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16 gennaio 2014 4 16 /01 /gennaio /2014 22:35

Nel 1961, due anni prima di morire, Angelo Roncalli, il Papa Buono, avrebbe incontrato un alieno. L’incontro sarebbe avvenuto nei giardini di Castel Gandolo. Alla presenza di un testimone speciale: Loris Francesco Capovilla. Il segretario particolare di Papa Giovanni XXIII.
La notizia apparve su un quotidiano inglese e fu poi ripresa dal Sun nel 1985. Ma nessuno ci fece caso.  E fa il giro del mondo. Ecco tutta la storia di un “contatto” molto particolare.

capovilla&papa

di SONIA T. CAROBI

Camminavano. Il lago a pochi passi, il silenzio di uno dei borghi più belli d’Italia. Camminavano. Come avevano fatto mille volte in quegli splendidi pomeriggi d’estate. Uno a fianco all’altro. Come due amici. Come persone qualsiasi. Che hanno voglia di starsene un po’ in disparte. Fuori dalla routine quotidiana.

Era luglio. Un pomeriggio di luglio del 1961, quando accadde.
“Li avevamo sopra le nostre teste. Luci. Erano luci colorate. Azzurro. Arancio. Ambra. Qualche minuto, e poi…”. E poi, accadde. L’imponderabile. L’impossibile. Ciò che è difficile anche da raccontare. E allora tutto d’un fiato. Le luci sono astronavi. Le astronavi sono dischi nel cielo turchino d’un pomeriggio qualunque a Castel Gandolfo. Si muovono silenziose. Stanno per qualche minuto su quelle due figure inconfondibili che camminano fianco a fianco. Come persone qualsiasi.
Poi il contatto. Una delle astronavi si stacca dallo stormo. Atterra. Si ferma “nel lato sud del giardino”. Il portellone si apre e dalla carlinga viene fuori qualcosa. E’ “assolutamente umano”. Solo che. Solo che… ha una luce intorno. Una luce che lo avvolge.

Caddero in ginocchio. I due. Poi Lui si alzò e andò senza esitare verso l’Uomo.  Verso quell’essere “assolutamente umano” avvolto da una luce tenue, delicata. Penetrante.

Parlarono. “Per circa venti minuti”. Ma non si potevano sentire quelle voci. “Non sentii nulla”. Ma parlavano. Gesticolavano. Per venti minuti. 1200, infiniti, secondi. Poi l’Uomo voltò le spalle e se ne ritornò da dove era arrivato.

Lui mi guardò. E pianse.

Sembra l’incipit di un romanzo di fantascienza da quattro soldi. Eppure una ventina d’anni dopo il Sun lo spara in prima pagina. Attribuendo il racconto niente meno che a Loris Francesco Capovilla. L’arcivesco Loris Francesco Capovilla. Il segretario personale di Angelo Giuseppe Roncalli. Papa Giovanni XXIII. Il Papa Buono.

capovilla

Ed ora, quell’articolo e quello strano silenzio che seguì alla clamorosa rivelazione, sta facendo il giro del mondo. Grazie al Web. Grazie a YouTube.

Angelo Roncalli, riconosciuto formalmente “beato” da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre del 2000, incontrò un alieno nella sua residenza di Castel Gandolfo. Alle porte di Roma. Era il luglio del 1961. Testimone di quell’incredibile “contatto” il suo segretario personale. L’uomo che da anni è considerato la memoria vivente di uno dei pontefici più amati della storia.  Loris Francesco Capovilla. Arcivescovo di Chieti, prelato di Loreto. Notoriamente apprezzato per la sua serietà e il suo rigore.

“Per anni Roncalli si tenne dentro il ricordo di quel pomeriggio. E anche io ho rispettato il suo silenzio. Loro parlavano. E non mi chiesero di avvicinarmi. Era giusto così. Ma non potrò mai dimenticare le parole di sua santità quando l’Uomo si allontanò e scomparve con la sua astronave: i figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli”. Questo avrebbe detto papa Roncalli all’arcivescovo Capovilla.

Cinquant’anni dopo il racconto di quello strano pomeriggio ritorna in tutto il suo mistero. Lasciando dubbi, perplessità, ma anche un filo di speranza in quanti da anni sono alla caccia di un prova definitiva. Una prova che possa dimostrare l’esistenza di razze aliene.

 

Una sola cosa vale la pena ricordare. Dopo la mancata conferenza di Obama su gli Ufo e sulle presenze extraterrestri sul nostro pianeta il Vaticano fu il primo stato ad uscire allo scoperto con una dichiarazione che fece molto scalpore: “nonostante l’astrobiologia sia un campo nuovo e un argomento ancora in fase di sviluppo, le domande riguardanti l’origine della vita e la sua esistenza da qualche altra parte nell’universo sono molto interessanti e meritano seria considerazione. Questi interrogativi hanno molte implicazioni filosofiche e teologiche”. Firmato Josè Fùnes. 46 anni, nato a Cordoba, in Argentina, è da qualche anno il nuovo direttore della Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico della Santa Sede.Meno poeticamente, mons. Capovilla, che per cinquant'anni ha "rispettato il silenzio" del papa, ora non lo rispetta più e riferisce che

Per anni Roncalli si tenne dentro il ricordo di quel pomeriggio. E anche io ho rispettato il suo silenzio. Loro parlavano. E non mi chiesero di avvicinarmi. Era giusto così. Ma non potrò mai dimenticare le parole di Sua Santità quando l’Uomo si allontanò e scomparve con la sua astronave: "I figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli".

Fonte: http://www.gialli.it/

 

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15 gennaio 2014 3 15 /01 /gennaio /2014 22:49
Il cosmologo Ken D. Olum, dell’Università di Tufts, dopo qualche stima conclude: “noi dovremmo trovarci in una grande civiltà (di taglia galattica)…ma in realtà noi non ci troviamo lì”.”Io voglio esplorare l’intrigante possibilità che noi siamo immersi in una grande civilità senza averne coscienza. Data l’esistenza di milioni di stelle più vecchie del Sole in tutte le galassie, noi potremmo non essere tra gli osservatori intelligenti tipici dell’Universo. Le civiltà tipiche di galassie tipiche, sarebbero centinaia di migliaia, o di milioni di milioni di anni più evolute di noi e di conseguenza degli osservatori intelligenti tipici saranno dell’ordine di grandezza più intelligenti della nostra.
I gorilla di montagna non sanno che la loro “civiltà” fa parte di una “civiltà” superiore corrispondente a delle specie molto più evolute ed intelligenti di loro? Sanno che sono delle specie protette abitanti una riserva naturale in un paese all’interno del continente africano del pianeta Terra? La risposta a queste domande è certamente “No”. Loro non sanno nulla della nostra struttura sociale, dei nostri paesi, frontiere, religioni, politici, e nemmeno dei nostri villaggi e città, tranne forse quello che vivono in uno zoo, o come animali da compagnia. Allo stesso modo, la civiltà umana del pianeta Terra può essere immersa in una civiltà molto più vasta senza saperlo, da delle specie molto più evolute e intelligenti della nostra.
Dopo tutto, il nostro Sole non è che una giovane stella tra migliaia di milioni di stelle molto più vecchie nella nostra galassia, e la possibile esistenza di civiltà avanzate non è che una questione di evoluzione biologica che fa il suo lavoro, lentamente ma inesorabilmente attraverso i millenni. Se è cosi, è del tutto ragionevole supporre che questi individui considerino il nostro pianeta come una riserva naturale, ricca di piante e animali, il sistema solare non costituisce che una piccola “provincia”, all’interno del loro vasto territorio.
In questo contesto, non possiamo interrogarci che sul numero di sandwiches, patatine o di sigarette necessarie, anzichè i più intelligenti dei nostri scienziati comprendano i principali risultati scientifici di una civiltà molto più avanzata. Le nostre facoltà e possibilità intellettuali sono limitate dalle capacità del nostro cervello, in nessun caso infinito.
Di conseguenza, è molto naturale e ragionevole presumere che dei concetti scientifici ragionevolmente importanti possono esistere, la cui comprensione è situata completamente al di là delle capacità cervicali della nostra specie, ma alla portata dei cervelli molto più evoluti e sofisticati di civiltà più avanzate. Ken D. Olum ha scritto un’articolo sull’idea che, nell’Universo osservabile, in ragione dell’esistenza di migliaia di miliardi di stelle più vecchie del Sole, ci devono essere delle civiltà molto più antiche della nostra, che possono essersi diffuse largamente nell’Universo. Nelle sue stime, considera un meccanismo cosmologico chiamato “inflazione” e utlizza anche il postulato antropico che “noi dovremmo essere situati tra gli osservatori tipicamente intelligenti dell’Universo. Prevede una forte probabilità che noi facciamo parte di una civiltà più grande. Olum scrive: “qualsiasi cosa accada, non apparteniamo a questa civiltà; dunque, c’è qualcosa che non va…ma allora quali altri errori stiamo facendo?” La risposta a questo enigma è che noi possiamo benissimo fa parte di una civiltà più grande che abbraccia la nostra Galassia (o una grande regione di essa) senza esserne coscienti. Dunque, una soluzione evidentemente naturale è che noi apparteniamo in effetti a una grande civiltà molto avanzata, ma senza esserne “cittadini”, a causa del nostro stato inferiore, primitivo. Olum fa l’errore di pensare, in primo luogo, che noi siamo degli osservatori intelligenti e, in secondo luogo, che appartenere ad una civiltà implica di essere cittadini.

