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15 aprile 2014 2 15 /04 /aprile /2014 21:53
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso a Silvio Berlusconi la pena alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali per scontare la condanna per il processo Mediaset, al netto del condono, di un anno. Nei giorni scorsi il Pg di Milano Antonio Lamanna ha dato il via libera alla richiesta degli avvocati di Berlusconi. Il collegio presieduto dal presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis ha condiviso il parere favorevole all’affidamento in prova. Berlusconi dovrà espiare un solo anno dei quattro a cui è stato condannato per frode fiscale perché tre sono coperti dall’indulto.

Chiusura campagna elettorale del PDL a Napoli

SILVIO BERLUSCONI DAGLI ANZIANI- Silvio Berlusconi svolgerà “l’attività socialmente utile di volontariato presso l’istituto per anziani indicato dall’Uepe con impegno di almeno una volta alla settimana non inferiore a quattro ore consecutive, secondo le modalità che vorranno concordate con l’Uepe”. E’ quanto indicato nel comunicato del tribunale di Sorveglianza di Milano. Silvio Berlusconi andrà ad assistere gli anziani in un centro per anziani a Cesano Boscone (Milano) della Fondazione Sacra Famiglia. E’ quanto l’ANSA apprende da ambienti vicini a Silvio Berlusconi. Il tribunale di Sorveglianza ha poi stabilito che Berlusconi sia impegnato una volta alal settimana a prestare almeno 4 ore di servizio presso la Fondazione della Sacra Famiglia che ha la sede principale a Cesano Boscone (Milano), struttura indicata dall’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe), per almeno quattro ore alla settimana. Entro 10 giorni il leader di Forza Italia dovrà firmare il verbale che conterrà la decisione del tribunale di Sorveglianza e le relative prescrizioni presso l’Uepe, dopodichè inizierà a prestare servizi socialmente utili. Ed ecco qui dove potrebbe finire:

BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI: CONTENTI GHEDINI E COPPI – «La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano appare equilibrata e soddisfacente anche in relazione alle esigenze dell’attività politica del Presidente Berlusconi». Lo dichiarano gli avvocati di Silvio Berlusconi Franco Coppi e Niccolò Ghedini in una nota.

BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI: COSA SUCCEDE ORA Silvio Berlusconi non potrà lasciare Lombardia ma potrà recarsi a Roma. Come? Dal martedì al giovedì, con rientro al suo domicilio in Lombardia, entro le ore 23 del giovedì stesso. Lo recita il comunicato del giudice. L’ex capo del Governo a questo punto dopo avere firmato il verbale con le prescrizioni stabilite dai giudici avrà colloqui, si presume con scadenza mensile, con il responsabile dell’ufficio esecuzione penale estere l’Uepe, di Milano. All’esito della prova il tribunale di sorveglianza valuterà l’estinzione della pena.

SILVIO, I SERVIZI E GASPARRI – «Di fronte a un percorso costellato da una lunga e dolorosa serie di ingiustizie è improprio parlare di soddisfazione per quanto riguarda l’accoglimento della proposta di servizi sociali per Silvio Berlusconi. C’è comunque il fatto positivo che Berlusconi potrà essere come sempre alla testa della nostra campagna elettorale, per smentire a colpi di voti i troppi profeti di sventura», dichiara il senatore di Fi Maurizio Gasparri.

BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI: L’UDIENZA PUNTO PER PUNTO – Dopo la condanna definitiva per frode fiscale a quattro anni di reclusione, il leader di Forza Italia non finisce dietro le sbarre in quanto il tribunale di Milano si è espresso solo sull’ accettare o meno la sua richiesta di affidamento ai servizi sociali. A decidere l’esecuzione della pena è stato un collegio formato da due magistrati e due consulenti esterni, tratti da un elenco autorizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura. Durante i dieci mesi e mezzo di esecuzione della pena, Berlusconi si dovrà attenere ai limiti generali alla libertà di movimento e comunicazione. Con l’affidamento ai servizi sociali le limitazioni generali sono minori rispetto ai domiciliari, dove il condannato non può uscire di casa e deve esser autorizzato negli incontri con persone estranee (eccetto famiglia, legali o conviventi).

guarda la gallery:

(Fondazione Rastelli di Rho,nell’hinterland Milanese, uno dei totoluoghi di Silvio, LaPresse)

 

SILVIO BERLUSCONI: I GIUDICI - Il collegio, che ha dato l’ok al primo step verso i servizi sociali, è stato presieduto dallo stesso presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Pasquale Nobile De Santis, 67 anni, di origini campane. E’ nato a Benevento ed ha alle spalle una lunga esperienza maturata al Tribunale di Sondrio, anche in qualita’ di consigliere pretore dirigente. E’ stato nominato responsabile dell’Ufficio milanese alla fine del gennaio 2008. Negli anni precedenti, a partire dal 2000, è stato in forza, come giudice penale, al Tribunale milanese ed è stato alla guida della quarta sezione penale. Come presidente della seconda Corte d’Assise, invece, condannò 11 persone, tra cui l’ex imam di Milano Abu Imad (3 anni e 8 mesi) accusato di associazione per delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo. Nel capoluogo Valtellinese, invece, nell’89, fu giudice a latere al processo che si concluse con 5 condanne per la morte di 7 operai travolti da una frana in Val Pola.

 

http://www.giornalettismo.com/archives/1456329/silvio-berlusconi-va-ai-servizi-sociali/

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12 aprile 2014 6 12 /04 /aprile /2014 22:01

1902742Questa settimana la NATO segna un triplice anniversario: i 15 anni dell’adesione all’alleanza di  Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca; i 10 anni dell’adesione di Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia e i 5 anni di Albania e Croazia. È il momento in cui la NATO sembra trovare una giustificazione alla propria esistenza. Ecco dove la crisi in Ucraina aiuta…
Parlando l’8 aprile a Parigi, il segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ha detto che ulteriori interventi della Russia in Ucraina avrebbero “gravi conseguenze” sulle relazioni di Mosca con la NATO e “isolerebbero ulteriormente la Russia a livello internazionale“. Rasmussen ha invitato la Russia a ritirare ciò che ha descritto come “decine di migliaia” di soldati ammassati sul confine ucraino. “Abbiamo attuato i piani per garantire la difesa e la protezione dei nostri alleati“, ha detto. “È evidente che l’evoluzione della situazione della sicurezza in Ucraina e alle sue frontiere rende necessario rivedere i nostri piani di difesa e rafforzare la nostra difesa collettiva“. Ha detto che la NATO esamina l’accordo di cooperazione (Atto istitutivo del 1997) con la Russia e la successiva dichiarazione di Roma del 2002 che impediva alla NATO la creazione di basi in Europa orientale e centrale. I ministri degli Esteri dell’alleanza decideranno a giugno. “Queste decisioni saranno influenzate dalla situazione in Ucraina e dal comportamento russo“, ha detto Rasmussen. (1) Il 9 aprile, il generale dell’US Air Force Philip Breedlove, comandante del comando europeo degli Stati Uniti e comandante supremo alleato in Europa (SACEUR) delle NATO Allied Command Operations, ha detto all’Associated Press (2) che i prossimi piani della NATO prevedono la mobilitazione delle truppe statunitensi. Secondo il generale, non “escluderebbe il coinvolgimento di alcuna nazione, inclusi gli Stati Uniti.” “Essenzialmente ciò che prevediamo è un pacchetto di misure terrestri, aeree e marittime per fornire sicurezza ai nostri alleati orientali“, ha detto Breedlove. “Ho il compito di deciderlo entro la prossima settimana. Intendo adottarlo pienamente e presto”, ha osservato. Le sue parole facevano eco al capo della difesa degli Stati Uniti. Parlando alla CNN, il 9 aprile, il segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel ha detto, “Siamo sempre vigili e guardiamo sempre le opzioni da prendere“. (3) L’assistente del segretario alla Difesa Derek Chollet, testimoniando alla Commissione Forze Armate della Camera l’8 aprile, ha detto che gli Stati Uniti “riesaminano le loro forze in Europa e le nostre esigenze in schieramenti futuri, esercitazioni e formazioni nella regione“. (4) Non ha specificato quale riesame potrebbe comportare quando il Pentagono affronta tagli di bilancio e cerca di ridispiegare parte delle proprie risorse nella regione Asia-Pacifico nell’ambito della strategia del pivot. Tutti questi funzionari degli Stati Uniti non avrebbero fatto tali dichiarazioni minacciose, ovviamente, se non avessero almeno un’opzione sul tavolo. Il giorno dopo la decisione della NATO di porre fine alla cooperazione con la Russia, l’8 aprile la Süddeutsche Zeitung, il maggiore quotidiano per abbonamento tedesco, per dirla chiaramente ha affermato che “la NATO ora vede nella Russia un nemico“. Ha intenzione di attuare il messaggio o è solo una dichiarazione raffazzonata?

