: essa ricapitola la Creazione, il Mondo nella sua totalità, è Centro del Mondo, Albero della Vita, Asse del Mondo. | |||
Aspetti del tutto peculiari ha il significato della Croce Celtica, inscritta in un cerchio con le estremità che ne fuoriescono. Essa unisce il simbolismo della Croce con quello del Cerchio e del Centro. La ripartizione che ne consegue richiama ai quattro elementi, i due assi della Croce ai punti cardinali, il cerchio alla ciclicità della manifestazione, il centro alla comunicazione tra i Mondi. Essa diventa una sintesi tra le tradizioni celtiche originarie e il cristianesimo. | |||
Tra le figure geometriche la Croce è quella che interagisce di più con gli altri simboli fondamentali. | |||
Il significato della Croce direzionale che divide in quattro parti il Cerchio, è quello di intermediario tra Cielo, Cerchio, e Terra, Quadrato. Essa inoltre si lega al Centro, diventando simbolo della convergenza tra gli opposti e le direzioni, luogo di equilibrio. | |||
Del tutto particolare è il significato della Croce Ansata o Ankh che veniva utilizzata in Egitto come simbolo di eternità e collegata soprattutto alla dea Iside. | |||
Essa è costituita da un Cerchio, immagine della perfetta eternità, dal quale pende una Croce a Tau, simile a un Nodo, rappresentante la condizione mortale. Quando è raffigurata in mano agli dei o ai faraoni è emblema della vita divina, quando è in mano ai defunti essa è preghiera per l'immortalità beata. | |||
Quando è rappresentata sulla fronte di un mortale lo identifica come un iniziato a cui è conferita la visione dell'eternità. | |||
(Testo di Antonietta Zanatta) |