Tuttavia, questo sarebbe il caso se non esistessero migliaia o milioni di universi paralleli separati dal nostro attraverso delle extra-dimensioni, come negli scenari dei Mondi di Brane, considerati in Fisica delle Particelle (ciascuna Brana costituisce un Universo). In questi casi, sarebbe naturale aspettarsi che una parte di questi universi abbiano le stesse leggi fisiche come la nostra (supponendo che una metà è costituita di materia e l’altra metà di anti-materia). E un grande numero di civiltà avanzate potrebbero dominare di viaggio o di “salto” attraverso le extra-dimensioni (almeno una parte di essa). Si potrebbe anche ipotizzare che l’espansione in altri universi possa essere più facile, più economico, che l’espansione all’interno della propria Galassia. Di conseguenza, possiamo anche attenderci colonizzatori provenienti da altri universi, costruiscano degli “imperi” multi-dimensionali. In molti altri Universi, tuttavia, le leggi della fisica possono essere diverse. Ciò non vuol dire, tuttavia, che questi Universi “oscuri” siano necessariamente privi di esseri intelligenti. Mentre alcuni posseggono delle civiltà avanzate, alcuni individui possono anche “saltare” nel nostro Universo, ma noi non possiamo ne vedere, ne parlare con questi “Visitatori Oscuri” (o viceversa). E non ci possono colonizzare. Discutiamo in dettaglio la possibilità per la nostra piccola civiltà terrestre di essere inglobata di una grande civiltà senza saperlo. Nella nostra Galassia ci sono migliaia di milioni di stelle più vecchie del Sole. Di conseguenza, sembra del tutto naturale considerare l’apparizione di civiltà tecnologiche in un numero ragionevole di sistemi solari, di cui una frazione sarebbe sopravvissuta abbastanza a lungo per diffondersi in grandi parti della Galassia. C’è da meravigliarsi che il Sistema Solare non lo abbia mai conosciuto, o non è mai stato colonizzato da una civiltà avanzata, o lo è stato?

Olum sostiene che, nel corso dell’espansione e della colonizzazione, le civiltà più avanzate spingano le meno avanzate al loro proprio livello, al fine di integrarli o di sfruttarli, danneggiarli o annientarli nel caso di colonizzatori aggressivi alla conquista del mondo. Tuttavia, l’integrazione di una civiltà primitiva in una avanzata costituisce una possibilità non irrealistica. Tuttavia, le differenze tra le loro capacità mentali e quelle di individui primitivi sarebbero patetiche. Da questo punto di vista, diventa ora più accettabile la possibilità che il Sistema Solare possa essere stato contattato e colonizzato in molte migliaia, o addirittura di milioni di anni, da una civiltà avanzata non aggressiva, che ha trattato e tratta il nostro pianeta come una riserva naturale protetta. Forse il Sistema Solare è stato visitato da colonizzatori aggressivi, come da quelli non aggressivi, provocando battaglie e negoziati. Forse gli sconfitti aggressivi ritorneranno in futuro, per riprovarci di nuovo.

Questa concezione di noi stessi, in quanto piccola civiltà primitiva immersa in una vasta civiltà avanzata conduce alla scoperta che non possiamo essere situati tra gli osservatori tipicamente intelligenti della nostra Galassia, ma tra la piccola proporzione di osservatori con intelligenza primitiva, totalmente ignorante del loro stato inferiore. Potrebbe essere che tutte le galassie tipiche dell’Universo siano già colonizzate (o gran parte di esse) da civiltà avanzate. Che le sotto-civiltà primitive sappiano o ignorano la loro bassa condizione dipenderà dagli standard etici della civiltà avanzata, nella quale esse sono immerse. Se questi standard sono bassi, gli individui delle sotto-civiltà primitive saranno ingannati in molti modi, così come, nelal nostra civiltà, i grandi gruppi di esseri umani ingannano gli altri che si trovano in una posizione debole, come gli animali in generale. In questi casi, gli individui primitivi sono dolorosamente coscienti del loro stato d’inferiorità. Se gli standard etici degli individui avanzati sono elevati, al contrario, allora essi rispetteranno l’evoluzione naturale (biologica, sociale, culturale) delle sotto-civiltà primitive, che verranno trattate come una sorta di specie protetta.
In questi casi, gli individui primitivi saranno completamente incoscienti dell’esistenza di questa grande civiltà avanzata nella quale sono immersi. Se il Sistema Solare fa parte di un territorio di una civiltà avanzata, perchè non riceviamo segnali da civiltà in nessuno dei pianeti e satelliti? Questo sarebbe normale se avessero costruito della basi in tutto il Sistema Solare, e comprese delle basi sotterranee e sottomarine sulla Terra, e delle colonie sopra o sotto la superficie di qualche pianeta solido e di grossi satelliti (quello che abbiamo in progetto noi stessi per il futuro). La risposta, la più semplice, è che non trovano il Sistema Solare sufficientemente attrattivo per poterci vivere e quindi hanno un numero limitato di piccole basi di difficile individuazione. Tuttavia, una spiegazione alternativa potrebbe essere che, a conoscenza dell’esistenza di civiltà avanzate aggressive, abbiano sviluppato sofisticati sistemi di camuffamento, in modo che nessun segnale di civilizzazione possa essere rilevato da degli osservatori esterni o dalle loro sonde spaziali. Probabilmente, in molti casi, essi manipolino o distorcano le prove complessive dei loro pianeti, per indurre gli osservatori esterni in errore. Quindi non possiamo essere certi di essere l’unica civiltà abitata nel Sistema Solare. Non dobbiamo presumere che i dati ricevuti, ossia senza nessun segnale dell’esistenza di vita intelligente, possa provare che nessuno sia là fuori. La supposizione giusta è che non ci sia nessun segnale di civiltà primitive come la nostra, che permettano di essere rilevati da degli osservatori esterni, ma non possiamo dire nulla circa la possibilità di civiltà avanzate, in grado di ingannare i telescopi, rilevatori e sonde spaziali, che non si autorizzano di essere identificate. Nel passato, la gente pensava che la Terra era al centro dell’Universo, ma sappiamo meglio ora. Nonostante questo, per molti esseri umani, la Terra rimane al centro dell’Universo, il pianeta abitato dagli esseri più perfetti ed intelligenti dell’Universo: Crown of Creation (ci sono anche scienziati e “intellettuali” che si chiedono se l’Universo intero non sia stato creato solo per noi, noi esseri umani terrestri!). 

 

Siamo noi inglobati, senza saperlo, in una civiltà più avanzata, davanti a quella dei gorilla che sono inglobati nella nostra? Perchè la civiltà avanzata non si manifesta apertamente? Il motivo è che noi non siamo qualificati per costituire dei membri, ne degli associati all’altezza, anche se ci qualificano come animali da compagnia o dei “piccoli amici”. Perchè non possiamo dire che ci sono? La ragione è che, genericamente, tutte le civiltà avanzate sono non rilevabili per ragioni di sicurezza, a causa dell’esistenza di civiltà avanzate aggressive. E in tutti i casi, perchè delle civiltà avanzate autorizzerebbero a delle civiltà straniere a guardare le loro città, laboratori, installazioni militari, quando possono molto facilmente abusarne? Se noi siamo una delle “specie protette ecologicamente” di una civiltà avanzate, una ragione per un individuo di questa civiltà per stabilire il contatto con noi, individui primitivi, può essere a fini di ricerca scientifica, ma molto semplicemente per fini di divertimento e rilassamento – quei tipi di sentimenti che ci spingono ad interagire con i gatti e i cani e molti altri esseri di specie animale. Inoltre, se sul nostro pianeta, ci sono a milioni che amano i gatti e i cani, e persino serpenti, maiali e gorilla, è normale attendersi che possano esistere dei sentimenti dell’essere umano tra gli esseri extraterrestri avanzati. Questo, e situazioni similari, sono particolarmente veri per degli individui avanzati, che hanno trascorso dei lunghi periodi di lavoro su dei pianeti primitivi, vivendo dentro basi sotterranee o noiose basi sottomarine, che esisterebbero se il nostro pianeta fosse incluso in un’altra civiltà. I criminali della civiltà avanzata possono ugualmente essere interessati a degli individui primitivi.

Noi possiamo immaginare decine d’intenzioni differenti , per le quali degli individui primitivi possono essere rapiti, torturati e anche uccisi, tra cui è compresa “L’alta gastronomia” e i giochi sadici. Basti pensare ad un trattamento crudele che gli esseri umani infliggono alle loro vittime, umani (sovente dei bambini) e animali. Il livello morale di un individuo, o di una civiltà, non cresce necessariamente in parallelo alle sue realizzazioni tecnologiche e scientifiche, o al suo livello di benessere materiale. SETI potrebbe essere SETPI: la ricerca di una intelligenza extraterrestre primitiva, perchè solo le civiltà primitive si lasciano rilevare da osservatori esterni. Inoltre, le civiltà primitive dovrebbere aver raggiunto un livello appropriato per produrre delle emissioni elettromagnetiche, che permetteranno loro di essere captati da delle civiltà lontane. Di conseguenza, il periodo di rilevamento di una civiltà media deve essere inferiore ai 500 anni (a meno che non impari a nascondersi), il che rende molto improbabile che una civiltà primitiva sia in grado di rilevarne un’altra. Per queste ragioni, questo scenario prevede una probabilità piuttosto bassa per il progetto SETI. Io non ho fondamentali opinioni sulle numerose storie di contatti o di rapimenti da parte di extraterrestri, non ho fatto delle ricerche in materia.
Tuttavia, io credo che le asserzioni su delle civiltà più avanzate della nostra sembrano essere collegate a delle idee ridicole, esilaranti e di alta fantascienza. Ma lo stesso sarebbe successo se avessimo descritto i nostri televisori, aerei, forni a microonde, computer eccetera…con delle persone che hanno solamente cent’anni. Molte persone, compresi molti scienziati, hanno una certa riluttanza, profondamente radicata e l’avversione ad accettare la possibilità dell’esistenza di specie aliene, molto più avanzate ed intelligenti di noi, e che potrebbero anche visitare il nostro pianeta. Io nomino questo pregiudizio la “Sindrome della Corona della Creazione” (CCS Crown Creation Syndrome). Curiosamente, mentre molti religiosi non soffrono di questa sindrome, questa è vera per molti atei. Questo potrebbe essere perchè, se le religioni e l’umanesimo sovrastimano spesso la grandezza e l’unicità della razza umana, le religioni (esse) insegnano ugualmente l’umiltà.