I tamburi di guerra si sentono negli USA
I repubblicani della Camera USA chiedono al Pentagono di rivedere la sua strategia. Ad esempio, il presidente del Comitato Forze Armate della Camera Buck McKeon ha presentato, l’8 aprile, una legge volta a stimolare la postura e le capacità di militari degli Stati Uniti in Europa per contrastare “l’aggressione russa all’Ucraina e agli alleati della NATO“. Il disegno di legge, sostenuto dai repubblicani Mike Turner e Mike Rogers, chiede che gli Stati Uniti sospendano l’attività militare con la Russia e forniscano consulenze militare e assistenza tecnica all’Ucraina. I repubblicani hanno criticato il Quadrennial Defense Review, documento strategico recentemente pubblicato dal dipartimento della Difesa per, tra le altre cose, menzionare appena la Russia. Derek Chollet, assistente del segretario alla Difesa per la sicurezza internazionale, ha detto che “non pensiamo di riscrivere il QDR” ma le azioni della Russia spingeranno gli USA a riesaminare la presenza di truppe in Europa. (5) Vi sono voci che chiedono l’espansione della NATO. I senatori John McCain e Lindsey Graham raccomandano d’accrescere “cooperazione e sostegno a Ucraina, Georgia, Moldova e agli altri partner non-NATO“. McCain e Graham esortano l’espansione della NATO in Georgia e Moldavia. L’iniziativa in politica estera ha raggruppato 56 star neoconservatrici a sostegno del Membership Action Plan della Georgia e dell’adesione di Finlandia, Svezia, Ucraina e “altri partner europei della sicurezza“. Un gruppo di 40 membri del Congresso ha chiesto l’ammissione di Macedonia e Montenegro, e infine del Kosovo, avanzando “la prospettiva dell’adesione di Georgia e Bosnia-Erzegovina” e continuando la “stretta collaborazione… con altri Paesi dell’Europa centrale e orientale che vogliono relazioni più strette con Stati Uniti e NATO“.

La NATO intensifica le attività militari
Tra le crescenti tensioni in Ucraina, il governo polacco ha confermato che le esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti continueranno a giugno con l’arrivo di altri caccia F-16. Secondo la radio polacca (6) del 10 aprile, aerei da rifornimento saranno inviati in Polonia dal Regno Unito, nello stesso periodo. “Ciò mostra il forte impegno degli alleati e la visibile presenza degli Stati Uniti“, ha detto al notiziario TVN24 il ministro della Difesa Tomasz Siemoniak. “Ci sforziamo di assicurare che le lezioni della crisi (russo-ucraina) portino alla duratura presenza della NATO in Oriente“, ha aggiunto. Alla domanda sulla disponibilità della NATO ad intervenire in caso di  attacco contro uno suo Stato membro, Siemoniak ha detto che “queste forze sono pronte ad un intervento immediato“. Il ministro ha osservato che 18 jet da combattimento F-16 degli Stati Uniti saranno dislocati in una base aerea di Lask, Polonia centrale, dove gli Stati Uniti e le forze armate polacche collaborano da oltre un anno e mezzo. “Per diverse settimane c’erano 12 aerei F-16 ed aerei da trasporto“, ha detto il ministro della Difesa aggiungendo che le forze della NATO nella regione sono interessate ad “attività a lungo termine che potrebbero durare anni o decenni“, anche se ha riconosciuto che un tale accordo non può essere concluso “in pochi giorni“. Nel frattempo l’USS Donald Cook e la nave-spia francese Dupuy de Lome sono nel Mar Nero. L’USS Donald Cook è la terza nave da guerra statunitense inviata nel Mar Nero. A febbraio, gli Stati Uniti hanno inviato la fregata USS Taylor nelle acque del mare per garantire la sicurezza dei Giochi Olimpici di Sochi. Il mese scorso, l’USS Truxtun aveva attraversato il Bosforo per condurre esercitazioni congiunte nel Mar Nero con Bulgaria e Romania. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha già detto che la presenza di navi statunitensi nel Mar Nero ha superato il limite della convenzione. Le precedenti visite navali statunitensi nel Mar Nero avvenivano nell’arco di mesi.
Le aeronautiche di NATO e Partenariato per la Pace hanno appena terminato le esercitazioni offensive e difensive in Olanda nell’ambito delle manovre Frisian Flag. L’esercitazione olandese, nella base aerea di Leeuwarden, s’è svolta dal 31 marzo all’11 aprile 2014. Circa 50 aerei hanno partecipato alla missione. I jet della NATO parteciperanno ai pattugliamenti aerei nella regione, dopo l’esercitazione che gli analisti dicono aver assunto ulteriore significato per la crisi. Diversi membri dell’alleanza, tra cui Regno Unito, Stati Uniti e Francia hanno offerto altri aerei militari. Gli Stati Uniti hanno aggiunto sei F-15C in Lituania e una dozzina di F-16 e 300 truppe in Polonia, e previsto ulteriori forze per le esercitazioni in Polonia e Paesi baltici, aumentando i voli d’intelligence in Polonia e Romania. Nella riunione di marzo, la NATO ha ordinato lo studio di misure per sostenere i membri dell’alleanza dell’Europa orientale, tra cui l’invio di altre truppe e attrezzature sul posto, ulteriori esercitazioni militari, miglioramento della forza di rapido dispiegamento e revisione dei piani militari. Il comandante dell’alleanza generale Philip Breedlove ha detto che le opzioni per tale “pacchetto di assicurazione” include l’aumento delle potenza aerea e delle navi nel Mar Baltico, la creazione di una forza navale nel Mar Nero e il dispiegamento dal Texas di una brigata di 4500 effettivi dell’esercito. Ma gli europei orientali vogliono altro ancora. Il ministro della Difesa polacco Tomasz Siemoniak ha insistito: “Gli Stati Uniti devono aumentare la propria presenza in Europa centrale e orientale, anche in Polonia“. Il presidente della Romania Traian Basescu ha citato “la necessità di riposizionare maggiori risorse militari della NATO” in Romania. L’ambasciatore alla NATO dell’Estonia, Lauri Lepik, ha dichiarato: “ciò che i Paesi baltici vogliono è la presenza sul campo degli alleati”. Un ex-ministro lettone ha detto all’Economist: “Vorremmo vedere un paio di squadroni statunitensi qui, soldati e anche una portaerei“. (7) Tutti questi passaggi sono una chiara violazione del Trattato del 1997 sulla cooperazione NATO-Russia, incrementando le proprie forze in Europa orientale, la NATO ha promesso di rafforzare la difesa collettiva piuttosto che l’ulteriore stazionamento permanente di sostanziali forze da combattimento in basi regolari.

La Russia chiama alla ragione
Il Ministero degli Esteri russo ha detto che Ucraina e Stati Uniti non hanno “alcun motivo di preoccupazione” per la presenza accresciuta di forze nella regione, e che “la Russia ha ripetutamente dichiarato che non conduce attività insolite o non pianificate militarmente significative sul proprio territorio al confine con l’Ucraina“. Le autorità russe considerano le accuse del segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen contro Mosca un tentativo di rafforzare l’importanza dell’alleanza, ha detto il ministero degli Esteri russo in un commento sul suo sito del 10 aprile (8). “Le continue accuse del segretario generale contro di noi suggeriscono che l’alleanza stia cercando di usare la crisi in Ucraina per “consolidare le fila” di fronte a minacce  immaginarie presumibilmente rivolte contro Paesi della NATO, come pure di rafforzare l’importanza dell’alleanza nel 21° secolo“, dice la nota. Le recenti dichiarazioni del segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen sulla situazione in Ucraina, così come il doppio standard dell’alleanza in Crimea, ostacolano la riduzione delle tensioni, ha detto il Ministero degli Esteri russo. La Russia nega le accuse d’ingerenza in Ucraina e ha detto che vorrebbe dei colloqui sulla crisi politica ucraina coinvolgendo Stati Uniti, Unione Europea e “tutte le forze politiche in Ucraina”. La riunione di aprile dei capi degli Esteri della NATO ha dimostrato che i sostenitori dell’escalation hanno il sopravvento nell’alleanza. Truppe e forze aeree vengono concentrate in prossimità dei confini russi. La presenza e le attività militari vengono intensificate con la scusa delle esercitazioni.  L’alleanza avanza accuse infondate su un’imminente invasione dell’Ucraina dalla Russia come pretesto per ammassare forze in Europa orientale ed elaborare piani di guerra contro la Russia. La politica estera antirussa si acutizza nello spazio post-sovietico, in particolare in Ucraina, Moldova e Georgia. La NATO approfitta della situazione in Ucraina per giustificare la sua ragione d’essere, comprese le sue spese militari pari alla metà della spesa militare mondiale e superiore di decine di volte a quelle della Russia. I piani comporteranno la militarizzazione dell’Europa. L’escalation aggressiva della NATO minaccia la guerra tra NATO e Russia, una grande potenza militare nucleare. La minaccia di un disastro incombe.

nushi20130328193534277La ripubblicazione è gradita in riferimento al giornale on-line della Strategic Culture Foundation.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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9 aprile 2014 3 09 /04 /aprile /2014 21:48

Digrignare i denti: perché lo facciamo?

Digrignare i denti: perché lo facciamo?

Problemi di lavoro? Difficoltà in famiglia? Periodaccio con il partner? Ecco alcune delle cause che, ogni giorno, possono portarci ad accumulare stress e frustrazione. Per la maggior parte di noi, le preoccupazioni interiori hanno un effetto esteriore, e in quel caso si tratta di disturbi psicosomatici. Una delle forme di stress più comunemente espressa attraverso il corpo è il bruxismo, ovvero il digrignamento dei denti. Molte persone lo fanno senza neppure accorgersene, anche perché spesso capita durante il sonno.

A lungo andare il bruxismo può presentare un’ampia varietà di problemi, tra cui la perdita dello smalto dei denti, ovvero quello strato protettivo che, una volta sparito, non può risvilupparsi.

Tra gli altri effetti negativi vi sono anche l’apnea notturna e un notevole sovraccarico della mandibola, dato appunto dal costante digrignamento. L’apnea notturna non è altro che una respirazione alterata nel sonno, che può provocare una costante sensazione di stanchezza e sonnolenza durante il giorno. Per questo è importante sbarazzarsi di questa brutta abitudine al più presto.

Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è necessario capire cosa, esattamente, sta provocando questo disturbo. Se soffrite spesso di mal di testa, se sentite dolore alla mascella, se siete spesso e volentieri stanchi e spossati durante il giorno, allora dovreste informarvi meglio sul bruxismo. Prenotate un appuntamento dal dottore e parlatene con lui o con lei; possono essere tantissime le cause di questi sintomi. Se avete un partner o condividete la stanza con qualcuno, chiedete loro se, per caso, vi hanno mai sentito digrignare i denti durante la notte.

Tenete a bada lo stress

Diciamoci la verità, essere sempre felici e contenti al 100% è realisticamente impossibile. Tuttavia, possiamo cercare di minimizzare gli effetti che i fattori esterni hanno sul nostro organismo. Una volta definite le cause, sarà più facile capire come procedere.

Esistono tantissimi esercizi utili al fine di rilassare la mandibola e placare la tensione di quei muscoli. Considerate anche dei corsi di yoga e meditazione, utilissimi per raggiungere una sensazione di calma e stabilità che, gradualmente, si rifletterà anche nella vita di tutti i giorni.

Andate a letto presto e prendete la buona abitudine di bere una tisana calda circa 30 minuti prima di dormire. Non solo il tè alle erbe naturali è un potentissimo anti-stress, ma anche un rituale piacevolissimo la sera, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro.

Lasciate perdere il telefonino, il tablet e gli altri aggeggi elettronici prima di coricarvi. Piuttosto, leggete un libro (un E-reader va bene) o fatevi un bagno caldo.

Riposate la mandibola

Se soffrite di questa psicopatologia, è molto probabile che sentiate spesso dolore alla mascella. Provate a tenerla a riposo il più possibile durante il giorno; se avete il vizio di mangiarvi le unghie o rosicchiare il tappo della penna, è ora di darci un taglio. Evitate più che potete anche le gomme da masticare, che sforzano inutilmente la mandibola.

Se volete provare qualche esercizio, cercate i video tutorial su YouTube digitando «disordini craniomandibolari», e cliccate su quelli che propongono la ginnastica facciale.

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27 marzo 2014 4 27 /03 /marzo /2014 23:06

Intervieni a ‘Le Iene’? L’ospedale ti licenzia…

 

La notizia sta rimbalzando sul web ed è stata anche attivata una petizione a sostegno di Michela De Petris, licenziata dal San Raffaele di Milano. La dottoressa, dietologa libera professionista anche presso il Centro di Medicina Antroposofica Artemedica, è un’esperta in alimentazione vegetariana, vegana e nella terapia nutrizionale del paziente oncologico.

L’episodio è la partecipazione al programma televisivo Le Iene andato in onda il 5 marzo. Nel servizio di Pablo Trincia, la Dott.ssa De Petris conferma di aver seguito Antonio, malato di tumore. Tra il 2003 e il 2009 Antonio è stato operato due volte per un tumore prima al polmone destro e poi al polmone sinistro e ha seguito un ciclo di chemioterapia. Antonio, nel 2011, ha scoperto di avere una massa tumorale con edema al cervello; si è sottoposto, allora, ad un ciclo di radioterapia. Il tumore grazie a questa cura si è ridotto ma è rimasto un residuo di 2 cm, per cui l’oncologo lo ha invitato a sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia.

Antonio, questa volta, ha deciso di non sottoporsi alla cura, arrendendosi alla malattia. Il figlio, invece, non accettando la decisione del padre, ha cominciato a documentarsi; nel web ha trovato diversi libri, tra i quali The China Study, in cui si parla di una correlazione tra alimentazione e malattia: “Ho scoperto che le proteine animali tendono ad aumentare i fattori di crescita del tumore e si poteva provare a invertire la cosa togliendole via; in questo modo il tumore non avendo nutrimento si spera che muoia o che regredisca.”

Così ha proposto al padre un drastico cambiamento alimentare e Antonio, accettando l’invito del figlio, ha deciso di farsi seguire da una specialista in nutrizione oncologica. E qui entra in ballo la dott.ssa De Petris, la quale ha dato la sua disponibilità a raccontare al programma e agli spettatori i benefici che i suoi pazienti traggono da una dieta vegana tendenzialmente crudista. Lei ha dichiarato di aver seguito Antonio, costruendo per lui, “un programma alimentare bilanciato, vario, che consiste nello spostare il più possibile l’alimentazione sui cibi vegetali. Oramai è evidente e scientificamente provato che le proteine di origine animale e i cibi raffinati infiammano e acidificano l’organismo; più ci spostiamo su una dieta a base vegetale tanto maggiori sono i benefici e le probabilità di guarigione” ha dichiarato la dottoressa.

Dopo tre mesi di cura, il tumore di Antonio è completamente scomparso. Sono passati due anni e mezzo e il tumore non è più tornato. Alla domanda “se l’alimentazione può fare la differenza” la dott.ssa De Petris ha risposto: “Bisogna valutare la gravità della patologia, se ci sono altre patologie concomitanti, ma non c’è una malattia che non trovi giovamento del miglioramento dello stile di vita alimentare. Cambiando alimentazione in tanti casi è possibile guarire da patologie quali allergie, patologie dermatologiche, risponde benissimo il diabete soprattutto di tipo 2, rispondono benissimo le patologie infiammatorie intestinali, colesterolo alto, calcolosi, le malattie autoimmuni, molto spesso, patologie tumorali. Ci sono dei tumori, soprattutto quelli ormonosensibili (mammella, colon, prostata) che possono guarire, e soprattutto, si può ridurre l’incidenza di recidive. Sicuramente migliorare l’alimentazione può rendere più efficace la terapia ufficiale, ridurre gli effetti collaterali e migliorare la prognosi”.

“Se fosse vero che si ottengono buoni risultati con la terapia alimentare allora perché non si applica ovunque” gli ha chiesto allora Pablo Trincia. La dottoressa ha risposto che “purtroppo è ignoranza, è consuetudine e abitudine. Durante la laurea in medicina e chirurgia l’alimentazione non viene minimamente toccata mentre l’alimentazione e il cibo sono prioritari. Le cose stanno cambiando. Si sta verificando una rivoluzione e come tutte le vere rivoluzioni partono dal basso. I pazienti arrivano con il ritaglio del giornale, riportano quello che hanno sentito dire e “obbligano” i medici ad informarsi, ad aggiornarsi, a rimettersi in discussione, a modificare atteggiamenti che spesso sono poco vantaggiosi soprattutto per i pazienti”.