Articolo scritto da Beatriz Gato-Riviera, Fisico delle Particelle e membro del Consiglio Scientifico spagnolo della Ricerca

Traduzione a cura del Centro Ufologico Ionico

Fonte: http://arxiv.org/abs/physics/0512062

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12 gennaio 2014 7 12 /01 /gennaio /2014 22:23

 

Sophie Shevardnadze, giornalista del quotidiano RT Russia Today, ha intervistato Paul Hellyer, ex ministro della Difesa del Canada, che crede fermamente ( e ne possiede le prove) che alcune razze ET sono presenti sulla Terra e nello spazio.

 

Dottor Hellyer e bello averla nel nostro show – commenta Sophie Shevardnadze – Perché lei dice che gli UFO sono reali come gli aerei che volano sopra le nostre teste?   Non solo… lei dichiara che gli alieni sono già in mezzo a noi,  ma si starebbero rifiutando di condividere con noi terrestri le loro tecnologie avanzatissime fino a che non cambieremo le nostre abitudini belligeranti e non la smetteremo di inquinare l’ambiente“.

Paul Hellyer: “io sono sempre convinto che gli Extraterretsri ci sono. È un dato di fatto che loro visitano il nostro pianeta da migliaia di anni e uno dei casi che potrebbero interessarti più se mi date due o tre minuti per rispondere, è che durante la Guerra Fredda,  1961 , ci sono stati circa 50 UFO in formazione che volando a sud dalla Russia in Europa avevano messo in allerta il Supreme Allied Command (SAC-NATO) e che quindi si era rischiato un conflitto atomico. Ma quando questi 59 UFO hanno cambiato rotta dirigendosi verso il Polo Nord tutto il panico e gli allarmi cessarono immediatamente. Da quella data, si era deciso di fare un’indagine e uno studio durato tre anni, aveva concluso che, con assoluta certezza, almeno quattro specie o razze extraterrestri, erano in visita sul pianeta Terra da migliaia di anni.  Abbiamo una lunga storia di UFO e naturalmente ci sono state molte più attività negli ultimi decenni.

 

Da quando abbiamo inventato la bomba atomica e le razze ET sono molto preoccupati per questo e il fatto che potremmo utilizzare di nuovo queste bombe, dato che ritengono il Cosmo una sola unità e non riguarda solo noi ma altre persone nel Cosmo, nell’Universo. Queste molteplici razze aliene, sono molto impaurite e precoccupate dagli atteggiamenti e comportamenti Umani e che è possibile essere abbastanza stupidi per iniziare, cominciare nuovamente a utilizzare armi atomiche e nucleari. Questo sarebbe un male per noi e per loro.”

Durante l’intervista, Hellyer, come scrive anche il Daily Mail, che fu ministro della difesa tra il 1963 e il 1967 sotto il primo ministro Lester B. Pearson, vi sarebbero attualmente più di 80 diverse specie di extraterrestri, alcuni dei quali avrebbero il nostro stesso aspetto e non sarebbe possibile distinguerli dagli esseri umani.

Hellyer ha anche aggiunto che la maggior parte degli alieni vorrebbero aiutarci più che distruggerci: “Direi che la maggior parte di loro sono benevoli nei nostri confronti e vogliono aiutarci, a parte una o due specie che sono completamente neutrali e che potrebbero essere contro gli Umani”.

“Passiamo troppo tempo a combattere tra di noi, spendiamo troppi soldi per le spese militari e non per nutrire i poveri e curare i senzatetto e chi ne ha davvero bisogno. Gli alieni vorrebbero aiutarci e insegnarci modi migliori per vivere, ma solo con il nostro consenso. Pensano che non stiamo gestendo bene il pianeta a cui noi tutti apparteniamo. Stiamo disboscando le nostre foreste ed inquinando i fiumi e i laghi. Riversiamo liquami negli oceani. Stiamo facendo una serie di cose che non andrebbero fatte se tenessimo veramente al nostro pianeta”.

 

 

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11 gennaio 2014 6 11 /01 /gennaio /2014 23:05

 

Questo articolo è stato scritto cinque anni da Carlo Barbera, experiencer e grande esoterista, con il quale ho condiviso momenti fondamentali per la crescita della mia coscienza. Fu proprio con Carlo Barbera e Corrado Malanga che, una decade fa, demmo vita al progetto del Gruppo StarGate. Poi le nostre strade ci hanno condotto su percorsi diversi, eppure connessi.
Da anni Carlo vive nell’isola del vento, Pantelleria.
Il contatto alieno e l’apertura della porta dimensionale
di Carlo Barbera
 
Anch’io sono un “preso” dagli alieni. È un’esperienza che ha segnato in modo indelebile la mia coscienza e la mia vita. Non ho mai avvertito il senso di una minaccia in questo, l’intrusione violenta di entità ostili nel mio spettro di coscienza, né tanto meno i miei diritti di uomo violati, la mia volontà coercita, la mia anima depredata di una parte di sé. Ho avvertito un seme ancestrale, depositato nel profondo di me, che ha germinato nel tempo, nel silenzio degli anni, nelle mie scelte di vita, nelle mie idee, nel mio desiderio incondizionato di essere libero.