Dopo la puntata è arrivato il comunicato stampa del San Raffaele in cui l’ospedale ha precisato che la dott.ssa De Petris, nell’intervista ha espresso opinioni personali e ha puntualizzato che il caso clinico del servizio si riferisce ad una persona che non è stata seguita dalla dottoressa presso il San Raffaele, ma in altre strutture sanitarie. Dopo pochi giorni il licenziamento! A. Bavaro conclude il suo comunicato dicendo “Michela è una grande professionista. Guardandomi negli occhi mi ha detto che lo rifarebbe altre cento volte, perché è molto più importante informare le persone piuttosto che lasciarle all’oscuro di certe cose così importanti solo per interessi economici”.

Il mio sostegno e la mia stima alla dott.ssa Michela De Petris che ho avuto il piacere di ascoltare in tantissime conferenze.


tratto da: http://www.giornalettismo.com

(Fonte Fb)

LA NOTIZIA DEL LICENZIAMENTO – A dare notizia del “licenziamento” della De Petris è Angelo Bavaro sulla pagina Biohaus Raw Vegan Food: «Il giorno dopo ha iniziato a ricevere migliaia di chiamate da tutta Italia a cui lei sta cercando di dare risposte, perché è una persona eticamente corretta. L’ho incontrata oggi e mi ha detto che ieri il suo primario del S.Raffaele l’ha chiamata e l’ha licenziata in tronco». «Lei – sottolinea Bavaro – mi ha spiegato che il suo ospedale prende molti soldi dalle cure farmacologiche che danno ai pazienti malati di tumore e quindi, per interessi prettamente economici, il suo intervento ha danneggiato la struttura. Capite? Se ne fottono della salute dei pazienti!». La nota prosegue ribadendo la versione della specialista: «Ebbene, Michela, che è una grande professionista, guardandomi negli occhi mi ha detto che lo rifarebbe altre cento volte, perché è molto più importante informare le persone piuttosto che lasciarle all’oscuro di certe cose così importanti solo per interessi economici. Se volete, aiutatemi a diffondere la notizia. Queste sono esattamente le parole di Michela, quindi non è una mia interpretazione. Lei stessa mi ha chiesto di aiutarla a diffondere la verità al fine di aiutarci. Grande stima da parte mia, cara Michela». Il post è diventato virale nell’arco di poco tempo. Non tutti però sono d’accordo: «Non nego – commenta sotto un utente – gli effetti benefici di un alimentazione vegana ma condanno la cultura “bloggarola” e qualunquista che sfoggiate senza ritegno». On line è partita anche una petizione su Firmiamo.it.


PETIZIONE

Sostegno alla Dott.ssa DePetris, licenziata ingiustamente

 

tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it/
di Tamara Mastroiaco

http://www.astronavepegasus.it/pegasus/index.php/news-varie/558-licenziata-in-tronco-perche-va-contro-gli-interessi-di-big-pharma#.UzSvy8vQepo

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24 marzo 2014 1 24 /03 /marzo /2014 22:44

E' in continuo aumento il bilancio delle vittime di una misteriosa malattia dei cani che preoccupa i veterinari inglesi. In totale sono 48 i casi sospetti in quattrozampe di diverse taglie e razze in tutto il Regno Unito: 24 quelli confermati, con 21 morti in meno di 18 mesi. La causa della malattia resta sconosciuta, ma i suoi sintomi includono lesioni cutanee sulle zampe e sul petto, letargia, perdita di appetito e vomito. Attacca poi i reni del cane, portando a una morte spesso estenuante. La malattia sembra simile, dicono gli esperti, alla tristemente nota 'Alabama Rot', nome di una grave vasculopatia emerso nei levrieri in Alabama nel 1980 e causata, forse, da una rara forma di E.coli.

I casi della malattia sono stati confermati nello Yorkshire, in Cornovaglia, nel Worcestershire, nella contea di Durham, nel Surrey e nel Dorset, ma i casi si sono concentrati intorno a New Forest. Il veterinario David Walker del Anderson Moores Veterinary Specialists - riporta il 'Daily Mail' - sta conducendo indagini sulla malattia misteriosa da quando è emersa nel novembre 2012 e spiega che "in molti casi la malattia è fatale, anche se alcuni cani sono sopravvissuti e non sappiamo perché. Non capiamo quale sia il motivo per cui si innesca la malattia, cosa che la rende molto difficile da trattare. Non ci sono schemi che si ripetono tra i cani che sono morti e in più è stata colpita una vasta gamma di razze. Senza sapere che cosa provoca la patologia è incredibilmente difficile dare consigli ai proprietari e dato che ci sono stati casi in tutto il Paese non possiamo nemmeno indicare aree più a rischio da evitare. L'unica cosa che possiamo dire è di uscire e godervi il vostro cane, ma di essere vigili, e se trovate qualcosa di strano sul vostro cane, come lesioni cutanee, portatelo subito dal veterinario".

 

Adnkronos

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15 marzo 2014 6 15 /03 /marzo /2014 23:04
Scenari Politici, Tecné, Ixè ed Ipr Marketing: sono questi gli istituti di ricerca che negli ultimi giorni hanno realizzato sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in vista delle Elezioni Europee del 25 maggio, fornendo le prime importanti indicazioni sulla composizione del gruppo di parlamentari che dovranno rappresentarci nell’aula di Strasburgo. Secondo queste rilevazioni sono solo cinque le liste che sarebbero in grado oggi di superare la soglia di sbarramento del 4% prevista per partecipare all’assegnazione dei seggi: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, L’Altra Europa (lista Tsipras) e Lega Nord.

 

sondaggi elezioni europee al 14 marzo

 

M5S SECONDO PARTITO – Il Pd di Matteo Renzi, come nei sondaggi relativi alle intenzioni di voto alle Politiche, si conferma primo partito con un consenso medio vicino al 29% (28,8%), oscillando precisamente dal 27,5% indicato dal sito Scenari Politici (nella rilevazione effettuata con interviste web tra il 25 e il 28 febbraio) al 30,4% stimato dall’istituto Tecné (dati raccolti l’11 marzo e diffusi due giorni dopo dal canale all news di Mediaset TgCom24). Il Movimento 5 Stelle, intanto, con il 23,5% medio di voti potenziali si muove dal 21,8 al 25,4% e batte il partito di Silvio Berlusconi.

TSIPRAS E LEGA OLTRE IL 4%Forza Italia, infatti, nei primi sondaggi si ferma al 22,8% di consenso, variando dal 20 al 24,4%. Buoni segnali arrivano anche per L’Altra Europa e Lega Nord. La lista Tsipras in 3 rilevazioni su 4 supera il 5% dei voti stimati, fino a raggionede il 6,5% (nel sondaggio realizzato il 12 marzo dall’istituto Ixé e diffuso oggi nel corso della trasmissione di Raitre Agorà). Mentre il Carroccio viene stimato in media al 4.8%.

NCD E CENTRISTI IN DIFFICOLTÀ – Le cifre sono negative per il Nuovo Centrodestra e i centristi di Scelta Civica e Udc. Il partito di Angelino Alfano non va oltre il 4,5% indicato da Ipr Marketing (nella rilevazione effettuata e resa nota ieri nel corso del programma di Raiuno Porta a Porta) e mediamente si ferma poco sotto la soglia di sbarramento. Un’ipotetica lista Alde, ancora secondo Ipr Marketing invece otterrebbe oggi solo il 3% dei voti.

20 SEGGI SU 73 AI GRILLINI – Se le urne confermassero i dati odierni dei sondaggi, dunque, il Movimento 5 Stelle otterrebbe circa 20 dei complessivi 73 seggi destinati ai parlamentari italiani, contro i 19 di Forza Italia e i 25 del Partito Democratico. La sinistra radicale con L’Altra Europa conquisterebbe invece 5 seggi. La Lega Nord 4. Nessun rappresentante infine per Fratelli d’Italia, Ncd, Udc, Scelta Civica e altre formazioni di centro.

(Fonte foto: archivio LaPresse / Giornalettismo)

http://www.giornalettismo.com/archives/1410117/sondaggi-elezioni-europee-2014-beppe-grillo-batte-berlusconi/

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7 marzo 2014 5 07 /03 /marzo /2014 22:39

E’ una neve artificiale: non si scioglie e non produce acqua a contatto con fonti di calore, ma si brunisce ed emette un forte odore di plastica bruciata.