barbera
Carlo Barbera a Pantelleria (foto: C. Barbera)
Questo mi è costato, molto, ma ho pagato di persona, assumendomi delle responsabilità che non potevo e non volevo delegare a nessuno, tanto meno a esseri di altri mondi.
  Lo so che come me ci sono uomini, donne e bambini in tutto il pianeta e so che per alcuni di essi è stata ed è un’esperienza dolorosa, traumatica, o del tutto inconsapevole. Ciò nonostante è come se sentissi un legame profondo, viscerale, che mi unisce a tutte queste creature, toccate da qualcosa di misterioso, di atavico, che così spesso non si riesce a comprendere, non avendone i mezzi e il giusto supporto o, spesso, fuorviati come siamo dalla disinformazione o dalle congetture di molti. Così vorrei fornire una chiave, per coloro che hanno vissuto un’esperienza analoga alla mia, che possa aprire per loro una porta verso la comprensione reale di ciò che hanno vissuto e delle possibilità che ne derivano.
L’Abisso Stellare
Un abisso stellare di perfezione e silenzio, che inghiotte ogni cosa. Questo ho visto quando ho aperto gli occhi in mezzo a Loro, nel Maggio del 1984. Già, sono passati più di vent’anni. “Ti abbiamo analizzato la gola… perché ti servirà molto la voce” pensò il piccolo alieno macrocefalo e dai grandi occhi a mandorla che mi fissava con molta attenzione e con una certa perplessità. In quell’abisso di perfezione e silenzio solamente intuii il perché la voce mi sarebbe stata così tanto importante. In quei momenti non ebbi parole, perché tutto era compiuto, perché non c’erano neppure i pensieri a increspare le acque del lago calmo della mente, solo il colore mi avvolgeva, le calde e penetranti tinte del sole e il sorriso mite di un piccolo alieno con gli occhi scuri pieni di stelle.
Poi, quando mi svegliai nel letto, madido di sudore, con uno scatto mi alzai agitatissimo, come se emergessi da un pozzo profondo. Sono convinto oggi che quel pozzo fosse il mio subconscio.
 Negli anni successivi entrai nuovamente in quel pozzo, guidato dalla mano sicura di maestri non umani, conobbi l’oscurità nella quale mi abituai a riposare, prendendo rifugio in essa, scendendo nelle profondità della Terra come nel ventre sicuro di una Madre, terribile ma benigna, dove né luce né suono potevano portare i riverberi di un mondo esteriore intriso di sofferenza.
 Qui, i confini dell’essere lentamente si diradarono fino a scomparire, lasciando trasparire gli angoli più remoti di me stesso e, dopo averli invocati, incontrai uno dopo l’altro i demoni più nascosti, gli incubi banditi dalla mente cosciente degli uomini.
Imparai a farmi specchio per essi, a dissolverli riconoscendone la vacuità e a reintegrarli nella mia mente, sorgente dalla quale avevano avuto origine come una proiezione. Imparai a godere dello spazio senza confini, del tempo senza limiti, nell’estasi del corpo divenuto coscienza pura, imparai a lasciarmi precipitare abbandonato come un figlio nel grembo oscuro della Dea Madre. Così ho visitato mondi interni e dimensioni e vita che pullula in ogni dove.
La Materia Vivente
Poi, un giorno, credo di essere arrivato in fondo a quel pozzo, fino a toccare qualcosa di straordinario e di sconvolgente. Era una materia viva, come viva non è alcuna cosa, sulla Terra. Era la vita che potevi toccare. Era l’armonia perfetta che esplode nell’attimo, senza tempo, senza spazio, della dimensione trascendentale del “qui e ora”. Era una parete, forse di roccia, straordinariamente radiante, immensamente potente e scintillante, come un cristallo dalle mille sfaccettature. Toccai con la mano quella sostanza viva. Fu così che decisi di rendere reale il sogno, eleggendo a Realtà quel mondo che si manifestava dentro e fuori di me, ritornato alle sorgenti di me stesso, facendo il mio corpo di quella stessa materia vivente, mutando in forma, assumendo i miei primitivi attributi divini ed animali. Divenni sovrano del mio mondo, una nuova stella accesa nel firmamento celeste per unirsi al coro dell’Assoluto.
Quanti alieni ho incontrato in quel mondo? Molti, moltissimi, compreso me stesso. Un me stesso molto più anziano, più evoluto, più saggio e più felice. È lui che invoco quando apro la Porta dell’Universo Reale innalzando dal fondo dell’Abisso la mia energia creativa primordiale e trasmuto in materia vivente i dieci loti del mio corpo, che contengono le dieci virtù divine e i dieci demoni del desiderio, sino alla sommità della testa, nell’undicesimo centro della Coscienza Non-Duale, dove dimora il Re e il Dio che sono, libero e potente.
L’unione appassionata fra essi genera il frutto del loro eterno amore, un Essere di pura consapevolezza, il Sé non condizionato dalle portanti sensoriali e dalla mente dualistica, il Corpo di Arcobaleno che si costituisce dei cinque elementi originali, la Coscienza Cosmica che noi siamo.
La Porta Dimensionale
Cosa è la Porta Dimensionale? Una risposta a questa domanda, da me ripetutamente posta a Loro nei nostri contatti è: “La Porta Dimensionale sei tu”.
 Una risposta tanto enigmatica quanto pericolosa, perché rivoltami in modo personale, come se essi riconoscessero nella mia persona qualcosa che invece a me è sfuggito per molti anni. Del resto ho temuto queste parole, per aver visto in altri come me, venuti prima e dopo di me, innalzarsi in petto gli idioti demoni dell’ego, e farsi maestri d’illusione, baldanzosi condottieri di seguaci poi dispersi nella polvere, fuggiti all’amaro sapore dell’inganno. 
Ma non mi sono fermato. Ho invece cercato di andare oltre i falsi giochi della mente, di comprendere il significato di quelle enigmatiche parole, consapevole che in quell’abisso stellare di perfezione e silenzio in cui ho trovato rifugio e dimora non vi è separazione, né differenza, ma gioia senza limiti, sempre nuova sorpresa, la regalità che tutto possiede senza nulla essere. Nell’estatico vuoto della mente si sciolgono i pinnacoli di ghiaccio della separazione, si dissolvono le differenze, si gode della più entusiasmante integrazione nell’unità, senza confini e senza definizione.
Non si tratta di uno spazio lontano, di un punto del tempo a noi remoto, è qui e ora, nel punto in cui siamo in questo preciso istante. Occorre solo l’enorme coraggio di vedere, la ribellione di riconoscere a se stessi la propria libertà, l’autodeterminazione di affermare la propria divinità, la propria sovranità, su chi e quanto ci rende esseri finiti e mortali, peccatori imperfetti e colpevoli, servi dei ricatti di un dio che non esiste. Ma la Porta Dimensionale esiste, esiste nella luce, ed esistiamo noi che la possiamo manifestare, se rinunciamo con piena volontà ai lacci che ci vincolano alla morte, se riusciamo ad aprire in noi stessi questo varco verso la Realtà.
La documentazione fotografica la mostra come una manifestazione esterna e visibile, in stretta relazione con la Porta Dimensionale interna che si realizza nel raggiungimento di quello stato di super-coscienza, estatico e non-duale, che rende possibile il contato con altre dimensioni e con le infinite entità che vivono l’universo reale, ma che rende soprattutto possibile l’accesso e la completa immersione in campi dimensionali dove interagire, muoversi e operare nel proprio universo magico. 
Campi dimensionali non condizionati alle linee illusorie del tempo, in cui la nostra coscienza si proietta secondo principi di attrazione magnetica e ai quali possiamo potenzialmente accedere con l’intero nostro essere, trasferendo anche il nostro corpo fisico sui piani vibratori della Realtà immortale.
La Porta dimensionale sono io quindi? Certo, perché affermo di aver raggiunto tale stato di coscienza, affermo di aver toccato quella materia vivente e radiante, e di esserne divenuto parte. Sono io, come lo possono essere tutti coloro che raggiungono una tale consapevolezza di sé e del proprio universo interiore. Naturalmente ognuno troverà la propria via, il proprio metodo per risvegliare in sé quell’energia cosmica, potente e misteriosa, che giace sepolta sotto la coltre delle nostre paure e dei nostri incubi. Mi riferisco a un metodo proprio, spontaneo e originale, non a tecniche apprese da altri; parlo della via già scritta nelle cellule del nostro essere, nel codice dei nostri geni, incisa a fuoco nei connotati del nostro corpo e della nostra anima.
Il mio corpo è scritto come la Terra. Sulle piante dei piedi porto inciso il Mantra più antico che contiene il Suono di tutti i suoni. Sulla fronte il sigillo della Antica Sapienza. E sul petto il Fuoco che divampa nella Terra, e l’Acqua alla radice del mondo.
È questo il diritto di ciascuno di noi.
“Sceglietevi un’Isola…”
Alcuni uomini, si sa, vogliono negare tali diritti. E violano, loro sì, e non da ora, la libertà dell’essere, aggiungendo nuovi incubi e generando nuovi mostri nella mente degli uomini. Ma questo è un altro discorso e forse non occorre ingaggiare con essi una battaglia nei termini del nostro negato diritto di autorealizzazione e di liberazione. Forse, minacciati come siamo nella nostra libertà, la cosa più urgente da fare è quella di impugnare il diritto che è nostro e trovare una via di uscita, che sia anche una via verso una dimensione più “umana”, dove poter vivere in pace la nostra realtà, crescere e costruire insieme un mondo dove ognuno sia sovrano e dio del proprio universo, una stella nel firmamento in armonia con le altre stelle.
A volte credo fermamente che abbiamo bisogno di un’oasi, un’isola mediamente piccola e sufficientemente lontana dal “mondo”, uno spazio autonomo, dal punto di vista dell’esistenza naturale, dove poter pensare, amare, creare, lavorare, vivere liberamente, senza costrizioni e ricatti, senza schiavitù. Uno spazio armonico ma soprattutto un luogo di potere, un luogo sacro e radiante, un chakra nel corpo vivente della Dea, dove poter guarire, liberarsi, risvegliare l’identità cosmica e multidimensionale che noi tutti siamo, dove poter aprire i varchi di luce, attraverso i quali ripercorrere sicuri i passi di ritorno alla nostra origine. È probabilmente un sogno. 
Ma già un tempo ho scelto di rendere realtà il sogno e la voce, la mia energia vivente risvegliata ed espressa, integrata nello spettro onnicomprensivo della mia coscienza, mi è servita così tanto per comunicare ai miei simili lo splendore della nostra originaria natura, la nostra divinità che millenni di falsità ed oppressione ci hanno negato, la straordinaria opportunità che ci è offerta di ritornare ad essere liberi e sovrani immortali.
 Una nuova vita, per me, e per molti di coloro che hanno avuto, in un modo o in un altro, contatti con entità extraterrestri, è ora davvero il sogno più grande.
Dagli occhi scuri pieni di stelle del piccolo alieno che più di vent’anni fa mi guardò con una certa perplessità, qui e ora, dal silenzio abissale della Realtà, emerge il sussurro di altre parole, un pensiero rimasto inciso nel tempo e mai dimenticato.
“Ad ogni gesto tracciato, ad ogni parola pronunciata, nel Vuoto, l’Universo si muove e parla, con te”. È un invito e un augurio che porgo a quanti hanno voluto comprendere le mie parole.
Carlo Barbera, Gennaio 2012
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11 gennaio 2014 6 11 /01 /gennaio /2014 22:52

 

WITHBY (NORTH YORKSHIRE) – Il consigliere comunale Simon Parkes ritiene che sua madre sia un alieno verde, alto 3 metri. In un video su Youtube racconta di un suo ricordo d’infanzia: una forma di vita aliena apparve in piedi accanto alla sua culla con due “lunghi bastoni verdi”.
“Ho pensato che non fossero le mani della mia mamma – racconta Parkes – quelle di mamma sono di colore rosa”. L’extraterrestre, occhi enormi e narici minuscole, ha poi guardato dritto in faccia il bambino Parkes e guardandolo intensamente negli occhi gli ha comunicato telepaticamente “Io sono la tua vera madre, sono la tua mamma più importante”. Tre anni dopo la sua vera madre lo avrebbe portato a bordo di un velivolo alieno.

 “La ragione per cui gli extraterrestri sono interessati a me – spiega – non è per le caratteristiche fisiche del mio corpo ma per quello che c’è dentro: la mia anima”. Mr Parkes, membro del partito laburista, eletto al Comune di Whitby nel North Yorkshire il mese scorso, dice che le sue convinzioni non hanno mai interferito con il suo lavoro. Terry Jennison, suo collega e consigliere di Whitby nonché ex sindaco della città, ha commentato: “Sono completamente all’oscuro di questa faccenda”.
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7 gennaio 2014 2 07 /01 /gennaio /2014 22:30

 

 

A320 with Sharklets

Come riporta il sito web del quotidiano britannico "The Telegraph", il pilota fornisce una dichiarazione molto importante che riguarda il fenomeno ufologico che riscuote molto interesse nella curiosità popolare. L’Airbus A320 volava a 34000 piedi, circa 11 km,  non lontano da Heathrow. “Sono entrato in picchiata per evitare un oggetto cilindrico color argento che ci veniva addosso”, dice il rapporto. Ma gli strumenti a terra non hanno segnalato nulla. La mancata segnalazione dei radar a riguardo non è nuova per aerei militari che utilizzano la tecnologia stealth, ma in questo caso abbiamo la testimonianza del pilota, ove non riporta la figura di un aereo, ma di una forma discoidale.

 

TMNews

13 luglio 2013, alle 18 e 35 vicino a Heathrow, Inghilterra: la storia di un capitano d’aviazione di linea, anonimo, sta facendo il giro del mondo e nessuno tranne lui può smentirla. Il pilota rimane fermo nella sua testimonianza, senza dubitare di quanto ha visto. E racconta di un oggetto a forma ovale, color argento, splendente e velocissimo, che sarebbe entrato in rotta di collisione con il suo Airbus. E per evitarlo, il Capitano racconta di aver eseguito una manovra di emergenza portando l’aeroplano in picchiata per qualche attimo, tempo sufficiente ad evitare l’impatto. Con un oggetto che giura di aver visto e aver rilevato come minaccia per il velivolo, ma che nessuno strumento a terra ha rilevato.