Il disastro di Fukushima e diaboliche sperimentazioni sono all’origine di quest’altro fenomeno meteorologico indotto. Molti testimoni, tra l’altro, riferiscono che i cani, i quali amano scorrazzare sui prati innevati, sono, invece, riluttanti anche solo ad uscire all’aperto, dopo la caduta di questa neve polimerica. In Romania sono stati analizzati alcuni campioni da un laboratorio certificato: di seguito gli inquietanti risultati.

Siamo al cospetto di una neve a base di polimeri altamente igroscopici, prodotti attraverso un processo chimico che vede coinvolto l'uranio impoverito. Ne consegue un materiale idoneo a catturare l'umidità atmosferica ed indebolire le perturbazioni, facilitando le comunicazioni radar-satellitari che, come già dimostrato in questo articolo, non tollerano presenza di acqua nelle nubi. L'effetto al suolo è quanto osservato dallo scorso mese di febbraio (2014).

Quali sostanze chimiche dannose si trovano nella neve? Ecco i risultati delle analisi di laboratorio I.C.A.. Chi avrebbe mai pensato che la neve può essere estremamente dannosa? Contiene molti veleni, tra cui metalli pesanti, nitrati e DDT, un pesticida particolarmente dannoso per gli esseri viventi.

Come è possibile che la neve sia contaminata? La contaminazione avviene attraverso il ciclo naturale dell'acqua. I composti nocivi penetrano nelle falde freatiche, le cui acque che si riversano nei fiumi e nei laghi. Con l’evaporazione gli inquinanti si concentrano nelle nuvole, infine nelle precipitazioni.

“Sono veleni destinati ad incidere per decenni sulla salute delle persone", ha dichiarato, il Dottor Gheorghe Mencinicopschi, direttore dell'A.C.I..

Il piombo nella neve caduta a Bucarest arriva a 76.72 mg / litro. È un livello otto volte superiore al massimo consentito. Questo è incredibile! L'avvelenamento da piombo causa la caduta di unghie e capelli. Danneggia anche il sistema nervoso soprattutto nei bambini.

Il cadmio (tipico ingrediente delle chemtrails, ritrovato anche a bordo di un Ryanair... n.d.t.) è in concentrazioni di 0,075 mg / litro. È un metallo pesante altamente tossico. Nei bambini si accumula nei reni e può provocare la morte.

I nitrati raggiungono 11.35 mg / litro. “Una concentrazione di 50 mg / litro può uccidere un bambino in poche ore. Non è uno scherzo”, ha spiegato Mencinicopschi.

I nitriti toccano gli 0.16 mg / litro. Essi possono provocare neoplasie al sistema linfatico.

Lindano, 0,0593 microgrammi / litro. È un pesticida neurotossico oncogeno.

DDT, 0,0415 microgrammi / litro. È un pesticida vietato nei paesi industrializzati sin dal 1970 perché cancerogeno.

Olî lubrificanti, 28 mg / decimetro cubo. “Sono oncogeni e la loro concentrazione risulta molto elevata", ha asserito Mencinicopschi.

 

Fonti: tankerenemy.com - Scie Chimiche (Chemtrails) - TANKER ENEMY TV - tankerenemymeteo.blogspot.co.uk

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4 marzo 2014 2 04 /03 /marzo /2014 22:32

Si chiama Mayra Rosales, ha  32 anni ed è la donna più grassa del mondo o almeno lo era. La donna, diventata famosa nel 2008 per essersi auto accusata per la morte del nipote a causa del peso del proprio corpo, soprannominata per questo motivo Half-Ton Killer, ha intrapreso un percorso che l’ha portata a perdere in cinque anni circa 300 chilogrammi. La scelta di intraprendere questo lungo ed estenuante percorso che le ha salvato la vita, è iniziato in seguito al processo per omicidio che ha scosso la sua vita e, infine, le ha dato una seconda possibilità con una sentenza di assoluzione. Mayra è riuscita a perdere una quantità incredibile di peso grazie a interventi chirurgici, terapia fisica, riabilitazione ed enormi cambiamenti alla sua dieta. Ma ora, con il suo nuovo corpo da 180 chili, deve imparare a svolgere le normali attività che non aveva mai fatto, come fare la spesa e cercarsi un lavoro.  Nel trailer dell’episodio, che andrà in onda il 4 dicembre, Mayra – che pesava ben 544 chili e 300 grammi nel momento in cui ha pesato di più, – viene portata fuori dalla sua casa, dopo che dei muratori fanno un buco nel muro per farla uscire. La donna viene poi trasportata su una barella e caricata su un mezzo apposta, dal momento che è troppo grossa e pesante per entrare in un’ambulanza normale. ”A questo punto, se le cose non cambiano, io sto per morire“, dice la donna. Ecco com’è oggi.

Mayra Rosales.
Mayra Rosales.
Mayra Rosales.
Mayra Rosales.


Mayra Rosales.
Mayra Rosales.

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26 febbraio 2014 3 26 /02 /febbraio /2014 22:40

polio_virus

E’ ALLARME IN CALIFORNIA PER UN VIRUS SCONOSCIUTO APPARENTEMENTE SIMILE ALLA POLIOMIELITE, che ha paralizzato almeno 5 bambini, secondo quanto accertato dalla University of California di San Francisco. La notizia è riferita dalla Nbc News, mentre sul sito di Bbc Health si parla di una ventina di persone colpite dall’infezione della quale si parlerà anche nel corso del meeting annuale della American Academy of Neurology a Philadelphia. In particolare, i piccoli (tra i 2 ei 16 anni) sono risultati positivi all’enterovirus-68, un agente infettivo che però – a differenza degli altri enterovirus più comuni – è stato in precedenti ricerche associato a sintomi simili a quelli della poliomielite. Ad ogni modo, l’infezione è ancora molto rara “e non c’è motivo di diffondere allarmismo”, dice Emmanuelle Aubant, autrice degli studi principali sul tema. ”I virus vanno e vengono, possono diffondersi e scomparire. Sono stati registrati casi simili in Asia e Australia” aggiunge l’esperta.

Polio-virus

Polio-virus

 

LA POLIOMIELITE E’ UNA GRAVE MALATTIA INFETTIVA CHE COLPISCE IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE agendo soprattutto sui neuroni motori del midollo spinale. E’ provocata da tre polio-virus che, rapidamente, distruggendo le cellule neurali colpite, causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli USA nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. In Italia, nel 1958, furono diagnosticati oltre 8mila casi. L’ultimo negli Stati Uniti risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982. Nel caso in oggetto non è ancora chiara la causa delle patologie. “Al momento ci sono ancora poche certezze e molte cose da chiarire, proprio perché i numeri sono così bassi. Certo il cluster confinato in California è un dato interessante. che merita di essere indagato” commenta il professor Massimo Andreoni, infettivologo all’Università di Tor Vergata.
 

>Fonte< 
Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

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25 febbraio 2014 2 25 /02 /febbraio /2014 23:12

tratto da: http://www.comedonchisciotte.org

DI ERIK BRYNJOLFSSON E ANDREW MCAFEE
The Atlantic

Nella guerra in corso dell’uomo contro le macchine per la salvaguardia del posto di lavoro, cosa succederebbe se l'uomo non dovesse prevalere?

Fin dal 1811, quando i seguaci di Ned Ludd [personaggio fra storia e fantasia, presunto fondatore del “luddismo”, ndt] fracassarono i telai meccanizzati, i lavoratori si preoccupano fortemente per i posti di lavoro distrutti dall’automazione.
Gli economisti li hanno sempre rassicurati sul fatto che, a fronte dell’eliminazione dei vecchi posti di lavoro, molti altri se ne sarebbero creati … e per oltre 200 anni hanno avuto ragione. Nonostante la massiccia automazione, e fino al termine del XX° secolo, ad ogni fine decennio un numero sempre maggiore di americani aveva trovato un posto di lavoro.

Questa considerazione, tuttavia, è assolutamente empirica, e nasconde uno sporco segreto. Nessuna legge dell’economia ha mai sostenuto che “tutti” beneficeranno in modo automatico del progresso tecnologico. Chiunque sia in possesso della pur minima formazione economica, non può non cogliere il punto. Non può non capire, in altre parole, che alcuni lavoratori potrebbero perdere la gara contro le macchine.

 

Ironia della sorte, i migliori economisti sono spesso quelli che più resistono a quest’idea, visto che i modelli standard di crescita economica presuppongono implicitamente che questa vada a vantaggio di tutti i residenti di un paese. Ma il progresso tecnologico non può essere considerato come una specie di marea che solleva automaticamente tutti i redditi, come ha dimostrato lo stesso Paul Samuelson [Nobel per l’economia]. L'outsourcing [esternalizzazione di alcune fasi del processo produttivo, ndt] e l’offshoring [l’outsourcing fatto verso paesi stranieri, ndt] non aumentano necessariamente il benessere di tutti i lavoratori.

Anche se la ricchezza dovesse aumentare in modo generalizzato, potrebbero esserci, e di solito ci sono, dei vincitori e dei vinti. Ed i perdenti non saranno necessariamente una piccola parte di un qualche piccolo segmento della forza lavoro, come i produttori di fruste per cavalli. In linea di principio potrebbero anche essere la maggior parte della popolazione, finanche il 90%.

Se i salari potessero essere liberamente “aggiustati”, allora i “perdenti” potrebbero mantenere i loro posti di lavoro accettando salari sempre più bassi, parallelamente al miglioramento delle tecnologie. Ma c'è ovviamente un limite, a quest’aggiustamento.

Dopo che i “luddisti” cominciarono a distruggere le macchine che pensavano minacciassero il loro posto di lavoro, l'economista David Ricardo – che in un primo momento credeva che i progressi della tecnologia avrebbero beneficiato tutti – sviluppò un modello astratto, che dimostrava la possibilità di una “disoccupazione tecnologica”.

L'idea di base era che, ad un certo punto, il “salario di equilibrio” potesse scendere, per i lavoratori, al di sotto del livello minimo di sussistenza. Conseguentemente, un essere umano razionale non comprenderebbe la ragione per cui lavorare, ed allora quel lavoratore diventerebbe un disoccupato, ed al suo posto ci sarebbe una macchina. Questo, naturalmente, era solo un modello astratto. Ma nel libro “A Farewell to Alms”, l’economista Gregory Clark ha fatto un esempio parecchio inquietante di questo fenomeno:

C'era un tipo di lavoratore, all'inizio della seconda “Rivoluzione Industriale”, il cui lavoro ed i cui mezzi di sostentamento in gran parte scomparvero, agli inizi del XX° secolo. Quel lavoratore era il cavallo. I cavalli impegnati in attività  lavorative raggiunsero il picco nel 1901, molto tempo dopo l’inizio della seconda “Rivoluzione Industriale” [1850] – in Inghilterra ce n’erano 3.250.000. Nonostante fossero stati sostituiti dalla ferrovia [per le lunghe distanze] e dai motori a vapore [per l’azionamento dei macchinari], i cavalli erano ancora utilizzati per arare i campi, per trainare carri e carrozze sulle brevi distanze, per tirare le barche lungo i canali, per faticare nelle miniere e portare gli eserciti in battaglia. Ma i motori a combustione interna, alla fine del XIX° secolo, soppiantarono rapidamente  questi “lavoratori”, al punto tale che, nel 1924, ne erano rimasti meno di due milioni. C'era sempre, comunque, un “salario” al quale tutti questi cavalli avrebbero potuto continuare ad essere occupati. Ma quel “salario” era così basso, da non essere sufficiente per la loro alimentazione.

Mentre la tecnologia continua ad avanzare, prendendosi posti di lavoro ed attività che prima appartenevano solo agli uomini, possiamo senz’altro immaginarci un tempo futuro nel quale quantità sempre maggiori di lavori saranno più economici se fatti dalle macchine piuttosto che dagli esseri umani. Ed in effetti i salari dei lavoratori non qualificati hanno mostrato, negli ultimi trent’anni, una tendenza al ribasso, almeno negli Stati Uniti.

Abbiamo capito, inoltre, che la disoccupazione tecnologica può verificarsi anche quando i salari sono ancora ben al di sopra del livello di sussistenza, se ci sono rigidità verso il basso che impediscono loro di cadere più rapidamente di quanto richiesto dai progressi della tecnologia. Le leggi sul salario minimo, l’assicurazione sanitaria e quella contro la disoccupazione, la vigente normativa sui salari e sui contratti a lungo termine – per non parlare dei problemi legati alle consuetudini ed alla psicologia – rendono difficile una rapida riduzione dei salari.

I datori di lavoro, inoltre, trovano spesso che i tagli salariali siano dannosi per il morale dei lavoratori. Non solo, anche la letteratura sul “salario efficiente” sostiene che questi tagli possono essere demotivanti, e causare alle aziende la perdita delle loro persone migliori.

Ma anche la completa flessibilità salariale non sarebbe una panacea. Contro la minaccia di “disoccupazione tecnologica”, salari che fossero sempre in caduta [per quote significative della forza lavoro] non rappresenterebbero una soluzione molto attraente. A parte il danno agli standard di vita dei lavoratori interessati, una retribuzione sempre minore non servirebbe che a posporre il giorno della resa dei conti. La cosiddetta “Legge di Moore” [secondo cui le prestazioni dei microprocessori raddoppiano ogni 18 mesi, ndt] non si riduce ad un mero blip, ma si sviluppa in modo fortemente esponenziale.

La minaccia costituita dalla “disoccupazione tecnologica” è reale. Per capirla fino in fondo, proponiamo la suddivisione dei vincitori e dei vinti in tre categorie, generate dal cambiamento tecnologico: (1) lavoratori altamente qualificati controlavoratori poco qualificati, (2) superstars contro tutti gli altri, ed infine (3) capitale contro lavoro.
Ognuna di queste tre categorie ha alle spalle dei fatti ben documentati e dei links alla tecnologia digitale. Questi tre gruppi, inoltre, non si escludono a vicenda, perché il vincitore di ogni singola categoria ha notevoli possibilità di esserlo anche nelle altre due, la qual cosa ne amplifica le conseguenze.

La teoria economica, in ogni caso, è molto chiara. Anche quando il progresso tecnologico aumenta la produttività e la ricchezza complessiva, insieme a queste due va ad influenzare anche la suddivisione dei premi, ponendo alcune persone in una situazione potenzialmente peggiore di quanto non lo fosse prima dell’innovazione tecnologica. In un'economia in crescita, i guadagni dei vincitori possono essere più grandi delle perdite subite da chi ha perso, ma questa è una piccola consolazione per chi è stato trattato particolarmente male rispetto agli altri.

In conclusione, le conseguenze del progresso tecnologico sul lavoro sono certamente un fatto empirico, che però può essere meglio definito esaminando i dati. Per le tre categorie di “vincitori e vinti”, comunque, la notizia è preoccupante.

Diamo allora un'occhiata ad ognuna di esse.

wages productivity inequality.png

1 . LAVORATORI ALTAMENTE QUALIFICATI CONTRO LAVORATORI POCO QUALIFICATI

Inizieremo con il cosiddetto “skill-biased technical change” [passaggio a tecnologie altamente qualificate, ndt] che è, forse, quello più attentamente studiato. E’ il caso in cui il cambiamento tecnologico aumenta la domanda di lavoro altamente qualificato, e riduce o elimina, al contempo, quella per lavori poco qualificati. Molte delle automazioni che sono state introdotte nelle fabbriche rientrano in questa categoria: le lavorazioni di routine vengono girate alle macchine, mentre le ben più complesse “programmazione, gestione e marketing" restano di competenza degli esseri umani.
Un recente articolo degli economisti Daron Acemoglu e David Autor evidenzia la crescente divergenza retributiva tra lavoratori dotati di differenti livelli d’istruzione. Negli ultimi 40 anni i salari settimanali dei diplomati si sono ridotti, mentre quelli dei laureati non hanno subito riduzioni. I lavoratori con un’istruzione universitaria, in altre parole, hanno visto un significativo progresso nei loro guadagni, che è stato ancor più grande per coloro che hanno completato la formazione di laurea [Figura 3.5 – Il ciclo di studi è quello statunitense, diverso da quello europeo, ndt].
Ma c'è di più, l’aumento del prezzo [costo] relativo dei lavori altamente specializzati, arriva in un periodo in cui anche l'offerta [per questi tipi di lavoro] è aumentata. La combinazione di un alto salario con un’offerta crescente punta inequivocabilmente ad un aumento della domanda relativa di lavoro qualificato. Considerando che chi ha una minore istruzione aveva già da prima un salario più basso, questo cambiamento tecnologico non ha fatto altro che aumentare la disuguaglianza nei redditi complessivi.

E' chiaro, dal grafico in Figura 3.5, di quanto le divergenze salariali si siano accelerate nell'era digitale. David Autor, Lawrence Katz e Alan Krueger, così come Frank Levy, Richard Murnane e molti altri, hanno documentato con degli studi accurati che l'aumento della domanda relativa di lavoro qualificato è strettamente correlata ai progressi della tecnologia, ed in particolare di quella digitale. Da qui l’appellativo di "skill-biased tecnical change", anche conosciuto con l’acronimo SBTC.