L’Airbus A320 volava a 34000 piedi sulla zona del Berkshire, non lontano dall’aeroporto principale di Londra. Subito dopo l’incidente il Capitano racconta di aver avvisato i controllori di volo e controllato gli strumenti dell’aereo. Ma da nessuno dei due elementi di controllo risultava nulla. Sul Telegraph la vicenda viene descritta come una “apparizione improvvisa di un oggetto dalla forma allunga, a sigaro, tendente all’ovale, color argento brillante”, diretto a velocità sostenuta verso l’aeromobile. La mancanza di tempo per intraprendere una manovra di allontanamento avrebbe indotto il Capitano a entrare in picchiata, con l’oggetto che a quel punto sarebbe passato a poca distanza dall’Airbus, con l’impatto evitato per il rotto della cuffia. Le indagini su quanto accaduto per ora non hanno prodotto conferme. Rimane da verificare se nella scatola nera ci sia qualcosa che aiuti a fare luce sul presunto incontro ravvicinato. In grado di terrorizzare un capitano e di indurlo a una manovra azzardata per contrastare una minaccia di impatto.

 

Fare luce sì, ma come? Secondo i radar militari e la Airprox Board, l’ente che indaga sugli incidenti di volo in Inghilterra, non c’erano altri velivoli in prossimità dell’Airbus al momento del fatto. La stessa autorità nega che possa essersi trattato di palloni meteo o giocattoli. Ufficialmente insomma in aria nei pressi dell’aereo non c’era nulla: “Non è stato possibile determinare le cause dell’avvistamento”, conclude il rapporto. Il dottor David Clarke, consulente per gli oggetti volanti non identificati per i National Archives inglesi, ha un’idea chiara: “E’ un avvistamento interessante perché è chiaro e dettagliato. I piloti non scrivono rapporti per nulla, è certamente successo qualcosa”. Ma in Inghilterra, il ministero della Difesa ha chiuso il suo ufficio dedicato agli Ufo nel 2009, per il “calo di avvistamenti”. E anche per questo, in mancanza di altri elementi la storia del pilota dopo essere diventata virale su siti e giornali del mondo, sembra proprio destinata a finire nel cassetto dei parecchi casi di avvistamento in volo, rimasti insoluti e poi facilmente dimenticati.La storia del misterioso avvistamento è uscita fuori solo di recente, a seguito della pubblicazione del rapporto dell'inchiesta, secondo il quale non "non è possibile identificare l'oggetto o spiegare le cause dell'avvistamento".

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6 gennaio 2014 1 06 /01 /gennaio /2014 23:09

Babbuino o alieno? Babbuino dicono gli scienziati che hanno analizzato un corpo misterioso ritrovato nei pressi della Nature’s Valley, Sud Africa. I residenti sono però ancora convinti che si tratti in verità di un alieno, o qualcosa di simile. Altri invece sostengono si tratti di uno strano incrocio tra un foca e una scimmia. La dottoressa Magdalena Braum ha però spento ogni entusiasmo: “E’ il cadavere di un neonato babbuino femmina, con il cordone ombelicale ancora attaccato”.

Fonte

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6 gennaio 2014 1 06 /01 /gennaio /2014 22:45

“Veniamo in pace. Sempre”. Con questo ambizioso proclamo Anna, leader del popolo dei Visitors, annuncia il pacifico arrivo degli alieni sulla Terra

Come Arthur ben sapeva, il tempo è il posto (se così lo si può chiamare) peggiore per perdersi; e lui ci si era perso un mucchio di volte: nel tempo e nello spazio. La vita, l’universo e il tutto- Douglas Adams

” I dischi volanti? La gente ha indiscutibilmente visto qualcosa”. Albert Einstein

” E’ mia opinione che i dischi volanti siano vere apparizioni materiali,
entità di natura sconosciuta proveniente probabilmente dagli spazi e che
erano già visibili, forse da lungo tempo, agli abitanti della Terra, ma che
per il resto non hanno rapporti di sorta col nostro mondo…” Professor Carl Gustav Jung (psicologo e psicoanalista).

Il succo della storia fin qui.
Al principio fu creato l’Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa. Numerose razze sono convinte che l’universo sia stato creato da una specie di dio.
Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato da uno starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde. Gli Jatravartid, che vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l’Avvento del Grande Fazzoletto da Naso Bianco, sono piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia, ragion per cui sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad avere inventato il deodorante per le ascelle prima della ruota. Ristorante al termine dell’universo- Douglas Adams

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione. Guida galattica per autostoppisti- Douglas Adams

 

 Tanti sono stati i dibattiti durante il corso della storia, e tante e diverse le opinioni tra autorevoli scienziati: da Margherita Hack a Stephen Hawking; da Carl Sagan a Richard Dawkins; da chi-più-ne-ha, a chi-più-ne-metta.

 

Lo scienziato David Jacobs si è trovato dinanzi ad una caratteristica comune a tutti coloro che affermavano di essere stati rapiti:  tutte queste persone si vergognano a raccontare la loro storia, anche e soprattutto perché ricordano questi rapimenti come “reali” e quindi difficilmente credibili. Ogni persona che ha subito un rapimento è stata poi rapita a più riprese durante l’arco della sua vita. Molte di queste persone, inoltre, hanno deciso di non rivelare la propria identità e, pur facendosi guardare in volto dallo scienziato, hanno preferito usare uno pseudonimo terrorizzati dalla possibilità che qualcuno conoscesse la loro storia.

Siamo davvero disposti a credere che uno scienziato prenda come pretesto della sua ricerca la vergogna dei rapiti? A mio avviso non è molto credibile. E come dire che un pesce è un pesce solo perché boccheggia: in pratica, analisi senza senso. Occam si sarebbe fatto due risate: in questo caso la risposta giusta non è quella più semplice. E poi: che senso ha nascondersi? Metterci la faccia non dovrebbe essere un pretesto per essere credibili?

Anche, e soprattutto, sulla dinamica del rapimento ci sono errori di fondo. Tutti questi eventi hanno lo scopo di ibridare la specie umana con quella aliena, al fine di conquistare di nascosto la terra. Ancora una volta, quando si parla di alieni, ritorna in auge lo scenario del telefilm Visitors. Ma perché?! Ai posteri l’ardua sentenza. Una cosa è sicura: se davvero dovessero esserci degli alieni, questi non sono dei biologi (almeno secondo le nostre conoscenze sulla vita). Infatti, per creare un ibrido, le due specie devono essere strettamente affini (biologicamente parlando)- cosa che non mi risulta- e fino ad ora, ammesso e non concesso che ci siano delle forme aliene con un’ecologia del genere, possiamo solo dimostrare che non ci sono chimere Homo sapiens-“Aliens unidendified”. Nel caso contrario, loro sarebbero gli dei della vita e dell’universo tutto. Sulla terra esistono degli ibridi, di cui l’emblema è il mulo: questo simpatico animale è un ibrido sterile a causa del suo corredo cromosomico dispari (63 cromosomi), e deriva dall’incrocio tra l’asino stallone con 31 coppie di cromosomi e la cavalla con 32 coppie di cromosomi (l’incrocio contrario, cioè tra il cavallo stallone e la femmina di asino, viene chiamato bardotto). Ibridi del genere o non arrivano alla maturità, cosa che non fa al caso del mulo, oppure sono sterili, nonostante riescano a campare abbastanza bene. La sterilità di questo animale, infatti, è dovuta al fatto che avendo un corredo cromosomico poliploide dispari (ossia maggiore di 2n coppie di cromosomi), alla meiosi (il momento in cui si formano i gameti, componenti fondamentali della riproduzione) non riesce ad appaiare i suoi cromosomi nella maniera giusta e non riesce a formare gameti “normali”. Come si evince, la matematica non è un’opinione ( e nemmeno la biologia!), e per esserci fecondazione sessuale come sostenuto dai rapiti, devono esserci coppie di cromosomi. A meno che non si parli di una biologia completamente diversa dalla nostra, cosa alquanto improbabile. È più credibile lo scenario di Carl Sagan (vedi dopo).

Io personalmente non capisco il perché di un ratto delle sabine interstellare: un alieno, distante anni luce, arriva sulla terra, preleva gameti maschili e femminili, torna al suo pianeta di origine, feconda le ladies aliene (ammesso che ce ne siano, vista la necessità di provare piacere altrove), per poi dare i piccoli alle donne sapiens per allevarli. Una mega orgia prima di arrivare sulla terra no? Una dogs sitter a pagamento no? E ancora: nell’articolo si parla di microchip. Perché un alieno mi dovrebbe trattare come un cane? Se ha la tecnologia adatta per percorre le profondità dello spazio-tempo, non dovrebbe avere bisogno di microchip per controllarmi: mi ha già “impiantato” una croce (leggasi come lo pseudo-bimbo-alieno), e credo sia inutile ulteriore lavoro. È più credibile lo scenario dell’ultimo capolavoro fantascientifico di Clark intitolato L’ultimo Teorema, dove una civiltà aliena, assoldata da altri alieni per tenere l’ordine (e non per conquistarla) sul “quartiere terra”, si da alla procreazione intraspecifica in modo tale da evitare l’estinzione della specie in vista di una battaglia.

Lo scienziato in questione-David Jacobs- si è già tirato addosso diverse critiche, e su Wikipedia c’è scritto:

Gli scettici fanno osservare che le teorie di Jacobs si basano solo sui racconti dei presunti rapiti e che l’ipnosi regressiva è oggetto di critiche nell’ambito della comunità scientifica. I metodi usati da Jacobs e da altri ricercatori sui rapimenti alieni sono stati criticati in particolare da Susan Clancy e Carl Sagan.