Ci sono due distinte componenti, nel recente SBTC. Tecnologie come ad esempio la robotica, le macchine a controllo numerico, il controllo computerizzato del magazzino e la trascrizione automatica, vengono utilizzate sempre di più per compiti di normale routine, rendendo inutile il lavoro umano.

Altre tecnologie, invece, come la visualizzazione dei dati, l’analitica, la comunicazione ad alta velocità e la prototipazione rapida, hanno aumentato considerevolmente la necessità di contributi al ragionamento di sintesi data-driven [basato sui dati, ndt], aumentando il valore intrinseco di queste tipologie di lavoro [ovvero di chi li fa, ndt].

Il “passaggio a tecnologie altamente qualificate” [SBTC] è stato importante anche in passato. Per la maggior parte del XIX° secolo, circa il 25% di tutta l'agricoltura si basava sulla trebbiatura del grano. Questo lavoro è stato automatizzato nel 1860. Il XX° secolo è stato invece caratterizzato dalla meccanizzazione accelerata non solo dell’agricoltura, ma anche del lavoro in fabbrica.

Riecheggiando il primo vincitore del Nobel per l'economia, Jan Tinbergen, gli economisti Claudia Goldin e Larry Katz [Harvard] hanno descritto questo passaggio [SBTC] come una "gara tra istruzione e tecnologia". I notevoli investimenti nell’istruzione, aumentando il livello medio culturale della forza-lavoro americana, hanno aiutato a prevenire dei picchi elevati di disuguaglianza, conseguenti alla crescente automatizzazione [dei lavori non qualificati].

Seppur l'istruzione non possa essere definita come sinonimo assoluto di abilità, ne è però il correlato più facilmente misurabile … questo modello, quindi, suggerisce che la domanda per lavoratori altamente qualificati sia aumentata più velocemente dell’offerta.

Gli studi descritti in questo libro [scritto da Erik Brynjolfsson, Timothy Bresnahan, Lorin Hitt  e Shinku Yang] hanno svelato un aspetto fondamentale: il “passaggio a tecnologie altamente qualificate” [SBTC] non si basa solo sulle competenze di chi lavora con i computers, ma è rappresentato soprattutto dai ben più ampi cambiamenti portati nell'organizzazione del lavoro, resi possibili dalla tecnologia dell'informazione [IT].

Le imprese più produttive hanno reinventato e riorganizzato i percorsi decisionali, i sistemi d’incentivazione, i flussi informativi, i sistemi di assunzione [del personale] ed altri aspetti dell’organizzazione del capitale, per ottenere il massimo dalla tecnologia. Tutto ciò, a sua volta, ha richiesto livelli di competenza radicalmente diversi, ed in generale più elevati, nel mondo del lavoro.

Ma c'è di più, ogni dollaro speso nello hardware ha catalizzato più di 10 dollari d’investimenti in capitale organizzativo complementare [1 a 10]. Le attività organizzative immateriali sono quelle che di solito sono più difficili da cambiare, ma sono anche quelle più importanti per il successo dell'organizzazione.

Parallelamente con il dispiegarsi del XXI° secolo, l'automazione ha interessato settori lavorativi sempre più ampi. Finanche i bassi salari percepiti in Cina non hanno isolato i lavoratori dall’essere poco competitivi, rispetto sia ai nuovi macchinari che ai complementari cambiamenti organizzativi ed istituzionali.

Terry Gou, ad esempio, fondatore e presidente della Foxconn [leader mondiale nella produzione di meccanismi elettronici di base, ndt], ha annunciato un piano per l’acquisto di 1 milione di robots, nel corso dei prossimi tre anni, per sostituire gran parte della sua forza lavoro. Ai robots saranno affidati i lavori di routine, come ad esempio la verniciatura a spruzzo, la saldatura e l'assemblaggio di base. Foxconn ha attualmente 10.000 robots, ma il prossimo anno ne avrà altri 300.000.

2 . SUPERSTARS CONTRO TUTTI GLI ALTRI

La seconda categoria è quella che abbiamo chiamato “superstars contro tutti gli altri”. Molte industrie sono del tipo “winner-take-all [il vincitore prende tutto]”, o “winner-take-most [il vincitore prende la maggior parte di …]”, nell’ambito delle quali alcuni individui fanno la parte del leone nelle ricompense. Pensate alla musica pop, all’atletica professionale e al “mercato” degli Amministratori Delegati.

Le tecnologie digitali aumentano la dimensione e la portata di questi mercati, e non si applicano solo ai beni d’informazione, ma sempre di più anche ai processi aziendali. Come risultato finale, il talento, l’intuizione e le decisioni di una singola persona possono dominare un mercato nazionale e persino mondiale. Nel frattempo i concorrenti locali, buoni ma non eccezionali, vengono sempre più esclusi dai loro mercati. Le superstars di qualsiasi settore possono guadagnare dei premi, a questo punto, molto più grandi di quanto avrebbero potuto nei decenni precedenti.
Gli effetti sono evidenti nella parte superiore della distribuzione del reddito. L’insieme costituto dal 10% in cima alla distribuzione dei salari, fa molto meglio rispetto al resto della forza lavoro … ma anche all'interno di questo gruppo c’è una crescente disuguaglianza. In altre parole, anche per il 10% dell’insieme costituito come sopra [ovvero il 10% del 10%, pari all’1% del totale] il reddito è cresciuto più rapidamente rispetto al resto del gruppo. Ed a sua volta, la parte superiore di quest’ulteriore insieme [ovvero il 10% dell’1%, pari allo 0,1%, ndt] ha visto crescere il proprio reddito ancor più velocemente rispetto al resto del gruppo … e così via.

Non è la conseguenza di un ordinario “passaggio a tecnologie altamente qualificate”, ma piuttosto un riflesso dell’unicità delle superstars [coniugato in termini di reddito]. Sherwin Rosen, egli stesso un economista superstar, ha fissato i concetti dell’economia delle “superstars” in un articolo del 1981.

In molti mercati, i consumatori sono disposti a pagare un premio per avere “il meglio”. In quest’ottica, se esistesse una tecnologia che consentisse di replicare a basso costo i servizi di “un unico” venditore, allora il fornitore del servizio [replicato] con la qualità più alta potrà catturare la maggior parte di quel mercato, o anche tutto. Il “secondo miglior fornitore” potrebbe ottenerne, al più, solo una piccola frazione.

La tecnologia può convertire un mercato ordinario in un mercato caratterizzato da superstars. Prima dell'era della musica registrata, il cantante migliore avrebbe potuto riempire delle grandi sale da concerto ma, nel corso di un anno, non avrebbe raggiunto che poche migliaia di ascoltatori.

Ogni città può avere le proprie stelle locali, ed anche un paio di top performers impegnati in tours a livello nazionale, ma anche il miglior cantante di tutta la nazione non potrebbe raggiungere che una parte relativamente piccola del potenziale pubblico di ascoltatori. Tuttavia, quando si è potuto registrare e distribuire la musica a costi marginali molto bassi, un piccolo numero di top performers ha potuto catturare la maggior parte dei ricavi di quel mercato, dalla musica classica di Yo-Yo Ma al pop di Lady Gaga.

Gli economisti Robert Frank e Philip Cook hanno documentato che il mercato de “il vincitore prende tutto” [winner-take-all] si è profilato parallelamente allo sviluppo della tecnologia, che ha trasformato non solo la musica registrata, ma anche il software, il teatro, lo sport ed ogni altro settore che poteva essere trasmesso come bit digitale.
Questa tendenza ha accelerato in modo notevole, visto che la maggior parte dell’economia si basa, più o meno esplicitamente, sul software. Nel nostro articolo “2008 – Harvard Business Review”, abbiamo visto che le tecnologie digitali permettono di replicare non solo i bits, ma anche i sistemi.

Aziende come la CVS [catena per la vendita di prodotti farmaceutici, ndt], ad esempio, hanno incorporato, nei sistemi informativi aziendali, procedure come quella per la prescrizione di medicinali. Ogni volta che la CVS fa un miglioramento, questo si propaga a livello nazionale, attraverso 4.000 punti vendita, amplificandone il valore. Di conseguenza, la portata e l'impatto di una decisione esecutiva – come ad esempio l’organizzazione di un processo aziendale – è corrispondentemente più grande.