Clancy ha evidenziato i problemi associati con questo tipo di ricerche e ha ipotizzato che le spiegazioni del fenomeno dei presunti rapimenti si possano ricercare nella paralisi nel sonno e nella creazione di falsi ricordi quando l’ipnotista guida il paziente. Jacobs ha ribattuto che le spiegazioni della Clancy sono erronee perché in numerosi casi i rapiti erano svegli e coscienti e pertanto la paralisi del sonno non è un’ipotesi plausibile.

Se escludiamo la paralisi del sonno e/o i falsi ricordi, quanti casi di disturbi di personalità, schizofrenia e roba che colpisce la mente umana ci sono? Il grande matematico John Nash in pratica si è fatto una vita parallela a causa della sua malattia!

(se siete interessati potete consultare l’argomento paralisi nel sonno e falsi ricordi su Wikipedia, o in alternativa dare un’occhiata ad un articolo del C.I.C.A.P. qui)

Riguardo la critica rivolta da Sagan, sempre Wikipedia dice:

Sagan ha invece affermato che i resoconti dei presunti rapiti dagli alieni assomigliano ai racconti di possessioni da parte di demoni che venivano riferiti in passato. Egli pertanto ritiene che tali fenomeni si possano spiegare con falsi ricordi o allucinazioni. Sulla creazione degli ibridi umani-alieni, Sagan ha obiettato che anziché rapire centinaia di esseri umani uno per uno basterebbe rapirne pochi, prelevare i loro spermatozoi e ovuli, estrarne il DNA, analizzarlo e modificarlo a piacimento. Il modo di procedere dei presunti alieni descritto dai sedicenti rapiti, come l’uso di strumenti che si trovano oggi in un qualsiasi ospedale terrestre, rivelerebbe una grande arretratezza in biologia che sarebbe inconcepibile per una razza così avanzata da effettuare lunghi viaggi nel cosmo.

L’ uomo “manipola” il DNA, ma non è così evoluto come gli alieni da poter viaggiare nello spazio a piacimento. Indi per cui, Sagan batte Jacobs .

E per quanto riguarda i colleghi

Va rilevato che anche nell’ambiente ufologico non tutti condividono le tesi di Jacobs: mentre Budd Hopkins concorda sostanzialmente con lui, lo psicologo R. Leo Sprinkle, che ha studiato parecchi casi di presunti rapimenti alieni, ritiene invece che gli extraterrestri siano benevoli e le loro attività abbiano scopi positivi. Secondo Hilary Evans, questa diversità di opinioni dipenderebbe dalle diverse concezioni dei tre studiosi, che si rifletterebbero nel rapporto con i testimoni creando in essi suggestioni che farebbero venire fuori caratteristiche diverse dei presunti alieni.

Tutto sta nel rapportarsi al problema: ognuno ha un punto di vista diverso perché VUOLE avere un punto di vista diverso. Tuttavia, concorderete con me sul fatto che i vari messaggi “profetici” lasciateci dai “visitors” hanno tutti lo stesso pattern: la conquista, la pace, il bene, il male. Perché, come disse Sagan, nessuno chiede di risolvere l’ultimo teorema di Fermat? E perché nessuno chiede quanto è grande l’ universo, o come hanno fatto ad arrivare da noi? O se volete, perché nessuno fa domande, o riceve “messaggi”, al di fuori di quello che è un backgroud mentale e comportamentale prettamente umano? Anche Clark si occupa del problema, ma nel suo libro i suoi alieni sono solo curiosi riguardo la specie Homo sapiens, e si interrogano e interrogano i terrestri sul perché si preparano ad affrontare una guerra, atta alla distruzione dei propri simili.

Per carità di dio, che le onde elettromagnetiche possano influenzare l’attività celebrale dell’uomo, o in generale, possano influenzare delle cellule, non c’è dubbio. Ma da qui a dire che gli alieni sono collegati con le menti umane, ce ne vuole. Il “casco di Dio”, inventato da Michael Persinger, non è il modo in cui gli alieni- come ho sentito più volte- dovrebbero “comunicare” con noi, ma è la prova che le onde elettromagnetiche influenzano l’attività neurocerebrale, creando nei soggetti testati delle sensazioni mistiche, in casi limite con protagonisti gli alieni. Sotto la voce “il casco di Dio”, l’ Enciclopedia Treccani dice:

Gli esperimenti (1983) [in campo neuroscientifico, nda] fatti dal medico canadese Michael Persinger – che si presenta come un liberatore dalla mistificazione religiosa e che viene contestato da manifestazioni dei gruppi del fondamentalismo protestante, o evangelicali, inferociti – usano invece un approccio scientifico diverso: egli inventa e testa un casco capace di produrre disturbi magnetici durante i quali il lobo temporale farebbe ‘esperienza’ di un Dio finalmente smascherato come effetto elettrico.

Attraverso il casco, lo scienziato vuole dimostrare che le esperienze religiose, mistiche, o le apparizioni siano frutto di anomalie del campo magnetico terrestre, e non di eventi paranormali. Secondo quest’ottica si potrebbero riconsiderare dunque certi luoghi della terra, classificandoli come “speciali” a causa delle alterazioni elettromagnetiche. Ma, ed ecco un’altra piccola falla, la statistica gioca a sfavore di questo metodo, il quale non risulta attendibile. È più logico invece partire da un problema fisico dei soggetti “rapiti” per giustificare i rapimenti alieni.

Se ci fosse una connessione elettromagnetica, tutta la gente di un determinato posto dovrebbe essere protagonista di visite aliene, ma a quanto mi risulti, su sette miliardi di abitanti, casi del genere posso considerarsi sporadici. I casi che coinvolgono famiglie intere non sono da prendere in considerazione: e se fosse qualcosa di congenito che colpisce il cervello? O se meglio preferite, scomodate l’inconscio collettivo di Jung!

Riguardo gli UFO in generale l’inglese Evans si esprime in questo modo in una intervista trovata in rete:

Essenzialmente affermerei che possono essere un mito personale e l’effetto di una misinterpretazione, in proporzioni variabili. Alcune persone sono inclini a determinate fantasie in grado di “produrre” la visione di un UFO; tuttavia. il più delle volte, è uno stimolo ambiguo o anche reale, che, in determinati stati psicologici del testimone, può ingenerare l’impressione di trovarsi di fronte ad uno oggetto volante non identificato. Inoltre un ruolo importante è determinato dalle aspettative e dalle credenze personali.

Per quanto concerne la fantascienza, senza dubbio, le riviste americane degli anni Venti e Trenta hanno creato nella popolazione una specie di aspettativa verso possibili invasori spaziali che giungessero sulla Terra con le loro avveniristiche astronavi. Esse hanno dunque anticipato, in molte loro componenti e descrizioni, alcuni resoconti di recenti avvistamenti UFO. Prendiamo ad esempio i casi di abductions (leggasi rapimento alieno, nda): la maggior parte di essi arrivano dall’America! Infatti gli americani sono disposti a credere maggiormente alla possibilità dei rapimenti UFO rispetto agli europei. Un determinato ambiente culturale favorisce dunque in modo più incisivo la diffusione di taluni tipi di idee. L’educazione e l’esperienza di base forniscono delle tematiche che condizionano la nostra visione della realtà; e ciò è stato dimostrato anche dall’antropologo Bertrand Méheust.

Inoltre anche i rapimenti alieni hanno avuto degli antesignani storici: molte descrizioni fisiche sono da ricondursi indubbiamente a racconti e novelle di fantascienza. E qui ci sarebbe da chiedersi: da dove, però, i creatori di queste storie hanno attinto simili immagini? Molto probabilmente, io penso, da molti tipi di elementi, a loro volta evinti da molte e differenti fonti diverse, probabilmente dalla ricca immaginazione collettiva inconscia e dai prodotti folcloristici e mitici della umanità…

Ed ora arriviamo al pezzo forte: il “segnale WoW!”. Nell’articolo da cui è nata l’ispirazione al post si dice che:

Nel 1977 un telescopio registra la più grande trasmissione radio della storia. A ricevere c’è Jerry Ehrman, Astronomer, che ha l’hobby di andare a cercare la prova della vita extraterrestre nello spazio. Sono le 22:16 del 15 Agosto 1977 ed il telescopio si mette in azione per 72 secondi ricevendo un messaggio radio con codice alfanumerico che potrebbe cambiare il mondo. Il messaggio non è composto con i numeri 1 e 2, bensì  6EQG5: un segnale in crescita. Sono così stati analizzate fonti radio terrestri, ma nessuno corrispondeva. I numeri sono stati poi associati ai suoni e si è visto che componevano la parola WOW. Il segnale fu quindi chiamato “segnale WOW” ed è un segnale a banda stretta, si tratta di un suono concentrato in un canale che può quindi attraversare grandi distanze. L’astronomo ha affermato che questo segnale proveniva dalla nostra stessa galassia e precisamente dalla costellazione del sagittario.

Per qualcuno questa prova non è la prova della vita extraterrestre in quanto l’inquinamento radio potrebbe aver influenzato i segnali recepiti dal telescopio. Il segnale potrebbe quindi essere stato inviato da un satellite che, in quel momento, potrebbe essere passato proprio sopra il telescopio. Gli scienziati però hanno indagato ed hanno analizzato riscontrando che in quel momento non era passato nulla sopra la terra, nessun satellite.

il segnale wow!

 

A parte il fatto che il “messaggio” è composto da diversi numeri (vedi immagine), il “segnale WoW!” non è chiamato così perché in un linguaggio extraterrestre la cifra 6EQG5 decifrata da la parola  “WOW!”, ma semplicemente perché, come dice Paul Davies in Uno Strano Silenzio- Siamo soli nell’universo?

Ehman lo scoprì mentre stava perlustrando la stampata via computer dei dati raccolti dall’antenna, ed era così eccitato che scrisse “wow!” sul margine.

E Wikipedia riguardo al segnale dice che “Le lettere del codice cerchiato, 6EQUJ5, descrivono la variazione dell’intensità del segnale ricevuto”. Niente di strano dunque. Tuttavia, sulla natura nel segnale ancora ci sono dubbi, e non si è riusciti a stabilirne l’origine. Infatti, sempre  Wikipedia dice:

Ehman si è dichiarato dubbioso sulla possibilità che l’origine del segnale sia un’intelligenza extraterrestre: “Avremmo dovuto averlo visto di nuovo quando lo abbiamo cercato per 50 volte. Qualcosa suggerisce che esso era un segnale originatosi sulla Terra che è stato semplicemente riflesso da un detrito spaziale”.

In seguito a un’ulteriore ricerca scientifica, che stabilì che la possibilità che si trattasse di un segnale riflesso proveniente dalla Terra era improbabile, Ehman ritirò un po’ il suo scetticismo. È inoltre problematico che il segnale sia a una frequenza di 1420 MHz poiché si tratta di uno “spettro protetto”, ovvero di una larghezza di banda nella quale le trasmittenti terrestri hanno il divieto di trasmettere.

Appunto. Hanno il divieto. Ma ciò non toglie che qualcuno l’abbia fatto. E poi:

Frank Drake, per spiegare come mai il segnale non sia mai più stato rilevato, suppose che esso fosse stato inviato da una civiltà tecnologicamente avanzata che intendeva comunicare con altre civiltà del cosmo. Per farlo avrebbe potuto inviare un segnale in tutte le direzioni, ma questo avrebbe comportato spendere una gran quantità di energia per creare un segnale relativamente debole e non rilevabile a grandi distanze. Focalizzando la stessa quantità di energia in un fascio più stretto, avrebbero potuto invece illuminare il proprio obiettivo con un segnale molto più intenso e captabile da grandi distanze. Ciò avrebbe fatto sì che gli eventuali ascoltatori ricevessero il segnale solamente per pochi minuti.

Va comunque precisato che anche gli esseri umani, quando inviarono un segnale verso lo spazio nel 1974, lo fecero una sola volta (il famoso segnale trasmesso dal radiotelescopio di Arecibo, spedito verso l’Ammasso Globulare di Ercole, che si trova a 25.000 anni luce, messaggio contenente una codifica lineare di un messaggio bidimensionale, dove si vedono segnali matematici, un radiotelescopio, un uomo stilizzato e la spirale del DNA).

Come anticipato nell’introduzione, molti sono gli scienziati che si sono occupati e/o si occupano della questione. Per esempio Stephen Hawking propone una versione aliena tipica dei “conquistadores” americani (che sarebbe il paradigma di tutte le storie riguardo gli alieni e di cui prendo le distanze), aggiungendo un concetto molto probabile e giusto: il contatto con gli alieni, permettendo che ci sia stato e che ci potrà essere, può essere pericoloso solo da un punto di vista: “Se mai vi dovesse capitare di incontrare un alieno, state attenti: potreste essere contagiati da un virus contro il quale non possedete alcun anticorpo”. Ma, aggiungerei io, anche loro dovrebbero stare in guardia. Carl Sagan in una intervista si esprime così riguardo le prove portate dai rapiti:

Sono quasi esclusivamente aneddoti. Alcune persone raccontano di cose successe a loro stessi… E la gente può dire qualsiasi cosa : il fatto che qualcuno dica qualcosa non significa che sia vero. Non significa che stia mentendo, ma non significa (necessariamente) che sia vero. Per essere considerate seriamente, occorrono prove fisiche che possano essere esaminate a piacimento da scienziati scettici : un frammento di un’astronave, la scoperta che questo frammento contenga rapporti isotopici non presenti sulla terra (gli elementi chimici formano le cosiddette isole di stabilità), (o) elementi molto pensanti che non esistono sulla Terra. Oppure materiali dalle proprietà assolutamente bizzarre per vari aspetti, come la conduttività elettrica o la duttilità. Ci sono molte cose di questo tipo che darebbero immediatamente credito ad un racconto. Ma non abbiamo frammenti (di astronavi), fotografie di interni o pagine sottratte dal diario di bordo. Tutto quello che abbiamo sono racconti.

L’argomento è vastissimo, ma mi fermo qua con la promessa di fare altri post a riguardo appena se ne ripresenterà l’ occasione. Volevo solo notare far notare come una trama del genere può risultare fantasiosa se non si conoscono tutti i punti di vista. Se a questo aggiungiamo una cattiva informazione… bhè, allora mettiamoci dentro pure i Maya e siamo apposto! Se forme di vita aliene esistano o meno è ancora tutto da vedere, ma naturalmente la restrizione è l’avere una biologia elementare molto simile alla nostra: in fondo, gli elementi della tavola periodica sono sempre quelli, e valgono per tutto l’universo (in caso contrario, sarò io il primo a ricredermi!). Personalmente non voglio avere la pretesa di essere il primus, ma come disse Fermi quando apprese il significato dell’equazione di Drake “Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?”. Se nessuno si fa sentire, i motivi possono essere molteplici (vedi le possibili soluzioni del paradosso di  Fermi) tra cui 1. o non c’è nessuno, o 2. se c’è qualcuno non riesce a comunicare (come del resto è successo più volte con le varie sonde e segnali mandati dalla terra- vedi per esempio il messaggio mandato con la sonda Pioneer), o 3. manda segnali che noi non siamo capaci di recepire. L’universo è talmente enorme che dobbiamo a delle vere e proprie botte di culo allucinanti tutto ciò che sappiamo. Il che non è molto, ma è abbastanza per farci dire che conosciamo più dell’universo che della terra stessa.

Note:

ringrazio Rita Scardino, per la revisione e i consigli;

consiglio il seguente video di Margherita Hack e il più volte citato libro di fantascienza L’Ultimo Teorema di Clark;

le fonti sono state prese da Wikipedia, dal sito del C.I.C.A.P., dalla rete in generale (link nel testo) e dal libro di Paul Davies Uno Strano Silenzio- Siamo soli nell’universo?, che naturalmente consiglio vivamente.

 

 

http://giuseppebellomo89.wordpress.com

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4 gennaio 2014 6 04 /01 /gennaio /2014 22:38

"Io sono cattolico, crediamo negli angeli e cose del genere", ha detto Jack. "Se la vostra religione non permette l'esistenza degli extraterrestri, allora qualcosa non va con la vostra religione...La fede nella nozione di vita intelligente in altre parti dell'universo mostra la maestà di Dio e il suo potere".

 

Ricercatore UFO per 25 anni, Kasher è volato ad Austin in Texas nel mese di novembre per un intervista speciale che sarà presentato stasera alle 9 sul canale Discovery Science. In particolare, si parla del 15 settembre 1991, e delle riprese video effettuate dalla navetta spaziale Discovery che mostra le immagini guizzanti ed "accelerazioni fantastiche, di un oggetto". La spiegazione ufficiale da parte della NASA fu che le immagini riprendevano detriti spaziali o ghiaccio.

 

Kasher afferma che i fenomeni sono stati studiati a lungo con calcoli matematici, e cio non abbraccia la spiegazione della NASA. Alcuni dicono che le immagini potrebbero mostrare delle meteore, "ma le meteore non cambiano improvvisamente direzione, come fanno gli oggetti nel video". Afferma Kasher. Il governo, ha coperto le indagini sugli UFO. Tentano di forzare la non divulgazione di informazioni, i giudici hanno stabilito che rilasciando alcune informazioni possa mettere a repentaglio l'interesse nazionale. Il caso più famoso crede che sia "l'incidente di Roswell" del 1947 a Roswell, quando l'Air Force annunciò che un oggetto si era schiantato al suolo per poi in un secondo tempo smentire e affermare che si trattasse solo di un pallone meteorologico. Kasher ha intervistato le persone sotto ipnosi ed egli crede che siano state temporaneamente rapite.

 

Una coppia, mi disse una volta, che si trovavano alla guida di notte in "una zona remota della Interstate" dell'Omaha, quando hanno visto un disco volante librarsi sopra le quattro corsie dell'autostrada. La coppia più tardi riferi che alzando gli occhi in soggezione, verso il cielo la nave non c'era più. Proseguirono alla guida, ma guardando l'orologio rimasero scioccati dal fatto che si trattava di circa 01:30 più tardi dove non ricordarono niente. Avevano perso 90 minuti. Alcuni avvistamenti, Kasher detto, sono bufale o incomprensioni. Giove e Venere sono stati scambiati per UFO.

Jack, una volta vide un oggetto a forma di V con 10 luci circolari. Dopo 15 secondi, è volato via in silenzio. Quando ha chiamato Offutt Air Force Base e ho chiesto se qualcosa di insolito era stato visto, mi risposero: "Noi non trattiamo questo argomento..."
 

Fonte: noiegliextraterrestri.blogspot.it

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29 dicembre 2013 7 29 /12 /dicembre /2013 22:29

Come l' anno scorso, continuiamo a rincorrere questa notizia: gli alieni presto si manifesteranno. Come?

 

LA BATTAGLIA FINALE

Messaggi alieni riportati dagli addotti presagiscono il sopraggiungere di una grande rivoluzione e ci esortano a prepararci sia spiritualmente che materialmente al mutamento in atto

  
Articolo del dottor Gennaro Pepe


Gennaro Pepe è medico psicoterapeuta ed ipnoterapeuta, il dottor Gennaro Pepe si occupa attivamente, del fenomeno dei rapimenti alieni. Ha costituito un gruppo di supporto grazie allo studio scaturito dal lavoro effettuato su numerosi soggetti che riscontravano una simile esperienza alle spalle. Lo scopo prioritario nelle ricerche del dottor Pepe non è di accertare la presunta veridicità del fenomeno già appurata negli ultimi anni a seguito di un'imponente casistica registrata in diversi paesi, ma cercare di comprenderne le reali finalità, avvicinandosi al tipo di pensiero del famoso collega americano John Mack.