Coerentemente, il rapporto fra il salario del CEO [amministratore delegato] e quello dei lavoratori  [livello retributivo medio], è passato da “70” [nel 1990] a “300” [nel 2005], e gran parte di questa crescita è legata al maggiore utilizzo della IT [Information Technology], secondo una recente ricerca che Erik ha fatto con il suo allievo Heekyung Kim.
Hanno scoperto che anche i compensi degli altri top-executives [alti dirigenti] hanno seguito un modello similare, seppur meno estremo. Aiutati dalle tecnologie digitali, imprenditori, amministratori delegati, stelle dell’intrattenimento ed operatori della finanza, sono stati in grado di sfruttare i loro talenti in tutti i mercati globali, ed ottenere delle ricompense precedentemente inimmaginabili.

Ad essere precisi, però, la tecnologia non è l'unico fattore in grado d’influenzare i redditi. Svolgono un ruolo importante anche i fattori politici, la globalizzazione, i prezzi degli assets e, nel caso degli amministratori delegati e degli operatori della finanza, la “corporate governance” [l’insieme dei principi, delle istituzioni e dei meccanismi che regolano “il potere” all’interno di un’azienda, ndt].

Il settore dei servizi finanziari, in particolare, è cresciuto notevolmente in termini di quota del PIL, ed è cresciuto in misura ancora maggiore rispetto ai profitti ed ai compensi, soprattutto nella parte alta della distribuzione del reddito.
Un’efficiente gestione finanziaria è essenziale in un'economia moderna, ma sembra che una quota significativa del rendimento dei grandi investimenti [fatti nel corso degli ultimi dieci anni su persone e tecnologie, come ad esempio i sofisticati programmi per il commercio computerizzato] sia derivata dalla redistribuzione delle rendite, piuttosto che da una vera e propria creazione di ricchezza.

Altri paesi, con diverse istituzioni ed con una più lenta adozione di IT, hanno visto cambiamenti meno estremi nella disuguaglianza. I cambiamenti globali negli Stati Uniti, invece, sono stati notevoli. Secondo l'economista Emmanuel Saez, l'1% al top delle famiglie statunitensi ha ottenuto il 65% di tutta la crescita economica, a partire dal 2002. Saez riferisce, inoltre, che la parte superiore di questo insieme, ovvero lo 0,01% [le 14.588 famiglie con un reddito superiore a 11.477.000 dollari], ha visto la sua quota del reddito nazionale passare dal 3% al 6%, fra il 1995 ed il 2007.

3. CAPITALE CONTRO LAVORO

La terza categoria che abbiamo identificato è quella costituita da “capitale contro lavoro”. La maggior parte delle produzioni richiede la presenza sia dei macchinari che del lavoro umano. Secondo la “teoria della contrattazione”, la ricchezza che generano è suddivisa fra di loro sulla base del potere contrattuale relativo, che a sua volta riflette il contributo dato da ognuno di essi al processo produttivo. In altre parole, se la tecnologia diminuisce l'importanza relativa del lavoro umano, in un particolare processo produttivo, allora i proprietari dei beni strumentali saranno in grado di conseguire una quota maggiore dei proventi derivanti dai beni e dai servizi prodotti.

Per meglio approfondire, i proprietari del capitale sono anch’essi degli esseri umani – quindi non è che la ricchezza scompaia dalla società – ma sono parte di un gruppo molto diverso e molto più piccolo rispetto a quello di cui fa parte la maggior parte dei lavoratori, la qual cosa non può che influenzare la distribuzione del reddito.

Questo sta accadendo sempre di più, negli ultimi anni. Kathleen Madigan ha notato che da quando è finita la recessione [3° trimestre 2009, ndt], la spesa reale per le attrezzature e per il software è salita del 26%, mentre i salari sono rimasti sostanzialmente piatti. E’ chiaro che, negli ultimi anni, il capitale ha catturato una quota crescente del PIL. Il grafico 3.6 dimostra che i profitti aziendali hanno superato notevolmente i livelli pre-recessione.

 

corp profit book.png

Secondo i dati recentemente aggiornati del “Dipartimento per il Commercio” statunitense, i recenti profitti aziendali hanno rappresentato il 23,8% del totale del reddito d'impresa conseguito nel paese – una quota record, più alta di 1 punto percentuale rispetto a quella precedente. In percentuale del PIL, sono ai massimi degli ultimi 50 anni, mentre il compenso del lavoro [in tutte le sue forme, inclusi i salari ed i benefits] è ai minimi degli ultimi 50 anni. Il capitale, quindi, ha una quota sempre maggiore della torta – ovviamente a scapito del lavoro.

La recessione ha esacerbato questa tendenza, che comunque fa parte dei cambiamenti di lungo termine dell'economia. Come notato dagli economisti Susan Fleck, John Glaser, e Shawn Sprague, la linea di tendenza della “quota lavoro”, nel PIL, è rimasta sostanzialmente invariata, tra il 1974 ed il 1983, ma da allora è in calo. Quando si pensa a lavoratori che in luoghi come le fabbriche della Foxconn saranno sostituiti dai robots, è facile immaginarsi che le quote relative del reddito da lavoro potrebbero cambiare [ridursi].

E' importante notare che la “quota lavoro", nei dati del “Bureau of Labor Statistics”, include anche i salari pagati ai CEO, agli operatori della finanza, agli atleti professionisti ed alle altre "superstars". In questo senso, il declino della “quota lavoro” sottovaluta quanto male se la sia cavata il lavoratore medio! La “quota lavoro”, comunque, potrebbe essere stata lievemente sottovalutata rispetto alla “quota capitale”, perché i CEO e gli altri top managers potrebbero aver conseguito delle "quote di capitale sociale [azioni]", altrimenti spettanti ai proprietari delle azioni ordinarie.

ERIK BRYNJOLFSSON E ANDREW MCAFEE

The Atlantic

Link: Why Workers Are Losing the War Against Machines

Scelto e tradotto per Come Don Chisciotte da FRANCO

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    Ciao a tutti, miei cari lettori. Il tempo passa, inesorabile, con la pandemia, senza una pandemia, che fuorvia una vita o meglio la destabilizza, fino a mutarla, con stressanti perdite di tempo e di idee che mutano come le varianti covid. Da tempo non...
  • Covid 19: il fuoco greco
    Analogia di un comportamento simile. Mi spiego: Wuang (Cina), nell' anno 2019,nei laboratori speciali dove si manipolano i ceppi virali, con molta probabilità inizia, tramite laboratorio, una lavorazione su di un virus con fattezze simili all' influenza...
  • I segreti del penultimo manoscritto di Qumran
    Un panorama ormai noto: le pareti a strapiombo sul Mar Morto nella zona di Qumran. (foto Franco56 / Wikimedia Commons) Due ricercatori universitari di Haïfa (Israele) hanno ricostruito i contenuti di uno degli ultimi rotoli di Qumran ancora da interpretare....
  • Cosa c’è alla fine del buco più profondo della Terra?
    Per rispondere a questa domanda basterebbe affermare: “rimuovi questo tappo di metallo arrugginito che vedi nella foto e troverai il buco più profondo della Terra”. Tuttavia, ed è davvero singolare, sappiamo molto di più su alcune galassie lontane che...
  • Sensazioni fantasma: il mistero di come il cervello tocca il processo
    Hai mai pensato che qualcuno ti avesse toccato il braccio sinistro quando, in effetti, avevano raggiunto la tua destra? Gli scienziati conoscono questo fenomeno come una sensazione fantasma e può aiutare a far luce su come i processi del cervello umano...
  • Abhigya Anand e la sua teoria sulla prossima catastrofe
    Saturno e Giove il 21 dicembre che è il giorno del solstizio ci appariranno vicinissimi, un allineamento che è stato visibile solo 800 anni fa, tra il 4 e il 5 marzo del 1226. Ultimo aspetto da sottolineare: Abhigya Anand avrebbe pure previsto il ritorno...
  • Alla scoperta delle Grotte Alchemiche nella magica Torino sotterranea
    Torino: la città magica, la città esoterica, la città occulta. E la città alchemica. Tra le mille narrazioni, simbolismi, leggende che permeano il capoluogo più misterioso d’Italia, la possibilità che nel suo sottosuolo si celino dei passaggi interdimensionali....
  • Commemorazione dei defunti: il 1 novembre
    Il 1 Novembre si celebra la festa di Ognissanti, una festività religiosa dedicata appunto a tutti i santi, quindi idealmente è il giorno dell’onomastico di chiunque porti un nome legato alla figura di un martire beatificato. Ognissanti è una solennità...
  • L' insostenibile leggerezza dell' essere umano
    Covid19, ultima frontiera: nonostante sacrifici e privazioni, lockdown, in casa, privati delle libere uscite, fondamentalmente per il bene primario della vita stessa e per rispetto di chi lavora negli ospedali in maniera sempre più oltre il limite della...

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