Ho concluso il mio precedente articolo dicendovi che Franco (nome fittizio dato ad uno dei pazienti che ho in cura) è sicuro che gli extraterrestri si manifesteranno pubblicamente molto presto.
In verità non è l'unico a pensarlo: quasi tutti gli addotti che seguo provano da tempo una forte inquietudine interiore che, lentamente, si sta trasformando nella chiara sensazione che qualcosa stia per accadere e che "loro" stiano per arrivare. Tutte queste cose che andiamo apprendendo, i piccoli pezzi del mosaico da ricostruire dovranno per forza avere un tempo ed uno spazio in cui evolversi e realizzarsi.

In altri termini, non parliamo di eventi che non accadranno mai o che avverranno in un tempo molto lontano ma di fatti - assodato che siano veri - che dovranno necessariamente avere luogo e, probabilmente, molto presto.

Le sensazioni, le intuizioni, le premonizioni, poiché nascono nell'emisfero destro del cervello che è atemporale, non sono perfettamente databili, ma è pur vero che gli avvenimenti di cui veniamo a conoscenza per loro tramite, prima o poi accadranno.

Quindi si presuppone che le informazioni sul futuro dell'Umanità, trasmesse in questi anni dagli alieni tramite i loro contatti terrestri dovranno realizzarsi presto. Noi sappiamo che i rapiti sono persone preparate ad affrontare una situazione planetaria non molto piacevole, attraverso la quale, però, una parte dell'Umanità stessa potrà finalmente effettuare un salto di coscienza che permetterà di vivere in armonia con l'ambiente che ci circonda e con le energie spirituali a noi vicine. Questo rappresenta il panorama tratto dal lavoro da me svolto negli anni con gli addotti.


Il momento delle scelte è vicino


Ebbene, se ci guardiamo intorno o semplicemente scorriamo le pagine dei giornali, non vi sembra che ci troviamo già in una situazione spiacevole? Terremoti, uragani, disastri ambientali di ogni genere. Tante bestialità che l'uomo continua a commettere non possono che farci pensare che abbiamo quasi raggiunto il fondo. Dunque perché non ammettere che forse, tra breve, accadrà un "qualcosa"? Qualcosa, che comunque sia porterà ad uno sconvolgimento positivo.

Credo che quello in cui stiamo vivendo potrebbe essere lo scenario adatto alla comparsa degli alieni ed il momento in cui gli addotti potrebbero svolgere il compito che è stato loro assegnato. Il discorso si complica, ma in un certo senso diviene più chiaro, se a tutto questo abbiniamo l'aspetto religioso che spesso emerge dai discorsi degli addotti: in quest'ottica, infatti, il grande mutamento, lo sconvolgimento, quel "qualcosa" a cui accennavo prima diviene il campo di battaglia finale dell'eterna lotta tra le forze del bene e le forze del male. Parlo di scontro finale perché si tratta di un cerchio che si chiude dopo migliaia di anni. Ipotizzerei che gli eventi di cui saremo testimoni avranno una doppia valenza, sia fisica che metafisica, ovvero influiranno sulla materia ma, soprattutto, sullo spirito. Forse avremo bisogno proprio di una rivoluzione come questa per arrivare a conoscerci meglio e raggiungere una maggiore consapevolezza di cosa significhi scegliere il bene o scegliere il male.


ABDCUTION: IPOTESI ESPLICATIVA SUL FENOMENO PIU' COMPLESSO DELL'UFOLOGIA MODERNA

In attesa del risveglio - La fuga della mente di fronte all'irrazionale. Una latente conoscenza superiore. La convinzione di avere una missione da compiere


Una delle costanti riscontrate nel gruppo di addotti che ho avuto modo di seguire è quella che, ad un certo punto del loro cammino… scappano. Più che del loro cammino, direi del loro "risveglio". Accade puntualmente che dopo i primi incontri, in cui emergono i primi ricordi, scompaiono e non si fanno più sentire, anche per lunghi periodi di tempo. Inizialmente, avevo imputato questo tipo di reazione alle spiacevoli emozioni legate al ricordo dell'esperienza di sequestro. Ricordare di essere stati prelevati, apparentemente contro la propria volontà, condotti da qualche parte e sottoposti in qualche modo ad una sorta di esame medico e/o susseguente manipolazione genetica, non è certo un'esperienza piacevole. Col passare del tempo ed approfondendo le ricerche però, ho cambiato idea.

È fuori dubbio che il ricordo di determinati traumi subiti provochi a volte vere e proprie tempeste emotive, ma ritengo che la ragione primaria sia molto più profonda. Innanzitutto, è necessario sottolineare che il rapimento fisico vero e proprio si verifica poche volte nella vita, la maggior parte, infatti, avviene a livello più "sottile", astrale o anche semplicemente mentale. Naturalmente anche queste esperienze, per quanto virtuali, possono essere spiacevoli, essendo legate al tipo d'evento ed alle emozioni provate. Ma la voglia di scappare nasce dalla volontà della mente razionale di cancellare ciò che diventa sempre più evidente: trovarsi di fronte a qualcosa che non riesce a spiegare e che sembra spingersi oltre i limiti della dimensione materiale in cui è abituata a muoversi.


Tendo ad escludere finalità negative


Inizialmente questo conflitto tra la mente razionale che rifiuta e la mente profonda che tende a portare in superficie, è molto stridente. Questo è il motivo perché si allontanano. Con il passare del tempo, però, ritornano sempre, perché sanno o avvertono inconsciamente di avere un compito da svolgere. Quando si lavora con un addotto, si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad una persona con una conoscenza superiore, anche se latente. Loro, d'altra parte, sanno di avere un ruolo ben preciso, un compito specifico da svolgere, anche se non riescono a definire quale. Deve essere estremamente frustrante sapere di avere a disposizione una Ferrari e non riuscire a ricordare come metterla in moto. Ho chiesto a più d'uno di essi se sapevano quale fosse il loro compito. Tre di loro mi hanno dato la stessa identica risposta: "cambiare gli uomini nel cuore e nella mente". Cosa vuol dire? Cambiare l'umanità in meglio? E come? A questa domanda non hanno saputo rispondere.

Quando ho chiesto il momento in cui ciò sarebbe stato possibile, la risposta è stata la stessa: "Lo sto già facendo". Debbo dire che questa risposta mi ha lasciato abbastanza perplesso. Queste persone non hanno un ruolo sociale particolare e nessuna di loro se ne va in giro chiedendo al prossimo di cambiare. E se tutto ciò stesse avvenendo su un piano diverso? Assurdo? Lo so, la mente razionale vacilla. Ma in fondo questa realtà non è che la punta di un iceberg. È illogico pensare che tanto tempo e tanta energia investiti su migliaia di esseri umani, non abbiano una finalità. Tendo ad escludere una finalità in qualche modo negativa per due ovvie ragioni. La prima è che questi esseri sono così evoluti tecnologicamente da doverlo essere anche in senso etico, altrimenti si sarebbero già autodistrutti (vedi la nostra civiltà). La seconda è che se avessero, in qualche modo, mire espansionistiche o di dominio nei nostri confronti avrebbero già avuto modo e tempo di attuarle. È chiaro che abbiamo ancora troppo pochi elementi del fenomeno per poter comprendere appieno e trarre delle conclusioni definitive ma, è mia opinione che, per saperne di più, non passerà molto tempo.

Un'altra costante che ho riscontrato negli addotti è il senso dell'attesa. Tutti aspettano qualcosa. Si potrebbe ipotizzare un evento o qualcosa di simile, che funga da catalizzatore, da sequela, per il risveglio delle loro coscienze. Un'inquietudine che sta aumentando sempre di più. In passato, l' ufologo, Pinelli, indirizzava le persone abdotte al Dottor Gennaro Pepe, dalle quali aveva sentito raccontare esperienze extracorporee e di contatto con alieni, ma non ne aveva mai vissute direttamente. Pinelli raccontò a Gennaro Pepe la sua esperienza: dopo circa 2 mesi che era successo l'incidente, egli si vedeva dall'alto fuori dal corpo. L'io cosciente di Vincenzo Pinelli osservava il suo corpo fisico dall'alto e notò accanto un esserino con le dita affusolate e le braccia molto lunghe rispetto al tronco. L'essere toccò Pinelli alla gola, quando quest’ultimo rientrò nel corpo. Fece un rantolio ed ebbe l'impressione che qualcosa venisse sciolto al livello del 5° chakra, tra la gola ed il cuore. Insomma l'esserino aveva operato un'azione terapeutica. Ciò è stato poi confermato da Robert Dean. Vincenzo Pinelli si è chiesto il perché sia successo proprio a lui e si è dato una risposta, perché egli possa fare da antenna e diffondere il messaggio tra le persone. Dopo 4 o 5 giorni Pinelli ha ricevuto una telefonata di un signore proprietario di una radio locale napoletana, che lo ha invitato come ospite a casa propria e gli ha chiesto di condurre una  trasmissione con tema ufologico,intitolata "L'ORA DEL CONTATTO", che è durata per un anno e mezzo. Adesso Pinelli collabora anche con una radio romana. Pinelli ha avuto modo anche di approfondire vicende delle sue incarnazioni precedenti, quindi ha esortato i presenti a leggere i libri scritti dal contattista George Adamsky. Gli esseri umani, attualmente si stanno comportando male con la natura ed anche con i nostri fratelli esseri umani. Dobbiamo tutti cercare di evolvere, di comunicare e di aprirci con gli altri, cominciando a porgere la mano a chi sta accanto a noi, senza scudi, scevri d pregiudizi, parlando con il cuore. Vincenzo Pinelli ha concluso rievocando alcune fasi cruciali della propria vita, partendo dall'adolescenza ed ammettendo di non aver concluso l'università, ma che per lui la vera università è la vita. Pinelli in casa sua ha un parkinsoniano ed un alzheimeriano e fa del volontariato.

Forse sarebbe più saggio comprendere che gli alieni non arriveranno, come potremmo immaginare in un film. Gli alieni sono qui, in una coesistenza che risulta persino difficile comprendere.

 

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